Archivi della categoria: notizie

Mons. Staglianò in sintonia col Papa: La Chiesa rifiuti decisamente il “denaro sporco”

 “Il Popolo di Dio, cioè la Chiesa, non ha bisogno di soldi sporchi; se viene qualche ‘benefattore’ con un’offerta frutto del sangue di gente sfruttata, maltratta, schiavizzata, con il lavoro mal pagato, io dirò a questa gente: ‘per favore portati indietro il tuo assegno, brucialo'”. Parole forti ed inequivocabili quelle che ieri Papa Francesco ha pronunciato durante l’udienza generale del mercoledì. Il Santo Padre ha poi aggiunto che è necessario “avvicinarsi a Dio con mani purificate evitando il male e praticando il bene e la giustizia”.
Alle parole del Pontefice, hanno fatto eco quelle del nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, che stamattina, al termine della preghiera delle Lodi in Cattedrale, ha ribadito ai presbiteri di Noto quanto già affermato ieri da Francesco, come cioè la Chiesa debba decisamente rifiutare quel denaro che è frutto di violenza, di sopraffazione, di ingiustizia sulla pelle dei più poveri e deboli della nostra società. Mons. Staglianò ha dunque esortato i sacerdoti e le parrocchie a vigilare sul rischio concreto di trovarsi tra le mani “denaro sporco” e a coltivare sempre un “cuore puro”, imprescindibile condizione per avere davvero “mani pulite”.
Infine il Vescovo ha evidenziato come pure un’offerta “pulita” destinata alla Chiesa per la carità verso i fratelli poveri, può diventare “sporca” qualora fosse impiegata per il proprio tornaconto personale e non per la condivisione e la solidarietà.

Esce “Teologia per tutti” una collana di approfondimento teologico curata dal nostro Vescovo

Nei giorni scorsi è stato dato alle stampe un volumetto agile, scritto dal nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, dal titolo “L’animale divino”. Si tratta della prima pubblicazione di una collana di approfondimento teologico per maturare, afferma il Vescovo, “un pensiero critico, per meglio intus-legere (leggere dentro), in profondità, quello che siamo, dove stiamo andando, le verità belle della nostra fede e, soprattutto, la bellezza del nostro agire credente”.
 
“Teologia per tutti” è il titolo di questa collana, che Mons. Staglianò definisce “un’idea e un servizio. Un’idea, perché è un servizio: quello della fede che cerca l’intelligenza del mistero umano, dentro il quale splende il mistero del volto di Dio, manifestato in Gesù di Nazareth. ‘Teologia per tutti’ è inoltre un servizio dell’idea, mettendo l’intelligenza critica nella condizione di “vedere” (in questo sta la luce dell’idea) come stanno veramente le cose, nella verità. L’idea di questo servizio è semplice: tutti, nel popolo di Dio, hanno diritto a essere sollecitati a ‘pensare’, perché il ‘pensare’ non è movimento astratto dell’intelligenza, ma piuttosto ‘passione infuocata del cuore’”.
 
“Nell’anno della misericordia – conclude il Vescovo – ‘Teologia per tutti’ vorrebbe essere un’opera di misericordia spirituale, che si ama chiamare, con il Rosmini, carità intellettuale”.
 
La collana pubblicherà conferenze o relazioni che Mons. Staglianò ha tenuto a braccio in vari convegni o incontri pastorali, con uno stile semplice, accessibile e nondimeno scientifico.
 

Noto. Il Vescovo nella festa del Patrono: “Corrado, uomo rigenerato dalla misericordia di Dio”

“Siamo un popolo in festa, ‘festivi’ più che ‘festaioli’, perché capaci di vivere questa festa al di là delle apparenze e del folklore, con un impegno concreto di carità, di fraternità, di amicizia tra di noi, dentro il perdono e la misericordia di Dio”. Così il Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò ha iniziato la sua omelia nel solenne Pontificale di San Corrado Confalonieri, ieri, 19 febbraio, ricordando come la vera devozione al Santo si manifesta anzitutto nella comunione fraterna e nella solidarietà fattiva che ci rende autentici imitatori di Cristo e dei suoi santi.
 
Nell’Anno Giubilare e nel V Centenario della Beatificazione del Santo Eremita dei Pizzoni, Mons. Staglianò ha sottolineato come in Corrado Confalonieri la misericordia di Dio si è fatta carne, nella conversione del cuore che ha radicalmente rinnovato la sua vita. “Questa conversione – ha proseguito il Vescovo – riguarda il cuore, ma anche tutto ciò che siamo: intelligenza, corpo, emozioni, sentimenti. Una conversione che sia tale è spirituale e corporale insieme, poiché la grazia che scende dall’alto e irrompe nella vita dell’uomo, trasforma interamente il suo essere, tutta la sua persona, persino il suo corpo, che diventa strumento della carità divina”.
 
In Corrado Confalonieri questa conversione si è mostrata in un totale distacco dalle promesse del mondo, fino al raggiungimento della piena libertà del cuore, “non più schiavo delle cose o degli affetti – ha rimarcato Mons. Staglianò – ecco il segreto di un cuore libero! Ecco la pienezza di un’umanità bella, che splende nel dono della vita, di un’esistenza totalmente ‘trasfigurata’ che rivela la bellezza del volto umano di Gesù, che ci svela l’amore del Padre”.
 
Questa è stata la straordinaria vicenda del Santo Anacoreta, nel momento in cui il giovane Corrado, attanagliato dentro la morsa di una vita dissoluta e vuota, scopre ad un certo punto che Dio lo ama, nonostante le sue miserie. “San Corrado ci dice che l’amore di Dio è sempre una scoperta che meraviglia – ha dichiarato infine il Vescovo – che accade sempre in ogni istante, l’istante decisivo in cui scopri che Dio ti ama così come sei. Un’esperienza travolgente che cambia la vita, lo sguardo, il sentimento, tutto di noi! Così sboccia il santo!”
 
Al termine della celebrazione in Cattedrale, Mons. Staglianò ha espresso la sua gioia per l’apertura, finalmente quotidiana, della Mensa dei poveri di San Corrado. Un segno forte e incisivo che rende tangibile la misericordia di Dio nella nostra Chiesa locale.
 
 

Noto in festa per San Corrado Confalonieri

Con la celebrazione dei Primi Vespri in Cattedrale, entrano nel vivo i festeggiamenti in onore di San Corrado Confalonieri, Patrono della città di Noto e compatrono della Diocesi, nel V Centenario della Beatificazione e nell’Anno Santo della misericordia.
Stasera alle ore 19, il Vescovo Mons. Antonio Staglianò guiderà la preghiera vespertina ai piedi dell’urna argentea contenente le spoglie del Santo Eremita, con la partecipazione del clero della città e degli alunni del Seminario.
 
Domani, giorno della festa, alle ore 10,30 il solenne Pontificale presieduto dal Vescovo, con la partecipazione del Vescovo emerito Mons. Giuseppe Malandrino, del Capitolo della Cattedrale, dei presbiteri di Noto e del Seminario Vescovile. Nel corso della celebrazione, il Sindaco della città, Corrado Bonfanti, offrirà al Santo il cero votivo, rinnovando il voto annuale a San Corrado.
 
Nel pomeriggio, alle ore 17, avrà luogo la tradizionale processione dell’Arca del Santo per le vie della città, accompagnata dai Portatori di San Corrado e dei Cilii.
“In quest’Anno Santo – ha dichiarato il Vicario Generale della Diocesi, Mons. Angelo Giurdanella – San Corrado, con la sua testimonianza di vita, ci ricorda che la misericordia è la sintesi di tutto il Vangelo. Lasciamoci attrarre dal suo esempio e manifestiamo con una degna condotta di vita la nostra più autentica devozione”
 
 

Modica. P. Antonello Abbate è il nuovo Parroco di San Pietro

 Il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, ha provveduto alla nomina del nuovo Parroco della Chiesa Madre di San Pietro in Modica. Si tratta di P. Antonello Abbate, religioso dei “Francescani del Cantico”. P. Antonello succede a Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, nella guida della Parrocchia modicana. La comunità diocesana augura a P. Antonello un fecondo servizio pastorale.

Giornata del malato. Il Vescovo visita gli ospedali di Avola e Modica

Lo scorso 11 febbraio, memoria della Madonna di Lourdes e giornata di preghiera per i malati, il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, si è recato in visita presso gli ospedali di Avola e di Modica, per la celebrazione della S. Messa e per visitare alcuni reparti, quale segno della prossimità della Chiesa verso i fratelli che vivono la prova della malattia.
In entrambe le visite, il Vescovo ha rimarcato come nella sofferenza del corpo, la persona malata sia intimamente associata al mistero della passione di Cristo. Dentro questa partecipazione alle sofferenze del Crocifisso – ha proseguito Mons. Staglianò – il malato sperimenta pure la consolazione dello Spirito e la sollecitudine dei fratelli. Il Vescovo ha concluso ricordando che ogni malato è un appello alla comunità credente che si impegna a prendersi cura di questi fratelli più deboli, perché non siano abbandonati nel loro dolore, ma sentano sempre presente la maternità della Chiesa, sacramento di Cristo, buon samaritano che cure le ferite del corpo e dell’anima.
Dopo la celebrazione della Messa, il Vescovo ha girato per i vari reparti, intrattenendosi con i pazienti e i loro familiari, pregando per le situazioni più delicate e donando a tutti una parola di affetto e di speranza.
 
 

Modica. Il Vescovo visita il Presepe della “Casa don Puglisi” e si intrattiene con mamme e bambini

 «Un capolavoro in un contesto di grazia» – questo in sintesi quanto ha detto Mons. Antonio Staglianò visitando il presepe della Casa don Puglisi di Modica, la sera del 2 febbraio, festa della presentazione di Gesù al tempio, dopo che al “Boccone del Povero” aveva celebrato il Giubileo diocesano dei religiosi e delle religiose. Il vescovo si è soffermato sorpreso e ammirato già alla Porta santa che immette nell’androne dal cielo stellato e riempito da centinaia di angioletti che subito rimandano alla grande esperienza dei bambini della città che hanno costruito le loro mattonelle d’argilla per poi ritrovarle dentro il grande manufatto comunitario del presepe. Mons. Staglianò ha seguito con attenzione il racconto del lavoro fatto con i bambini, ogni giorno per due mesi nella Casa tra i 40 e gli 80, che poi spesso hanno ritrovato le loro mattonelle e fatto da guida ai genitori (sono più di 5000 i visitatori al momento attuale e continue richieste hanno spinto a prorogare la visita al presepe fino a domenica 21 febbraio). Quindi si è passati a riascoltare il racconto sintonizzato con le luci con cui man mano il presepe si “accende” al comparire dell’angelo del silenzio, l’angelo della vita, l’angelo della musica, l’angelo dei sentimenti e, dopo l’attimo di buio che ricorda l’incapacità degli uomini di vivere in pace, il nuovo raggio di luce che raggiunge la cerchia di persone che rappresentano la natività e che è stato preparato dal Liceo artistico di Modica. E come è stato per i tanti visitatori, anche il vescovo è rimasto ammirato per la bellezza artistica ma anche per la grande dedizione, peraltro anche per il presepe di due anni fa che rappresenta i vari ambiti della vita accompagnati dalla presenza del Dio che si fa uno di noi e diventa la vera luce e dicendosi curioso di capire cosa accadrà a questo punto l’anno prossimo. Dopo il presepe vi è stato un intenso momento di amicizia con le mamme e i bambini della Casa, che spontaneamente si sono stretti attorno al vescovo mentre le mamme si sono commosse quando Mons. Staglianò ha ricordato la fortuna di vivere in una Casa come la don Puglisi, generata dalla grazia di Dio. Riprendendo Papa Francesco, ha ricordato quindi – mentre le mamme ascoltavano attente e i bambini incuriositi – come sia importante nella vita di ogni giorno saper dire “grazie”, “scusa”, “permesso”. Come in una casa non ci si limita a mangiare, ma si vive il banchetto ovvero un mangiare insieme in cui diventano importanti gli sguardi, le parole, le relazioni. Su questo ha invocato la benedizione del Signore. E ci si è congedati come uno di casa, non senza ricordare il carissimo Mons. Salvatore Nicolosi che – ha sottolineato ancora Mons. Staglianò – gli parlava soprattutto di tre cose: il Sinodo diocesano, la Casa don Puglisi, la Fondazione Madre Teresa di Calcutta.

Scicli. Veglia di preghiera della “fraternità di Romena” al SS. Salvatore

Il prossimo 2 febbraio, alle ore 20, nella parrocchia SS. Salvatore di Scicli (Villaggio Jungi), sarà celebrata una Veglia di preghiera della “fraternità di Romena”.
 La Fraternità di Romena è nata grazie all’intuizione di don Luigi Verdi, che ne è il responsabile.
In pochi anni la pieve di Romena, che era sporadicamente visitata da qualche gruppo di turisti e utilizzata dai pochi parrocchiani, è divenuta un luogo d’incontro per migliaia di viandanti in cammino verso una qualità di vita più autentica e verso un tessuto diverso di relazioni. La Romena vive grazie al contributo di tanti collaboratori che permettono di mandare avanti tutte le attività: i corsi, le veglie, gli incontri, le pubblicazioni.
Questo speciale evento non è ristretto solo ai confini parrocchiali, ma vuole coinvolgere l’intera comunità diocesana.
Il titolo della Veglia: “DIO CAMMINA A PIEDI”. Sarà un momento forte di preghiera coinvolgente. Il fondatore della Fraternità, sta girando per tutta Italia per fare conoscere questa realtà alle comunità cristiane. Siamo tutti invitati a partecipare.

Verso la conclusione il viaggio pastorale a Butembo-Beni

 Si avvia verso la conclusione il viaggio pastorale del nostro Vescovo Antonio e di una delegazione diocesana, nella Chiesa africana gemella di Butembo-Beni. I ritmi di questa visita sono stati veramente serrati, le fatiche non sono mancate, ma è stata più grande la gioia della comunione fraterna, che cementa sempre di più il gemellaggio tra le due Chiese.
Momento particolarmente intenso è stato quello delle Ordinazioni sacerdotali: “4 ore di liturgia per l’Ordinazione Sacerdotale – scrive Mons. Staglianò in uno dei suoi messaggi quotidiani dall’Africa – qui il popolo è partecipe attraverso il canto ed è come se si appropriasse del rito per questa via […] Butembo ha cinque nuovi preti. Come sapete i quattro che sono da noi ritorneranno a giugno nella propria diocesi e il vescovo Melchisedech ne manderà altri quattro. Il Signore benedica il nostro stare e vivere insieme come unico presbiterio unito al proprio vescovo, perché  le sue meraviglie nell’amore prendano sempre più corpo”.
Giornata memorabile è stata quella dell’inaugurazione del Centro Cardiologico “Pino Staglianò”, del quale il 10 gennaio 2010 è stata posta la prima pietra, il 14 luglio 2014 ha iniziato ad essere operativo e il 22 gennaio scorso è stato inaugurato ufficialmente. “È stato bello e soddisfacente – scrive il Vescovo – sentire alcuni dati del lavoro già svolto e che ha interessato persone che sono venute anche dall’estero. Il Signore sia lodato per le sue meraviglie! Qui lavorano i dottori e gli infermieri che si sono formati nel nostro territorio. Che gioia ho visto nei loro occhi, quando ho annunciato della possibilità concreta di dotare il Centro di una struttura di Emodinamica, grazie alla collaborazione del Policlinico Morgagni di Catania. Questa è un’opera di misericordia corporale, intellettuale e spirituale che aiuterà la risurrezione del corpo di mio fratello Pino e di tutti noi che siamo stati ‘servi inutili’ per realizzare e ancora portare avanti questo sogno di Dio!”
Con l’incontro a Beni per la Santa Messa e la visita alla fattoria “Nino Baglieri” a Bingo si conclude il viaggio in Congo: “Beni è il territorio più insicuro – leggiamo ancora nei messaggi di Mons. Staglianò – le persone spariscono, si uccidono, la situazione è molto precaria. Ho portato la nostra vicinanza e speriamo di far qualcosa di concreto in Italia per loro, per il processo di pace. Una schiera interminabile di bambini affolla le parrocchie che sono molto impegnate nella catechesi a tutte le età. La Santa Messa è commovente… tutti cantano e attraverso il canto vivono quella ‘actuosa partecipatio’ voluta dal Concilio. Sia benedetto il Signore per la loro fede”.
“La scuola di formazione agraria Nino Baglieri – sottolinea infine il Vescovo – è un fiore all’occhiello della Carità della nostra Chiesa locale. Grazie a don Salvatore Cerruto per il generoso impegno profuso negli anni di ministero nella nostra Chiesa gemella. Questa e tutte le altre opere realizzate a Butembo-Beni ci dicono che abbiamo fatto umilmente la volontà di Dio. Avanziamo ancora con ritmo per allargare maggiormente gli orizzonti di questo gemellaggio!”.

Notizie dal viaggio pastorale a Butembo-Beni

 Da domenica scorsa è iniziato il viaggio pastorale del nostro Vescovo Antonio e di una delegazione diocesana nella Chiesa gemella di Butembo-Beni, nella Repubblica democratica del Congo. Grazie ai quotidiani messaggi di Mons. Staglianò, che per posta elettronica ci arrivano fin da laggiù, possiamo seguire le tappe intense di questa Visita Pastorale, tanto voluta e desiderata da entrambe le Chiese gemelle.
“L’Africa è un mistero – scrive il Vescovo in uno di questi messaggi – sembra parlare interiormente a ciascuno, ha un suo grande fascino! La forbice di chi sta bene e di chi malissimo si vede a vista d’occhio e l’occhio vede che in troppi vivono in condizioni di miseria e pochissimi in situazioni di ricchezza. Qui il tema della povertà non è un ‘gioco di perle di vetro’, di chi dall’alto del proprio benessere si emoziona nel vedere per un attimo in televisione ragazzi denutriti e corpi martoriati dalle malattie. Qui, invece, è vissuto quotidiano di tanta gente, da farti sgorgare nel cuore l’interrogativo: ‘ma tu che ti diverti a giocare con le tue elemosine, pur necessarie e importanti per noi, ritieni di rimanere umano?’ Perché solo se restiamo e ci riscopriamo umani, sentiremo il bisogno di largheggiare nel nostro cuore e dilatare gli spazi dell’amore in gesti di solidarietà più vera”.
Un calendario fittissimo per il nostro Vescovo e per il gruppo che lo accompagna in questo “pellegrinaggio” in terra d’Africa: Goma, a seguire Butembo, dove Mons. Staglianò ha incontrato i consacrati. “Che splendore la vita consacrata qui a Butembo – scrive il Vescovo – sono nati diversi ordini religiosi maschili e femminili i cui membri – a centinaia – sono sparsi in tutti i continenti della terra. È però urgente attraversare e vincere il rischio della mondanizzazione che deriva dall’attaccamento alle cose e al denaro: qui viene fuori la bellezza e la profezia della verginità consacrata, del celibato e della fraternità comunitaria, insomma della comunione, come unico antidoto contro l’individualismo, contro una vita sacerdotale e religiosa più ‘professionale’ che ‘testimoniale'”.
Altri momenti significativi di questo viaggio sono stati l’inaugurazione di un laboratorio di informatica, frutto della generosità di un componente della delegazione diocesana, che ha così voluto onorare la memoria di un suo giovane nipote, morto di cancro dopo tante sofferenze. Poi, la dedicazione di una nuova parrocchia, dedicata alla Madonna di Guadalupe. “La mia gioia è stata grande nel vedere come questo popolo ha accolto festosamente la Vergine del Tepeiac! Negli occhi di tutti c’era una speranza viva, come l’attesa di qualcosa di finalmente nuovo che giunge a cambiare la vita. Sono sicuro che la venerazione di questa immagine e attraverso di essa, del mistero guadalupano, aiuterà questa gente a trovare vie per il riscatto sociale e nuove tappe di umanizzazione”.
Un momento forte e fecondo è stato l’incontro con il clero, “del quale – scrive ancora Mons. Staglianò – mi ha positivamente meravigliato il fatto che i 200 preti di Butembo vivono tutti in piccole comunità presbiterali! Che futuro! Che speranza per noi! Questi nostri fratelli ci precedono nel sogno che Dio ha per i presbiteri della Chiesa cattolica: preti che vivono insieme, si amino, fraternizzino, si sostengano, stiano con la gente, senza avere – come chiede Papa Francesco – “‘spazi privati’…”.
Il viaggio prosegue: Ordinazioni sacerdotali, inaugurazione del Centro Cardiologico “Pino Staglianò” e altro ancora… accompagniamo con la preghiera e la prossimità fraterna il Vescovo e i nostri fratelli!