Il vasto consenso riscosso in occasione del primo Convegno Internazionale di Bioetica svoltosi nel 2010 ha spinto ed incoraggiato la Nostra Chiesa locale a promuovere e realizzare un secondo Convegno Internazionale di Bioetica dal titolo” Quale spazio per la bioetica nella pratica clinica? Presenza, saggezza e umanità al servizio della persona”, che si svolgerà nei giorni 9-10 settembre prossimi. Il Convegno si aprirà in Cattedrale con la prolusione del nostro Vescovo Mons. A. Staglianò dal titolo ” La natura dell’uomo può fondare il discernimento etico?”, e proseguirà nelle sessioni successive nell’Aula Magna del Seminario Vescovile.
Convegnisti provenienti da ogni parte della Sicilia e dal resto d’Italia, per due giorni potranno seguire diciotto relazioni, partecipare a due tavole rotonde e a vari dibattiti in aula sui temi che saranno trattati da relatori di alto spessore provenienti dalle università italiane e straniere.
Si tratta di una grossa opportunità prima di tutto per la comunità diocesana, che con la partecipazione al convegno, ma anche attraverso i resoconti del nostro giornale, avrà la possibilità di riflettere sui temi fondamentali della vita che vengono vissuti quotidianamente nelle famiglie.
La cronaca quotidiana propone, infatti, a ritmo incalzante, vicende che richiamano l’attenzione pubblica su problematiche che hanno a che vedere con la vita e la salute del singolo e della collettività, con particolare riferimento al rapporto medico – paziente (la cosiddetta “ bioetica quotidiana”). Oggi sono tanti gli argomenti che richiedono una serie e sapiente riflessione: dagli albori della vita prenatale ( fecondazione in vitro, riduzione embrionale, interventi eugenetici, diagnosi prenatale), alle questioni relative al suo sviluppo e ai suoi stadi ( sofferenza) e alla sua fine (eutanasia, testamento biologico). La costruzione sociale e culturale del significato della scienza, deve potersi liberare contestualmente sia da facili entusiasmi sia da superficiali ostracismi, maturati talora in un humus marcatamente emotivo, per accedere ad una visione equilibrata e sapienziale della vita umana in tutte le sue fasi. Il Convegno, infatti, ha come obiettivo principale quello di fornire risposte alle tante problematiche etiche che le moderne biotecnologie e le relative antropologie di riferimento pongono. Risposte che verranno dai contenuti delle quattro sessioni in cui è strutturato il Convegno: ( Pensare la vita – Il divenire tra genetica e libertà – La vita alla prova del tempo – Quando il linguaggio si arresta) nelle quali l’apporto scientifico di esperti permetterà l’acquisizione di criteri essenziali per una fondata e pertinente riflessione bioetica che si caratterizza per rigore scientifico e concretezza clinica. “Il II Convegno Internazionale di Bioetica – ha spiegato Mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto – vede quest’anno la sua seconda edizione; con esso ci proponiamo di perseverare in una scelta di formazione e di riflessione sugli attuali temi che interessano la riflessione bioetica, favorendo il dialogo e il confronto fra svariate discipline che hanno al centro la persona”. L’iniziativa offre, infatti, anche l’opportunità a molti professionisti che operano nelle varie strutture sanitarie ( medici, infermieri, psicologi etc) del nostro territorio, non solo di approfondire le conoscenze scientifiche necessarie all’esercizio di una professione dal profilo altamente umano, ma di soddisfare a quella esigenza di formazione prevista per il personale sanitario dalla normativa vigente. Ma non è da sottovalutare anche l’opportunità per la Città che ospita il Convegno ( Noto) e per gli altri centri della Diocesi di presentare ai tanti ospiti che parteciperanno al Convegno il loro patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e umano ( ospitalità).