Pozzallo. Fiaccolata e Veglia penitenziale: “nel dramma degli immigrati la visita di Dio”

 Significativa la risposta che la comunità diocesana di Noto ha saputo dare, sabato scorso 5 luglio, all’iniziativa della fiaccolata silenziosa e della successiva veglia penitenziale a Pozzallo, per ricordare i 45 immigrati che hanno perso la vita nella traversata del Mediterraneo, per giungere sulle nostre coste. Oltre duemila persone hanno preso parte a questo momento di preghiera per la Chiesa locale, come espressione di prossimità e solidarietà al dramma che si è consumato nei giorni scorsi, quando al molo del porto di Pozzallo, sono giunti, senza vita, i corpi straziati di questi nostri fratelli. Dal lungomare Raganzino, che guarda al porto e al Mar Meditarraneo, quasi ad abbracciare idealmente la vicina Africa, ha preso il via la fiaccolata che si è snodata lungo il Corso di Pozzallo, in un clima di silenzio e di riflessione.
 
La Diocesi è stata presente con il Vicario Generale Mons. Angelo Giurdanella, con la Caritas, con numerosi presbiteri e diaconi, con le comunità religiose, parrocchiali, con il Seminario e le associazioni laicali. Presenti anche i Sindaci di alcuni comuni della Diocesi e della provincia di Ragusa e diversi volontari che in questo periodo si prodigano per l’accoglienza degli immigrati a Pozzallo e nei centri vicini. Anche loro, questi nostri fratelli, ospiti dei centri di accoglienza, hanno preso parte alla veglia, tutti insieme, uniti al di là del colore della pelle, per non dimenticare, per un rinnovato impegno di pace e di giustizia.
 
“Nell’incessante flusso migratorio di questi anni – ha affermato il Vicario generale Mons. Giurdanella, che ha presieduto la veglia – il nostro mare è divenuto luogo di morte per tanti nostri fratelli, che hanno visto affondare le loro speranze, infrante come onde, sugli scogli dell’egoismo e dello sfruttamento umano”. Mons. Giurdanella ha esortato i presenti ad invocare il perdono di Dio perché “abbiamo dimenticato che tutti siamo figli e fratelli e che alla fine saremo giudicati sull’amore concreto verso il nostro prossimo”. Il Vangelo proclamato durante la preghiera è stato più che mai attuale e puntuale: “Ero forestiero e mi avete ospitato”. Nella morte di questi uomini si può avvertire la visita di Dio, un segno dei tempi, un monito alla conversione, per vedere il povero e il bisognoso con gli occhi di Dio, per amare con il suo cuore.
 
“Chi approda sulle nostre coste – ha proseguito il Vicario generale – è nostro prossimo, che porta il nome di Dio, il suo volto. Il povero che incrocia la mia strada è un appello alla fraternità, all’accoglienza, alla solidarietà. Dio – ha concluso Mons. Giurdanella – vuole vederci uniti, insieme, sua famiglia in un mondo più giusto e fraterno”. Il Vicario generale ha pure portato il saluto del nostro Vescovo Mons. Staglianò (fuori sede per le precarie condizioni di salute del padre) che ha espresso la sua vicinanza spirituale e il profondo cordoglio per le vittime degli sbarchi, assicurando la sua preghiera. Infine, dopo la preghiera litanica, con l’invocazione del perdono di Dio per ripensare personalmente e comunitariamente passi di vita nuova, è stato invocato il dono della pace per l’intercessione di Maria. Pace che è dono del Signore, che gli uomini di buona volontà sono chiamati a proteggere e custodire.