Relazione di Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto al Convegno d’inizio anno pastorale 2010-11

29-09-2010

Lungo le strade del Sud alla scuola di Gesù per coltivare la speranza

 


1. Prima premessa: le coordinate ecclesiali

 

Siamo al cuore del nostro convenire. Oggi, dopo lo sguardo di ieri sui problemi e sulle sfide e per poter domani avere una luce entro cui concretizzare dei passi, fissiamo lo sguardo su Gesù. Per convertirci al disegno di Dio. Per lasciarci guidare dal suo Spirito. Non ci illudiamo, infatti, con i convegni e con i piani pastorali di trovare una ricetta per i problemi del nostro tempo. Avvertiamo piuttosto spontanea e doverosa la sosta e l’articolazione di un cammino di Chiesa per ascoltare il Signore e per imparare da Lui quella cura integrale perché cresca l’umano e perché sia vero lo sviluppo.

Così, allora, con il vivo desiderio di essere sempre più in Cristo, condividiamo le gioie e le speranze di tutti , soprattutto dei più deboli e dei più poveri, come testimonia il documento dei vescovi sul Mezzogiorno, già con l’essere stato offerto prima ancora che con i contenuti. «Torniamo sull’argomento ‘ abbiamo scritto ‘ [‘] per ribadire la consapevolezza del dovere e della volontà della Chiesa di essere presente e solidale in ogni parte d’Italia, per promuovere un autentico sviluppo di tutto il Paese» . «Essere presenti» è allora una prima connotazione derivante dalla nostra sequela del Signore. Non una presenza qualsiasi, ma una «presenza per servire»: è stato questo lo slogan che ha accompagnato il rinnovamento postconciliare in questa terra di Sicilia, espresso in modi simili anche nella mia terra di Calabria e nelle altre regioni del nostro Sud. Ma la nostra non vuole essere solo una presenza, non solo una presenza per servire; la nostra missione è anche ed anzitutto un contributo perché lo sviluppo sia autentico.