Il fausto XXX di Episcopato di Mons. Giuseppe Malandrino, Vescovo emerito di Noto, è lieta occasione per rileggere sinteticamente il suo servizio episcopale nella nostra Diocesi (1998-2007), dopo ben 18 anni in quella di Acireale (1980-98).
Nato a Pachino il 12 luglio 1931 egli, sotto la guida lungimirante del parroco Mons. Vincenzo Spiraglia, riceve sin da piccolo una soda formazione umana e cristiana. Entra in Seminario a Noto, ove compie gli studi ginnasiali e liceali. A Roma, come alunno del Seminario Romano Maggiore, consegue il 5 luglio 1957 la laurea in Teologia presso la Pont. Università Lateranense. Ordinato presbitero in Chiesa Madre a Pachino il 19 marzo 1955, don Malandrino esercita per 24 anni (dal 1955 al 1979) in Diocesi il suo servizio sacerdotale con zelo e saggezza nei diversi impegni pastorali e culturali affidatigli. Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo di Acireale il 30 novembre 1979. Il successivo 26 gennaio 1980 egli riceve la consacrazione episcopale nel Duomo di S. Giorgio a Modica Alta.
Nella bolla di trasferimento alla Chiesa di Noto, Giovanni Paolo II gli scriveva: «Venerabile fratello, che tu possa impiegare per il governo premuroso della diocesi di Noto, per la sua crescita e rinnovamento, la diligente esperienza pastorale fin qui acquisita e tutto il tuo zelo apostolico, confidando solamente nel Pastore Divino che sempre dal Cielo terrà sotto la sua protezione te e il tuo ministero, secondo le tue forze» (19 giugno 1998).
Nel suo primo messaggio alla nostra comunità diocesana, Mons. Malandrino si diceva «pronto, per la fiducia del S. Padre, a riprendere con voi il cammino ecclesiale nel luogo e nella storia che il Signore ci ha assegnato. Rivolgo subito il cordialissimo saluto e la fervida richiesta di collaborazione a tutti. Continueranno ad esserci di guida: la Parola di Dio, il Concilio Vaticano II e il recente Sinodo della Diocesi già in fervida attuazione. Le linee ispiratrici del mio ministero episcopale sono quelle stesse che mi hanno sempre guidato da prete prima e da vescovo poi». Viene ufficialmente a Noto sabato 29 agosto 1998, accolto gioiosamente da oltre seimila fedeli, convenuti dai nove centri della Diocesi e da vari Comuni della Diocesi di Acireale, nell’ampio stadio comunale, ove celebra la S. Messa all’aperto, dato il recente crollo della chiesa Cattedrale (13 marzo 1996).
Queste le principali linee operative, tracciate dal novello Pastore: 1) puntare sulla Parola di Dio ascoltata vissuta e testimoniata, sulla comunione con a centro l’Eucaristia e la testimonianza del Vangelo (servizio agli ultimi con particolare attenzione alle famiglie e ai giovani); 2) incrementare gli incontri per il clero e l’intera comunità diocesana (ritiri, aggiornamenti mensili, convegni diocesani e vicariali); 3) promuovere le ‘zone pastorali’ puntando anzitutto sulla pastorale unitaria; 4) nel rapporto laici-clero, incoraggiarne la collaborazione e l’impegno evangelico; 5) dare spazio a tutte le Associazioni, A. C. e Movimenti ecclesiali, aiutandoli ad operare in armonia con i Pastori; 6) valorizzare i tre grandi strumenti formativi diocesani: Scuola di formazione, Scuola di Teologia per laici, Scuola di formazione all’impegno socio-politico; 7) Cercare e curare molto le vocazioni sacerdotali, religiose e missionarie.
Il Vescovo manifesta subito stima per una maggiore valorizzazione de ‘La Vita Diocesana’ e delle molteplici pubblicazioni ecclesiali. In vista del Grande Giubileo del 2000 la Peregrinatio Crucis, celebrata durante la quaresima del 1999, è stata una ‘pioggia di grazia’ negli otto vicariati. Mons. Malandrino fa intanto dono alla Chiesa Netina di due prime sue Lettere Pastorali: «Giubilate nel Signore, convertitevi e credete al Vangelo» per il Giubileo del 2000 ed «Eccomi, manda me!» per la Missione Popolare diocesana. Due Messe vengono teletrasmesse (Rai Uno) dalla procattedrale S. Carlo il 31 ottobre e l’1 novembre 2000 e una da Modica (S. Giorgio) il 6 maggio 2007.
I Congressi Eucaristici vicariali e quello diocesano sono stati «il momento culminante del cammino giubilare di conversione al Vangelo della nostra Chiesa Netina e lievito della nostra adesione vitale al mistero dell’Eucaristia, che è sorgente sempre viva di conversione alla comunione, alla missione e al servizio ai poveri». Il 10-20 gennaio 2000 il Vescovo, con una delegazione rappresentativa della comunità diocesana netina, ha visitato la Chiesa sorella di Butembi-Beni e si è incontrato con Mons. Melchisedech Sikuli Paluku e i suoi diocesani congolesi.
Inoltre viene svolta una Missione Popolare Diocesana del ‘Verbum Domini’ (ottobre 2001- marzo 2002). La Missione è ben presentata nell’intensa preghiera e nella capillare organizzazione. Da questa Missione popolare scaturisce l’ulteriore impegno missionario nell’avvio dei ‘Centri di ascolto della Parola di Dio’. Molto intensa è inoltre la coinvolgente annuale celebrazione della Festa del ‘Verbum Domini’. Capillare e fruttuosa è infine la Visita Pastorale dal 2003 al 2006.
L’onòre di aprire le artistiche ante del portale centrale della ricostruita Cattedrale è spettato al Vescovo Mons. Giuseppe Malandrino mentre, contemporaneamente dall’interno, il suo predecessore Mons. Salvatore Nicolosi toglieva il chiavistello: una cerimonia semplice e altamente significativa, dopo l’ònere di undici lunghi anni sofferti in laboriosa attesa e vigli sollecitazioni volte a superare diversi ostacoli e complicazioni. Spalancato finalmente il maestoso portale, ecco il volo augurale di una bianca colomba che volteggia nel rinato tempio ricostruito con la tecnica ‘pietra su pietra’.
Tre sono stati i momenti dell’inaugurazione: 1) il 15 giugno 2007 simbolico, autorevole e benedicente il Messaggio di Benedetto XVI al Vescovo Giuseppe Malandrino: “La riapertura dell’insigne Cattedrale di Noto è significativo evento religioso e culturale. Al fascino ‘esteriore’ del Duomo restituito al suo splendore si unisca ora quello ‘interiore’ di coloro che in esso si riuniscono per lodare il Signore”; 2) domenica 17 giugno, di sera, commovente e indimenticabile il rientro trionfale dell’arca argentea del patrono San Corrado da S. Carlo al Corso in Cattedrale; 3) la mattina di lunedì 18 giugno l’inaugurazione ufficiale alla presenza dei Card. G.B. Re prefetto della Congregazione dei Vescovi, dell’Arciv. Bagnasco presidente della CEI, di Mons. Malandrino e Mons. Nicolosi, di numerosi Vescovi e Presbiteri, come anche del Presidente del Consiglio dei Ministri, di Sindaci e di Autorità civili e militari. Da evidenziare, inoltre, che una settimana prima – il 10 giugno – con tenacia e insistenza il Vescovo era riuscito a fare riaprire la basilica del Ss. Salvatore, chiusa da decenni.
«A partire dal Concilio Vaticano II il ministero episcopale ha assunto un ruolo sempre più significativo e fondante nell’ambito più generale dell’ecclesiologia. La Chiesa universale diventa visibile e prende vita nella Chiesa particolare. E la Chiesa particolare prende quella “forma” che il Vescovo, come “pastore proprio, ordinario e immediato” (Christus Dominus, 11), le imprime in virtù del suo munus pastorale. Si capisce da ciò che dalle scelte pastorali del Vescovo dipenderà non solo il cammino di fede, ma anche la stessa identità della Chiesa particolare che gli è affidata» (Mons. G. Malandrino).
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