Pellegrinaggio Mariano diocesano al santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa

È un forte momento di grazia, da saper cogliere e vivere, il prossimo pellegrinaggio mariano diocesano, giovedì 29 novembre, al Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa. Nell’ambito dell’Anno della Fede, avviato dal Papa lo scorso 11 ottobre, e nel cammino di conversione della visita pastorale, aperta dal nostro vescovo in Cattedrale il successivo 19 ottobre, l’intera Chiesa netina è invitata dal vescovo -anche attraverso un’apposita lettera inviata a tutte le comunità lo scorso 6 novembre (vedi riquadro accanto)- a rendere sempre più capillare e dinamico l’anelito verso una fede più viva, una speranza più certa e una carità più operosa, mettendoci tutti sulle orme del discepolato di Maria che ci dona Gesù.

 
 
Ecco pertanto il programma del pellegrinaggio di giovedì 29 novembre 2012:
Ore 17.00 Arrivo in Oratorio in via degli Orti n° 11
Ore 17,15 Pellegrinaggio e preghiera del Santo Rosario
Ore 18,00 Concelebrazione Eucaristica in Basilica presieduta dal nostro Vescovo.
 
I Presbiteri, i Diaconi e i Religiosi sono invitati a portare il camice e la stola bianca per la concelebrazione.
Per poter accedere alla zona parcheggi per i pullman è necessario munirsi di pass. Pertanto urge comunicare al più presto (entro e non oltre il 12 Novembre) al Vicario generale il numero dei pullman in partenza da ogni Vicariato.
Il Santuario propone, per chi lo desidera, il Pellegrinaggio dell’intera giornata con arrivo alle ore 11:00 a Siracusa.
Per maggiori informazioni contattare il Vicario generale al numero tel: 0931 835286.
 

Il messaggio del nostro Vescovo alla comunità diocesana

Ecco i punti salienti del messaggio che il Vescovo ha inviato alla comunità diocesana in preparazione spirituale al pellegrinaggio diocesano alla Madonna delle Lacrime a Siracusa, il prossimo 29 novembre 2012.

 
 
Recandoci al santuario della Madonna delle Lacrime, noi vogliamo metterci sotto la sua protezione almeno per tre motivi:
1- Anzitutto perché il nostro discepolato, che non può prescindere dalla sua presenza materna, riprenda vigore. Giovanni, il discepolo prediletto, mentre stava sotto la croce, fu consegnato dal Cristo morente a Maria come un figlio, quasi che, nel testamento ultimo del Crocifisso vi fosse scritto questo messaggio: “non si può seguire il Figlio senza la Madre” (cfr Gv 19,26). Nei momenti cruciali della vita terrena di Gesù, Lei è sempre presente in modo discreto e silenzioso. Al momento della nascita della Chiesa, corpo mistico di Cristo, Lei è ugualmente presente. Vediamo così che le tappe più significative della Nuova Alleanza sono immancabilmente “siglate” dal suo esserci. La visita pastorale del vostro Vescovo, che vuole essere un umilissimo segno del passaggio di Dio nelle nostre strade, ha come primo e inequivocabile obiettivo quello di ridestare la fede in ciascun credente, perché, nell’ascolto sincero e obbediente del Vangelo, possa rimettere a punto la propria identità di discepolo del Cristo, in comunione col popolo di Dio. Essendo un avvenimento ecclesiale, non può prescindere dalla presenza e dall’intercessione di Maria, che ha con la Chiesa un rapporto viscerale e indissolubile, come ci dimostra il capitolo VIII della Lumen Gentium.
2- Altro motivo per cui ci rechiamo a Siracusa -con l’auspicio che i programmi e gli appuntamenti che costelleranno questa Visita ésulino dal rischio del trionfalismo e dell’appariscenza […]- (è che) Maria ci insegna l’essenziale. Penso che il messaggio delle sue lacrime sia sempre attuale: ogni volta che ci allontaniamo dal Suo Figlio per contare unicamente sulle nostre risorse, rinnoviamo il suo pianto. E con questo non intendo riferirmi soltanto alla tendenza della società e della cultura del nostro tempo, che pianifica “come se Dio non esistesse”. […]
3- Terzo e ultimo motivo è, infine, il desiderio di “incarnare” il Vangelo. Quell’espressione che la Madre di Gesù disse ai servi durante il banchetto nuziale a Cana di Galilea, risuona sempre nelle nostre orecchie: “Fate quello che egli vi dirà” (Gv 2,5). Il Vangelo è affidato alla Chiesa perché lo diffonda in ogni angolo della Terra. […] Chiedo a Maria – evidentemente con tutti voi – di rendermi “servo” del Vangelo, perché Dio compia la Sua opera attraverso di me. In quest’ora tanto tormentata quanto gravida di attese siamo tutti chiamati alla delicata responsabilità della Nuova Evangelizzazione. La fede, infatti, non si può svegliare se non la si dona, la carità non si può irrobustire se non la si vive, la speranza non potrà fiorire se non la si pianta nel cuore degli uomini.