Relazione di Mons.STAGLIANO’ La dottrina trinitaria di Gioacchino da Fiore tra simbolismo metaforico e riflessione speculativa, 26 settembre 2009 al VII CONGRESSO INTERNAZIONALE DI STUDI GIOACHIMITI

02-10-2009

Tutta la riflessione di Gioacchino sulla storia è innervata dal tema trinitario . La sua peculiare esegesi e interpretazione del processo storico non si darebbe per nulla senza il puntuale riferimento ermeneutico alla dottrina sulla Trinità. Questa investe l’intera sua produzione letteraria, dall’inizio alla fine. Le tre opere principali ne sono un’icastica testimonianza. In sé costituiscono come una trilogia dedicata alle tre persone divine: la Concordia Novi ac Veteris Testamenti, in cinque libri, formula la teoria esegetica e si pone sotto l’emblema del Padre; l’Expositio in Apocalypsim, in otto libri (più il Liber introductorius che riprende, variandolo in alcuni punti lo scritto giovanile Enchiridion super Apocalypsim), svolge il grande disegno escatologico e può essere rapportata al Figlio; lo Psalterium decem chordarum, in tre libri, organizza la visione trinitaria dell’Abate ed è espressamente dedicata allo Spirito .

 

1. Tra settembre 1182 e agosto 1183 Gioacchino è a Casamari e si dedica interamente a queste tre opere: la composizione parallela lascia intravedere lo svolgimento di un preciso disegno organico e pone alcuni problemi di critica testuale circa l’intrecciarsi delle riflessioni e dei reciprochi influssi. ‘Giorno e notte’ egli lavorava, correggendo e rivedendo a più riprese le sue meditazioni, dettandole a due monaci che l’abate gli mise a disposizione come segretari . Quantunque Gioacchino avesse per primo intrapreso il Liber Concordie (già a Corazzo, dove era divenuto abate tra il 1171 e il 1177), successivamente il commento dell’Apocalisse e solo alla fine si fosse dedicato alle questioni trinitarie del Psalterium, non è difficile riconoscere che egli abbia potuto ripensare e reimpostare le prime due opere a partire dalla dottrina trinitaria sostanzialmente condensata nel primo libro del Salterio a Casamari; sicché, a prescindere dall’ordine cronologico delle redazioni, la Concordia e l’Expositio certo convergono nello Psalterium, ma quest’ultimo condiziona le prime due e influendo visibilmente sul loro contenuto e sulla loro elaborazione.

 

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