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“L’alba di un nuovo giorno”. Messaggio del Vescovo di Noto per la settimana Santa e la Pasqua 2013

S.E. Mons Staglianò oggi 25 marzo ha tenuto presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile una Conferenza Stampa indetta dall’Ufficio Diocesano per la Cultura e le Comunicazioni Sociali, nell’ambito della quale oltre a rivolgere gli auguri per la Pasqua ai giornalisti, ha presentato il suo messaggio pasquale dal titolo: “ L’alba di un nuovo giorno. Fede cristiana e coscienza umana”.
 
Il messaggio del Vescovo è stato presentato da don Stefano Modica, direttore dell’Ufficio Cultura, il quale ha evidenziato la necessità di purificare – come scrive il Vescovo – la nostra esistenza durante tutto il lungo percorso quaresimale così da ritrovarci “all’alba di un nuovo giorno” e i nostri occhi potranno così gustare la bellezza di nuove comunità cristiane rese tali dal perdono.
 
A conclusione il Vescovo ha ascoltato le domande dei giornalisti presenti e ha invitato a celebrare la Pasqua come un autentico “passaggio” dalla morte alla vita nuova in Cristo Gesù. Aldilà della crisi economica – ha detto il Vescovo – bisogna stare attenti al riduzionismo antropologico che sta svuotando l’uomo di ogni coscienza etica. Se Gesù è Risorto dai morti – sottolinea Mons. Staglianò – c’è una speranza di cambiamento possibile da una coscienza indifferente e insensibile ad una coscienza che si interessa degli altri e che ci appella al bene. La coscienza umana – ha concluso il Vescovo – va educata per mezzo della fede cristiana che aiuterà a comprendere i conflitti sociali di una moralità decaduta.
 
Alla conferenza, moderata dal direttore per le Comunicazioni Sociali – don Rosario Sultana – hanno partecipato il dottor Santo Gallo, membro del Consiglio Nazionale, nonché diversi rappresentanti della carta stampata, giornalisti televisivi e radiofonici delle provincie di Siracusa e Ragusa.
 
Al termine dell’incontro il dott. Salvatore Di Salvo in rappresentanza dell’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) di Siracusa e a nome del dott. Mantineo dell’Assostampa di Siracusa ha donato al Vescovo del pane destinato alla Caritas per le mense dei poveri presenti nei Vicariati di Avola e Noto, dove sono assistite le persone più bisognose; il pane è segno concreto di prossimità e solidarietà verso gli altri.

 

Mons. Staglianò sull’elezione di Papa Francesco. “Una Chiesa sempre più credibilmente vicina ai poveri e che si fa interprete di ogni povertà”

E’ immensa la gioia del cuore per il nuovo Santo Padre, Francesco. Lo accogliamo come un dono di Dio, perché così l’abbiamo tutti atteso nella preghiera che i singoli, le comunità e le chiese locali hanno intensificato durante il “tempo brevissimo “ del Conclave. Lo Spirito Santo ha lavorato molto per il discernimento che i Cardinali hanno dovuto realizzare. I Cardinali sono stati docili al lavorio dello Spirito così compiendo la volontà di Dio. Un fatto difficile da cogliere e valutare in termini sociologici e con occhi semplicemente “umani”. La Chiesa evento umano-divino, è l’opera di Dio in mezzo agli uomini. Perciò occorre la fede per guardarla con occhi adeguati e viverla nella sua vera realtà. E’ la fede del popolo festoso raccolto in piazza S. Pietro che attendeva pregando e pregava attendendo. In questa piazza ho avuto la gioia di trovarmi anch’io e posso testimoniare l’emozione spirituale (e non solo o semplicemente psicologica) dei più giovani e dei meno giovani, quando la fumata bianca annunciò al mondo che oramai il nuovo papa c’era. Un tempo interessante “quello che passa tra la fumata bianca e la prima comparsa” del vescovo di Roma. E’ tempo “singolare” che ovviamente viene sottovalutato dai media, proiettati sui pronostici d’intrattenimento. Eppure soprattutto in quel lasso di tempo si è maggiormente avvertito la “realtà” del papa: chiunque fosse stato il papa, il papa c’era. C’era, a dar sicurezza e custodia alle nostre vite, a incoraggiare – per il solo fatto che c’era – il cammino della nostra speranza in un futuro più felice; c’era, a rifondare nel segno della comunione l’intera Chiesa cattolica, dandole un nuovo respiro e aprendo un nuovo orizzonte alla sua credibilità nel mondo; c’era, ad aiutare l’umanità di oggi a riscoprire la sua vocazione e la sua verità di popoli orientati all’amore, alla solidarietà, alla pace, alla giustizia; c’era, a riprendere la nuova evangelizzazione, perché il Vangelo si testimoni nel mondo intero, propiziando nella vita di tutti una esperienza umana “bella e buona”, secondo Gesù, il “bel pastore che offre la vita per il suo gregge”.

 
 
Quando il papa che c’era, mostrandosi da quella finestra, ha fatto vedere il suo volto e ha dichiarato con il suo nome – Francesco – la sua missione, allora la gioia di quel tempo singolare d’attesa si è moltiplicata. Dal suo atteggiamento, dal suo porsi in servizio per il popolo, chiedendo al popolo preghiera e benedizione, appellando alla fiducia reciproca, orientando alla fraternità nel Signore, si è capito subito che l’attesa orante di questi giorni aveva ricevuto una risposta dallo Spirito: è possibile continuare, sulla scia degli ultimi pontefici, in nostro viaggio nella santità, con una Chiesa sempre più credibilmente vicina ai poveri e che si fa interprete di ogni povertà, non solo materiale, ma anche spirituale e morale.
 
“Io, vescovo di Roma, preso quasi alla fine del mondo”: sono frasi che troveranno le loro diverse interpretazioni. Nel frattempo la “fine del mondo” era stata annunciata nel dicembre 2012 e di fatto una “fine di certo mondo” si sta progressivamente consumando. Questo “vescovo di Roma” è “preso” per un compito ora chiaro: annunciare il nuovo mondo che Gesù morendo e risorgendo a introdotto nella nostra storia. Questo nuovo mondo, parla il linguaggio dell’amore che i tanti santi con il nome di Francesco (quello di Assisi, quello di Sales, quello di Paola e il Saverio etc. etc.) hanno parlato. Viva papa Francesco, padre e custode dei poveri, guida sicura della barca di Pietro nel travaglio di questo nostro secolo. Noi, vescovo e popolo, ti benediciamo e per te e per tutta la Chiesa non mancheremo di pregare incessantemente.
 

Benvenuto Papa Francesco. Il Vescovo di Roma che presiede alla carità di tutte le Chiese. “E adesso, comincia il cammino, Vescovo e popolo”

Ci siamo come tutti commossi ascoltando le prime parole e guardando ai primi gesti di papa Francesco, vescovo di Roma che presiede alla carità di tutte le Chiese. Nel suo nome, nella sua biografia, nel suo stile e nel suo tono abbiamo sentito subito una sintonia con quanto la Chiesa di Noto ha vissuto con il suo Sinodo che ha avuto come fine quello di “riscoprire Gesù lungo le nostre strade”. E, come ebbe a dire Mons. Salvatore Nicolosi nella “lettera conclusiva”, “riscoprire Gesù amando come Francesco: abbracciando il lebbroso”. La notizia ci è arrivata tra un incontro e un altro tesi a meglio qualificare la rete dell’aiuto e dell’ascolto, a partire da quanto capito nel ritiro di quaresima delle nostre Caritas alle Benedettine di Modica: “i poveri hanno sete di Chiesa e la Chiesa deve mostrare loro la sua virtù, ovvero il Vangelo”. E, cercando di qualificare l’attenzione ai tanti poveri che sempre più bussano alle nostre porte, ci ricordiamo sempre che il nostro compito è educativo. Per questo ci riconosciamo, pensando soprattutto ai nostri giovani, nelle parole del card. Bergolio: «Il dramma della nostra epoca è che l’adolescente vive in un mondo che a sua volta non è mai uscito dall’adolescenza». Ci sentiamo allora confermati e vogliamo, come accaduto in piazza san Pietro, dare la nostra benedizione al nuovo papa e riceverla in un cammino di fratellanza, che ci spinge a quel “balzo innanzi” a cui invitava papa Giovanni aprendo cinquant’anni fa il Concilio Vaticano II. E pensiamo che lo stupore e la commozione si allarghino a molti e diventino impegno concreto, quotidiano, perché il mondo diventi migliore. Per questo i poveri “li abbiamo sempre con noi” e speriamo sempre più che passino “dalla porta alla mensa”: alla mensa della vita condivisa, della casa che si apre, della città che si ripensa giusta e fraterna. Gioiamo, invitiamo alla gioia, ma anche ci impegniamo “nell’amore di Cristo che sempre ci spinge” e che vuole abbracciare ogni uomo e donna, a partire dai più deboli e indifesi. Nella misericodia – ci ricorda sempre il nostro vescovo Mons. Antonio Staglianò – “cifra” del volto e dell’identità di Dio e cifra che ci fa restare umani.
 

Un nuovo sito internet sulla Visita Pastorale del Vescovo di Noto, per raccontare ed informare i fedeli

 
Oggi 12 marzo 2013 in occasione della Visita Pastorale del Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, l’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali ha realizzato un sito web dedicato alla Visita. Il sito è raggiungibile all’indirizzo www.visitapastoralenoto.it oppure direttamente dal sito della Diocesi www.diocesinoto.it con il quale è collegato dall’home page attraverso un banner presente in alto a sinistra.
 
Sul nuovo sito è possibile trovare tutto quello che riguarda la Visita Pastorale come il direttorio, i sussidi, le news, il calendario, le omelie del Vescovo, la foto gallery, la video gallery, l’audio gallery. Ad ogni Vicariato e a ciascuna delle Parrocchie viene chiesto di collaborare con l’Ufficio Cultura e Comunicazioni Sociali inviando all’indirizzo comunicazionisociali@diocesinoto.it tutti i contenuti necessari per redigere notizie o per condividere materiali utili che riguardano la Visita Pastorale delle Parrocchie e dei Vicariati.
 
Il nuovo sito web sarà aggiornato costantemente grazie anche all’aiuto di tutti, presbiteri e i laici, al fine di offrire il miglior servizio possibile, sia al Vescovo sia all’intera Diocesi in modo da contribuire alla buona riuscita della Visita Pastorale, così da incoraggiare e rilanciare una Pastorale unitaria in tutte le comunità di parrocchie e nei singoli Vicariati.
 

Il 19 marzo ricorre il quarto Anniversario di Consacrazione Episcopale di Mons. Staglianò

Il prossimo martedì 19 marzo ricorre il quarto Anniversario di Consacrazione Episcopale di Mons. Antonio Staglianò. È un’occasione propizia per stringerci attorno al nostro Vescovo, segno in mezzo a noi di Cristo buon Pastore e garante della comunione ecclesiale. Il Vicario Generale, Mons. Giurdanella, invita tutti i laici e il clero a sentirsi coinvolti nel partecipare alla Celebrazione Eucaristica per rendere grazie al Signore che, attraverso i Pastori, ci conferma nella fede “esortandoci a restare saldi nel Signore” (Atti 14,22). Sin da ora – sottolinea Mons. Giurdanella – accompagniamo il nostro Pastore con la preghiera, durante la Celebrazione avremo modo di esprimergli l’affetto e i più sentiti auguri di tutta la Chiesa locale.
 
Per scelta del Vescovo questa ricorrenza sarà celebrata ogni anno in un Vicariato diverso, pertanto quest’anno ci ritroveremo ad Ispica, nella chiesa di San Giuseppe alle ore 18:00. Si raccomanda ai sacerdoti e i diaconi di portare l’occorrente per la concelebrazione. Siamo riconoscenti al Signore – sottolinea il Vicario Generale Mons. Giurdanella – per il Pastore a cui ci ha affidati, sotto la Sua illuminata guida abbiamo approfondito lo stile della comunione presbiterale; nella seconda Lettera ai Presbiteri dove così si esprime: “ogni presbitero attraverso il Presbiterio, e in comunione con il proprio Vescovo, sente la responsabilità di tutta la Diocesi e di ogni singola Parrocchia; ogni Parrocchia è guidata dal Presbiterio che si esprime attraverso quel singolo Parroco” (pag. 18). L’affetto e la devozione al Vescovo si traduca in un ulteriore impegno a realizzare uno stile nuovo di Chiesa attraverso le Comunità di Parrocchie, “case e scuole di Comunione, luoghi di grande carità, epifania dell’amicizia e dell’amore” (Quarta Lettera ai Presbiteri, pag. 23).
 
Inoltre, ricorrendo martedì 2 Aprile il quarto Anniversario dell’ingresso in Diocesi di Mons. Antonio Staglianò, celebreremo una solenne Eucarestia nella Basilica Cattedrale alle ore 18:30. Infine, come desiderato da Mons. Sikuli Melchisedech, il Centro cardiologico “Pino Staglianò”, nel 25° del Gemellaggio con la Chiesa di Butembo-Beni, diventi il segno concreto dell’intera Diocesi per questa fausta ricorrenza giubilare, pertanto la raccolta durante le due suddette Celebrazioni Eucaristiche sarà devoluta per tale scopo.
 

TV2000 dedica a San Corrado uno Speciale per la TV. Testimonianze, luoghi, storie e volti dei devoti

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TV2000 è la televisione dei Vescovi Italiani ed è visibile nel canale 28 del digitale terrestre, 142 di Sky e in streaming su www.tv2000.it da dove stanno trasmettendo in questi giorni un Servizio Speciale realizzato per noi in occasione della festività di San Corrado Confalonieri del 19 febbraio scorso. La rubrica è stata realizzata per raccontare, attraverso volti e immagini, testimonianze e narrazioni, quella presenza sempre viva del Santo dei Pizzoni. San Corrado è presente nei cuori e nella vita dei fedeli Netini e dell’intera Diocesi, come testimoniano le immagini e le parole del servizio televisivo. Vi proponiamo nelle nostre pagine web i video da visionare e condividere con i vostri amici devoti a San Corrado o con quelli che vorrebbero semplicemente conoscerlo.
 

L’arca reliquaria di San Corrado necessita di un nuovo importante intervento di restauro

Il Vicario Generale della Diocesi di Noto -Mons. Angelo Giurdanella- informa i fedeli che l’Arca che contiene il corpo di San Corrado e i Grifoni che la sostengono necessitano di un urgente intervento di restauro, poiché il loro stato di conservazione è rimasto gravemente compromesso sia dagli agenti atmosferici che dalle sollecitazioni meccaniche alle quali vengono sottoposti in occasione delle periodiche processioni.
 
A tal proposito è stata costituita un’ apposita commissione per la raccolta e la gestione dei fondi per il restauro dell’Arca e dei Grifoni ed è stato acceso un conto corrente dedicato presso l’Istituto Bancario Unicredit agenzia di Noto – codice Iban IT 24P0200884740000102493695 intestato a Chiesa Cattedrale S. Nicolò nel quale chiunque volesse contribuire può versare un’offerta.