Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato oggi, 8 aprile, in visita ufficiale a Noto, a vent’anni dal crollo di gran parte della maestosa cupola della Cattedrale della città, gioiello del Barocco netino, avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 marzo del 1996.
Il capo dello Stato è stato accompagnato dal ministro dei Beni e le attività Culturali Dario Franceschini. A riceverlo ai piedi della scalinata il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, il Sindaco della città, Corrado Bonfanti, il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, il prefetto di Siracusa Armando Gradone e altre autorità civili e militari. Caloroso è stato il saluto di centinaia di studenti, che al passaggio di Mattarella, gridavano all’unisono: “Presidente, Presidente”.
Il presidente della Repubblica ha manifestato il suo sentito plauso per come i lavori di ricostruzione della Cattedrale di San Nicolò sono stati condotti. La Cattedrale è stata riaperta al culto nel 2007, dopo anni di scavi per recuperare migliaia di pietre. La complessa ricostruzione è avvenuta coniugando antiche tecniche di costruzione e le più avanzate tecnologie nel campo dell’ingegneria antisismica.
“È un posto straordinariamente bello – ha dichiarato con entusiasmo il capo dello Stato – È stata una grande opera quella di restauro e ripristino della maestosità del Duomo. Ed è davvero una grande realizzazione ed è un segno di positive energie che la Sicilia esprime, che il nostro Paese può esprimere, un segno della sua tradizione culturale, della sua capacità di riscatto nel reagire ad un disastro come quello del crollo, con una capacità di progettazione artistica e culturale straordinaria”.
“La ricostruzione della cattedrale è stata un’‘opera compiuta’ del nostro Mezzogiorno: ‘compiuta’ perché effettuata nei tempi e nei modi propri di una cura adeguata. Per questo la pensiamo simbolica di una più ampia ricostruzione, che fa pensare a possibili cammini di liberazione per il nostro Sud”. Così si espresso il Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, che è stato anche membro della commissione nominata dal Governo per il ripristino delle decorazioni interne del Duomo barocco.
Mons. Staglianò ha rimarcato la sinergia tra Stato e Chiesa nell’impegno comune di riconsegnare a tutti questo pregevole monumento, “che è al tempo stesso la Cattedrale di questa Chiesa netina e un elemento importante di un più ampio composito urbanistico”.
“Celebriamo oggi il migliore Sud che alza la testa – ha ancora aggiunto il Vescovo di Noto – si mette insieme, coltiva speranza, accoglie i migranti. Li accogliamo per generare umanità nuova, nella convivialità delle differenze, della mensa comune”.
Mons. Staglianò, infine, non ha dimenticato la realtà sociale che ha visto rinascere la Cattedrale di San Nicolò: “Restano certo gravi i problemi, a iniziare da quello drammatico della disoccupazione, ma li vogliamo affrontare con quella lucidità e lungimiranza che la bellezza dei monumenti e della vita alimenta. Ritrovando nella cultura e nell’arte, non una parentesi alienante, ma la possibilità di elaborare tutto e tutto ripensare in prospettiva”.