“Il Popolo di Dio, cioè la Chiesa, non ha bisogno di soldi sporchi; se viene qualche ‘benefattore’ con un’offerta frutto del sangue di gente sfruttata, maltratta, schiavizzata, con il lavoro mal pagato, io dirò a questa gente: ‘per favore portati indietro il tuo assegno, brucialo'”. Parole forti ed inequivocabili quelle che ieri Papa Francesco ha pronunciato durante l’udienza generale del mercoledì. Il Santo Padre ha poi aggiunto che è necessario “avvicinarsi a Dio con mani purificate evitando il male e praticando il bene e la giustizia”.
Alle parole del Pontefice, hanno fatto eco quelle del nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, che stamattina, al termine della preghiera delle Lodi in Cattedrale, ha ribadito ai presbiteri di Noto quanto già affermato ieri da Francesco, come cioè la Chiesa debba decisamente rifiutare quel denaro che è frutto di violenza, di sopraffazione, di ingiustizia sulla pelle dei più poveri e deboli della nostra società. Mons. Staglianò ha dunque esortato i sacerdoti e le parrocchie a vigilare sul rischio concreto di trovarsi tra le mani “denaro sporco” e a coltivare sempre un “cuore puro”, imprescindibile condizione per avere davvero “mani pulite”.
Infine il Vescovo ha evidenziato come pure un’offerta “pulita” destinata alla Chiesa per la carità verso i fratelli poveri, può diventare “sporca” qualora fosse impiegata per il proprio tornaconto personale e non per la condivisione e la solidarietà.