È stato presentato lo scorso 15 febbraio a Noto nell’aula del Seminario il progetto “Sulla via di Gerico”, promosso dalla Diocesi su finanziamenti regionali quale opera reale e tangibile di lotta alle povertà, che avrà funzioni di promozione, coinvolgimento, accompagnamento e consulenza nei confronti delle forme di povertà specifiche (disoccupati, immigrati, senza dimora, famiglie multiproblematiche, malati mentali, persone sole, ecc.).
Le attività principali del progetto saranno tre:
1. avviare a Noto, come segno concreto della devozione diocesana a San Corrado Confalonieri, una mensa dei poveri, pensata per soddisfare il bisogno primario dell’alimentazione, fermo che l’obiettivo prevalente è quello della promozione della persona umana. Il servizio sarà reso operativo da volontari presenti quotidianamente e il pasto sarà anche un’occasione per stabilire tra ospiti e volontari un rapporto di fraterna accoglienza;
2. avviare a Modica, come risposta a un bisogno che nel territorio non ha risposte concrete, una casa temporanea di prima accoglienza per persone temporaneamente senza dimora: in questa casa la persona portatrice del disagio sarà ospitata, in genere per brevi periodi, in modo da rispondere all’emergenza ed, eventualmente, avviare con essa un rapporto volto a chiarire il suo problema; verranno inoltre espletate mansioni di supporto al segretariato sociale quali: ricerca dati anagrafici; disbrigo pratiche elementari; prima consulenza medica; assistenza nei rapporti con gli enti; ecc. Sarà un servizio di bassa soglia per rispondere alle necessità immediate. In particolare, nei limiti della capacità della casa, verrà fornito un servizio mensa veloce (panino, frutta, acqua) e un servizio doccia e distribuzione abiti usati, puliti e stirati;
3. in tutto il territorio diocesano verranno potenziati i centri di ascolto e di aiuto cittadini: realtà promosse dalle Parrocchie dove le persone in difficoltà possono incontrare dei volontari preparati per ascoltarle e accompagnarle nella ricerca di soluzioni ai propri problemi. Per alcuni centri si tratterà di procedere all’informatizzazione della loro attività attraverso la raccolta dati degli utenti che si rivolgono, coordinati dall’Osservatorio diocesano delle Povertà. Per altri centri si tratterà di potenziarne l’attività attraverso un servizio continuativo di distribuzione aiuti alimentari e buoni spesa, vestiario, elettrodomestici, buoni per medicinali e ortopedici, biglietti trasporto.
La regione chiede una distribuzione in linea con i criteri dei Piani di Zona della legge 328/2000 cioè in base al numero di abitanti. Trimestralmente poi, la quota non spesa per singolo vicariato verrà ridistribuita tra chi presenta apposita progettazione.
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