La sala degli Specchi di Palazzo Ducezio ha ospitato ieri mattina la presentazione del prossimo restauro che riguarderà le pareti della nicchia nella grotta di San Corrado, dove oggi sorge il Santuario a lui dedicato. Un intervento possibile grazie alla donazione (7 mila euro) che il noto pittore Marcello Lo Giudice ha fatto proprio affinchè si possa iniziare un vero recupero dei luoghi sacri del Santo Eremita. Alla conferenza stampa di ieri presenti tanti fedeli, autorità militari, artisti e studiosi per capire il tipo, le modalità e i tempi di realizzazione.
È stato poi il professore Corrado Di Lorenzo, Responsabile Amministrativo della Basilica Cattedrale, a iniziare e condurre i lavori della conferenza con il sentito e vivo ringraziamento al pittore portando a conoscenza i presenti delle sue frequenti visite a Noto (taorminese di nascita, Marcello Lo Giudice vive a Montecarlo dove ha aperto il suo secondo atelier dopo quello di Milano) dove ha acquistato casa e dove ha scelto di sposarsi, in Cattedrale, nel dicembre del 2013. “Un netino acquisito per alcuni periodi dell’anno che ha deciso di fare questo regalo immortale alla comunità. Il progetto è stato già approvato dalla Soprintendenza e verrà condotto dal restauratore Luciano Bombeccari”. Ai ringraziamenti all’artista si è associato il primo cittadino Corrado Bonfanti:”Marcello Lo Giudice ha l’animo sensibile ed attento al bene di questa città e di questo territorio. Il nostro è un ringraziamento davvero grande, oggi non saremmo qui senza la sua donazione”.
A seguire poi, il Vicario Generale della Diocesi, Monsignor Angelo Giurdanella, il dottor Salvatore Maiore, Direttore Ufficio Diocesano Beni Culturali Ecclesiastici, che ha ricordato come in questi ultimi anni tante sono le azioni di ricupero in diverse chiese e luoghi sacri della città come tre pale d’altare e simulacri e anticipando che questo intervento alla grotta potrebbe portare a delle scoperte sorprendenti facendo rileggere tutta la valle dei miracoli. In tutti la convinzione che quest’anno Corradiano dovrà risvegliare la fede ma anche cercare a tutti i costi di sistemare i luoghi recuperando gli aspetti artistici. È stata la volta dell’intervento di colui il quale è stato chiamato proprio a “metterci le mani”, parliamo di Luciano Bombeccari che i netini conoscono bene per aver già restaurato l’argentea arca. “Dopo aver recuperato l’oggetto sacro che ne custodisce le spoglie mortali ora è tempo di entrare nella casa di San Corrado e le chiavi le abbiamo avute dal pittore Lo Giudice – ha esordito Bombeccari- ed ora io spero di entrarci con tutta la Comunità netina. A lavorarci, a partire da metà settembre, sarò da solo ed all’inizio avvierò una profonda azione d’indagine. Da un primo studio – accompagnando la sua presentazione con delle immagini proiettate- potremmo avere delle sensazionali scoperte. Gli affreschi sarebbero antecedenti all’arrivo di San Corrado, ed inoltre se trovassimo raffigurato anche lo stesso Santo Eremita allora sarebbe l’immagine più antica che abbiamo di lui. Il mio desiderio poi, condiviso con il Sindaco, è che alla fine di ogni step possiamo coinvolgere gli studenti per illustrare quanto fatto”. Ad aggiungere valore alle sue parole anche l’intervento della dottoressa Maria Musumeci della Soprintendenza di Siracusa che ha evidenziato la presenza in tutto il territorio di testimonianze relative a numerose chiese rupestri ed al fondamentale apporto del turismo religioso in questa particolare area della Sicilia. A chiudere la mattinata proprio Marcello Lo Giudice: “Prendendo spunto dall’analisi di Monsignor Giurdanella aggiungerei che attraverso la bellezza diventiamo più buoni. La mia azione ha un valore simbolico e mi da una grande gioia, sapere poi che a restaurare sarà uno dei più bravi in Italia accresce la mia contentezza”.