Il Vescovo di Noto, S.E. Mons. Antonio Staglianò, ha partecipato all’incontro pubblico sulla situazione della sanità nella zona sud di Siracusa, tenutosi a Noto, giovedì 17 marzo 2011, presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile. L’incontro era stato programmato dal Sindaco della città, Avv. Corrado Valvo, per illustrare i contenuti della relazione conclusiva con la quale l’Age.Na.S. (Agenzia Nazionale per la Sanità) esprime il parere in merito alle funzioni da attivare e alla loro localizzazione nei presidi ospedalieri di Noto e di Avola. L’Avv. Valvo e dopo di lui il Dr. Adamo, in qualità di consulente per la materia, hanno sostenuto che le decisioni dell’Agenzia, che prevedono, sostanzialmente, il depotenziamento della Struttura netina a tutto vantaggio della Struttura avolese, dove verrebbero allocati pressocchè tutti i reparti sanitari, sono state prese sulla base di dati non rispondenti alla realtà. Secondo il Sindaco di Noto ci sarebbe stata una vera e propria manipolazione dei dati al fine di supportare una decisione che ha tutto il sapore di una scelta politica a danno di Noto, a tutto vantaggio di Avola. Da qui l’annuncio di contestare in via politica e soprattutto in via legale le decisioni assunte dagli organismi preposti al governo del sistema sanitario. Il Vescovo, nel prendere la parola, ha ricordato come la crisi della sanità, insieme a quella dell’occupazione, sia stato il prima problema sociale vissuto fin dal suo arrivo (aprile 2009) a Noto. Dopo avere affermato di non avere motivo di dubitare della veridicità della relazione del Sindaco di Noto, Mons. Staglianò ha sottolineato che, la sua presenza all’assemblea, è il segno concreto della volontà della Chiesa di Noto, a partire dal Vescovo e fino a tutti i presbiteri, di essere lì dove si lotta per una società più giusta, dove, cioè, c’è sofferenza. “ E’ una cosa buona – ha affermato il Vescovo – che i cittadini, con la loro partecipazione, mostrino questa sensibilità; un vero miracolo che si lotti insieme per un problema sociale”. Nel merito della questione, Mons. Staglianò ha suggerito di non cadere nella trappola del “divide et impera” (dividere le popolazioni per dominarle), anche perché “chi manovra, probabilmente, ha in animo di fare saltare tutto, Noto ed Avola”. Oggi si va verso una pratica clinica, ha sostenuto il Vescovo, dove il medico non visiterà più il paziente, ma lo guarderà in modo virtuale, attraverso le carte. “Un vero processo di disumanizzazione della sanità che, complice la crisi che stiamo attraversando, arriverà alla disumanizzazione della cura nel rapporto medico-paziente”. Nel rilevare che, nell’era del postmodernismo, sulle questioni esistenziali è difficile trovare un giudizio morale (ogni persona pretende di imporre la sua verità) e che l’esperienza mostra che nelle faccende politiche trovano sempre meno spazio gli aspetti di valutazione umana e sociale, Mons.Staglianò ha suggerito di puntare sul rispetto dei numeri. “Fissati tra le parti in causa i criteri di raccolta e di lettura dei dati – ha concluso il Vescovo – occorre inchinarsi davanti ai numeri e pretenderne il rispetto”.
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