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Il 19 Dicembre Mons Staglianò in visita pastorale al Seminario Vescovile di Noto

 Il 19 dicembre Mons. Staglianò in Visita Pastorale alla Comunità del Seminario, accolto dal Rettore don Luigi Vizzini, dal Direttore spirituale don Stefano Modica e dall’economo don Gianluca Manenti, ha incontrato i seminaristi dell’Anno pastorale, gli studenti di Teologia e la comunità del Propedeutico. Mons. Vescovo è stato salutato dall’intera comunità all’ingresso della Basilica del SS. Salvatore, Cappella del Seminario, dove è stato espletato il rituale previsto per la Visita Pastorale; col bacio del Crocifisso da parte di Mons. Staglianò, si è avviata la processione lungo la navata centrale della Basilica, fino all’Altare maggiore, dove un momento di preghiera davanti al SS. Sacramento, ha concluso questa prima parte della Visita. La seconda parte, si è svolta presso l’aula magna del Seminario, dove un rappresentante del Propedeutico, uno degli alunni di Teologia e uno dei seminaristi di esperienza pastorale, ha presentato al Vescovo una relazione circa il cammino formativo di questa prima parte dell’anno. Mons. Vescovo, dopo averci ascoltato con attenzione, ci ha rivolto la sua parola, sempre puntuale e incisiva. Infine la celebrazione del Vespro e dell’Eucaristia, ha coronato questo momento bello e pregnante, di grazia e di comunione ecclesiale.

 
 

La luce di Betlemme giunta con gli Scout in una delle nostre parrocchie per un messaggio di pace

Anche quest’anno la Luce della Pace proveniente da Betlemme è giunta nella chiesa rurale del Sacro Cuore a Rigolizia ad opera degli scout palazzolesi. In Terrasanta, nella Basilica della Natività, arde da molti secoli una lampada alimentata dall’olio donato a turno dalle nazioni cristiane del mondo: la sua ubicazione è accanto ad una stella d’argento a dodici punte che indica il luogo esatto della mangiatoia, dove la vergine Maria adagiò il corpo dell’Emmanuele, di Gesù infante. La tradizione “Luce della Pace da Betlemme”, nata anni fa dall’iniziativa natalizia di beneficenza “Lichts in Dunkel” ed originariamente promossa dall’emittente televisiva austriaca ÖRF-Landestudio Oberösterreich, ha ormai conquistato i cuori di molti e porta ad un coinvolgimento sempre maggiore.
 
 
Ogni anno, un bambino austriaco accende una candela a quella lampada e la porta a Linz. Da lì, ad opera degli scout di molte nazioni, al termine di una cerimonia ecumenica, la Luce della Pace, senza mai venir spenta, raggiunge i diversi stati europei quale simbolo di speranza e testimonianza tangibile di collaborazione.
 
I giovani scout del Gruppo “Trekker in Scouting” di Palazzolo, ormai per il quinto anno, dopo aver ricevuto la Fiammella dagli scout triestini a mezzo di una delle staffette ferroviarie che tra sabato e domenica scorsa hanno attraversato l’Italia, attuando uno dei principi della Promessa, il servizio al prossimo, si sono fatti dono per gli altri. E, attuando il motto che sta accompagnando la loro impresa Luce di Betlemme 2012, “gratuitamente abbiamo ricevuto, gratuitamente doniamo”, hanno curato anche per questa edizione la distribuzione a Palazzolo e dintorni.
 
Domenica 16 Dicembre, al termine dell’offertorio, la Luce di Betlemme è stata intronizzata dal parroco di Rigolizia, sac. Ottavio Ruta, che a nome della comunità parrocchiale ha accolto questo evocativo messaggio di pace e dell’imminente Natale di Gesù, vera Luce del Mondo.
 
La Luce di Betlemme sarà alimentata fino al 6 Gennaio e resterà a disposizione di quanti vogliano accendere una propria candela per collocarla accanto al presepio o alla finestra della propria casa, non solo per unirsi spiritualmente alla Terrasanta, ma anche per dar tangibile prova di impegno per l’edificazione di un mondo di Pace
 

Avola. L’incontro diocesano dell’Avvento di fraternità chiede alle famiglie di aprirsi al volontariato

Famiglie, responsabili della pastorale familiare, animatori Caritas, volontari dei Centri di ascolto e delle opere caritative si sono ritrovati numerosi, venerdì 14 dicembre, per l’incontro diocesano di formazione dell’Avvento di fraternità a San Giovanni Battista di Avola accolti dalla comunità e dal parroco, don Maurizio Novello, con grande premura e la cura dei particolari che ha permesso di avere come sfondo un artistico presepe sull’altare maggiore che man mano è diventato vivo con interventi che sono diventati esemplari di ciò che rende vero il Natale: la riflessione attenta, la  testimonianza viva – come ha sottolineato alla fine dell’incontro il Vicario generale, don Angelo Giurdanella. La riflessione è stata ancora una volta offerta, con grande sapienza, da fra Gaetano La Speme che ha rilevato come Gesù è stato quello che è stato grazie alle cure di una madre come Maria e di un padre come Giuseppe, un padre che – sulle orme di Abramo – è stato chiamato alla cura del figlio donato ma anche a lasciare che il figlio fosse restituito a Dio e a se stesso, figura di una vera paternità che sa intrecciano stupore, chiamata, paura, coraggio, silenzio, prontezza.
Testimone, Giuseppe, della pazienza di Dio che continua ad aver cura anche nei momenti di crisi, accettando la necessaria flessibilità richiesta dalle situazioni e lasciandosi condurre da ‘imperativi relazionali’. Cosicché Gesù – per es. con la fuga in Egitto – sarà un ‘Messia salvato’ e quindi poi nella sua vita sarà ‘il Messia che salva’ anche per ciò che avrà appreso da Giuseppe. Cosicché il suo corpo, prima che la sua parola, è Vangelo, annuncio dell’amicizia di Dio. E, nei rapporti che Gesù avrà con i bambini, viene rilevato un ulteriore tratto di come Lui ci salva: mettendo al centro i bambini! L’accoglienza dei bambini, anche quando creano confusione e non ci lasciano in pace, per Gesù verificano la nostra accoglienza di Dio. Con commozione sono state quindi ascoltate le testimonianze di Franco e Giovanna della comunità papa Giovanni XXIII e l’esperienza di affidamento di Biagio e Tiziana. ‘Commozione’ nel senso che hanno mosso qualcosa dentro, qualcosa che ora si spera diventi interrogativo e decisione per altri, perché “tutti i bambini hanno diritto – come ha sottolineato Melania Capuzzello, del Centro Affidi di Ragusa – a restare nella propria famiglia e comunque ad avere una famiglia”. Sviluppando, con competenza e in modo complementare alle testimonianze, gli aspetti giuridici dell’affido familiare, ha sottolineato come ci vuole un certo coraggio. “Ma è possibile!” – ha detto con convinzione Biagio, aggiungendo che lo impariamo anche nel nostro gemellaggio con Butembo-Beni, dalla loro accoglienza verso tutti i bambini.
Certo, essi sconvolgono la vita, ma anche ricreano equilibri più veri e donano una gioia vera, sobria e consistente. Quella gioia di cui abbiamo bisogno insieme, noi e i bambini che vivono momenti difficili; quella gioia che fiorisce da scelte coraggiose ma anche da supporti diffusi, come possono essere quelli di coloro che, attraverso il volontariato, donano – certo con fedeltà e discrezione – un po’ del loro tempo. Allora, come ha detto coordinando l’incontro, il responsabile dell’Osservatorio diocesano delle povertà Salvo Garofalo, buon Natale “con tutti i bambini, collocandosi come Gesù a Betlemme per poter, con le braccia allargata, tutti accogliere anche in tempi di crisi”.

41 famiglie partecipano al campo scuola di pastorale familiare tenuto da don Bonetti

Il campo scuola per le famiglie organizzato dall’Ufficio Diocesano Pastorale Familiare sul tema “ La Grazia del Sacramento del Matrimonio fa la differenza” ha visto la partecipazione di 41 coppie e di 3 sacerdoti. In questi tre giorni (7-9 dicembre 2012) le famiglie, guidate dal relatore Mons. Bonetti, hanno dato vita a momenti intensi di formazione e confronto. Oltre la Diocesi di Noto ha partecipato all’incontro una rappresentanza delle Diocesi di Catania, Ragusa, Caltagirone e Messina.

 
Mons. Bonetti, in sintonia con l’anno dedicato alla “fede”, ha trattato il tema Pastorale Diocesano di quest’anno incentrato sui Sacramenti: “Battesimo, Eucarestia, Riconciliazione”. Ha posto fondamenta teologiche solide, sollecitando quanti sono già consapevoli della grazia ricevuta e del carattere missionario del Sacramento del Matrimonio. Il relatore ha poi incoraggiato le famiglie a vivere il matrimonio nella dimensione sponsale.
 
La tre giorni ha entusiasmato le famiglie che hanno espresso il desiderio di rincontrarsi durante l’anno per qualche giornata di preghiera o di ritiro spirituale.

 

 

Venerdì 14 dicembre incontro diocesano ad Avola. Caritas e Famiglie a sostegno dei bambini.

Nel suo messaggio di Avvento il Vescovo ha chiesto di riprendere il presepe con verità e di ritrovare ognuno un posto che non sia quello dei potenti o dei locandieri di Betlemme che non aprono le porte al Dio che si fa uomo, ma di mettersi in cammino verso Betlemme come i pastori che vanno, portano doni, ritornano trasformati.

 
La Caritas diocesana, in sintonia con quest’invito, propone a tutte le comunità un cammino di Avvento in cui lasciarsi interrogare dal segno per eccellenza del Natale: “un bambino avvolto in fasce”. E compiere passi concreti: dal sostegno alle opere caritative che accolgono bambini o li accompagnano in attività su strada all’affidamento familiare. Si propone altresì di costruire il presepe cercando di capire dove sono i bambini nel territorio, quale cura c’è o non c’è per loro nelle famiglie e nella città, e di celebrare la terza domenica di Avvento la giornata della carità non come raccolta di offerte ma come offerta di disponibilità. Con la possibilità di ritrovare nel numero unico “Restiamo umani” racconti e testimonianze che danno il senso dei passi concreti e li facilitano attraverso l’elenco dei contatti possibili.
Soprattutto, venerdì 14 dicembre dalle 18,30 alle 20,30 presso la chiesa San Giovanni Battista di Avola, la Caritas e l’Ufficio per la pastorale familiare promuovono un incontro diocesano aperto a tutti e rivolto in modo particolare ai genitori, ai volontari, agli animatori Caritas, ai Centri di ascolto e di aiuto, agli educatori, agli operatori sociali. Sono previsti una riflessione biblica su “Gesù e i bambini” di fra Gaetano La Speme, biblista e psicoterapeuta, e le testimonianze delle famiglie della Comunità papa Giovanni fondata da don Oreste Benzi, che accolgono – insieme ai propri figli – figli generati dall’amore, e del Centro affidi di Ragusa.
Nell’anno della fede diventa un modo di testimoniare come la fede genera la vita buona e bella del Vangelo e offre a tutti motivi per discernere, recuperare umanità e non smarrire ciò che conta.
 
 

Radio InBlu racconta la vita pastorale della Diocesi nella trasmissione “Ecclesia”. Ascolta la rubrica nel file audio allegato.

È andato in onda nei giorni scorsi, un servizio realizzato da radio inBlu all’interno della trasmissione “ECCLESIA”. La rubrica dal titolo: “tra il campanile e la piazza” ha portato a conoscenza la bellissima realtà della nostra Diocesi. Nel servizio della durata di 10 minuti sono stati intervistati: il vescovo Mons. Antonio Staglianò, il direttore della Caritas Diocesana Maurilio Assenza, il direttore dell’ufficio Cutura don Stefano Modica, il direttore dell’ufficio Comunicazioni Sociali don Rosario Sultana e il direttore della Pastorale Giovanile don Giovanni Lauretta. I nostri intervistati, ognuno nel proprio settore, hanno fatto una panoramica di quelli che sono gli obiettivi raggiunti e quelli che si sono proposti di attivare con i propri uffici in quest’anno della fede. Al centro della nostra Diocesi c’è la comunione -ha detto il nostro Vescovo- “segno e testimonianza che splende nella Chiesa e che diventa realtà nel popolo stesso”. L’ufficio Cultura e Comunicazioni Sociali ringrazia radio inBlu per l’attenzione avuta nei confronti della nostra Chiesa locale e per il modo con il quale ha saputo raccontare brevemente parte della vita della nostra Diocesi.

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Campo scuola per le famiglie della Diocesi di Noto. “La grazia del Sacramento del matrimonio fa la differenza”

“La grazia del Sacramento del matrimonio fa la differenza” è questo il titolo dell’evento organizzato dall’Ufficio Diocesano della Pastorale Familiare. Il campo scuola per le famiglie che si terrà a Scicli – Sampieri presso il Marsa Siclà Residence, avrà inizio venerdì 7 dicembre alle ore 21:30 e terminerà domenica 9 dicembre alle ore 17:00. L’incontro vuole offrire agli sposi un momento formativo, di Annuncio e di Evangelizzazione. Sposarsi in Chiesa fa la differenza -hanno detto i coniugi Ruta responsabili diocesani dei Gruppi Familiari Cristiani- “per chi ha fede nel Signore Gesù, per il modo in cui le coppie di sposi vivono i Sacramenti, doni dello Sposo. Il matrimonio non è altro che il Battesimo che la coppia riceve, come nel giorno del Battesimo il singolo nasce a nuova creatura; così nel giorno delle nozze nasce il noi, nuova famiglia”.

L’invito è rivolto a tutte le coppie, sia a coloro che sentono il bisogno di rinvigorire la propria Fede, sia a coloro che hanno coscienza del Mistero che incarnano e vogliono annunciare agli altri la grandezza del Dono ricevuto. In occasione di quest’evento la scelta del relatore è caduta su Mons. Renzo Bonetti, innamorato di Cristo Sposo, egli vuole trasmettere questo suo amore anche a tutte quelle coppie che si sposano in Chiesa solo per tradizione. Mons. Bonetti tratterà documenti che vanno dal Concilio Vaticano II al Magistero del Beato Giovanni Paolo II, per donare alle coppie Cristiane questa consapevolezza, ma soprattutto per ridare dignità al Sacramento del Matrimonio.
 

Il Messaggio di Mons Staglianò per l’Avvento e il Natale 2012. Ritrovare nel presepe l’amore per Cristo e per il prossimo

Anche quest’anno nella prima domenica di Avvento che prepara e accompagna al Natale del Signore il Vescovo S.E. Mons Staglianò con il suo messaggio di Avvento e di Natale ci invita a ritrovare guardando al Presepe, seppure in un periodo di crisi e di avidità, l’amore per Cristo e per il Prossimo. 
 
 L’incarnazione è il modo in cui Dio si fa carico della povertà di ogni uomo. Accogliere Gesù significa accogliere con Lui anche tutti coloro per i quali è venuto. E’ la nascita di Gesù -dice Mons Staglianò- a rivelare all’umanità l’amore di Dio. “ non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi ed ha mandato il suo figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”Ne consegue che se Dio ci ha amati anche noi dobbiamo amarci gli uni e gli altri. 
 
Ritroviamo dunque il nostro Natale attraverso gesti concreti di solidarietà, perché Cristo nascendo ci ha svelato che l’amore è la donazione di sé, nella solidarietà con l’altro anche se l’altro è diverso da noi.
 
 
Alleghiamo il testo integrale del Messaggio Vescovo. Scaricalo da qui 

“Alzati” Veglia di Avvento con i giovani. Testimonianza di suor Carolina su don Pino Puglisi

 
Per il cammino pastorale di questo nuovo anno, il servizio diocesano di Pastorale Giovanile Vocazionale ha organizzato una veglia di preghiera dal titolo “Alzati”, che si terrà in Cattedrale Sabato 1 Dicembre alle ore 19:30. Il tema ci invita ad alzarci, a stare desti e a svegliarci alla fede, all’amore e alla speranza.
 
La veglia, strutturata in più momenti, sarà presieduta dal nostro Vescovo Mons. Antonio Staglianò. I giovani e gli adolescenti di ogni Vicariato s’incontreranno alle ore 19,30 presso la villa Comunale di Noto, per iniziare insieme questo cammino.
Particolarmente rilevante sarà la testimonianza su don Pino Puglisi, vittima della mafia, fatta da una sua stretta collaboratrice – suor Carolina Iavazzo -che racconterà della vita e del lavoro svolto dal sacerdote nel quartiere Brancaccio di Palermo.
 
“Averla con noi e tra noi, è veramente un momento di grazia” ha detto Nicoletta Di Maria, responsabile diocesana insieme a don Giovanni Lauretta della Pastorale Giovanile e Vocazionale. “I giovani e gli adolescenti potranno- ascoltandola- vivere un pezzo di storia della nostra Sicilia ”.
 
Sarà l’occasione per incontrarsi e riflettere insieme al Vescovo, illuminati dal Signore, sulla nostra vita di fede.
 
La veglia terminerà nel luogo di raduno con la benedizione conclusiva del nostro Vescovo.
 
 

Concluso il Convegno della Diocesi netina: Mons. Staglianò sogna “una Chiesa capace di proclamare apertamente la tenerezza di Dio”

È terminato il 23 novembre 2012, dopo tre giorni di corposi interventi, il Convegno diocesano d’inizio anno pastorale dal titolo “lasciarsi educare dalla misericordia di Dio” svoltosi dal 21 al 23 novembre a Noto nella Basilica Cattedrale. Il primo giorno don Angelo Passero ha affrontato, da un punto di vista biblico, il tema: “La confessione della fede e la riconciliazione di Dio per mezzo di Cristo”. Il relatore ha chiesto all’assemblea di riflettere sulla professione di fede sottolineando che “la fede che Gesù chiede ai discepoli è una fede amante! Una fede eccedente, sovrabbondate, una fede cioè che si fa dono totale di se per il bene dell’altro, del prossimo che può così sperimentare l’amore misericordioso ed eccedente di Dio Padre”.
 
Il secondo giorno del Convegno don Adriano Minardo ha messo in relazione il mistero della Trinità e il mistero dell’eucarestia dal punto di vista teologico. “Dio in se stesso è comunione” -ha affermato Minardo- infatti “in Gesù vi è l’incondizionato darsi di Dio per l’uomo, riflettendo ciò che accade all’interno della vita intima di Dio tra Padre Figlio e Spirito Santo. Ora, l’eucarestia -ha detto il relatore- rimane il segno sacro dell’eccesso del dono di Dio, al punto da dare se stesso per “creare” la comunione con sé e con i credenti tra di loro”. Il Dio trinitario non è autoreferenziale, “Dio contempla e contiene in se stesso l’alterità, può accogliere nel suo abbraccio, qualsiasi differenza o distanza possibile, persino l’abissale distanza della creatura con il suo peccato. L’Eucarestia -ha insistito don Adriano- è appello alla comunione tra i credenti perché se siamo figli nel Figlio, non possiamo non sentire in noi l’appello alla comunione”.
 
L’ultimo giorno è stato il Vescovo di Noto Mons. Staglianò a tirare non solo le conclusioni del Convegno ma soprattutto a rilanciare in chiave pastorale per la sua diocesi quanto nelle due sere precedenti i relatori hanno comunicato in chiave biblica e teologica all’assemblea convenuta. Mons. Staglianò ha voluto evidenziare come la Chiesa di Noto accogliendo il perdono di Dio è chiamata ad annunciare nella fede la comunione fraterna. “Il Vangelo ha in se una forza comunionale, conviviale, partecipativa, solidale, -ha detto il Vescovo- perché esso è l’atto della comunione massima di Dio con gli uomini nella carne del suo Figlio”. Mons. Staglianò sogna “una Chiesa capace di proclamare apertamente la tenerezza di Dio per l’uomo, anche per coloro che si allontanano dal timore di Dio”. Con grande lucidità e senza remore, il Vescovo ha messo in luce come “la Chiesa lungo il suo pellegrinaggio, conosce il peccato, ma ciò non toglie che ad essa è donata ed affidata la Grazia e dunque la Santità”.
Da qui Mons. Staglianò -fa una prima consegna per la Chiesa di Noto: “ guardare e ad ogni uomo e a ogni donna con la stessa tenerezza e la stessa misericordia con cui Dio guarda alla sua Chiesa radunata dalla e nell’Eucaristia”. Una seconda consegna del Vescovo riguarda l’Eucaristia che “deve ritornare ad essere il fulcro delle nostre comunità dove tutti convergono gioiosamente attorno alla memoria del Signore che ha dato la vita per noi”.
 
Riportandoci al tema principale, il Vescovo ha esortato la sua Diocesi a diventare sempre più una Chiesa che recupera la misericordia come atteggiamento “feriale”, condivide gioie e ansie, infonde coraggio e speranza, soprattutto a coloro che si sentono piccoli o peccatori, a chi è escluso o emarginato, a chi vive le disumane conseguenze del potere ingiusto dei dominatori di questo mondo. Concludendo il Vescovo si augura che la Chiesa di Noto possa dedicarsi con alacre generosità e creatività ad una attuazione accrescitiva del Concilio Vaticano II nell’anno della fede indetto dal Papa Benedetto XVI.