Don Fortunato Di Noto, conosciuto nel mondo per il suo impegno civile nella tutela dei bambini e dei loro diritti, sacerdote dal 1991.
“Già Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana – ricorda il presidente Eugenio Giani nella lettura dell’atto formale – e premiato con prestigiosi riconoscimenti. Ha elaborato il codice internet per la difesa dei minori e si è distinto in più occasioni, coadiuvato da svariate organizzazioni nella tutela e difesa dell’infanzia violata. Riceve oggi dal sindaco Matteo Renzi la cittadinanza onoraria di Firenze”.
“Sono abituato ad omelie a braccio – inizia così don Fortunato – io siciliano, cittadino di Firenze. Ho un desiderio, parlare al vostro cuore parlandovi dei bambini incontrati con l’associazione Mater che da 20 anni cerca di dare una speranza ai più piccoli. Come posso io raccontarvi il dolore che hanno vissuto nel silenzio e nel buio, raccontarvi delle ferite che hanno ricevuto, della dignità perduta e lesa profondamente. Ancora oggi a Firenze si ode il grido degli innocenti, e c’è un Dio che si è stancato di ascoltare questo grido. Nel 1989 mi sono imbattuto nella prima immagine pedopornografica e mi sono trovato a dover decidere, ho cercato con i miei collaboratori di dare risalto tramite la stampa a quanto stava accadendomi attorno. Non esistevano le leggi che oggi ci sono, e siamo un modello in Italia nel mondo. E’ stato difficile, nel silenzio andare a scovare chi era che festeggiava addirittura, in Olanda, ‘l’orgoglio dell’essere pedofili’. Abbiamo dato un nome e cognome ad ogni bambino perché solo parlando di loro e delle loro storie abbiamo potuto così perseguire i colpevoli, e ne sono stati arrestati molti. Senza bambini non c’è futuro. Mi domando a volte come mai ci sia io qui, davanti a voi, con tante persone impegnate nella stessa battaglia. Dobbiamo essere educatori appassionati della vita dei più miseri. Contrastiamo sempre questa violenza, forte di un quadro psicologico che arriva a dichiarare di poter dare ai bambini la libertà di vivere la propria sessualità scegliendo di viverla con un adulto. Non salverò tutti i bambini del mondo, ma fino a quando avrò respiro e possibilità, nonostante i personali problemi fisici, lo farò lasciando non opere artistiche ma la forza della mia azione” chiude poi il suo discorso ricordando il sindaco suo conterraneo, Giorgio La Pira, che ha contribuito a far rinascere Firenze nel sociale, amando i piccoli cittadini.
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