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Vocazioni Sacerdotali. Il Seminario apre i battenti al propedeutico

La Chiesa ha sempre avuto una particolare attenzione al cammino di discernimento vocazionale di quanti avvertono la chiamata al sacerdozio ministeriale; oggi più che mai si richiede un accompagnamento illuminato e ben ponderato che aiuti i candidati al sacerdozio a rispondere consapevolmente, liberamente e con determinazione alla chiamata per poter seguire, così, in modo radicale il Signore Gesù, il buon Pastore.

 
I documenti ufficiali della Chiesa fanno esplicita richiesta alle Diocesi di istituire una Comunità Propedeutica residenziale, con uno specifico itinerario di discernimento vocazionale e di introduzione al Seminario maggiore. Un tempo per fare chiarezza comunitariamente e prepararsi a intraprendere il cammino in preparazione al sacerdozio.
Per il terzo anno consecutivo il nostro Seminario avvia l’Anno Propedeutico accogliendo sei giovani in discernimento; a differenza degli altri anni l’esperienza sarà realizzata non all’interno della struttura del Seminario ma in un altro immobile, accanto alla Casa del Clero a Noto. Nell’ultimo periodo Manlio e Gabriele, Diaconi fra pochi giorni e incaricati, sotto la guida del Rettore del Seminario, a collaborare nella gestione del percorso di discernimento, aiutati dai Seminaristi e in modo particolare da Giovanni Di Luca, si sono prodigati nell’allestire, in modo accogliente e confacente alla natura del Propedeutico, i locali che ospiteranno Giuseppe Minardo di Rosolini, Giuseppe Canonico di Avola, Marco Rabito di Pachino, Andrea Amore di Ispica, Francesco Giannone e Daniele Nocca di Pozzallo. Tutto il Seminario segue nella preghiera l’inizio dell’Anno Propedeutico, nella speranza di poter accogliere nel suo percorso tutto il gruppo il prossimo anno.
In ottemperanza alle richieste della Chiesa, la Comunità propedeutica ha un compito non secondario; essa deve preparare allo studio delle discipline teologiche, avviare alla conoscenza della dottrina della Chiesa sul sacerdozio ministeriale, consolidare le condizioni di maturità umana necessarie per abbracciare una vita di spiccata impronta oblativa, aiutare i giovani nel loro rapporto liberante con Cristo, assimilare gli elementi essenziali per vivere una intensa vita spirituale, verificare la rettitudine delle intenzioni, la fondatezza delle motivazioni, la consistenza della personalità, ecc.
Il nostro Vescovo, che ha seguito personalmente le fasi preliminari, ha voluto incontrare i giovani del Propedeutico per incoraggiarli, nella verità, ad intraprendere in modo serio e docile il cammino che, se è nei piani del Signore, li condurrà in Seminario.
Mentre accogliamo con molto calore Giuseppe, Daniele, Francesco, Andrea, Marco e Giuseppe, desideriamo augurare un cammino intenso e fecondo affinché la loro risposta alla chiamata del Signore sia vagliata intelligentemente e provata nella sua autenticità in comunione con la Parola di Dio e in sintonia con il Magistero della Chiesa.
 
 
 

La Diocesi di Noto in Rete sui social network nell’anno della fede per abitare le piazze della nuova evangelizzazione

È stato recentemente organizzato ad Enna il primo Convegno Regionale che ha riunito e messo a confronto i direttori degli Uffici Diocesani per la Cultura e le Comunicazioni Sociali. È stata l’occasione per esplorare le possibilità che offre lo scenario comunicativo e per trovare risposte adeguate alla sfida che le tecnologie digitali e le nuove strategie di comunicazione pongono alla Chiesa, e alle singole Chiese locali. Una tra le sfide più significative dell’evangelizzazione oggi è quella che emerge dall’ambiente digitale. È su questa sfida che intende richiamare l’attenzione sul tema che quest’anno Papa Benedetto XVI ha scelto, nel contesto dell’Anno della Fede, per la 47ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: “Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione”.

 
 
Il Messaggio del Santo Padre sottolineerà quanto è necessario tener conto, dello sviluppo e della grande popolarità dei social network, che hanno consentito l’accentuazione di uno stile dialogico ed interattivo nella comunicazione e nella relazione.
Proprio in quest’Anno della Fede, sulla scia del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, anche la nostra Diocesi ha creato e lanciato una propria pagina sui maggiori social network, quali facebook e twitter, con l’idea di promuovere l’informazione e l’evangelizzazione attraverso il web. A questo proposito per rendere questo servizio pastorale al Vescovo e all’intera chiesa locale, si stanno avviando in Diocesi i lavori della nuova sede dell’Ufficio per la Cultura e le Comunicazioni Sociali che rappresenterà sempre più lo “strumento” attraverso cui la Comunità cristiana potrà conoscersi, interagire, informarsi, dialogare e discutere. Per questo siamo consapevoli che la tecnologia digitale, superando le distanze spaziali, moltiplica a dismisura la rete dei contatti e la possibilità di informarsi, di partecipare, di condividere e di educarsi. La Chiesa ritiene che la rete, il web e i mezzi di comunicazione sociale non siano più considerati semplici strumenti, ma luoghi, piazze e ambienti da “abitare” per la nuova evangelizzazione.
 

Staglianò al Convegno Nazionale di Meter: “Non esistono mani pulite senza cuore puro”

L’associazione Meter di don Fortunato Di Noto che si occupa della difesa dei diritti del minore, insieme al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha organizzato un Convegno Nazionale dal titolo Tutelami, tenutosi a Noto presso l’Aula Magna CUMO (Ex Refugio Istituto Giavanti) il 7 e l’8 novembre 2012. Il primo giorno si è aperto con il saluto del nostro vescovo mons. Antonio Staglianò che ha posto l’accento sull’importanza dei Comandamenti di Dio nella nostra vita, se questi non sono seguiti si perde l’umanità e si rischia di cadere in perversioni. “Non esistono mani pulite senza cuore puro” così ha terminato il suo saluto mons. Staglianò. Al convegno era presente alla due giorni il nostro direttore diocesano dell’Ufficio Comunicazioni Sociali don Rosario Sultana. Il tema della prima giornata è stato la Carta di Treviso firmata il 5 ottobre 1990 dall’Ordine dei Giornalisti, dalla Federazione Nazionale della stampa italiana e da telefono azzurro con l’intento di disciplinare i rapporti tra informazione e infanzia. La Carta, da una parte salvaguarda il diritto di cronaca, dall’altra pone l’accento sulla responsabilità che tutti i mezzi d’informazione hanno nella costruzione di una società che rispetti pienamente l’immagine di bambini e adolescenti. Il documento è stato approfondito e integrato dal Vademecum del 25 novembre 1995 e in seguito il 30 marzo 2006. Il 25 luglio 2012 i tre firmatari hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la promozione e la diffusione dei principi contenuti nella Carta.
 
Di questa prima giornata sono stati ospiti Cosimo Bruno (Coordinatore del gruppo di lavoro “Osservatorio Minori” del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti),il quale ha fatto un excursus storico sulla Carta di Treviso; a seguire don Di Noto sul tema “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (Atti 4,20) che ha fatto riflettere sul modo in cui i mass media “sfruttano “ i bambini per fare notizia, ha anche sottolineato l’irresponsabilità di alcuni giornali nel dare delle notizie che trattano di minori, diffondendo così informazioni circa la loro vita; il convegno è continuato con l’intervento di Paola Malandrino, esperta in diritto minorile, l’avvocato ha sottolineato che spesso i giornalisti nel trattare le notizie perdono di vista il Codice Etico e Deontologico e pensano solo ad un notizia che possa fare scoop, mettendo da parte il dolore di chi ne è coinvolto. Infine, molto illuminanti sono state le conclusioni di Enzo Iacopino, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
 
Nella seconda e conclusiva giornata si è dato spazio alla Convezione di Lanzarote adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 12 luglio 2007 e ratificata dal Senato italiano nel 2012. Sono 10 gli Stati ad averla ratificata: Albania, Danimarca, Francia, Grecia, Italia, Malta, Olanda, San Marino, Serbia e Spagna. Si tratta di un documento con il quale i paesi aderenti si impegnano a rafforzare la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, adottando criteri e misure comuni sia per la prevenzione del fenomeno, sia per il perseguimento dei rei, nonché per la tutela delle vittime. Di questa seconda giornata sono stati ospiti: Gabriele Cappato che ha parlato del potenziamento della prevenzione a tutela dei minori grazie a due novità introdotte con la ratifica della Convenzione di Lanzarote, l’istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia e l’adescamento di minorenni; a seguire l’avvocato e vicepresidente Meter Maria Suma, ha parlato del nuovo e pericoloso trend rappresentato dalla pedofilia culturale; interessante l’intervento di Marcello La Bella, dirigente compartimento Polpost Sicilia Orientale, e a chiudere le parole di don Fortunato sull’impegno di Meter contro la pedofilia. “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” queste le parole che devono restare impresse nella nostra mente e nel nostro cuore dopo la partecipazione a questo convegno.
 

A Noto Basilica Cattedrale. Il 21-22-23 Novembre 2012 Convegno Diocesano Pastorale

Nel nostro cammino pastorale: “Lasciarci educare dalla Misericordia di Dio: testimonianza nella Fede e perdono fraterno”, in quest’anno della Fede, dopo il primo incontro unitario, altro momento importante sarà il Convegno Pastorale Diocesano che si svolgerà all’inizio dell’anno liturgico, nella Basilica Cattedrale S. Nicolò dal 21 al 23 novembre 2012, dalle ore 19.00 alle ore 21.00.
Tutta la Chiesa di Noto si raccoglierà attorno al Vescovo per riflettere, programmare e dare nuovo slancio al suo impegno pastorale.
Anche quest’anno non sono previsti i gruppi di studio, ma, al termine del Convegno, saranno consegnate tracce di riflessione per sostenere la ricaduta pastorale nei vicariati, nelle comunità di parrocchie, nonché nelle comunità religiose, seminario,famiglie, giovani, aggregazioni laicali.
È bene che questo lavoro di approfondimento sia fatto precedere da un momento di preghiera, seguito dalla lettura delle tracce e dal confronto, per consentire a tutti di dare il loro contributo.
Qui di seguito i temi e i relatori del Convegno:
 
Mercoledì 21: “La confessione della Fede e la riconciliazione di Dio per mezzo di Cristo”.
Relatore: Rev. Prof. Don Angelo Passaro
Giovedì 22: “L’Eucarestia, sorgente di Fede e di riconciliazione”.
Relatore: Rev. Prof. Don Adriano Minardo
Venerdì 23: “La Chiesa accoglie il perdono di Dio e annuncia nella Fede la comunione fraterna”.
Relatore: Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antonio Staglianò
Ogni giorno la relazione verrà introdotta da un momento di preghiera, la lettura di un testo del Concilio e il racconto di una testimonianza che lo attualizza.
Dopo il primo incontro unitario, è bene che continuiamo a prepararci al Convegno con momenti di confronto per favorire  il coinvolgimento e la partecipazione ecclesiale sia a livello parrocchiale che vicariale.
 

A Noto domenica 18 Novembre. Assemblea diocesana di Azione Cattolica

“Noi continuiamo a meditare sugli insegnamenti del Concilio, perché siamo convinti che questo avvenimento costituisce per il nostro tempo una”summa”, un compendio ricchissimo e autorevole di dottrine e di norme per i bisogni del nostro tempo, e segna un momento caratteristico e decisivo nel corso della tradizione cattolica per i tesori di verità ch’esso ci conserva del passato e per quelli ch’esso ci apre sul cammino dell’avvenire. Chi lo accetta, chi lo studia, chi lo segue sente in se stesso uno stimolo a credere, a sperare, ad amare; una carica di buon volere, una spinta al rinnovamento e al progresso, un’attrattiva all’azione; diciamo pure: un carisma di vivacità cristiana”.
 (Papa Paolo VI)  
 
Domenica 18 Novembre 2012, dalle ore 9,00 alle ore 16,30,  si terrà l’assemblea diocesana di Azione Cattolica, nell’Aula Magna del Seminario a Noto dal tema:
“L’EREDITA’ VIVA DEL CONCILIO”: Cristiani che guardano avanti.
Nell’anno in cui ricordiamo i 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano II, momento di grazia per tutta la Chiesa, anche nell’assemblea diocesana saranno affrontati alcuni aspetti salienti del Concilio, sia nella relazione che terrà Sua Eccellenza Mons. Antonio Staglianò, “Il Concilio icona della Chiesa” sia durante la Tavola Rotonda alla quale parteciperanno Don Stefano Trombatore  (direttore Pastorale del lavoro, giustizia e pace, salvaguardia del creato), il Dr. Carmelo Stornello ( presidente del MEIC di Modica) e il Dr. Antonio Salerno ( delegato regionale ACI).
 
Programma della giornata:
 
          ore 9,00 arrivi e accoglienza
          ore 9,15 momento di preghiera.
          ore 9,30 Relazione di Mons. A. STAGLIANÒ:    “Il Concilio icona della Chiesa”
          ore 10,30 pausa
          ore 10,45 proiezione di un breve video
          ore 11,00 Tavola Rotonda con la presenza di:
·         Don STEFANO TROMBATORE                (direttore Pastorale del lavoro, giustizia e pace,salvaguardia del creato).
·         Dr. CARMELO STORNELLO                    ( presidente del MEIC di Modica)
·         Dr. ANTONIO SALERNO                         ( delegato regionale ACI)
·         Moderatore dr. G. MALANDRINO         ( direttore de La vita diocesana)
          ore 12,30 Celebrazione Eucaristica
          ore 13,30 pranzo a sacco
          ore 15,00 laboratori guidati dai responsabili della Tavola Rotonda
          ore 16,00 Conclusione dei lavori
Saluti e ringraziamenti.
 

Pellegrinaggio Mariano diocesano al santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa

È un forte momento di grazia, da saper cogliere e vivere, il prossimo pellegrinaggio mariano diocesano, giovedì 29 novembre, al Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa. Nell’ambito dell’Anno della Fede, avviato dal Papa lo scorso 11 ottobre, e nel cammino di conversione della visita pastorale, aperta dal nostro vescovo in Cattedrale il successivo 19 ottobre, l’intera Chiesa netina è invitata dal vescovo -anche attraverso un’apposita lettera inviata a tutte le comunità lo scorso 6 novembre (vedi riquadro accanto)- a rendere sempre più capillare e dinamico l’anelito verso una fede più viva, una speranza più certa e una carità più operosa, mettendoci tutti sulle orme del discepolato di Maria che ci dona Gesù.

 
 
Ecco pertanto il programma del pellegrinaggio di giovedì 29 novembre 2012:
Ore 17.00 Arrivo in Oratorio in via degli Orti n° 11
Ore 17,15 Pellegrinaggio e preghiera del Santo Rosario
Ore 18,00 Concelebrazione Eucaristica in Basilica presieduta dal nostro Vescovo.
 
I Presbiteri, i Diaconi e i Religiosi sono invitati a portare il camice e la stola bianca per la concelebrazione.
Per poter accedere alla zona parcheggi per i pullman è necessario munirsi di pass. Pertanto urge comunicare al più presto (entro e non oltre il 12 Novembre) al Vicario generale il numero dei pullman in partenza da ogni Vicariato.
Il Santuario propone, per chi lo desidera, il Pellegrinaggio dell’intera giornata con arrivo alle ore 11:00 a Siracusa.
Per maggiori informazioni contattare il Vicario generale al numero tel: 0931 835286.
 

Il messaggio del nostro Vescovo alla comunità diocesana

Ecco i punti salienti del messaggio che il Vescovo ha inviato alla comunità diocesana in preparazione spirituale al pellegrinaggio diocesano alla Madonna delle Lacrime a Siracusa, il prossimo 29 novembre 2012.

 
 
Recandoci al santuario della Madonna delle Lacrime, noi vogliamo metterci sotto la sua protezione almeno per tre motivi:
1- Anzitutto perché il nostro discepolato, che non può prescindere dalla sua presenza materna, riprenda vigore. Giovanni, il discepolo prediletto, mentre stava sotto la croce, fu consegnato dal Cristo morente a Maria come un figlio, quasi che, nel testamento ultimo del Crocifisso vi fosse scritto questo messaggio: “non si può seguire il Figlio senza la Madre” (cfr Gv 19,26). Nei momenti cruciali della vita terrena di Gesù, Lei è sempre presente in modo discreto e silenzioso. Al momento della nascita della Chiesa, corpo mistico di Cristo, Lei è ugualmente presente. Vediamo così che le tappe più significative della Nuova Alleanza sono immancabilmente “siglate” dal suo esserci. La visita pastorale del vostro Vescovo, che vuole essere un umilissimo segno del passaggio di Dio nelle nostre strade, ha come primo e inequivocabile obiettivo quello di ridestare la fede in ciascun credente, perché, nell’ascolto sincero e obbediente del Vangelo, possa rimettere a punto la propria identità di discepolo del Cristo, in comunione col popolo di Dio. Essendo un avvenimento ecclesiale, non può prescindere dalla presenza e dall’intercessione di Maria, che ha con la Chiesa un rapporto viscerale e indissolubile, come ci dimostra il capitolo VIII della Lumen Gentium.
2- Altro motivo per cui ci rechiamo a Siracusa -con l’auspicio che i programmi e gli appuntamenti che costelleranno questa Visita ésulino dal rischio del trionfalismo e dell’appariscenza […]- (è che) Maria ci insegna l’essenziale. Penso che il messaggio delle sue lacrime sia sempre attuale: ogni volta che ci allontaniamo dal Suo Figlio per contare unicamente sulle nostre risorse, rinnoviamo il suo pianto. E con questo non intendo riferirmi soltanto alla tendenza della società e della cultura del nostro tempo, che pianifica “come se Dio non esistesse”. […]
3- Terzo e ultimo motivo è, infine, il desiderio di “incarnare” il Vangelo. Quell’espressione che la Madre di Gesù disse ai servi durante il banchetto nuziale a Cana di Galilea, risuona sempre nelle nostre orecchie: “Fate quello che egli vi dirà” (Gv 2,5). Il Vangelo è affidato alla Chiesa perché lo diffonda in ogni angolo della Terra. […] Chiedo a Maria – evidentemente con tutti voi – di rendermi “servo” del Vangelo, perché Dio compia la Sua opera attraverso di me. In quest’ora tanto tormentata quanto gravida di attese siamo tutti chiamati alla delicata responsabilità della Nuova Evangelizzazione. La fede, infatti, non si può svegliare se non la si dona, la carità non si può irrobustire se non la si vive, la speranza non potrà fiorire se non la si pianta nel cuore degli uomini.
 
 
 


Il 7 e 8 Novembre a Noto un convegno organizzato da Meter sul tema “TutelAMI”

Don Fortunato Di Noto e Meter ancora in campo per i bambini con una due giorni nazionale organizzata per riflettere e discutere di minori e informazione e pedofilia, sulla Carta di Treviso e Convenzione di Lanzarote. È questo il filo conduttore di “TutelAMI”, il convegno che si terrà a Noto presso l’Aula Magna CUMO (Ex Refugio Istituto Giavanti – Via Sofia, 78), il 7 e 8 novembre prossimo.

 

IL PROGRAMMA DEL 7– Organizzato dall’Associazione Meter (www.associazionemeter.org) di don Fortunato Di Noto e  il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, TutelAMI aprirà i battenti alle 15.00 del 7 novembre con i saluti di S.E.R. Mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, seguito dal professor Salvatore Cavallo del CUMO. Seguiranno, alle 15.30, gli interventi di Cosimo Bruno (Coordinatore del gruppo di lavoro “Osservatorio Minori” del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti), dedicato alla Carta di Treviso e, alle 16, don Di Noto parlerà sul tema “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato (Atti 4,20). La verità nella comunicazione”. Il clou del dibattito sarà rappresentato (ore 16.30) da Alberto Cicero, segretario dell’Assostampa Regionale; Paola Malandrino, avvocato esperta in diritto minorile e, infine, le conclusioni di Enzo Iacopino, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.

 

L’8 TOCCA A LANZAROTE E PEDOFILIA– Spazio alla Convenzione di Lanzarote, sul reato di pedofilia, il suo contrasto e la prevenzione, nella seconda (e conclusiva) giornata, l’8 novembre. Alle 9.30, dopo i saluti, sarà il turno di Franco Elisei (caporedattore Il Messaggero), che parlerà della Convenzione; seguiranno Marisa Scavo (Procuratore aggiunto Procura distrettuale Catania) sull’istigazione a pratiche di pedofilia e pedopornografia e adescamento dei minori e, alle 11, l’avvocato Maria Suma (vicepresidente Meter) tratterà il nuovo e pericoloso trend rappresentato dalla pedofilia culturale. Non mancheranno gli interventi di Marcello La Bella, dirigente compartimento Polpost Sicilia Orientale, e a chiudere le parole di don Fortunato sull’impegno di Meter contro la pedofilia e le conclusioni di Enzo Iacopino.

 
 

Rapiti tre preti a Butembo-Beni

Nel clima generale di smarrimento causato dall’insorgere di nuovi conflitti armati nel nord Kivu (all’est del Congo), il rapimento di tre sacerdoti nella diocesi di Butembo Beni tocca ora particolarmente da vicino la vita della comunità ecclesiale. Si tratta dei padri Anselme Wasukundi, Jean Ndulani e Edmond Kisughu, religiosi della Congregazione degli Agostiniani dell’Assunzione, rapiti nella parrocchia Nostra Signora dei Poveri, villaggio di Mbau a 22 chilometri da Beni, il 19 ottobre scorso verso le ore 21.

Ancora ad oggi non si conoscono né i rapitori né le loro motivazioni. Il vescovo di Butembo Beni mons. Sikuli Paluku Melchisedech ha dichiarato all’Agenzia Vaticana FIDES di aver ricevuto una telefonata con una richiesta di riscatto, mostrando però delle perplessità sull’attendibilità di tale azione, ed esprimendo la volontà di orientare la ricerca in altre direzioni per trovare dei canali di contatto con i rapitori.
Intanto, secondo fonti di Radio Vaticana è stata avanzata l’ipotesi che i rapitori appartengono ai ribelli ugandesi del NALU (Armata Nazionale per la Liberazione dell’Uganda), che hanno attraversato il confine ed operano da qualche anno anche in Congo. Mons. Sikuli a riguardo ha precisato che tali guerriglieri del NALU hanno stretto legami con donne congolesi e si dichiarano ormai congolesi essi stessi, anche se vivono come banditi o mercenari. Ma il vescovo di Butembo Beni si mostra propenso piuttosto a cercare d’individuare i rapitori tra gruppi autoctoni di guerriglieri congolesi.
Subito all’indomani del rapimento, la Conferenza Episcopale Congolese – con proprio comunicato del 20 ottobre a firma del presidente Mons. Nicolas Djomo -, ha condannato fermamente il rapimento, facendo appello ai rapitori a “non nuocere all’integrità fisica e morale dei tre preti” e a “liberarli senza condizioni per permettere loro di dedicarsi al loro servizio pastorale e d’assistenza alla popolazione di Mbau”.
Anche il Sinodo dei Vescovi, tramite il suo Segretario Generale Mons. Nikola Eterovic, con comunicato del 23 ottobre ha espresso solidarietà per i tre preti rapiti, auspicando che siano liberati al più presto e senza condizioni.
Infine, Mons. Sikuli Paluku Melchisedech ha dichiarato che tutta la diocesi di Butembo Beni ha fatto appello alla mobilizzazione generale non solo della polizia e delle altre forze dell’ordine, ma anche della popolazione della zona interessata per fornire informazioni sui movimenti dei rapitori. In tutte le comunità parrocchiali, alla consueta preghiera per la pace nel Congo, si aggiunge ora quella per la liberazione dei tre sacerdoti rapiti. Sullo sfondo, il colpevole silenzio delle autorità governative sulla drammatica vicenda.

Mons. Staglianò delegato episcopale alla cultura e alle comunicazioni sociali

A conclusione dei lavori della sessione autunnale della CESi (Conferenza Episcopale Siciliana), svoltasi a Palermo dall’8 al 10 ottobre 2012, tra le altre decisioni prese dai Vescovi delle Chiese di Sicilia, sono state assegnate le Deleghe episcopali per i singoli settori pastorali. Al Vescovo della nostra Diocesi, S.E. Mons. Antonio Staglianò, è stata assegnata la Delega episcopale per la Cultura e le Comunicazioni sociali. Una delega che sicuramente ha tenuto conto degli impegni profusi nel tempo, ancor prima di essere eletto Vescovo di Noto, da Mons. Staglianò nel campo della cultura. Dal 1997, infatti, il nostro Vescovo ricopre, tra gli altri incarichi, anche quello di teologo consulente del Servizio nazionale per il progetto culturale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana). In vista del prossimo Convegno regionale (27/ 28 ottobre) delle Comunicazioni sociali che si terrà a Enna (interverrà anche Mons. Domenico Pompili, Direttore Nazionale per le Comunicazioni sociali), abbiamo chiesto a Mons. Staglianò qualche anticipazione sugli indirizzi che egli intende dare a questo delicato settore affidatogli dalla Conferenza Episcopale di Sicilia.

 
“Nell’espletamento di questo mio nuovo incarico, ritengo di puntare sul binomio cultura e comunicazione sociale”, ha dichiarato Mons. Staglianò. Infatti, ha continuato, “ Soltanto una comunicazione sociale animata da una cultura cristiana porterà ad umanizzare la vita dell’uomo”. La comunicazione sociale, ha chiarito Mons. Staglianò, “E’ una dimensione ed è un luogo importante, straordinario, espressione della cultura; a sua volta la cultura è l’anima, se si vuole il motore, della comunicazione sociale. Noi staremo saldi in questo proposito binomio cultura comunicazione soltanto se eviteremo il grande rischio diffuso nella società contemporanea della svolta multimediale, del virtuale, attraverso i mass media e la tecnologia avanzata di ridurre la comunicazione agli strumenti della comunicazione sociale”. Questo rischio, ha chiarito il Vescovo Staglianò, “Può essere evitato soltanto se nella Comunicazione sociale noi diamo grande valore all’aspetto della cultura; perché se la cultura significa, modo di vivere, stile di vita, implica una visione dell’uomo, della realtà, quindi della società, delle relazioni umane e della relazione con Dio, considerato che noi vogliamo comunicare anche e soprattutto il Vangelo”. Il mondo, sostiene Mons. Staglianò, “Sta cambiando dentro un grande carisma dedicato alla comunicazione di massa, ai mass media e alla tecnologia”. Ed ha concluso con queste parole: “Mi piacerà, con questa nuova delega, ritornare ai contenuti di un mio libro (ndr “Radicare la fede nel nuovo millennio”, Edizioni EDB, Bologna 2002) nel quale mi sono interessato del rapporto del Vangelo con la comunicazione, quando tale rapporto costituiva il tema principale dell’orientamento pastorale della CEI per il decennio scorso”. Nella prefazione al libro sopra citato, curata dal Cardinale Camillo Ruini, l’alto prelato, sottolineando tale impegno, si esprimeva in questi termini: “ Fa bene pertanto don Staglianò a insistere sul fatto che il problema pastorale più urgente e prioritario oggi riguarda la fatica, laboriosissima, per una nuova coniugazione del rapporto tra fede e cultura”. Richiesto, infine, di fornire qualche anticipazione sulle linee che intende adottare per il nuovo incarico, Mons. Staglianò ha dichiarato: “Ritengo che questo Ufficio, che si occupa di cultura e di comunicazioni sociali, dal punto di vista organizzativo, debba vedere impegnati in maniera sinergica il direttore della comunicazione sociale e il direttore dell’ufficio cultura, laddove questi uffici risultano costituiti. E’ questo un modo per sviluppare comunione nell’agire pastorale e per lottare insieme contro quegli ostacoli che nel processo di secolarizzazione stanno marginalizzando sempre più la cultura cristiana. La comunicazione sociale animata da una cultura cristiana porterà ad umanizzare la vita dell’uomo”.
 
 

Mandato del Vescovo ai Catechisti: “Vi voglio esperti in umanità e motivati dall’amore di Dio”

Sabato 27 Ottobre i catechisti della nostra diocesi hanno ricevuto in Cattedrale il mandato del Vescovo, S.E. Mons. Staglianò. Il mandato è stato conferito a conclusione dell’Ottobre catechistico che ha visto impegnati i catechisti dei vari vicariati in un percorso di formazione. Quest’anno la formazione, in particolare, ha trattato il Sacramento della Riconciliazione. L’équipe dell’UCD (Ufficio catechistico diocesano) ha ritenuto opportuno approfondire questo sacramento dal punto di vista biblico, liturgico e pastorale. Il mandato, così come sottolineava don Rosario Gisana, Direttore dell’UCD, è un evento fondante dell’essere catechista e ne determina la sua identità e il suo stretto legame col Vescovo primo maestro e responsabile dell’annuncio del Vangelo per il popolo di Dio a lui affidato; proprio dal mandato ogni catechista dovrebbe trarre le motivazioni principali della sua scelta e del suo impegno nella Chiesa. Mons. Staglianò, nell’omelia, oltre a ribadire questo aspetto ha evidenziato alcuni punti molto importanti che delineano l’identità del catechista: la sua capacità di saper costruire relazioni personali e umane con i fratelli a lui affidati e il saper comprendere il loro vissuto, una vita che testimonia quanto viene annunciato, un amore per Dio che motiva alla fonte ogni fatica dell’essere catechista.

 
Oggi più che mai al centro dell’impegno missionario ci deve stare l’uomo con tutte le sue fragilità, le sue gioie, la sua vita quotidiana. Se prima non si costruiscono relazioni umane di prossimità, di attenzione verso i fratelli non sarà possibile annunciare loro la buona notizia. Delle nostre belle prediche e lezioni di catechesi -che comunque ci vogliono- resterà ben poco: quello che rimarrà sarà lo stile di accoglienza, il donarsi gratuito, la capacità di ascolto, il sorriso paziente, ecc… Questo ci conduce inevitabilmente a conoscere di più le persone e a comprendere quali sono le esigenze di ognuno; non possiamo annunciare il Vangelo pensando il gruppo come una cosa sola senza stare attenti alle ricadute di ciò che diciamo nell’esperienza dei singoli soggetti. Il catechista perciò non può prescindere dal verificare che, in ogni momento, il suo agire diventi testimonianza di quanto annunciato. Se raccogliamo pochi frutti e tante volte sperimentiamo fallimenti è perché la nostra testimonianza è debole e poco incisiva, incapace di fronteggiare il fascino e la seduzione del mondo. Il catechista infine dovrebbe essere un innamorato speciale di Dio, uno che ha sperimentato nella sua vita la gratuità dell’amore di Dio e ne risponde mettendosi al suo servizio e al servizio dei fratelli. Se manca questo amore farà tutto con sufficienza, con fatica, senza entusiasmo e con questo spirito misurerà il tempo e ogni incontro ulteriore -come può essere quello della sua formazione- diventerà solo un peso da evitare il più possibile. Il Vescovo ha dunque invitato tutti, proprio nell’Anno della Fede, a riscoprire il senso di questo mandato e a fare una seria revisione di vita. A conclusione della celebrazione il Vescovo ha consegnato, ai rappresentati per la catechesi dei vari vicariati della diocesi, il secondo sussidio proposto dall’UCD che tratta della Misericordia e del Sacramento della Riconciliazione. Il sussidio sarà presentato nei vari vicariati nella seconda settimana di Novembre e potrà essere consultato in questo sito.
Il mandato ai catechisti è stato conferito all’interno di una sentita celebrazione eucaristica nella quale ogni vicariato ha dato il suo contributo: lettori della Parola, preghiera dei fedeli, offertorio, organizzazione e, infine, l’animazione dei canti a cura del coro di Pachino che ha veramente aiutato tutti a pregare.
Davanti a noi si apre un anno molto impegnativo, ricco di eventi che speriamo non prendano il sopravvento ma siano un aiuto affinché la Parola del Signore raggiunga il cuore di tutti.
 
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