Si è svolto lo scorso martedì 14 febbraio a Noto, nella “Sala degli specchi” di Palazzo Ducezio, l’incontro promosso dal Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, per gettare le basi per la costruzione di un modello di sviluppo di una rete di imprese e di Enti pubblici del Val di Noto. All’incontro presieduto da Mons. Staglianò hanno preso parte i sindaci dei nove comuni che appartengono al territorio della Diocesi: Modica, Ispica, Pozzallo e Scicli per il versante ragusano, Noto, Avola, Pachino, Rosolini e Portopalo per il versante siracusano. La riunione si è tenuta alla presenza di una èquipe di esperti, invitati appositamente dal Vescovo. Introducendo i lavori, Mons. Staglianò ha chiarito che l’iniziativa si colloca nell’alveo del percorso promosso dalla Diocesi attraverso i vari protocolli d’intesa già sottoscritti con varie amministrazioni comunali nell’ambito delle attività caritatevoli e promozionali. Il permanere della crisi economica, richiede, a parere del Vescovo, l’assunzione di ulteriori iniziative volte a favorire lo sviluppo dell’economia tramite il turismo, che costituisce il punto di forza del nostro territorio. Le sempre più insistenti richieste di aiuto alle Caritas cittadine da parte di famiglie, di giovani senza lavoro, di indigenti, hanno spinto la Chiesa di Noto a ricercare in ogni direzione iniziative in grado di offrire una risposta concreta alle varie richieste di aiuto. Approfittando di una circostanza “provvidenziale” che ha messo sui “passi” del Vescovo un gruppo di esperti, la Diocesi di Noto vuole oggi spendersi al servizio della società secondo i principi dettati dalla Dottrina sociale della Chiesa e dalla enciclica di Benedetto XVI “Caritas in veritate”. La missione della Chiesa cattolica, ha chiarito Mons. Staglianò, non può esaurirsi in una azione che suscita emozioni; deve, piuttosto, toccare quella sfera di interessi che ha attinenza con i temi profondi dell’esistenza umana. Da qui il motivo di una iniziativa che vuole affrontare e superare la crisi economica con l’assistenza di consulenti specializzati, attraverso l’utilizzo dei fondi europei all’uopo istituiti. Una iniziativa, peraltro, che fa dell’aggregazione di soggetti diversi il suo punto di forza e che può realizzarsi attraverso la creazione di una rete di istituzioni, di imprese del settore turistico ricettivo, del terziario, dell’agricoltura, della formazione e del sociale in grado di mettere a sistema le proprie forze e competenze e di attivare una strategia comune. La proposta ha suscitato il vivo interesse dei soggetti presenti, che hanno già dato avvio alle fasi propedeutiche alla realizzazione del progetto ed hanno fissato per il 14 marzo p.v. l’incontro per la presentazione dei progetti di fattibilità.
L’incontro si è chiuso con il più vivo apprezzamento e la gratitudine espressi dal Vescovo per l’atteggiamento fattivo mostrato dai sindaci e dagli imprenditori presenti. Anche perché, ha chiarito Mons. Staglianò, l’eventuale insuccesso non potrà attribuirsi alla incapacità di operare – è garantita ogni forma di assistenza specializzata – ma alla mancanza di volontà da parte dei soggetti interpellati. Ciò comporterebbe, ha concluso Mons. Staglianò, l’assunzione di una grave responsabilità etica.