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Il Vescovo ad Enna per una Conferenza sul matrimonio nel magistero cattolico

Lo scorso 27 febbraio, il nostro Vescovo Mons. Antonio Staglianò, ha tenuto una conferenza ad Enna, dal titolo: “Il matrimonio nel magistero cattolico”. Nell’imminenza del prossimo Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, la relazione sviluppata dal Vescovo ha offerto piste di riflessione circa l’insegnamento della Chiesa cattolica sulla vita coniugale, dal magistero di Giovanni Paolo II, fino a quello di Papa Francesco.
 
Mons. Staglianò ha subito precisato che il magistero di cui si intende parlare, è quello cattolico. Oggi, nella società del pensiero debole che produce relativismo, è venuta meno persino l’oggettività della verità, per cui ciò che vale è l’opinione personale e l’interpretazione soggettiva. “Occorre ribadire – ha puntualizzato il Vescovo – che ai nostri giorni, non basta l’amore, ma bisogna conoscere la verità dell’amore”. A quale verità ha inteso riferirsi Mons. Staglianò, lo si è colto da quanto ancora ha affermato: “è la verità di Dio sull’uomo, sul mondo, sulla famiglia, della quale il magistero cattolico, è interprete sicuro e autorevole”.
 
L’amore coniugale, quello tra un uomo e una donna, afferma la bontà del progetto divino, che è fare dei due “una sola carne”. “L’insegnamento della Chiesa -ha proseguito Mons. Staglianò – afferma che il matrimonio costituisce i coniugi dentro una comunità di vita e di amore. Non è solo un fatto giuridico, ma si tratta di una comunione tra due persone, il cui legame si apre al dono della vita e nella cui donazione reciproca si riflette l’amore trinitario di Dio”.
Il Vescovo, citando un’espressione di Benedetto XVI, nella “Deus caritas est” – la quale dice che “il matrimonio monogamico corrisponde al monoteismo trinitario” – ha chiarito ancora più a fondo il mistero e la verità dell’amore coniugale: “Nell’amore trinitario, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono l’uno nell’altro. Così nel matrimonio. L’amore non è stare l’uno accanto all’altro, ma essere l’uno nell’altro, maschio e femmina in una sola carne: ecco l’immagine di Dio in noi, ecco la nostra somiglianza divina”.
 
La verità dell’amore coniugale nel sacramento del matrimonio risiede nell’amore agapico di Cristo, che ha amato la Chiesa, fino a dare la vita per lei. Allora – ha sottolineato Mons. Staglianò – “bisogna recuperare questa dimensione “eucaristica” dell’amore in tutte le sue forme, anche in quella matrimoniale. Un amore che si fa dono, che accoglie l’altro, un amore che sa essere fedele, paziente, che rimane fermo anche nella prova”. “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”. Il Vescovo ha citato il comandamento supremo di Cristo, che impegna tutti i cristiani, sposi compresi, nell’esercizio di un amore che ha la sua cifra più alta nella carità divina.
 
Infine Mons. Staglianò ha evidenziato l’urgenza di ripensare la formazione delle coppie in vista del matrimonio cristiano. “Se vogliamo matrimoni autentici – ha concluso il Vescovo – ci vuole accompagnamento delle giovani coppie, corsi prematrimoniali che durino per un congruo periodo di tempo, anche per anni. Bisogna prepararli alla missione, bisogna che prendano coscienza della loro vocazione, per arricchire in umanità questa nostra società imbarbarita”.
Il Vescovo infine ha denunciato una diffusa “noia di vivere”, prodotta oggi dalla “società dell’ipermercato” dove tutto si mercifica e si consuma, perfino l’amore, divenuto ormai “liquido”, inconsistente, provvisorio, come il tempo di un’estate. “L’amore – ha concluso Mons. Staglianò – è un legame che libera, non è una catena o un cappio. L’amore vero, quello di Cristo, libera, sprigiona la potenza del nostro amore”.
 
 

Pozzallo. Ritiro di Quaresima per gli operatori della Caritas diocesana

Anche quest’anno si è svolto l’ormai tradizionale ritiro diocesano di Quaresima presso la chiesa Madonna della Fiducia a Pozzallo, con la partecipazione dei diaconi, dei volontari e operatori delle opere caritative e della Caritas a veri livelli e dei ministri straordinari dell’Eucaristia. Dopo il benvenuto del parroco don Michele Iacono, che ha sottolineato l’importanza del prendersi un tempo per fermarsi e pregare, c’è stato il saluto delle Suore francescane della carità, che brevemente hanno spiegato il loro carisma – quello di una carità attenta e vigilante – e la loro opera presso la parrocchia e con i giovani. Il ritiro ogni anno diventa un momento che aiuta a ritornare all’essenziale. Nel primo momento don Luigi Vizzini, Rettore del Seminario di Noto e Vicario Episcopale per il Clero, ha condiviso una meditazione sul nostro lasciarci condurre da Cristo per diventarne trasparenza, alla luce dell'”Evangelii Gaudium” di Papa Francesco e della “Deus Caritas est” di Papa Benedetto XVI.
 
Al centro della riflessione l’invito del Vangelo di Marco 1,15: «Il tempo è compiuto il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo». Don Luigi ha invitato a vivere questo periodo della Quaresima con  più slancio di fede, per ricentrare Cristo. Un ripensarci continuo dunque, partendo da Dio, trovando Dio, arrivando a Dio. Questo per sfuggire anche a quella tentazione di ricondurre a noi stessi i meriti e i progetti, di guardare solo a noi stessi. Bisogna riascoltare Dio e farci servire da Lui, per poterlo quindi riconoscere nei fratelli. Infine riuscire a scorgere in noi e nell’altro il volto sempre nuovo e sorprendente di Dio, sfuggendo al forte pericolo di sentirci come vasi colmi, incapaci di lasciarci davvero incontrare da Cristo.
 
Don Luigi ha anche ricordato che il cristiano deve essere anche l’uomo della gioia, che sa guardare oltre. E chi ha incontrato il Signore non può non trasmettere questa gioia nata dall’incontro con Dio. Dopo la meditazione, c’è stato il forte momento dell’Adorazione Eucaristica, iniziato con una preghiera di forte intensità spirituale di Suor Agnese, del Monastero delle Carmelitane Scalze di Noto. Si sono portati quindi davanti al Signore i volti degli immigrati, dei bambini, dei giovani e delle famiglie. Le suore francescane della carità hanno quindi aiutato nella preghiera del vespro mentre l’intenzione per i giovani è stata preparata da una suora salesiana.
 
Questa presenza delle religiose è stata voluta perché siamo nell’anno che il Papa ha voluto dedicata alla vita consacrata. Hanno concluso don Paolo Catinello, direttore dell’ufficio Migrantes e assistente della Caritas diocesana  e don Manlio Savarino, sottolineando come le consegne per la Quaresima (il cammino unitario, la giornata della carità con gesti e proposte di relazioni, la veglia per i martiri il 24 marzo con il Seminario, la colletta per i cristiani di Palestina) sono opportunità che il Signore ci dona per vivere insieme, nella comunione, questo tempo di grazia, come Chiesa diocesana.  

Pellegrinaggio della delegazione netina a Piacenza nel V centenario della beatificazione di San Corrado

Sabato 21 e domenica 22 febbraio si sono incontrate le due diocesi di Noto e Piacenza nel V centenario del decreto di beatificazione di San Corrado. Una sorta di gemellaggio tra la città barocca e Calendasco, paesino in provincia di Piacenza che ha dato i natali al beato Corrado Confalonieri. Da Noto sono partiti per Piacenza il Vescovo di Noto Mons. Staglianò, il vicario generale della diocesi Mons. Angelo Giurdanella, il sindaco Corrado Bonfanti con gli assessori, il presidente del consiglio comunale Corrado Figura, la Società fedeli e portatori di San Corrado e l’Associazione portatori dei cilii devoti a San Corrado.
 
I pellegrini netini sono stati accolti dal Vescovo di Piacenza Mons. Gianni Ambrosio e dalle istituzioni piacentine, che hanno accompagnato la delegazione di Noto nei luoghi corradiani, quali il castello, la chiesa e il romitorio. Il momento culminante del pellegrinaggio è stata la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Noto, assieme al presule piacentino e durante la quale è avvenuta la cerimonia di donazione del cilio (il caratteristico cero che sfila nei giorni della processione), il tutto all’interno della chiesa di Maria SS. Assunta a Calendasco. Altro momento significativo è stata la processione con il simulacro di San Corrado per le vie della città piacentina. Questo pellegrinaggio è servito a rafforzare ancora di più nel nome di San Corrado la comunione fraterna fra le due chiese sorelle.
 

Appuntamento con la bioetica: convegno sulla “Teoria Gender”

 Sabato 14 febbraio presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile si è tenuto l’incontro con giuristi, psicologi, assistenti sociali, docenti e operatori pastorali sulla “Teoria Gender” e le ricadute che questa produce su libertà, famiglia ed educazione a cura dell’avv. Gianfranco Amato.
L’incontro, presentato dall’avv. Mariapaola Malandrino e moderato dal Prof. Sac. Antonio Stefano Modica si è aperto con la proiezione di un video firmato “Manif pour tous” e incentrato sul tema delle diseguaglianze tra uomo e donna e il ruolo della società e della scuola in merito al problema dell’identità di genere.
L’intervento dell’avv. Amato, Presidente nazionale dell’organizzazione “Giuristi per la vita”, ha toccato il tema del problema dell’approccio legislativo riguardo l’omofobia e ha passato in rassegna una serie di studi tra cui il “SUG 2013: scenari di un’Italia che cambia”, il quale individua 15 categorie che gli italiani percepiscono come ostili tra cui l’Europa, il fisco, la politica, ma nessuna che si avvicini minimamente al concetto di omosessualità. Lo studio ISTAT 2012 sulla tolleranza riguardo l’omosessualità in Italia mostra che per il 40% degli italiani vi è un altissimo livello di tolleranza e accettazione.
L’avvocato ha poi citato l’istituto della Polizia di Stato, OSCAD (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) che dal 2010 lotta contro l’omofobia; esso ha registrato dal (2010 al 2013) 83 casi di discriminazione omosessuale, una cifra inferiore persino a quella delle violenze di genere (feminicidio).
Il problema di fondo che emerge riguardo a tale tema è l’assenza in Italia di una legge specifica contro l’omofobia: ad oggi si dispone solo del disegno di legge “Scalfarotto” il quale lascia al giudice il compito di determinare se il reato compiuto è effettivamente da condannare, in base alla sua personale interpretazione. Tale disegno di legge si declina in una sorta di estensione del comportamento razzista e antisemita e l’immagine di uno Stato che punisce l’intenzione e non il fatto in sé suscita una visione critica che è ancora da inquadrarsi in un prospettiva culturale e ideologica in divenire.
L’attenzione si è poi spostata sul ruolo della scuola e degli educatori nella necessità di avviare corsi di formazione e antidiscriminatori per incoraggiare i bambini e i ragazzi all’autoaccettazione dell’identità di genere, per poi toccare le problematiche etiche inerenti all’acquisto di gameti per la procreazione in coppie omosessuali e la nuova concezione del soggetto come proprietà, oggetto di diritti e non più come soggetto degli stessi.
Si è aperto poi il dibattito con numerosi interventi sul tema prevalente di come difendersi da questo nuovo spirito e dalle sue conseguenze e sul ruolo della scuola e dei genitori, a cui il relatore ha risposto sottolineando l’importanza di partecipare alle iniziative pubbliche che tengono viva l’attenzione sul tema e lo approfondiscono. L’avv. Amato ha poi proposto uno spunto di riflessione sulla contrapposizione tra una società necrofila che incoraggia l’aborto e la contraccezione contrapposta alla società della vita aperta alla procreazione, lasciando all’auditorio il suggerimento di comprendere quale delle due sopravvivrà nel tempo.
Il moderatore Prof. Sac. Antonio Stefano Modica ha poi proposto un ciclo di incontri con movimenti ecclesiali e associazioni al fine di creare una rete di rapporti per raggiungere un’ampia fetta di popolazione.

Radio Maria a Noto: questa opera di Maria anche nella nostra diocesi

Nella diocesi di Noto è ormai operativo lo studio mobile di Radio Maria – la radio cristiana definita opera di Maria – che raggiunge ogni giorno milioni di italiani con il suo messaggio di fede e di conforto, ma anche con cultura e informazione.
 
La radio ruota attorno alla figura di Padre Livio Fanzaga, da sempre direttore dell’emittente e conduttore di programmi di catechesi, e si qualifica subito come radio cristiana, cattolica e mariana.
Lo stesso Padre Livio, con una lettera al nostro Vescovo Mons. Antonio Staglianò, ha comunicato l’incarico al netino Massimiliano Casto, da tempo conduttore del programma di Radio Maria denominato Fisco e Famiglia.
 
Tributarista e consulente del lavoro, oltre ad essere un conduttore di Radio Maria da oltre due anni, Massimiliano Casto è collaboratore di “Avvenire” per la redazione economica e corrispondente per la diocesi di Noto. Collaboratore dell’ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Roma e di Noto, scrive anche per numerose testate cattoliche nazionali tra cui Città Nuova, Tempi, Romasette, BenEssere delle Paoline, News Cattoliche. Inoltre conduce in televisione una rubrica settimanale di Fisco ed Economia su Tele Padre Pio.
 
Il suo incarico come organizzatore e conduttore dello studio mobile, coprirà anche le diocesi di Siracusa e Ragusa. Lo studio mobile di Radio Maria, avrà il compito di organizzare e trasmettere in diretta le celebrazioni Eucaristiche delle diocesi affidate, permettendo agli ascoltatori di conoscere la parrocchia e la città da cui trasmette e soprattutto permettendo alle persone malate o inferme, ai detenuti ed a tutti coloro impossibilitati, di partecipare e seguire la liturgia.
 
Come ben noto, Radio Maria è composta da sacerdoti e laici, il cui scopo è appunto la diffusione del messaggio evangelico di gioia e di speranza per le famiglie, i malati e le persone sole. L’emittente è stata realizzata negli anni ‘80 ed è portata avanti principalmente dalle forze del volontariato cattolico, escludendo – unica – ogni tipo di pubblicità e contando soltanto sulla generosità degli ascoltatori.
Oggi Radio Maria viene irradiata in Italia da circa 800 ripetitori, ed è presente, grazie ad altre emittenti, in 35 paesi del mondo che trasmettono nella loro lingua. Si tratta della radio privata più diffusa (oggi arriva anche in America), seconda solo alla Rai e – in base ai dati più recenti dell’Audiradio – Radio Maria è fra i primissimi posti nella graduatoria d’ascolto delle radio private, con un ascolto medio giornaliero di circa due milioni di persone.
 
La presenza dello studio mobile in diocesi è quindi una vera grazia per la nostra chiesa locale e resta a disposizione di quanti – parrocchie e sacerdoti – vogliono trasmettere in diretta la S. messa o il S. Rosario.
 
Tutti i sacerdoti che desiderano ospitare Radio Maria possono contattare il responsabile Massimiliano Casto al cell. 366.1422628 per concordare una diretta radiofonica.
 
 

Caritas di Noto. Quaresima 2015: con Gesù, per una carità evangelica

 La Quaresima è il tempo forte in cui siamo invitati in modo accorato dal Signore a tornare a Lui, a permettere a Lui di avere l’iniziativa. Per questo inizia con il ritiro di quaresima, che è come una convocazione plenaria di quanti sono stati chiamati a un servizio di carità (ci sono, oltre animatori Caritas e volontari di centri di aiuto – centri di ascolto – opere caritative, anche i diaconi e i ministri della santa comunione). Il ritiro si terrà DOMENICA 22 FEBBRAIO DALLE ORE 16,30 ALLE ORE 19 PRESSO LA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA FIDUCAI A POZZALLO. Si inizierà con la meditazione di don Luigi Vizzini, Rettore del Seminario e Vicario per il clero, si proseguirà con l’adorazione eucaristica e concluderà con i vespri. Si prosegue quindi insieme – catechisti, animatori della liturgia e della Caritas, pastorali familiare e giovanile – con il cammino unitario di quaresima. Esso tra l’altro prevede l’8 marzo la giornata della carità come occasione per proporre passi di carità evangelica sul versante delle relazioni (sentinelle della misericordia, visita, gemellaggi con famiglie in difficoltà, inviti a pranzo, fondi di solidarietà, affidi).
 
Sono passi che ovviamente vanno pensati prima per una loro praticabilità e per un accompagnamento di quanti si rendono disponibili. Ci sarà poi MARTEDÌ 24 MARZO ALLE ORE 20 NELLA BASILICA DEL SS. SALVATORE A NOTO, nell’anniversario del martirio di Mons. Oscar Arnulfo Romero che sarà presto proclamato beato, la veglia nella memoria dei martiri. Terrà la meditazione don Michele Iacono. Diventa un momento importante per poter «ritrovare nei martiri – secondo l’invito del nostro Sinodo diocesano – la misura della carità evangelica». C’è quindi la colletta della quaresima di carità, gesto santo per il quale sensibilizzare le comunità perché si condividano i beni consapevoli che nei poveri Cristo stesso ci visita. Dopo gli incontri a gennaio con il direttore della Caritas di Gerusalemme, che ci ha raccontato la situazione di marginalità delle 35 parrocchie del patriarcato della città santa fino al rischio della scomparsa dei cristiani, ci sembra bello aderire alla sua proposta di una vicinanza ad una di queste parrocchie ogni volta che c’è un pellegrinaggio della nostra diocesi in Terra santa e quindi ad aiutare la gente secondo progetti di solidarietà che presto ci saranno proposti. Per essi si destinano le offerte della quaresima di carità, che saranno consegnate durante la messa crismale nelle mani del vescovo come segno di carità dell’intera Chiesa locale.

Il Direttore dell’Ufficio Cultura della Diocesi in merito all’incontro sul “gender”: “È ancora un diritto dei genitori curare l’educazione dei figli?”

L’ufficio Cultura della Diocesi di Noto, nella persona del direttore Dott. Sac. Antonio Stefano Modica, di fronte alle molteplici polemiche fomentate in merito all’incontro di domenica 15 febbraio, alle ore 19.00, presso il salone della parrocchia Sacro Cuore di Modica, dichiara: “La libertà di pensiero, dentro la quale ci muoviamo e argomentiamo, richiede come prima condizione la capacità di accogliere e rispettare un pensiero difforme e non condivisibile dal proprio punto di vista”.
 
“In questa dialettica – continua il bioeticista Modica – credo sia legittimo come Chiesa che vive nella storia, porsi una semplice domanda: È ancora un diritto dei genitori curare l’educazione dei figli? Come si spiega che molte famiglie, per non dire tutte, sono completamente tagliate fuori dal dibattito e da quello che si presenta come un pericoloso indottrinamento di Stato, in barba anche alla nostra Costituzione (articolo 30), che afferma chiaramente come l’educazione e la formazione dei figli spetta anzitutto ai genitori? La scuola, quindi, non può diventare un campo di battaglia ideologico e tagliare fuori le famiglie da un ambito educativo così importante e delicato, come l’educazione alla sessualità. Eppure, è quel che sta succedendo in molte città della diocesi di Noto; come Chiesa sentiamo il dovere di informare i nostri fedeli di quanto – purtroppo – viene taciuto. L’incontro di domenica sera prevede la possibilità di un dibattito, quanti volessero esternare le loro perplessità, dopo aver appurato i contenuti che l’avvocato Gianfranco Amato avrà esposto, potranno intervenire per intavolare un confronto”.
 

Noto. Il Vescovo con i religiosi e le religiose, nella Giornata della vita consacrata

Si è celebrata ieri, 2 febbraio, nella festa della Presentazione del Signore, la giornata della vita consacrata.
Nella Basilica Cattedrale di Noto, il nostro Vescovo Mons. Antonio Staglianò ha presieduto una solenne Eucaristia, con la presenza di numerosi religiosi, religiose e consacrati che risiedono in Diocesi. La celebrazione ha avuto inizio con la benedizione delle candele e la seguente processione verso l’altare.
 
Nella sua omelia, Mons. Staglianò ha richiamato il significato della vita consacrata, che è un “segno” nella vita della Chiesa, “profezia” che annuncia il regno di Dio, “riserva escatologica” che esprime il carattere tutto sacerdotale del popolo dei battezzati, proteso alla contemplazione di Dio, nell’offerta del sacrificio della lode.
 
Nella vita consacrata – ha raccomandato il Vescovo – deve rifulgere la virtù della purezza, che nella pregnanza del significato biblico vuol dire “non adulterare” le relazioni, quella con Dio e quella con i fratelli, custodendo il dono della ”vita comune”, che è lo specifico della vita consacrata e che rappresenta lo sforzo di una comunione faticosa, ma sempre possibile.
 
Purezza è “non adulterare”, ma custodire i legami amativi,vigilando che non siano divisi i cuori. Purezza è bellezza divina, quella “difficile” del Crocifisso, che rivela all’uomo ciò che deve diventare, “vita eucaristica” che ogni consacrato è chiamato ad incarnare.
 
Il Vescovo ha inoltre ricordato come a fondamento della vita consacrata sta una vita di preghiera, che è tutto il compito e la missione del consacrato. Citando le “Massime di perfezione cristiana” del Beato Antonio Rosmini, Mons. Staglianò ha parlato del “desiderio di piacere solo a Dio”, per dire con la grande Teresa d’Avila “Solo Dios basta”.
 
Questo è il “tutto” che basta alla persona consacrata,- ha continuato il Vescovo, citando ancora Rosmini -“rivolgere tutti i propri pensieri e le proprie azioni ad incremento della Chiesa”.
 
Al termine dell’Eucaristia, il Vescovo e tutta l’assemblea hanno innalzato al Signore la preghiera del Santo Padre Francesco composta in occasione dell’anno della vita consacrata, iniziato lo scorso novembre.
 
 

ISPICA. IL VESCOVO INCONTRA I GIOVANI NELLA FESTA DI DON BOSCO

Nella festa del Santo Protettore dei giovani, San Giovanni Bosco, il Vescovo Antonio ha presieduto la Santa Eucarestia presso la Basilica della SS. Annunziata di Ispica. Mons. Staglianò ha così avuto l’occasione di incontrare i giovani dell’ “Associazione Cattolica Don Bosco”, che hanno rinnovato la loro adesione, con la benedizione delle tessere.
 
L’omelia del Vescovo ha sottolineato come oggi i giovani siano lontani dalla Chiesa; tuttavia, il trovarli insieme nel nome di Don Bosco, è un segno di speranza e ha riportato alla sua mente la sua infanzia, quando, leggendo la vita del santo, cercava di capirne la pedagogia dell’accoglienza dell’ultimo, del povero, dell’emarginato, nonostante la mamma Margherita gli chiedesse come facesse a “riaccogliere quei monelli che lo avevano derubato prima”.
 
Il tema dell’accoglienza ricorda il comandamento evangelico dell’amore vicendevole, che Don Bosco ha incarnato, consegnandoci un modello esemplare di educatore.
Educare, etimologicamente – ha ricordato il Vescovo – vuol dire “trarre fuori. tirare fuori ciò che sta dentro”, ma anche “condurre”, entrambi compito di ogni educatore, nella Chiesa, come in ogni altro luogo educativo.
 
Infine Mons. Staglianò ha ricordato di farsi piccoli per entrare “nel regno dei cieli”: è la via della piccolezza evangelica, che diventa stile di cura e di accompagnamento per i giovani, valorizzando le loro innumerevoli potenzialità, sottraendoli alla “società dell’ipermercato”, mostrando loro che si può e si deve restare umani. Questo presenteremo a Cristo, se abbiamo dato da mangiare all’affamato, se abbiamo soccorso l’indifeso, se abbiamo amato il prossimo nostro come noi stessi.
 

Modica. Iniziativa culturale per la Giornata della Memoria. Insieme per ricordare

Ancora una volta la chiesa di Santa Maria di Betlem in Modica, grazie alla sensibilità del parroco don Antonio Maria Forgione, ha aperto le sue porte ad una iniziativa culturale, organizzata dalla professoressa Fernanda Grana, dirigente scolastica del circolo didattico “Giacomo Albo”. Venerdì 30 gennaio 2015 si è celebrata, infatti, la commemorazione della Giornata della Memoria. La relazione è stata brillantemente tenuta dal prof. Giuseppe Barone, apprezzato storico modicano e docente presso l’Università di Catania. Sono seguite delle riflessioni da parte degli alunni delle classi quinte, sul significato di quella che fu una delle più tristi pagine della storia di Modica che vide protagonista proprio la chiesa di Santa Maria di Betlem, ove sul proprio sagrato, il 15 Agosto del 1474, vennero barbaramente trucidati 360 ebrei. È seguita la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò, il quale nella sua omelia ha sottolineato l’urgenza di educarci ad una cultura della non violenza che non è solo quella provocata dalle armi, ma – ha sottolineato il Presule – bisogna combattere tutte quelle forme attuali di violenza che, pur non togliendo la vita, di fatto annientano la dignità dell’uomo che, per la Chiesa, deve essere al primo posto.

 Alla commemorazione era presente il sindaco della città Dott. Ignazio Abbate che ha sostenuto l’iniziativa.