«Affido in modo particolare a te, o Maria, che sei Scala al Paradiso dell’amore infinito del nostro Dio, il progetto pastorale di comunione più viva e operante fra tutte le comunità parrocchiali ed ecclesiali, perché risplenda in esse, con la tua materna e potente intercessione, l’amore sempre nuovo e inestimabile di Cristo, che solo può risanare e salvare il mondo di oggi profondamente disorientato, disgregato e imbarbarito. Così, finalmente, potrà sorgere all’orizzonte una nuova era fortemente lievitata dalla “civiltà dell’amore” e Dio, in Cristo, sarà tutto in tutti». È questa la parte nuova e specifica, per quest’anno 2010, dell’affidamento della Chiesa di Noto a Maria, pronunciata dal nostro Vescovo, mons. Staglianò, la sera dello scorso 31 maggio, subito dopo l’omelia della solenne Eucaristia concelebrata nell’ampia spianata soprastante il Santuario. E tutta l’assemblea orante dei fedeli con gli oltre 100 presbiteri e diaconi, nonché seminaristi e religiose, convenuti da tutti i vicariati della diocesi, assentiva a questo specifico affidamento a Maria, acclamando: “Salve Regina, Madre di Misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve! Mostraci il frutto benedetto del tuo seno, Gesù!”. Subito dopo il Vescovo deponeva ai piedi della bellissima statua di Maria SS.Scala del Paradiso, le otto relazioni sintetiche, stilate dagli otto vicariati, con il coordinamento dei vicari foranei, per avviare un primo e graduale cammino di comunione fra le parrocchie, di cammino pastorale a rete, verso una immagine di Chiesa che rispecchi maggiormente la comunione trinitaria e pasquale, che salva l’umanità di ieri, di oggi, di sempre. Questa comunione fra le parrocchie –aveva sottolineato il Vescovo nell’omelia- è oggi più urgente che mai, per una più viva e concreta fedeltà della nostra Chiesa al progetto che Cristo ha su di lei; questa comunione pastorale in rete –ha aggiunto- richiede però una più alta e convinta “spiritualità evangelica di comunione” (cfr Novo Millennio Ineunte n.43), capace di superare le tentazioni disgregatrici dei nostri egoismi e delle nostre chiusure o antagonismi. Ecco, dunque, il gesto significativo ed ecclesialmente storico posto dal nostro Vescovo, assieme ai componenti rappresentativi dell’intera comunità diocesana, ai piedi di Maria, lo scorso 31 maggio, come già si era espresso a p.22 della terza lettera ai presbiteri “Come le corde alla cetra”. Che Maria SS. Scala del Paradiso e Madre dell’unità, aiuti la comunità diocesana a proseguire, con passo deciso e vigoroso, verso questo alto traguardo della comunione, invocata da Gesù stesso al Padre la sera prima di morire, “perché il mondo creda” (cfr Gv 17,21). È un traguardo che mons. Staglianò sta continuando a proporre con tappe successive sempre più concrete e che richiede il coinvolgimento di noi tutti, membri dell’unica Chiesa di Cristo, guidati da Pietro e dagli Apostoli e dai loro successori.
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