Si è svolto ieri sera a Rosolini, giovedì 10 maggio2012, il primo dei due incontri con Mons. Domenico Pompili (sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana e Direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali sul tema proposto da Benedetto XVI per la XLVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali dal titolo: “Silenzio, parola: cammino di evangelizzazione”. Il secondo incontro con il clero diocesano si è svolto stamane presso la Casa del Clero dal tema: ”Tecnica, verità, libertà. La dimensione etica della comunicazione oggi”. Dopo una breve introduzione ai due incontri da parte di don Rosario Sultana (Direttore diocesano UCS), il relatore con un linguaggio chiaro e competente, ancorchè altamente tecnico, Mons. Pompili ha trattato il tema sotto tre distinti aspetti: ” I giovani: profili dei nativi”, “Le ambivalenze del web” e l” (Co)educazione alla fede”. Sotto il primo profilo, “I giovani: profili dei nativi”, Mons. Pompili ha rilevato che “c’è una tendenza degli adulti a osservare il mondo dei giovani con un misto di incomprensione e preoccupazione, accentuando gli aspetti problematici: la generazione senza futuro, persa nella rete, dai legami fragili, a rischio “doppia vita sul web”… In realtà, molte delle paure degli adulti – ha sottolineato il relatore- “ sono frutto di scarsa conoscenza dei significati che i giovani attribuiscono alle loro “vite miste”, tra lo spazio reale della quotidianità e quello, non meno reale anche se smaterializzato, del web”.
Da qui l’invito agli adulti a guardare un po’ più da vicino quello che fanno i giovani al fine anche di scoprire “ il senso del tempo da loro speso nel web”. Forse, si accorgerebbero anche di avere qualcosa da imparare.
Perché uno degli insegnamenti della rete- ha chiarito Mons. Pompili- “è che anche la relazione educativa oggi non può più essere a senso unico, e che se gli adulti credono di avere ancora qualcosa da insegnare ai giovani, devono prima di tutto domandarsi cosa possono imparare da loro”.
Sotto l’aspetto de “ Le ambivalenze del web”, il relatore ha rilevato che per esempio, ciò che ai giovani manca è la prospettiva. Infatti, mentre “noi adulti abbiamo visto tanti cambiamenti (dal telefono fisso a quello mobile, dalla macchina da scrivere al computer, dalla separazione tra i media alla convergenza….) e abbiamo quindi maggiori strumenti per valutare i pro e i contro dei diversi ambienti mediali. I nativi digitali sono invece arrivati in un mondo in cui c’era già tutto, e fanno fatica a immaginare che le cose possano essere diverse, e soprattutto a vedere i limiti del loro ambiente, che è per loro come l’acqua per il pesce: invisibile. Una “consapevolezza ambientale” è invece importante, pena il rischio di esse “massaggiati” e plasmati a nostra insaputa dal mondo che ci circonda”.
E, infine, relativamente all’aspetto della “ (Co)educazione alla fede”, Mons Pompili ha messo in evidenza come “la particolare congiuntura socioculturale che si è venuta a creare costituisce, paradossalmente, un contesto propizio per una nuova alleanza intergenerazionale, nella prospettiva di una coeducazione che realizzi la pienezza dell’umano. I giovani sanno navigare, gli adulti possiedono qualche criterio in più per orientarsi e per distinguere le acque navigabili da quelle pericolose”.
Il dibattito che è seguito alla relazione ha dimostrato l’interesse del qualificato uditorio alla problematica.
Il Vescovo, nel concludere l’incontro, ha sottolineato gli aspetti pastorali che sottostanno alle problematiche odierne della comunicazione e in particolare del dialogo che occorre tenere sempre vivo con il mondo giovanile.
A tal riguardo ha annunciato che la Chiesa di Noto ha realizzato un convegno diocesano sul tema “Giovani e Chiesa” – Sono i giovani che hanno abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato i giovani”, che si terrà a Noto nel Seminario Vescovile, Venerdì 18 Maggio 2012 alle ore 18,00 invitando tutta la comunità diocesana a partecipare a tale evento.