Mandato del Vescovo ai Catechisti: “Vi voglio esperti in umanità e motivati dall’amore di Dio”

Sabato 27 Ottobre i catechisti della nostra diocesi hanno ricevuto in Cattedrale il mandato del Vescovo, S.E. Mons. Staglianò. Il mandato è stato conferito a conclusione dell’Ottobre catechistico che ha visto impegnati i catechisti dei vari vicariati in un percorso di formazione. Quest’anno la formazione, in particolare, ha trattato il Sacramento della Riconciliazione. L’équipe dell’UCD (Ufficio catechistico diocesano) ha ritenuto opportuno approfondire questo sacramento dal punto di vista biblico, liturgico e pastorale. Il mandato, così come sottolineava don Rosario Gisana, Direttore dell’UCD, è un evento fondante dell’essere catechista e ne determina la sua identità e il suo stretto legame col Vescovo primo maestro e responsabile dell’annuncio del Vangelo per il popolo di Dio a lui affidato; proprio dal mandato ogni catechista dovrebbe trarre le motivazioni principali della sua scelta e del suo impegno nella Chiesa. Mons. Staglianò, nell’omelia, oltre a ribadire questo aspetto ha evidenziato alcuni punti molto importanti che delineano l’identità del catechista: la sua capacità di saper costruire relazioni personali e umane con i fratelli a lui affidati e il saper comprendere il loro vissuto, una vita che testimonia quanto viene annunciato, un amore per Dio che motiva alla fonte ogni fatica dell’essere catechista.

 
Oggi più che mai al centro dell’impegno missionario ci deve stare l’uomo con tutte le sue fragilità, le sue gioie, la sua vita quotidiana. Se prima non si costruiscono relazioni umane di prossimità, di attenzione verso i fratelli non sarà possibile annunciare loro la buona notizia. Delle nostre belle prediche e lezioni di catechesi -che comunque ci vogliono- resterà ben poco: quello che rimarrà sarà lo stile di accoglienza, il donarsi gratuito, la capacità di ascolto, il sorriso paziente, ecc… Questo ci conduce inevitabilmente a conoscere di più le persone e a comprendere quali sono le esigenze di ognuno; non possiamo annunciare il Vangelo pensando il gruppo come una cosa sola senza stare attenti alle ricadute di ciò che diciamo nell’esperienza dei singoli soggetti. Il catechista perciò non può prescindere dal verificare che, in ogni momento, il suo agire diventi testimonianza di quanto annunciato. Se raccogliamo pochi frutti e tante volte sperimentiamo fallimenti è perché la nostra testimonianza è debole e poco incisiva, incapace di fronteggiare il fascino e la seduzione del mondo. Il catechista infine dovrebbe essere un innamorato speciale di Dio, uno che ha sperimentato nella sua vita la gratuità dell’amore di Dio e ne risponde mettendosi al suo servizio e al servizio dei fratelli. Se manca questo amore farà tutto con sufficienza, con fatica, senza entusiasmo e con questo spirito misurerà il tempo e ogni incontro ulteriore -come può essere quello della sua formazione- diventerà solo un peso da evitare il più possibile. Il Vescovo ha dunque invitato tutti, proprio nell’Anno della Fede, a riscoprire il senso di questo mandato e a fare una seria revisione di vita. A conclusione della celebrazione il Vescovo ha consegnato, ai rappresentati per la catechesi dei vari vicariati della diocesi, il secondo sussidio proposto dall’UCD che tratta della Misericordia e del Sacramento della Riconciliazione. Il sussidio sarà presentato nei vari vicariati nella seconda settimana di Novembre e potrà essere consultato in questo sito.
Il mandato ai catechisti è stato conferito all’interno di una sentita celebrazione eucaristica nella quale ogni vicariato ha dato il suo contributo: lettori della Parola, preghiera dei fedeli, offertorio, organizzazione e, infine, l’animazione dei canti a cura del coro di Pachino che ha veramente aiutato tutti a pregare.
Davanti a noi si apre un anno molto impegnativo, ricco di eventi che speriamo non prendano il sopravvento ma siano un aiuto affinché la Parola del Signore raggiunga il cuore di tutti.
 
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