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Diocesi di Noto
In occasione della Beatificazione del Servo di Dio Giovanni Paolo II, avvenuta ieri 1 Maggio 2011, pubblichiamo uno stralcio della Lettera apostolica al Vescovo di Noto, Mons. Salvatore Nicolosi, inviata da Giovanni Paolo II il 14 settembre 1989 per il VII centenario della nascita di San Corrado.
“È fervida la devozione con cui la popolazione cristiana – scriveva Papa Woityla – di codesto territorio da sempre circonda questo Santo, nel quale venera lo speciale Protettore della Comunità diocesana, custodendone gelosamente il corpo”. “Tale devozione – proseguiva il Papa- così profondamente radicata se, da una parte, attesta la fiducia del popolo nei doni che Dio concede per l’intercessione del suo Servo, pone dall’altra in evidenza la presa che su di esso ha avuto ed ha l’esempio eroico di san Corrado nella pratica delle virtù cristiane della giustizia e della carità”.
(…) “Ispirandosi all’ideale francescano della povertà e della penitenza – continuava Giovanni Paolo II -, Corrado peregrinò fino a Roma e poi in Sicilia, dove trovò presso Noto nella località dei Pizzoni un luogo adatto alla solitudine e alla contemplazione. La vita eremitica che ivi egli intraprese non gli impedì di essere anche uomo di intensa carità verso quanti, spinti dal bisogno, a lui ricorrevano. Dotato di spirito profetico, egli dette prova di singolare conoscenza dei cuori, nonché di eccezionali poteri taumaturgici.”
“La Chiesa di Noto, pertanto, a buon diritto ringrazia Dio per la presenza orante ed operosa di San Corrado in codesta terra e ne ricorda le virtù, consapevole che la testimonianza della vita di un Santo costituisce per ogni tempo un messaggio da raccogliere ed un modello da imitare”.
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I dipendenti dell’I.N.P.S. e quelli dell’Ufficio Entrate di Noto hanno celebrato, mercoledì scorso 20 aprile, il “Precetto pasquale” con il Vescovo nel loro ambiente di lavoro, appagando, così, un desiderio da tempo coltivato. Accolto dai direttori delle strutture- Dr. Caruso e Dr. Gentile, rispettivamente direttore provinciale e direttore sede di Noto dell’I.N.P.S. e Dr. Parisi, direttore dell’Ufficio dell’Entrate di Noto- S.E. Mons. Antonio Staglianò ha colto l’occasione per incoraggiare gli impiegati dei due importanti Enti a ribellarsi ad una cultura dominante che rende l’uomo schiavo di tanti condizionamenti, proponendo, in alternativa, la Parola liberalizzante del Cristo morto e risorto per noi. Il Vescovo ha indicato, altresì, nel Vangelo la via per rendere più umana la nostra esistenza, anche a vantaggio dei cittadini, primi destinatari del servizio reso dai dipendenti della pubblica amministrazione.
L’omelia del Vescovo ha avuto un immediato riscontro sia nella sentita e attenta partecipazione dell’assemblea, ma soprattutto nella preghiera particolarmente coinvolgente. «Signore Gesù -così hanno pregato i dipendenti pubblici- Tu sai quanto negli ambienti di lavoro sia facile farsi allettare dal piacere che procura il potere, l’arrivismo e il denaro. Tu sai, come spesso nelle nostre stanze soffiano i venti gelidi dell’indifferenza, della rivalità e dell’orgoglio. Tu leggi nel cuore e sai che anche noi, che ci reputiamo “cristiani” , siamo tentati di escluderti dalla cosiddetta “vita d’ufficio” e come Pietro, a volte ci vergogniamo di Te. Ma Tu ci dici che il servo fedele del Signore ascolta e comunica fedelmente la Parola. Per cui ti preghiamo: toglici dall’anima la paura di “essere troppo onesti”, “troppo di Chiesa”, “troppo cristiani”; liberaci dal lamento inutile e dalla consolazione distaccata che lascia il tempo che trova».
L’incontro si è concluso con la benedizione delle persone e degli ambienti in cui esse lavorano.
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