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Concluso il Convegno diocesano di inizio Anno Pastorale

 Si è concluso l’annuale Convegno Pastorale, che ha riunito la comunità diocesana il 17 e il 18 settembre scorsi, per riflettere sul tema “Una Chiesa in uscita fraterna e accogliente, per edificare la famiglia umana”.
I lavori del Convegno sono stati guidati da Mons. Gildo Manicardi, Rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma, che con il metodo della “Lectio Divina” ha presentato due parabole del Vangelo di Luca, quella del “Padre misericordioso” e del “buon Samaritano”, a partire dalle quali è stato ripensato l’impegno della Chiesa tra gli uomini del nostro tempo, improntato allo stile di Gesù di Nazaret, quello della misericordia e dell’accoglienza fraterna.
Il Vescovo, Mons. Antonio Staglianò nel suo indirizzo di saluto, ha rimarcato il diritto/dovere dell’apostolato dei fedeli laici in ordine alla testimonianza del Vangelo nella società odierna, una permanente conversione della vita che abbatta i muri dell’individualismo e generi comunione, accoglienza, fraternità, per una Chiesa che splende nel dono della carità, aperta e in cammino verso le necessità e le sofferenze dei fratelli.
Mons. Manicardi, nelle robuste meditazioni offerte all’assemblea, ha sottolineato come la fraternità nella Chiesa derivi anzitutto dal fatto che Dio è Padre di tutti e noi figli e fratelli, nonostante le differenze che ci contraddistinguono. Proprio qui sta la sfida della comunione, che non è appiattimento, ma unità nella diversità. Da qui l’apertura verso il prossimo, verso chi è “altro” da me, perché non c’è religione vera senza gli altri, persino senza i “nemici”, come nella Parabola del Samaritano che si prende cura del giudeo – storico nemico – incappato nei briganti. L’amore non ha barriere e accoglie tutti: ecco una Chiesa accogliente, che non guarda con diffidenza lo “straniero” che approda sulle nostre coste, ma gli mostra il volto bello della misericordia.
Significative le risonanze dei testimoni che hanno dimostrato come il Vangelo può essere incarnato nella vita della Chiesa. Nessun atto eroico o straordinario, ma l’esperienza di gente comune che annuncia la vita di Cristo con la propria vita, fatta di opere concrete di carità, “gesti eucaristici”, come li definisce il nostro Vescovo, che fanno brillare la nostra umanità.
A conclusione del Convegno, il Vescovo Antonio ha consegnato alla Diocesi gli orientamenti per il nuovo Anno Pastorale (Vedi allegato in fondo alla pagina). Mons. Staglianò ha evidenziato la necessità di un maggiore impegno di conversione, di un cammino cristiano più sostenuto e spedito, verso la piena conformazione della nostra vita alla logica del Vangelo, per avere gli stessi sentimenti e i medesimi atteggiamenti di Cristo.
Il Vescovo in modo particolare ha dato disposizione, con una lettera indirizzata alla Chiesa locale, che ci si attivi tutti per una pronta e solidale accoglienza dei profughi che giungono nel nostro territorio, bisognosi di tutto, di una casa, di sostegno materiale non disgiunti dalla nostra sincera carità. Per questo il Vescovo per primo, ha disposto che il Palazzo Vescovile possa accogliere una famiglia di immigrati, come ha suggerito di recente Papa Francesco.
“Se muore il mio prossimo, muoio io – ha affermato Mons. Staglianò – i fratelli immigrati sono per noi occasione di salvezza, la possibilità di vincere il mio egoismo, le mie chiusure, per aprire finalmente il mio cuore, per manifestare la “sacramentalità” della Chiesa, che è relazione, comunione nell’incontro con i fratelli, nei quali vedo e tocco la carne di Cristo. Questi fratelli sono sacramento di Gesù!”.
Il Vescovo ha dunque insistito per una Chiesa in uscita, per una evangelizzazione itinerante, a partire dall’esperienza delle comunità di Parrocchie, per un cammino comunionale, veramente “sinodale”, con il Vescovo a capo, quale segno di unità con tutta la Chiesa, immagine del “Bel Pastore” che offre la sua vita per il gregge.
“È un cantiere aperto”, così il Vescovo ha definito il cammino della Chiesa di Noto, che vuole scommettersi sull’impegno dei laici, così tanto auspicato dal Concilio Vaticano II; “Andiamo a cercare i nostri fratelli ultimi e poveri – ha concluso – diventiamo ‘esploratori’ della carità, intercettiamo i bisogni di tanti uomini e donne che attendono salvezza. Qui è in gioco la nostra umanità, qui è in gioco la nostra fede, che rifulge in una vita operosa nella carità”.
Infine il Vescovo ha dato il mandato ai catechisti della Diocesi, a servizio dell’Iniziazione Cristiana dei nostri ragazzi.

Il Vescovo Staglianò fa suo l’appello di Papa Francesco per l’accoglienza dei profughi: dall’Episcopio alle Parrocchie

Il Vescovo scrive ai Presbiteri e ai Diaconi della Diocesi netina, ai membri delle Aggregazioni Laicali e a tutto il Popolo Santo di Dio, sull’emergenza immigrazione, esprimendosi così: “Riecheggia ancora forte alle nostre orecchie l’accorato appello del Santo Padre Francesco nell’Angelus della scorsa domenica 6 Settembre, volto a spronare la coscienza di tutti i cristiani d’Europa a cogliere, nei segni delle tragedie umane in corso, un appello di Dio alla carità fattiva e operante.
 
Assistiamo ogni giorno – e corriamo il rischio di farlo solamente da spettatori – a tragedie immani, quali quelle legate all’immigrazione di tanti fratelli dai paesi colpiti da guerra, disordini sociali e povertà estrema. Esse non possono non sconvolgere il nostro quieto vivere, non possono non interrogare la nostra fede forse anestetizzata da una religiosità accomodante che cerca di sedurre Dio con il profumo dell’incenso, non accorgendosi del tanfo che sale dai sotterranei della storia (don Tonino Bello).
 
In piena obbedienza e animati dallo stesso soffio dello Spirito, come Chiesa Locale, vogliamo recepire i ripetuti appelli di Papa Francesco ad accogliere i fratelli migranti. Abbiamo già intrapreso percorsi di condivisione attenti alla relazione nelle realtà caritative presenti nei nostri Vicariati. L’appello odierno ci riguarda in modo del tutto particolare come Diocesi di frontiera (la più a Sud d’Italia), che continua a vedere giornalmente e ad aprire le porte della fraternità a migliaia di fratelli e sorelle immigrate e che ha tristemente assistito a tragedie dolorose come quelle di Sampieri e di Pozzallo.
Il Papa invita ogni parrocchia ad accogliere una famiglia come segno di condivisione, ma anche monito a crescere in umanità. In gioco, carissimi, c’è la nostra umanità: contrastiamo la globalizzazione dell’indifferenza e riscopriamo la bellezza dell’accoglienza evangelica.
 
Ritorna forte l’appello più volte conclamato: restiamo umani!
È giunto il momento di passare dal pensiero all’azione. In Evangelii Gaudium 231, Papa Francesco ci ricorda che “la realtà è più importante dell’idea”. Certamente siamo ben coscienti di tutto ciò che potrebbe ostacolare lo spirito di accoglienza e solidarietà (soprattutto gli ostacoli logistici e burocratici che una tale accoglienza immancabilmente riserva) che comunque non deve mancare o attenuarsi. Siamo chiamati a dare un segno, a esserlo innanzitutto, e lo faremo con razionalità e ponderatezza a iniziare dal cuore della nostra Chiesa Diocesana, il Palazzo Vescovile. A tal proposito ho già parlato con il Consiglio episcopale perché, anzitutto, l’appartamento della foresteria venga messo a disposizione, così come anche l’ala non ristrutturata del nostro seminario venga adeguata per la ricezione di alcune famiglie di profughi. E’ giusto che il vescovo per primo dia il buon esempio, come ha già fatto il Papa per la diocesi di Roma.
 
Ci muoveremo accogliendo e facendo una mappatura delle disponibilità di ogni parrocchia, santuario e casa religiosa, sotto il coordinamento della Caritas diocesana che monitorerà il tutto, e che curerà nello specifico gli accordi e il piano operativo insieme alle prefetture di Siracusa e Ragusa.
 
Perché l’accoglienza sia effettiva, nell’attesa delle indicazioni operative della conferenza episcopale italiana, chiedo, alle parrocchie e a ogni realtà diocesana, che all’inizio dell’anno pastorale si pensi a reti di accoglienza e fondi di solidarietà, e s’immetta nel discernimento dei consigli pastorali l’accoglienza come banco di prova di una fede operante.
 
A tutti giunga l’accorato appello perché ciascuna realtà possa divenire – secondo quanto lo stesso Pontefice si è augurato nel Messaggio della Quaresima di quest’anno – un’isola della Misericordia nel mare dell’indifferenza.
 
Maria santissima, Scala al Paradiso e san Corrado Confalonieri, siano il nostro sostegno e le nostre guide in questa grande opera di generosità, di accoglienza e di fraternità: ad maiorem Dei gloriam, che qui vogliamo tradurre cristianamente, “perché tutti possano rendere gloria al Padre nostro celeste”.

VI Convegno Internazionale di Bioetica – Noto-Modica 23/24 ottobre 2015

Cos’è il gender? Cosa insegneranno ai nostri figli a scuola? Queste le domande più frequenti presenti in questi giorni nelle conversazioni tra genitori preoccupati che non sanno a cosa andranno incontro con l’applicazione del ddl Buona Scuola, che a detta di molti include la teoria gender tra gli insegnamenti scolastici. Ma qual è davvero la verità? Per avere un quadro chiaro di quello che potrà accadere sui banchi di scuola dei bambini italiani occorre andare alla fonte e non farsi abbindolare da video, documenti e conferenze che non provengono da fonti ufficiali: questo è quanto si propone il Sesto Convegno Internazionale di Bioetica che si terrà tra Noto e Modica dal 23 al 24 ottobre 2015.

 
I lavori dell’evento, dal titolo “Denudare il corpo denudare l’anima. Tempi e luoghi dell’umano: dall’estetica alla clinica”, si svolgeranno presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile di Noto e la sala convegni G. Falcone dell’Ospedale Maggiore di Modica.
Confermata la partecipazione di illustri relatori, tra i quali l’avvocato Gianfranco Amato, Presidente dei Giuristi per la vita, il prof. Renzo Puccetti, Docente di Bioetica UPRA di Roma, il prof. Pietro Grassi, ISSR all’Apollinare, Pontificia Università della Santa Croce, Roma, il prof. Fabrice Hadjadj, Direttore dell’Istitut d’Anthropologie Humanine di Friburgo. «Il Convegno di Bioetica – spiega Mons. Staglianò – vede quest’anno la sua sesta edizione: con esso ci proponiamo di perseverare in una scelta di formazione e di riflessione sull’uomo e sulle sfide proposte dal gender, favorendo il dialogo e il confronto fra svariati esperti su questi temi».
I lavori del Convegno, tra venerdì 23 e sabato 24 ottobre, si struttureranno in quattro sessioni (I: Educare al desiderio – II: Sfuggire al potere – III: Educare alla bellezza – IV: Educare all’amore) nelle quali la riflessione bioetica sarà delineata dall’apporto scientifico di esperti del settore, che si alterneranno tra relazioni e dibattiti sul significato della scienza, portando avanti, come ormai tradizione, un discorso libero da facili entusiasmi e superficiali ostracismi, per unire in un unico significato le tante conoscenze disponibili e giungere ad una visione equilibrata della vita umana.
Il Convegno è aperto a tutti, ma in particolare si rivolge a medici, infermieri, personale operante nelle strutture socio-sanitarie, giuristi, studenti e collaboratori nel campo della formazione. L’evento, organizzato dalla Diocesi di Noto, è inserito nel Programma Nazionale per la Formazione degli operatori della sanità E.C.M., ed è in corso di accreditamento presso gli ordini professionali degli avvocati, giornalisti ed assistenti sociali.
Si prega di confermare l’eventuale accredito stampa all’indirizzo e-mail dell’Ufficio Stampa del Convegno.
 

Noto. Convegno Diocesano d’inizio anno pastorale dal 17-18 settembre 2015

Anche quest’anno la diocesi netina viene convocata in Cattedrale a Noto dal Vescovo Mons. Antonio Staglianò per il consueto Convegno d’inizio Anno Pastorale del 17-18 settembre 2015, ore 18.30-20.30. Il Convegno si svolgerà alla luce del prossimo giubileo della misericordia, pertanto i lavori si snoderanno in due giorni tenendo conto della prospettiva delle due icone lucane: “Lo vide e gli corse incontro” (Lc 15,20) e “Lo vide e gli si fece prossimo” (Lc 10,34). Il Tema principale resta quello di “Una Chiesa in uscita fraterna e accogliente. Per edificare la famiglia umana”. Il relatore che affronterà il tema, attraverso il metodo della Lectio Divina è Mons. Gildo Manicardi, biblista e rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma. Tutta la chiesa diocesana è invitata a partecipare, si raccomanda la partecipazione di tutti gli operatori pastorali impegnati nelle parrocchie.
 
 
 
 
Vedi il programma allegato

Il Calendario pastorale diocesano. Appuntamenti e nota metodologica del Vicario Generale

 Il Vicario Generale, Mons. Angelo Giurdanella, ha reso pubblico il nuovo Calendario pastorale diocesano – concordato dal Co.Pa.Di. (Coordinamento Pastorale Diocesano), dal Consiglio Presbiterale e dal Consiglio Pastorale diocesano nella due giorni residenziale del 19-20 giugno 2015, tenutasi al Santuario della Madonna della Scala –  che tiene conto del tema del triennio 2014-2017: “Una Chiesa in uscita. Con Gesù lungo le strade dell’uomo”, che abbiamo presentato nella nota metodologica dell’anno scorso.
 
Anche quest’anno il tema pastorale triennale sarà sviluppato guardando al ruolo della famiglia nella “Chiesa famiglia di famiglie”, con una particolare attenzione al grave problema del lavoro e dell’emigrazione e al fenomeno, che direttamente e sempre più ci coinvolge, dell’immigrazione. Prendersi cura di se stessi, degli altri, del creato, come fa Dio, iniziando dai più piccoli, dagli ultimi della fila, è prendersi cura del mondo intero, la “casa comune” che ci è stata affidata da Dio Creatore e che dobbiamo consegnare con creativa responsabilità alle future generazioni.
 
Come già sottolineato l’anno scorso “il Calendario diocesano è lo strumento pastorale che ci permette di convergere sulle prospettive essenziali del cammino annuale della nostra Chiesa locale. Dal calendario che è strumento di comunione e di esercizio di corresponsabilità, scaturiscono, oltre gli impegni pastorali diocesani, anche quelli vicariali, delle Comunità di parrocchie e parrocchiali. I Vicariati diventano gli spazi privilegiati di approfondimento e di attuazione dei cammini formativi diocesani, lì dove si esprime creativamente la sinergia pastorale della collaborazione tra i vari ambiti della Caritas, Catechesi, Liturgia, Famiglia e Giovani”.
 
Sulla base del tema unitario si è giunti ad una programmazione pastorale, attorno ai tempi liturgici forti e ai momenti diocesani già consolidati. In tutta la diocesi la lectio divina verterà sul Vangelo di Luca con il sussidio unitario preparato dalle commissioni diocesane.
 
Quest’anno gli Esercizi Spirituali in preparazione alla Pasqua, validissima esperienza di evange-lizzazione ben consolidata nella nostra diocesi, secondo le indicazioni del Santo Padre esposte nella Lettera di indizione dell’Anno Santo, “Misericordiae Vultus”, abbiano come tema le opere di miseri-cordia spirituali e corporali. Inoltre, il Tempo Pasquale sia dedicato alla visita alle famiglie e alla benedizione delle case perchè gli abitanti del nostro territorio possano percepire sensibilmente la vicinanza della “Chiesa in uscita”.
L’Anno Santo è un tempo per sperimentare la potenza rigeneratrice del Vangelo e il balsamo della misericordia di Dio; un anno giubilare del Signore, “per fasciare le piaghe dei cuori spezzati, per proclamare la libertà degli schiavi, e consolare gli afflitti” (cfr Is 61,1-2).
 
Il Vangelo di Luca – riconosciuto da sempre come il Vangelo della misericordia – che ci accompagnerà durante quest’anno liturgico, ci aiuterà a puntare lo sguardo sulla paternità di Dio che nel capitolo XV ha i tratti del Padre misericordioso che corre incontro e abbraccia il figlio allontanatosi sperperando i beni di casa.
 
ORIENTAMENTI PROGRAMMATICI
 
In Avvento si svilupperà il tema dell’ACCOGLIENZA.
In Quaresima si approfondiranno le OPERE DI MISERICORDIA spirituali e corporali.
Nel tempo pasquale si rifletterà sugli STILI DI VITA del cristiano nella città degli uomini.
 
Qui di seguito gli incontri diocesani a cui devono partecipate gli operatori pastorali delle parrocchie, i Presbiteri e i Diaconi, i Religiosi e le Religiose, i Consacrati e le Consacrate, i Membri delle aggregazioni laicali. In queste date il Vescovo dispone che vengano sospesi gli incontri e tutte le celebrazioni liturgiche per favorire una corale partecipazione:
 
Convegno d’inizio anno pastorale alla luce delle due icone lucane: “Lo vide e gli corse incon-tro” (Lc 15,20) e “Lo vide e gli si fece prossimo” (Lc 10,34): Una Chiesa in uscita fraterna e accogliente. Per edificare la famiglia umana (Noto, Basilica Cattedrale 17-18 settembre 2015, ore 18.30-20.30);
 
Apertura in diocesi del Giubileo della misericordia (Noto, Basilica Cattedrale 12 dicembre 2015, ore 18.00);
 
Incontri unitari diocesani (Rosolini, Oratorio S. Domenico Savio 13 gennaio 2016 e 20 aprile 2016, ore 19.00);
 
Messa crismale (Noto, Cattedrale 24 marzo 2016, ore 9.00);
 
Pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Scala, nel mese mariano (Noto, sabato 21 mag-gio 2016).
A questi appuntamenti diocesani si aggiungono alcuni incontri a livello vicariale o inter-vicariale, organizzati da più Uffici pastorali, nell’ottica della pastorale integrata al fine di armonizzare e far convergere le attività dei diversi ambiti ecclesiali sul tema comune. Ciò permetterà di coinvolgere più operatori pastorali, dando loro opportunità di formazione nel territorio.
 
Inoltre, sono da segnalare:
Anno Corradiano 19 febbraio 2015 – 19 febbraio 2016;
 
5° Convegno Ecclesiale Nazionale: In Gesù Cristo il nuovo umanesimo, Firenze 9-13 Novembre 2015;
Marcia e Veglia per la pace (Pozzallo, 8 gennaio 2016, Chiesa Madre, ore 20.00);
 
Ritiro Animatori Caritas, Ministri straordinari, Diaconi (Pozzallo, 14 febbraio, Chiesa Madonna della Fiducia, ore 16.30-19.00);
 
“24 ore per il Signore”. Celebrazione penitenziale, Confessioni e Adorazione eucaristica notturna nei Vicariati (4-5 marzo 2016);
 
Giornata diocesana della Famiglia (Pozzallo, 10 aprile, Chiesa Madonna della Fiducia, ore 9.30-16.00);
 
Veglia diocesana in preparazione alla Giornata mondiale dei Giovani (Noto, Basilica Cattedrale, 30 aprile 2016, ore 19.30);
 
III Raduno diocesano delle Aggregazioni Laicali (Noto, 15 maggio 2016, Basilica Cattedrale, ore 9.00-13.00);
 
Veglia della memoria dei martiri (Modica, 16 maggio 2016, Monastero S. Benedetto, ore 20.00);
 
Celebrazione del Mandato della GMG (Scicli-Donnalucata, chiesa Santa Caterina, 2 luglio 2016, ore 20.30).
 
Questa programmazione frutto di un confronto responsabile e di una sinergia tra i vari uffici, diventa una consegna alle comunità ecclesiali perché la nostra Chiesa diocesana si pensi sempre più “in uscita” secondo l’invito di Papa Francesco e l’auspicio del nostro Vescovo, e si rafforzi nella comunione che resta sempre e comunque un dono dello Spirito da invocare con umiltà e fiducia.
 
 
 
 

Noto. Esercizi Spirituali del Clero

 Dal 31 agosto al 4 settembre 2015, il Vescovo Mons. Antonio Staglianò e i Presbiteri della Diocesi di Noto parteciperanno all’annuale corso di Esercizi Spirituali, presso il Santuario di Maria SS. Scala del Paradiso.
“Ogni anno per noi Presbiteri – ha dichiarato il Vicario Generale della Diocesi, Mons. Angelo Giurdanella – i Santi Esercizi rappresentano una preziosa “consacrazione” di tempo e spazio, per permettere il passaggio del Signore nella nostra vita, Colui che sta alla porta e bussa, perché possa trovare una degna e fruttuosa ospitalità (cfr Ap 3,20)”.
“Nei giorni di Esercizi – ha concluso Mons. Giurdanella – la parola di Dio sarà copiosamente riversata nei nostri cuori, per far crescere in noi nuovi germogli carichi di vitalità e portatori di frutto”.
Le meditazioni saranno dettate dal Vescovo Emerito di Lanciano-Ortona, Mons. Carlo Ghidelli. Il corso di Esercizi si concluderà venerdì 4 settembre, con la Celebrazione Eucaristica e con il pranzo.

Noto. Al via i festeggiamenti estivi di San Corrado, nel V Centenario della Beatificazione

Nella ricorrenza del V centenario della Beatificazione di San Corrado Confalonieri, i festeggiamenti estivi in onore del Santo Patrono della Diocesi di Noto assumono quest’anno un tono particolarmente solenne, con un ricco programma di appuntamenti che culmineranno nell’ultima domenica di agosto, con la tradizionale processione dell’Urna argentea, che percorrerà le barocche vie di Noto, accompagnata dai devoti che si stringeranno attorno al Santo Eremita dei Pizzoni.
Lo scorso 2 agosto l’Arca del Santo è già stata traslata dalla Basilica Cattedrale al Santuario di San Corrado fuori le Mura e lì è rimasta esposta alla venerazione dei fedeli fino al 20 agosto, quando, nel corso di una suggestiva processione notturna, ha fatto il suo ritorno nella Basilica di San Nicolò.
Domenica 23 agosto, nella Basilica Cattedrale, la Messa del mattino è stata presieduta dal Vescovo di Piazza Armerina e figlio della Chiesa di Noto, Mons. Rosario Gisana, mentre in serata è stato celebrato il V raduno diocesano delle Confraternite, con la presenza del nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò.
Tra gli appuntamenti da segnalare: martedì 26 agosto, presso la Basilica Cattedrale, alle ore 19,30, la presentazione di alcuni brani dell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”, a cura di don Ignazio Petriglieri, Vicario Episcopale per la Cultura; la veglia di preghiera in preparazione al Convegno Ecclesiale di Firenze, venerdì 28 agosto, in Basilica, alle ore 20. Infine il 9 settembre, alle ore 19,30, ancora in Cattedrale, una meditazione sulle “Opere di Misericordia”, dettata dal Can. Adriano Minardo.
I festeggiamenti avranno il loro apice sabato 29 agosto, vigilia della solennità di San Corrado, con la celebrazione dei Primi Vespri, alle ore 19, nella Basilica Cattedrale, presieduti dal nostro Vescovo.
Domenica 30 agosto, alle ore 10,30, il Solenne Pontificale presieduto dal Vescovo Emerito di Lanciano-Ortona, Mons. Carlo Ghidelli, con la presenza del nostro Vescovo Antonio e del Vescovo Emerito di Noto, Mons. Giuseppe Malandrino.
In serata, alle ore 19, avrà inizio la solenne processione in onore di San Corrado, accompagnata dal Vescovo Staglianò, dal Clero di Noto, dai “Portatori di San Corrado”, dai “Portatori dei Cilii” e dai devoti tutti.
Infine, l’Ottava della festa, domenica 6 settembre, la S. Messa delle 10,30 in Cattedrale, sarà officiata dall’Arcivescovo di Siracusa, nostro Metropolita, Mons. Salvatore Pappalardo. Alle 19, la processione dell’Ottava, concluderà il mese dei festeggiamenti corradiani.

Noto. Dal 12 al 13 Agosto il 5° Evento: “L’arte del sale – Ho a cuore l’OPAM”

 Al via la V° edizione di “Ho a cuore l’O.P.A.M. – L’Arte del sale dal 2010” che prenderà vita nei giorni 12 e 13 agosto 2015, in via Rocco Pirri e sarà inaugurata il 14 alle ore 21,00. La manifestazione, organizzata dall’Associazione Maestri Infioratori di Noto, che proprio quest’anno celebra il decennale della costituzione, è dedicata alla conoscenza, alla divulgazione e al sostegno dell’ONG/ONLUS O.P.A.M., organizzazione che promuove l’alfabetizzazione nel mondo. Saranno realizzati, con la ben conosciuta tecnica effimera del sale colorato, disegni decorativi eseguiti unicamente e rigorosamente a mano, con i quali si comporrà un unico quadro lungo 27 metri e largo 4.
 
Anche quest’anno, dopo il positivo riscontro della precedente edizione con i più piccoli, all’interno dell’evento, sarà riproposto un laboratorio a quanti ( e sono tanti, soprattutto turisti) guardano ammirati il compimento dell’opera e vogliono cimentarsi nella realizzazione , guidati dagli Infioratori.
 
Il tema proposto dai Maestri Infioratori, che lega avvenimenti locali, nazionali e internazionali, ruota attorno alla frase “Dacci il pane ….”.
Il pane è quel nutrimento “ … quotidiano, per tutti, … un pane che spesso, nella scena del mondo, è invece riservato solo ad alcuni pochi fortunati ….” (dall’editoriale di don Aldo Martini, presidente dell’O.P.A.M., sull’ultimo numero della rivista, alla luce del messaggio dell’EXPO).
 
Questo semplice, fondamentale e primario alimento, cuore appassionante e filo conduttore, salda le immagini del tappeto di sale, conducendo al primo dei dipinti, ritraente il patrono di Noto, Beato Corrado Confalonieri, nel ricordo del cinquecentesimo anniversario della bolla papale che, nell’agosto del 1515, ne istituiva ufficialmente il culto.
Conosciuto come il santo del pane caldo, ne distribuiva al vescovo di Siracusa venuto in visita e, in molti altri episodi, a chi lo andava a trovare.
Chiude la rappresentazione artistica una giovane africana che impara … che studia …
 
Rimanda ad un’ultima considerazione, consegnata proprio dall’azione infaticabile dell’OPAM: continuare a sfamare e a donare il pane della cultura, unica strada che deve essere percorsa dai popoli per affrancarsi dalla povertà, dalla malattia e realizzarsi nell’autonomia e nell’autodeterminazione.
L’Associazione Maestri Infioratori di Noto, con la sua iniziativa, vuole semplicemente proporre questa riflessione a voce alta; per questo ripropone la raccolta di beneficenza nelle sere dei giorni 12/13/20/26/29 agosto 2015, in via Rocco Pirri, dalle 21 in poi.
 
L’apertura pubblica del salvadanaio è prevista sabato 29 agosto 2015 alle 24,00; il ricavato sarà devoluto per il sostegno delle famiglie di catechisti della diocesi di Bokungo-Ikela, nella Repubblica Democratica del Congo e della mensa di San Corrado nella città di Noto.
….. aiutaci anche tu ….

Noto. Al via l’atteso restauro degli affreschi all’Eremo di San Corrado

 La sala degli Specchi di Palazzo Ducezio ha ospitato ieri mattina la presentazione del prossimo restauro che riguarderà le pareti della nicchia nella grotta di San Corrado, dove oggi sorge il Santuario a lui dedicato. Un intervento possibile grazie alla donazione (7 mila euro) che il noto pittore Marcello Lo Giudice ha fatto proprio affinchè si possa iniziare un vero recupero dei luoghi sacri del Santo Eremita. Alla conferenza stampa di ieri presenti tanti fedeli, autorità militari, artisti e studiosi per capire il tipo, le modalità e i tempi di realizzazione.
 
È stato poi il professore Corrado Di Lorenzo, Responsabile Amministrativo della Basilica Cattedrale, a iniziare e condurre i lavori della conferenza con il sentito e vivo ringraziamento al pittore portando a conoscenza i presenti delle sue frequenti visite a Noto (taorminese di nascita, Marcello Lo Giudice vive a Montecarlo dove ha aperto il suo secondo atelier dopo quello di Milano) dove ha acquistato casa e dove ha scelto di sposarsi, in Cattedrale, nel dicembre del 2013. “Un netino acquisito per alcuni periodi dell’anno che ha deciso di fare questo regalo immortale alla comunità. Il progetto è stato già approvato dalla Soprintendenza e verrà condotto dal restauratore Luciano Bombeccari”. Ai ringraziamenti all’artista si è associato il primo cittadino Corrado Bonfanti:”Marcello Lo Giudice ha l’animo sensibile ed attento al bene di questa città e di questo territorio. Il nostro è un ringraziamento davvero grande, oggi non saremmo qui senza la sua donazione”.
 
A seguire poi, il Vicario Generale della Diocesi, Monsignor Angelo Giurdanella, il dottor Salvatore Maiore, Direttore Ufficio Diocesano Beni Culturali Ecclesiastici, che ha ricordato come in questi ultimi anni tante sono le azioni di ricupero in diverse chiese e luoghi sacri della città come tre pale d’altare e simulacri e anticipando che questo intervento alla grotta potrebbe portare a delle scoperte sorprendenti facendo rileggere tutta la valle dei miracoli. In tutti la convinzione che quest’anno Corradiano dovrà risvegliare la fede ma anche cercare a tutti i costi di sistemare i luoghi recuperando gli aspetti artistici. È stata la volta dell’intervento di colui il quale è stato chiamato proprio a “metterci le mani”, parliamo di Luciano Bombeccari che i netini conoscono bene per aver già restaurato l’argentea arca. “Dopo aver recuperato l’oggetto sacro che ne custodisce le spoglie mortali ora è tempo di entrare nella casa di San Corrado e le chiavi le abbiamo avute dal pittore Lo Giudice – ha esordito Bombeccari- ed ora io spero di entrarci con tutta la Comunità netina. A lavorarci, a partire da metà settembre, sarò da solo ed all’inizio avvierò una profonda azione d’indagine. Da un primo studio – accompagnando la sua presentazione con delle immagini proiettate- potremmo avere delle sensazionali scoperte. Gli affreschi sarebbero antecedenti all’arrivo di San Corrado, ed inoltre se trovassimo raffigurato anche lo stesso Santo Eremita allora sarebbe l’immagine più antica che abbiamo di lui. Il mio desiderio poi, condiviso con il Sindaco, è che alla fine di ogni step possiamo coinvolgere gli studenti per illustrare quanto fatto”. Ad aggiungere valore alle sue parole anche l’intervento della dottoressa Maria Musumeci della Soprintendenza di Siracusa che ha evidenziato la presenza in tutto il territorio di testimonianze relative a numerose chiese rupestri ed al fondamentale apporto del turismo religioso in questa particolare area della Sicilia. A chiudere la mattinata proprio Marcello Lo Giudice: “Prendendo spunto dall’analisi di Monsignor Giurdanella aggiungerei che attraverso la bellezza diventiamo più buoni. La mia azione ha un valore simbolico e mi da una grande gioia, sapere poi che a restaurare sarà uno dei più bravi in Italia accresce la mia contentezza”.

Mons. Staglianò sul caso “Cocoricò” di Riccione: lo Stato investa per sana cultura del limite 

 “Il caso Cocoricò di Riccione avvia finalmente, nonostante le dure critiche, un dibattito verso una nuova, e più giusta, concezione del divertimento per tanti giovani che divertirsi non sanno. Lo Stato, attraverso il provvedimento di chiusura di questa discoteca, sta esercitando la sua responsabilità nei confronti di una società che tende a smarrire una sana cultura del limite, fondamento di ogni sana convivenza tra gli uomini”. A dirlo all’Adnkronos il ostro Vescovo, Monsignor Antonio Staglianò, che spesso nelle sue omelie utilizza citazioni di canzoni per parlare ai giovani.
Secondo il Vescovo, “certo, non si risolve il problema dell’assunzione delle droghe dei nostri giovani, ma potrebbe essere una buona occasione per aprire una dialettica non negligente circa il rapporto tra genitori-figli-società dei consumi”.
“Siamo, infatti, di fronte ad un problema molto più complesso di quanto appare in superficie: assistiamo all’avanzare di una deriva di senso – sottolinea Monsignor Staglianò – che si fa strada attraverso una cultura del vuoto, dove il deficit di realizzazione e di felicità viene curato facendo ‘sballare il soggetto'”.
“Per molti ‘ognuno può fare della sua vita quel che vuole’, denunciando lo Stato o qualsiasi altra agenzia educativa di violare la propria autonomia individuale nel caso imponesse ‘norme’ diverse dalla propria volontà di decidere arbitrariamente – prosegue il Vescovo di Noto – sconoscendo così la fondamentale responsabilità soggettiva che ognuno è tenuto a esercitare per sé stesso e per gli altri”.
“Il problema non può sicuramente ridursi alle forme restrittive, pur necessarie nelle emergenze come questa – sottolinea ancora Staglianò – Esso deve avviare un ripensamento di quei valori che oggi mancano nella vita di tanti ragazzi”.
“Questi valori sono oggettivi, inalienabili e ‘non negoziabili’ – aggiunge – perché non possono essere oggetto di commercio e devono essere rispettati dalla società dei consumi che tende a mercificare tutto, anche le qualità più umane dei nostri giovani, ‘pur di far soldi’ (e magari ideologicamente tutto camuffando con i ‘posti di lavoro’)”.
“Uno per tutti di questi valori indicherei la famiglia – aggiunge Monsignor Staglianò – oggi sempre più ‘spazio di vita’ da cui fuggire perché privo di dialogo, di comprensione e di quella cura che rende un giovane capace di sognare in maniera sana il suo futuro”.
“Questa vicenda spero apra nuovi percorsi di riflessione – conclude – Non può passare inosservata la morte di un adolescente. Lo Stato deve investire le sue energie perché la scuola e la famiglia ridiano ai nostri giovani una sana cultura del limite, come via della vera realizzazione”.