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Domenica 6 ottobre inizia in tutte le parrocchie il nuovo anno catechistico 2013-2014

Come ogni anno la festa del Verbum Domini, celebrata la prima domenica di Ottobre, dà inizio ufficialmente al nuovo anno catechistico. Quest’anno la festa cade domenica 6 ottobre, giorno in cui in ogni parrocchia i catechisti riceveranno il “mandato” attraverso l’imposizione delle mani del presbitero e della comunità, a nome del Vescovo, che li invia come annunciatori del Vangelo. Tutti i catechisti a livello vicariale si incontreranno il giorno precedente, sabato 5 ottobre, per una veglia di preghiera segno di unità e di affidamento al Signore per il loro prezioso servizio. Gli uffici diocesani per la catechesi e per la liturgia propongono alle comunità parrocchiali uno schema per la veglia e per la celebrazione del “mandato” che può essere scaricato dal nostro sito.

Dal 2 al 3 ottobre ad Ispica si terrà il Convegno Diocesano d’inizio anno pastorale

Si terrà ad Ispica il Convegno d’inizio anno pastorale dal tema: “Lasciarci educare dalla misericordia di Dio nella quotidianità con particolare attenzione alla famiglia, ai giovani e alla città degli uomini”. Questo tema chiuderà il triennio dedicato alla misericordia di Dio.
 
“Il Convegno è un momento di Chiesa Diocesana – scrive nella circolare inviata a tutta la Diocesi il Vicario Generale Mons. Giurdanella – che ci raccoglie attorno al Pastore, per pensare insieme forme di prossimità, come auspica il nostro Vescovo e per ri-partire annunciando e testimoniando il Vangelo con entusiasmo, attenzione e cura verso tutti”.
 
Tutta la chiesa diocesana si riunirà in assemblea nei giorni 2 e 3 Ottobre 2013 alle ore 18.30 presso la Chiesa Madre di Ispica, contrariamente a quanto indicato nel calendario diocesano a motivo della chiusura momentanea della Cattedrale per la collocazione degli ultimi affreschi nella navata centrale.
 
Sarà con noi come relatore il Prof. Don Armando Matteo, docente di teologia fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma, che ci aiuterà a riflettere sul tema: “Lasciarci educare dalla Misericordia di Dio. Famiglia, giovani, città degli uomini: dalla crisi alla risorsa”. Il tema principale verrà sviluppato in due giornate, nella prima Mercoledì 2 Ottobre il tema sarà: “La scomparsa degli adulti. Le cause dell’attuale crisi educativa”. Nel seconda giornata di Giovedì 3 ottobre il relatore svilupperà il tema da titolo: “Insieme con i giovani per una Chiesa della misericordia e della quotidianità”.
 
Ogni giorno la relazione verrà introdotta da un momento di preghiera e seguita dagli interventi dei partecipanti. Introdurrà e concluderà i lavori Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto.
 

Staglianò al XXII Master per giornalisti dei settimanali cattolici: “invito a sottrarsi all’accecamento universale, per non perdere la coscienza umana”

Continuare a “vedere” oltre cìò che appare, dentro un “accecamento universale”, così ha parlato monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto e delegato della Conferenza episcopale siciliana per la Cultura e le comunicazioni sociali, nonchè membro della Commissione Episcopale Italiana per la cultura e le comunicazioni sociali al XXII Master di aggiornamento “Monsignor Alfio Inserra” per direttori, amministratori, redattori e giovani giornalisti dei settimanali cattolici, che quest’anno ha come tema “Cultura e prospettive occupazionali. Dalla magna Grecia alla Sicilia 2.0”. Il presule ha evidenziato come tale processo cominci “con la perdita progressiva della coscienza umana, della quale si sa sempre di meno, fino al nulla. La coscienza umana non sa più di sé e non vuole sapere più della realtà, né della verità”. Nella nostra “società vorticosa” la coscienza “non vede se stessa, gli altri, nemmeno la realtà. L’era digitale, così, mette a disposizione degli umani strumenti e tecniche, ma il rischio è che gli umani, vedendo attraverso la tecnologia, perdano la vista, perché in realtà hanno dimenticato la luce”. Non possiamo, ha proseguito monsignor Staglianò, “non registrare il riduzionismo nel mondo della comunicazione: ormai siamo tutti strumenti nelle mani dei dispositivi. A qualunque religione si appartenga, è bene comprendere che la pratica giornalistica non è tecnica narrativa, ma consapevolezza critica, a cominciare dal fatto che chiunque racconti parte da una luce che apre i suoi occhi sulla realtà da vedere”.
 
 “Noi non siamo giornalisti cattolici, ma cattolici prestati al giornalismo. E il nostro compito è formare le coscienze con dei giornali fatti bene, formare informando”. Così Francesco Zanotti, presidente della Federazione dei settimanali cattolici, ha aperto i lavori del Master nel pomeriggio del 19 settembre al museo diocesano di Catania.
  
Attenzione a quando si parla. “Abbiamo ricevuto una eredità preziosa, questo della Sicilia è un appuntamento che ci ha lasciato monsignor Alfio Inserra”, ha proseguito Zanotti, “e per noi è importante essere a Catania, in mezzo alla città, e parlare di cultura e turismo perché con la nostra esperienza cristiana possiamo dare quel quid, quel qualcosa in più. Il tratto più significativo del nostro stare insieme è la fraternità tra di noi. Papa Benedetto XVI ci ha parlato di infoetica, dell’attenzione che serve quando si parla. I nostri giornali sono le voci delle comunità diocesane, e sono contento di vedere molti volti di giovani”.
 
Senza comunione, nessuna comunicazione. Se la “desertificazione spirituale ha fatto sì che l’uomo ha smesso di essere animale simbolico”, rimane il fatto che egli, ha aggiunto il vescovo, “non è riconducibile alle condizioni biologiche della sua esistenza ed è superiore rispetto a qualsiasi ente o entità. L’informazione è comunicativa quando comunica la verità: non è possibile – ha concluso – alcuna comunicazione senza comunione”. I beni culturali sono stati presi in considerazione “come elementi di comunicazione” dotati della “capacità di creare comunità” da Giuseppe Vecchio, docente alla facoltà di Scienze politiche a Catania. Occorre, ha proseguito, “non distruggerli, né limitarci a guardarli ma coltivarli attraverso le professionalità del settore”, e in questo, ha concluso, “i giornalisti hanno una grande responsabilità”.

La Diocesi con la Caritas e l’economato diocesano si sta impegnando nel micro credito per l’avvio d’impresa

 
 
E’ stato sottoscritto lo scorso 27 agosto 2013, presso la biblioteca diocesana “Mons. Francesco Pennisi” di Ragusa, il Protocollo d’intesa tra questa diocesi di Noto, la diocesi di Ragusa e la Camera di Commercio di Ragusa per la costituzione del Fondo di Garanzia a sostegno del progetto “Microcredito per l’avvio d’impresa”.
 
 
Il Fondo di Garanzia è destinato ad incentivare positivamente il processo decisionale degli Istituti di credito per l’erogazione di operazioni di microcredito a sostegno di nuove iniziative imprenditoriali e di auto-impiego.
 
Per informazioni rivolgersi a:
 
Ufficio Economato della Curia
 
 Don Gianni Donzello
 
Via Mons. Blandini, 6 – 96017 NOTO (SR)
Tel. 0931 835286
Fax. 0931 573310

Recapiti su Internet 
Casella E-Mail: ufficioamministrativo@diocesinoto.it
 

 Caritas Diocesana
Direttore: Prof. Assenza Maurilio, Viale Medaglie d’Oro, 87 – 97015 Modica (Rg)Tel.0932-942086; 

Vicedirettore: Diac. Vassalli Giuseppe, Via Cappellini, 18 – 96018 Pachino (Sr) Tel. 0931-593549
 

 
 
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Si riportano di seguito alcuni elementi del progetto “Microcredito per l’avvio d’impresa”
 
 
 
Caratteristiche del progetto “Microcredito per l’avvio d’impresa”
 
Al fine di rappresentare una misura significativa in grado di concorrere positivamente al sostegno dell’imprenditoria giovanile (ma anche di chi ha perso il lavoro) il progetto “Microcredito per l’avvio d’impresa” sarà caratterizzato dai seguenti elementi:
 
– assistenza ed orientamento dei giovani imprenditori nella fase di progettazione e realizzazione dello start-up d’impresa;
 
– erogazione tramite banca convenzionata;
 
– presenza del fondo di garanzia;
 
– tutoraggio post erogazione.
 
Con gli elementi sopra individuati il “microcredito” non si caratterizza semplicemente quale credito di piccolo ammontare, ma è contraddistinto dall’attenzione alla persona, dall’orientamento ad accogliere, ascoltare e accompagnare i giovani che intendono presentare il loro programma di avvio d’impresa oltre la fase di erogazione del credito, fino ai primi anni di vita dell’impresa.
 
 
 
Il Fondo di Garanzia
 
Le Diocesi di Noto e di Ragusa e la Camera di Commercio di Ragusa si sono impegnate ad apportare la dotazione patrimoniale iniziale di un Fondo di Garanzia mediante il versamento, su un apposito conto corrente bancario, delle seguenti somme:
 
– Diocesi di Ragusa: Euro 150.000,00 (Euro Centocinquantamila/00);
 
– Diocesi di Noto: Euro 75.000,00 (Euro Settantacinquemila/00);
 
– CCIAA di Ragusa: Euro 150.000,00 (Euro Centocinquantamila/00).
 
Il Fondo è destinato esclusivamente a garantire le operazioni di finanziamento del Progetto di “Microcredito per l’avvio d’impresa”.
 
Saranno coinvolti gli istituti bancari presenti sul nostro territorio che si dichiareranno disponibili a sostenere finanziariamente l’avvio di iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo, con le caratteristiche e le modalità definite dal Protocollo d’Intesa.
 
Il Fondo garantisce un importo totale di finanziamenti in funzione di un moltiplicatore della dotazione patrimoniale dello stesso Fondo (il cosiddetto “moltiplicatore”) pari a 3 (con una consistenza patrimoniale del fondo di garanzia pari ad euro 375.00.000,00 possono essere garantiti finanziamenti per un importo totale di euro 1.125.000,00).
 
Il Fondo garantisce l’operazione di microcredito nella misura dell’80% dell’ammontare del finanziamento; in caso di attivazione della garanzia il Fondo risponde – entro i limiti della sua consistenza patrimoniale – per l’80% dell’importo insoluto per la quota capitale e gli interessi contrattuali e di mora, e comunque non oltre l’importo massimo garantito.
 
La dotazione patrimoniale del Fondo potrà essere incrementata da apporti rivenienti da programmi comunitari, nazionali, regionali o locali, da contributi di enti privati o pubblici.
 
 
 
Impegni degli Enti promotori
 
Al fine di assicurare il migliore funzionamento del Progetto di “Microcredito per l’avvio d’impresa” cui è esclusivamente finalizzato il Fondo di Garanzia anzidetto, i soggetti promotori si sono impegnati altresì a redigere apposito avviso o comunicazione pubblica per la presentazione dei progetti imprenditoriali da assistere finanziariamente con le operazioni di microcredito garantite dal Fondo; a procedere alla conclusione di accordi con associazioni di categoria delle imprese con ordini ed albi professionali, con singoli professionisti o con enti e società di consulenza di qualunque tipo, in grado di integrare le competenze e le capacità per l’assistenza, l’accompagnamento e il tutoraggio delle iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo, sia nella fase ante costituzione, sia nella fase post erogazione del microcredito.
 
 
 
Il microcredito erogabile
 
I finanziamenti di microcredito avranno le seguenti caratteristiche generali:
 
Destinatari: Persone fisiche in fase di avvio di un progetto d’impresa approvato e valutato dall’organismo preposto alla concessione della garanzia sulle operazioni di microcredito; imprese in forma di società costituite da giovani in fase di start-up.
 
Importo: Minimo € 3.000,00 – Massimo € 20.000,00.
 
Garanzie: Garanzia all’80% del Fondo di Garanzia per il Microcredito.
 
Durata e rimborso: Minima 24 mesi, massima 48 mesi (oltre eventuale preammortamento sempre di mesi 6); scadenza rate fine mese. Rimborso in rate mensili.
 
Tasso di interesse: Il tasso di interesse sarà concordato con le banche aderenti/convenzionate. Saranno preferite le adesioni/convenzioni bancarie che assicurano le migliori condizioni economiche.
 
 
 
Referenti del Protocollo d’intesa per il funzionamento del Fondo
 
La Diocesi di Noto individua come referente del Progetto, gli Uffici dell’Economo e della Caritas.
 
La Diocesi di Ragusa individua come referente responsabile del Progetto di “Microcredito per l’avvio d’impresa” e per il funzionamento del Fondo di Garanzia, il proprio Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro, cui è stato affidato dagli Enti promotori, il ruolo di “Gestore” del Progetto e del Fondo per gli adempimenti di tipo operativo ed amministrativo.
 
La Camera di Commercio individua come referente la Segreteria Generale e le aree 1 e 3.
 

A breve la diocesi avrà cinque nuovi diaconi

A distanza di qualche settimana dalle quattro ordinazioni presbiterali del 30 giugno, il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, a conclusione del solenne Pontificale di San Corrado del 25 agosto scorso, ha annunciato alla Diocesi cinque Ordinazioni diaconali.
Il Seminario, unitamente alla gioia delle famiglie degli ordinandi, invita la Comunità diocesana alla preghiera perché questi nostri fratelli, configurati a Cristo e costituiti nella Chiesa come segno vivo di Gesù, Signore e servo di tutti, portino ovunque la gioia del Risorto e la speranza di chi, spogliato di tutto e rivestito di Cristo, annuncia cieli nuovi e terra nuova.
 
Queste le date delle Ordinazioni:
 
– Vizzini Giovanni 1 Settembre ore 10:30
Chiesa SS.Crocifisso – Pachino
 
– Cicciarella Giorgio 15 Ottobre ore 19:00
Chiesa S.Luca – Modica
 
– Paolino Alessandro 28 Ottobre ore 18:30
Chiesa S.Giovanni Battista – Pozzallo
 
– Avola Roberto 25 Novembre ore 18:30
Chiesa Madonna delle Lacrime – Modica
 
– Di Stefano Giuseppe 12 Dicembre ore 19:00
Chiesa S.Giuseppe – Rosolini
 

Noto. Tutto pronto per il IV Convegno Internazionale di Bioetica 13/14 settembre

Con la prolusione del Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, dal titolo “La verità ci interroga moralmente? Quale speranza per una biontoetica della scienza e della vita? si aprirà, venerdì 13 settembre, alle ore 9.00 in Cattedrale, il IV Convegno Internazionale di Bioetica sul tema Tra bioetica e biopolitica: l’evidenza silenziosa interroga l’umano. Come promuovere la cura della persona e la difesa della vita nella pratica clinica?

 
La cerimonia di apertura del Convegno, che proseguirà nella Basilica Cattedrale e nell’Aula Magna del Seminario, vedrà, oltre la presenza dei convegnisti provenienti da ogni parte d’Italia, anche quella delle Autorità istituzionali e politiche. L’evento si colloca nell’ambito di un più ampio progetto, voluto quattro anni fa da Monsignor Antonio Staglianò, per offrire ad un pubblico qualificato l’occasione di riflettere su questioni legate alle fondamentali problematiche della vita umana.
 
Quest’anno il Convegno intende affrontare questioni inerenti la vita in relazione alla Legge, nell’uso linguistico ordinario essa prende il nome biopolitica, da non intendersi solo come la mera traduzione in leggi, regolamenti, norme dei principi dell’etica medica. Il termine ha un’accezione ben più rilevante: esso indica il fenomeno – tipicamente moderno – della totale presa in carico e della gestione integrale della vita biologica da parte del potere. Nel contesto di questa discorso potere non è riferito solo al soggetto Stato, ma sta piuttosto ad indicare ogni prassi collettiva di carattere autoreferenziale, che quindi giustifica se stessa solo in quanto prassi e non assumendo come proprio doveroso principio di riferimento l’oggettività del reale e la sua intrinseca normatività.
 
La biopolitica è quindi quel paradigma – tipicamente moderno – che ritiene l’humanitas non un presupposto, ma un prodotto della prassi. Il termine biopolitica si propone di indicare il modo critico di gestire e di governare dello Stato – attraverso lo strumento giuridico – su tutto ciò che il bios della vita umana contempla. In campo bioetico ci si domanda – e il Convegno si impegnerà a farlo – se è possibile identificare un punto d’incontro fra vari modelli etici allo scopo di raggiungere, pragmaticamente, un accordo etico che consenta di sostenere la validità generale di norme di comportamenti fissate per legge.
 
Per due intense giornate, il 13 e l’14 settembre, ben 15 relatori, di alto profilo, si confronteranno su questo tema, per un approfondimento dei principi scientifici delle relative questioni e delle possibili valutazioni bioetiche. Il tema che il convegno si propone è di grande attualità. La cronaca quotidiana si sofferma spesso su problematiche che hanno a che vedere con la vita e la salute del singolo e della collettività. Il Convegno, aperto a tutti, si rivolge in modo particolare ai medici, agli infermieri, ai giuristi, agli insegnanti, agli assistenti sociali, agli educatori, ai volontari impegnati nella difesa della vita.
 
Medici, infermieri, ostetrici, farmacisti, psicologi, biologi, tecnici di laboratorio, della riabilitazione e tutte le altre figure afferenti alle categorie socio sanitarie potranno acquisire crediti E.C.M.
 
 
 
P.S. Abbiamo un guasto al telefono fisso dell’ufficio pertanto per qualsiasi informazione contattare la segreteria al cell. 338-7526985
 
 

PORTOPALO. “Più a sud di Tunisi”. VIII Edizione del Premio Nazionale di Giornalismo e Saggistica

Entra nel vivo l’ottava edizione del Premio Nazionale di Giornalismo “Portopalo, Più a sud di Tunisi”, appuntamento annuale organizzato a Portopalo di Capo Passero (Siracusa) dall’Associazione Culturale “CAPOPASSERO”, estremo lembo sudorientale della Sicilia, al di sotto del parallelo della capitale tunisina. Nel contesto giornalistico si tratta del riconoscimento “più a sud d’Europa”.
 
La cerimonia di consegna dei premi si svolgerà il 5 ottobre prossimo al Teatro Comunale di Portopalo alla presenza del Vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò nella qualità di delegato regionale della CESi per la Cultura e le Comunicazioni Sociali.
 
Un appuntamento che, nelle precedenti edizioni, ha visto, tra i vincitori, Giulio Albanese, Claudio Monici, Pino Scaccia, Nino Milazzo, Alfio Caruso, Felice Cavallaro e Sandro Petrone.
 
Per l’edizione 2013 sono tre i vincitori nella categoria “Giornalismo”: Giovanna Chirri, Alberto Chiara e Massimiliano Castellani. Il comitato organizzatore del Premio, patrocinato dal Comune di Portopalo di Capo Passero, è composto da operatori del mondo della comunicazione: giornalisti, editori, webmaster, scrittori e documentaristi.
 
Giovanna Chirri, giornalista dell’Ansa, si aggiudica il ricevimento per essere stata la prima, a livello mondiale, a dare la notizia delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, momento storico di grandissimo rilievo. Già insignita di altri prestigiosi riconoscimenti internazionali, Giovanna Chirri è vaticanista dell’Ansa dal 1994.
 
Alberto Chiara (della redazione di Famiglia Cristiana) riceve il premio per la costante e competente attenzione verso le tematiche sociali. Alberto Chiara, già vincitore nel 2000 del Premio Saint-Vincent, per un’inchiesta sui traffici d’armi e di rifiuti tossici in Somalia, dal 1987 fa parte della redazione di Famiglia Cristiana.
 
Il terzo vincitore nella categoria “Giornalismo” è Massimiliano Castellani (Avvenire) per il servizio “Papà, raccontami il gol”, un padre che racconta la partita al figlio non vedente, presente con lui sugli spalti dello stadio San Siro di Milano. Componente della redazione sportiva di Avvenire, Castellani è autore di libri sulla piaga del doping nel football e sui legami tra la Sla e il calcio.
 
I vincitori nella categoria “Saggistica” e nelle “Sezioni Speciali” (Sociale, Musica, Storia e Focus sul Territorio) verranno ufficializzati entro il 31 agosto. 
 

Portopalo. Emergenza immigrati! Una comunità capace di accoglienza e condivisione

L’hanno ribattezzata “Operazione regala un sorriso”. L’ emergenza sbarchi in provincia di Siracusa ha portato, nel solo territorio di Portopalo, oltre duemila migranti, con una notevole componente di minori non accompagnati affidati, come previsto dalla legge, ai servizi sociali del comune dove si registra l’approdo. La comunità portopalese, grazie alla piena collaborazione tra la Parrocchia San Gaetano e l’Amministrazione comunale, è impegnata nell’ accoglienza e assistenza ai giovani somali, ospitati all’interno dell’ oratorio parrocchiale Don Bosco di via Tasca. Il parroco, don Gianluca Manenti, ha coinvolto il Gruppo Scout e la Misericordia che, insieme ai volontari di protezione civile, stanno assicurando nel modo migliore questo servizio. “Sono giorni molto impegnativi da un punto di vista umano, civile e cristiano – dichiara don Manenti – per la presenza dei giovani migranti somali approdati qui via mare. La comunità locale risponde, come sempre, molto bene e noi garantiamo quella forma di controllo per evitare imprevisti poco piacevoli che possono verificarsi allentando l’attenzione”. Nei giorni scorsi, infatti, il parroco è  intervenuto all’oratorio per la presenza di un giovane somalo che si  era ubriacato. “Chiariamo subito – aggiunge il parroco di San Gaetano –  che si tratta di persone libere di muoversi. Purtroppo, qualche  imbecille ha dato delle bevande alcoliche ad uno dei migranti che,  giunto all’oratorio è andato in escandescenza. Tutto è poi tornato alla  normalità”. Il parroco sottolinea la grande collaborazione degli agenti
del commissariato di polizia di Pachino, a cominciare dal dirigente,  Paolo Arena. Momenti di serenità si sono registrati nel tratto di mare  antistante l’Isola di Capo Passero, complice la bella giornata di sole.  Tra i migranti c’è Omar che indossa una maglia dell’Asd Portopalo, la  società calcistica locale che milita in terza categoria. Chissà, magari si tratta di un potenziale nuovo Balotelli. Nei loro occhi, tuttavia, il velo di tristezza e sofferenza è ben visibile. “Abbiamo raccolto –  aggiunge don Manenti – la disperazione di una madre che, lungo la  traversata ha perso il figlio di quattro anni, buttato in mare. Alcuni adolescenti ci hanno detto che, già a tredici anni, sanno usare il kalashnikov. La condivisione è soprattutto nel sapere ascoltare le loro  storie”. Nel gruppo si sono aggregati anche due neonati, di quattro e sei mesi. Dopo lo sbarco, la corsa ed il ricovero all’ospedale di Noto per accertamenti medici. Dopo alcuni giorni sono stati restituiti ai
genitori, che si trovavano già a Portopalo, ospitati, insieme al resto del gruppo, all’oratorio parrocchiale, diventato il punto di riferimento del sistema di accoglienza locale e che sta garantendo un buon livello di assistenza, pur con tanti sacrifici. Il Comune di Portopalo, con oltre duecento minori in carico, supera persino Lampedusa. Uno sforzo notevole anche da un punto di vista economico, non potendo contare, almeno in questa fase, in alcun aiuto da parte
dello Stato e della Regione Siciliana. L’arrivo dei due piccolissimi ospiti ha mobilitato ulteriormente i volontari del Gruppo comunale di protezione civile di Portopalo che si sono dati da fare per trovare cibo e indumenti adeguati ai due bambini. L’oratorio adibito in centro di accoglienza vivo e dinamico grazie alla disponibilità di don Manenti, dove si cena tutti insieme, si organizzano escursioni nella vicina spiaggia di Scalo Mandrie, proprio di fronte l’Isola di Capo
Passero e, quando capita, dove è possibile anche tirare quattro calci ad un pallone nel campetto interno. “Accogliamo con criterio e grande attenzione, – afferma il parroco – non basta garantire un posto dove collocare i migranti, è necessaria la collaborazione della comunità locale per evitare che i giovani ospiti somali rimangano in balia anche di situazioni poco piacevoli. Un grande plauso va ai volontari che garantiscono un servizio ininterrotto”. In serata si rilegge un passo
del Vangelo: ero straniero e mi avete accolto.
 
 
 

Noto. I diaconi in ritiro spirituale con il Vescovo

Nei giorni 19-20-21 Luglio, al Santuario Madonna della Scala, i diaconi della Diocesi ci siamo riuniti per gli annuali esercizi spirituali. Tre giorni importanti per staccare da tutte le frenetiche attività che ogni giorno determinano la nostra vita e tornare alle fonti del nostro essere cristiani e ministri della Chiesa. Le riflessioni sono state tenute dal nostro Vescovo Mons. Staglianò e ciò è stato per tutti un dono di duplice valenza: in primo luogo, per la sua presenza tra noi per tutto il tempo, infatti il Vescovo ha condiviso ogni momento della giornata, preghiera, tempo libero, celebrazioni, pasti; in secondo luogo, per la profondità delle sue quattro relazioni accompagnate da provocazioni che hanno aiutato tutti a riscoprire lo specifico del ministero diaconale e in particolare l’importanza del corpo diaconale all’interno dei tre gradi dell’ordine sacro. Mons. Staglianò prendendo spunto dall’enciclica di Papa Francesco “Lumen Fidei” ha approfondito i criteri per una fede matura che, sfrondata da tante inutili sovrastrutture deve partire da Cristo e a Lui deve condurre attraverso il dono totale della propria vita. Il Vescovo ha molto insistito sul fatto che il ministero della Chiesa non si può realizzare soltanto all’interno di “sacri recinti” per cui bisogna trovare modi per uscire e andare incontro a tutta quella gente che vive nel territorio ma resta estranea alla possibilità di conoscere il Vangelo. Fra tutti si è instaurato un clima fraterno che ha fatto gustare la bellezza della comunione nel Signore e ha reso questi tre giorni un evento prezioso di grazia.