Solennità di S. Giuseppe, sposo di Maria
20-03-2009
Sia resa gloria a Dio nel più alto dei cieli perchè compie sulla terra degli uomini le sue meraviglie. Lo confesso ora: Dio è buono e la sua misericordia è grande nella mia vita in quest’ora. Quest’ora è opera di Dio ed è ‘solo grazia’. Rispetto all’evento del dono dell’Episcopato, della pienezza dell’Ordine sacro, mi sento e sono infinitamente piccolo, ‘nulla’: credo però in Dio che dal nulla crea tutte le cose e mi ama e con la sua Provvidenza mi conduce ‘ quale unico reale ‘buon pastore’- sui pascoli verdeggianti della misericordia, della verità, della carità. Questa Provvidenza ‘ lo dico con le parole del Beato Antonio Rosmini – «Io meditandola l’ammiro, ammirandola l’amo, amandola la celebro, celebrandola la ringrazio, ringraziandola m’empio di letizia. E come farei altramente, se so per ragione e per fede, e lo sento coll’intimo spirito, che tutto ciò che si fa, o voluto o permesso da Dio, è fatto da un eterno, da un infinito, da un essenziale Amore? E chi potrebbe corrucciarsi all’amore? ». Confesso che ‘Dio è amore’, Deus caritas est: qui è l’inizio di tutto, come ci ha ricordato Benedetto XVI, il Santo Padre, al quale esprimo la mia filiale e devota gratitudine ‘ nel giorno della festa onomastica – per essersi degnato di nominarmi Vescovo dell’amata e nobile Chiesa di Noto.
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L’amore di Dio è anzitutto misericordia che genera e rigenera.
Nel mistero dolcissimo del Padre della misericordia il mio cuore trabocca di gratitudine per il grembo che mi ha dato la vita: sono contento di esserci, di esistere, di vivere. Grazie allora ai miei genitori che con il loro amore coniugale hanno permesso a Dio di amarmi con il dono della vita e in loro ‘ mamma e papà ‘ ringrazio i miei familiari, tutti, per il tempo bellissimo della nostra crescita umana e cristiana, per il loro affetto e la loro vicinanza: sono contento di essere vostro figlio, fratello, amico e sono contento di voi come genitori, fratelli e sorelle e amici.
Sono contento, in particolare, di essere cristiano e di essere prete: perciò ringrazio soprattutto anche l’altro grembo che mi ha donato la fede: la mia parrocchia di origine di Isola Capo Rizzuto e quel fonte battesimale da cui non mi sono mai spiritualmente distaccato, sin da ragazzino, sotto la guida di Mons. Giacinto Scalzi, di venerata memoria, e poi dei Padri rosminiani che mi hanno aiutato a maturare nella fede fino al sacerdozio, il 20 Ottobre 1984. Per questo, un grazie speciale va a quanti mi hanno accompagnato con amorevole cura in quel lungo e straordinario cammino, don Riccardo Alfieri specialmente, così come anche i superiori e i professori dei seminari milanesi di Saronno e Venegono: tutti ringrazio nelle persone, presenti in questa celebrazione, di S.E. Mons. Renato Corti (Vescovo di Novara) e di S.E. Mons. Francesco Coccopalmerio (Presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi). Grazie per essere qui, per tutto quello che mi avete donato. In voi ringrazio tutta la nobile Diocesi ambrosiana ‘ il cui Arcivescovo il Card. Dionigi Tettamanzi, mio professore di morale voglio sa qui salutare -, per l’accoglienza e per la grazia di affetto, di cultura e di testimonianza nella carità che mi ha permesso di ricevere da Dio negli anni della mia formazione al presbiterato, prolungatesi a Roma nel seminario Lombardo.
Da prete ho amato e servito la mia Chiesa diocesana di Crotone-S.Severina: qui sono stato edificato dalla fede di tanta gente, dall’amicizia dei confratelli e dalla guida autorevole dei miei Vescovi: grazie a Mons. Mugione, del quale ho apprezzato – pur nella sua breve permanenza tra noi ‘ la ricerca della comunione e lo sviluppo delle sinergie pastorali; grazie a Mons. Agostino dal quale ho appreso tanta sapienza e ho ricevuto tanta intelligenza pastorale nel suo lunghissimo e fecondo magistero in mezzo a noi, la cui abbondante grazia ha permesso alla nostra Chiesa locale di esprimere ben quattro vescovi, includendo oltre Mons. Graziani e Mons. Cantafora, anche S.E. Mons. Bregantini, già vescovo di Locri e ora Arcivescovo metropolita di Campobasso. Anche loro ricordo e ringrazio di cuore.
Nel mistero dolcissimo del Padre della misericordia il mio cuore trabocca di gratitudine per il grembo che mi ha dato la vita: sono contento di esserci, di esistere, di vivere. Grazie allora ai miei genitori che con il loro amore coniugale hanno permesso a Dio di amarmi con il dono della vita e in loro ‘ mamma e papà ‘ ringrazio i miei familiari, tutti, per il tempo bellissimo della nostra crescita umana e cristiana, per il loro affetto e la loro vicinanza: sono contento di essere vostro figlio, fratello, amico e sono contento di voi come genitori, fratelli e sorelle e amici.
Sono contento, in particolare, di essere cristiano e di essere prete: perciò ringrazio soprattutto anche l’altro grembo che mi ha donato la fede: la mia parrocchia di origine di Isola Capo Rizzuto e quel fonte battesimale da cui non mi sono mai spiritualmente distaccato, sin da ragazzino, sotto la guida di Mons. Giacinto Scalzi, di venerata memoria, e poi dei Padri rosminiani che mi hanno aiutato a maturare nella fede fino al sacerdozio, il 20 Ottobre 1984. Per questo, un grazie speciale va a quanti mi hanno accompagnato con amorevole cura in quel lungo e straordinario cammino, don Riccardo Alfieri specialmente, così come anche i superiori e i professori dei seminari milanesi di Saronno e Venegono: tutti ringrazio nelle persone, presenti in questa celebrazione, di S.E. Mons. Renato Corti (Vescovo di Novara) e di S.E. Mons. Francesco Coccopalmerio (Presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi). Grazie per essere qui, per tutto quello che mi avete donato. In voi ringrazio tutta la nobile Diocesi ambrosiana ‘ il cui Arcivescovo il Card. Dionigi Tettamanzi, mio professore di morale voglio sa qui salutare -, per l’accoglienza e per la grazia di affetto, di cultura e di testimonianza nella carità che mi ha permesso di ricevere da Dio negli anni della mia formazione al presbiterato, prolungatesi a Roma nel seminario Lombardo.
Da prete ho amato e servito la mia Chiesa diocesana di Crotone-S.Severina: qui sono stato edificato dalla fede di tanta gente, dall’amicizia dei confratelli e dalla guida autorevole dei miei Vescovi: grazie a Mons. Mugione, del quale ho apprezzato – pur nella sua breve permanenza tra noi ‘ la ricerca della comunione e lo sviluppo delle sinergie pastorali; grazie a Mons. Agostino dal quale ho appreso tanta sapienza e ho ricevuto tanta intelligenza pastorale nel suo lunghissimo e fecondo magistero in mezzo a noi, la cui abbondante grazia ha permesso alla nostra Chiesa locale di esprimere ben quattro vescovi, includendo oltre Mons. Graziani e Mons. Cantafora, anche S.E. Mons. Bregantini, già vescovo di Locri e ora Arcivescovo metropolita di Campobasso. Anche loro ricordo e ringrazio di cuore.
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