Lo scorso 2 ottobre, festa diocesana del Verbum Domini, S. E. Mons. Antonio Staglianò ha conferito il ministero del Lettorato a tre giovani del nostro Seminario: Alessandro, Peppe e Roberto. In una cornice felicemente intonata, dove si celebra la centralità della Parola di Dio, il conferimento del ministero del lettorato assume un senso tutto particolare. Poiché la Parola di Dio è così urgente e necessaria per vivere, non dovremo lasciar cadere neppure una briciola di questa Parola come badiamo che ciò non accada con il Pane eucaristico. In questo contesto il ministero del Lettorato potrebbe assumere una importanza rilevante nelle nostre comunità, se ad esso non si attribuisse solo una questione formale o propedeutica ai fini del raggiungimento dell’Ordine Sacro. Dice Paolo VI nella Ministeria quaedam: «Il Lettore è istituito per l’ufficio, a lui proprio, di leggere la parola di Dio nell’assemblea liturgica. Pertanto, nella messa e nelle altre azioni sacre spetta a lui proclamare le letture della Sacra Scrittura (ma non il Vangelo); in mancanza del salmista, recitare il salmo interlezionale; quando non sono disponibili né il diacono né il cantore, enunciare le intenzioni della preghiera universale dei fedeli; dirigere il canto e guidare la partecipazione del popolo fedele; istruire i fedeli a ricevere degnamente i sacramenti. Egli potrà anche – se sarà necessario – curare la preparazione degli altri fedeli, i quali, per incarico temporaneo, devono leggere la Sacra Scrittura nelle azioni liturgiche. Affinché poi adempia con maggiore dignità e perfezione questi uffici, procuri di meditare assiduamente la Sacra Scrittura».
Nella Chiesa del nostro tempo si evidenzia sempre più chiaramente la necessità di avere dei laici che si facciano direttamente carico e sostengano con impegno le numerose iniziative che sorgono qua e là, intorno alla parola di Dio: comunità di ascolto, gruppi del Vangelo, ed altro, sia all’interno della comunità parrocchiale come pure in ambienti di vita e di lavoro. Il lettore dovrebbe essere quindi il promotore e l’animatore di queste e di altre iniziative analoghe, rivolte all’annuncio o all’approfondimento della Parola di Dio. Per questi compiti affidatigli dalla Chiesa, il lettore dovrà avere una sua propria fisionomia spirituale e apostolica: dovrà cioè essere un testimone, un insegnante, un educatore; ben preparato, idoneo a orientare, formare e guidare i catechisti più giovani o comunque coloro che di fatto esercitano nella comunità il servizio della catechesi e a coordinare la loro attività. Per questo però egli dovrà tenersi in stretto collegamento e in piena comunione con i pastori, ai quali compete primariamente e in pienezza il dovere di educare i fratelli nella fede.