Le celebrazioni per l’anniversario della nascita di Giorgio La Pira, che si svolgeranno dal 7 al 9 gennaio 2015 (vedi programma in allegato) presso la sala culturale “Meno Assenza” di Pozzallo, sua città natale, anno dopo anno sono diventate un momento importante di confronto e riflessione. Il tema scelto per il 2015 è: Giorgio La Pira e la Terra Santa. Alle tre giorni lapiriana interverranno il Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, Rav Joseph Levi, Rabbino capo della comunità ebraica di Firenze, Mahmoud Salem Elsheikh, dell’Università degli Studi di Firenze, Maurilio Assenza, Direttore della Caritas diocesana di Noto e altre figure di rilievo del mondo religioso, politico e culturale.
Nel discorso di apertura del Primo Colloquio Mediterraneo, il 3 ottobre del 1958, Giorgio La Pira affermava: Cooperare alla costruzione della pace nel Mediterraneo e nel mondo: ma come? La risposta è evidente: la pace, l’amicizia, la solidarietà reciproche fra questi popoli e queste nazioni. La pace, l’amicizia e la solidarietà fra Israele e Ismaele; la pace, l’amicizia e la solidarietà fra i popoli prima colonizzati e quelli prima colonizzatori; la pace, l’amicizia e la solidarietà fra tutte le nazioni cristiane, arabe e la nazione di Israele.
Il 4 maggio del 1958, La Pira scrisse a Pio XII: Il Mediterraneo è “il lago di Tiberiade” del nuovo universo delle nazioni: le nazioni che sono nelle rive di questo lago sono nazioni adoratrici del Dio di Abramo.
Durante il discorso tenuto il 3 ottobre del 1958, La Pira, sottolineò quale era la comune vocazione storica e la comune missione storica permanente dei popoli che vivono sulle rive di quel misterioso lago di Tiberiade allargato che è il Mediterraneo. Preoccuparsi (con la preghiera, con la meditazione e con l’azione prudente, ma intelligente e a “largo respiro”) della “unificazione”, della convergenza di queste nazioni mediterranee: svolgere la propria azione politica, economica, culturale, sociale (religiosa), in vista della costituzione di questo “centro” del nuovo universo delle nazioni.
Vogliamo far nostra la proposta di Giorgio La Pira, contribuendo alla costruzione di un ponte di preghiera; proponendo momenti di riflessione storica e politica durante i quali i popoli, fratelli della famiglia di Abramo, si ritrovano insieme. Crediamo che la pace non sia un utopia e che la fratellanza e l’ amicizia tra i figli di Abramo possano diventare realtà di un mondo rinnovato e finalmente in pace.
Crediamo profondamente, come Giorgio La Pira, che la pace nel Mediterraneo sarà l’inizio e il fondamento della pace fra tutte le nazioni del mondo. Spes contra spem! Nonostante tutto non bisogna disperare: i lieviti di bene sono più potenti dei lieviti di male: il tempo li condurrà progressivamente – nella pazienza, nella speranza, nelle preghiera, nell’azione oculata e pronta – a maturazione vasta e sicura.