Archivi della categoria: Comunicati stampa

CELEBRAZIONE DELLA ORDINAZIONE E INIZIO MINISTERO EPISCOPALE S.E. MONS. MARIANO CROCIATA “La Diocesi di Noto”

Il ministero del Vescovo è tutto relativo alla sua Chiesa locale, che comprende lui stesso e la comunità diocesana, in comunione con la Chiesa universale. Nell?ordinazione episcopale la liturgia esprime in maniera appropriata il sigillo trinitario: «Veglia con amore su tutto il gregge nel quale lo Spirito Santo ti pone a reggere la Chiesa di Dio; nel Nome del Padre del quale rendi presente l?immagine, e del Figlio suo Gesù Cristo dal quale sei costituito maestro sacerdote e pastore, e dello Spirito Santo che dà vita alla Chiesa e con la sua potenza sostiene la nostra debolezza».
Anche la Chiesa di Dio che è in Noto ? da oltre 160 anni ? vive nella successione dei suoi Vescovi il mistero-ministero che le garantisce la presenza di Cristo Buon Pastore nella comunità diocesana impegnata, responsabile e ? oggi ? in stato di globale e permanente missione, sollecitata dalla Parola di Dio, dal Concilio Vaticano II e dal 2° Sinodo Diocesano.
A Noto, già capitale dell?omonimo Vallo (o Valle), il Vescovado viene auspicato quando Isimbardo Morengia, signore della città, fonda con la dote di quattro feudi il monastero cistercense di S. Maria dell?Arco il 20 agosto 1212, col segreto progetto di promozione a sede vescovile; ma le vicende di Casa Sveva e, in seguito, le turbolenze degli Angioini non lo resero realizzabile allora.
Insignita del titolo di Città da Alfonso il Magnanimo (27 dicembre 1432) e in un momento di particolare prestigio anche culturale, Noto richiede l?erezione a capo-diocesi il 14 giugno 1433 a Papa Eugenio IV e il 22 gennaio 1450 a Nicolò V (v. Rocco Pirri, Sicilia Sacra I, 176); il netino Rinaldo Sortino nel 1451 e nel 1453 ottiene lettere regie, ma l?aragonese Paolo Santafé vescovo di Siracusa fa annullare ogni cosa perché la parrocchia di Noto, a tutti gli effetti, dal Sinodo del 1388 era appannaggio del canonico cantore (o ciantro) del Duomo di Siracusa (Serafino Provitera, Storia di Siracusa, II, 115 e 492).
Altre iniziative vengono promosse ne

l 1594 e nel 1609 ?essendo Noto capo del Valle et una delle principali città del regno di Sicilia, adornata di belli conventi et monasteri et ecclesij?. Un?altra allegazione del 17 febbraio 1783 ripropone ?la preferenza della città capitale del Valle per una assai comoda e decente sede vescovile. Così dunque del pari di Messina e di Mazara del Vallo converrebbe a buon ordine e ragione richiedere che la terza Valle ancora una terza sede vescovile nella sua città capitale si rinvenga, quale essendo appunto la città di Noto per costituzione dei Principi Normanni? (Allegazione della città di Noto sulla pretesa del Vescovado, ms. presso la Biblioteca Comunale di Noto).
Agli inizi dell?Ottocento, i Borboni del regno di Sicilia cercano di legare sempre più gli episcopati alla corona, servendosi del privilegio della legazia apostolica e del tribunale di sacra monarchia sicula. Con la loro ?Rimostranza del 1808?, i vescovi rivendicano un libero rapporto con la Santa Sede. Nel 1816 la nascita del regno delle Due Sicilie porta l?unificazione amministrativa della Sicilia col Napoletano, per cui il concordato del 1818 ha valore anche in Sicilia, consentendo così una pesante ingerenza dello Stato nei rapporti tra vescovi, clero e fedeli. Di conseguenza per le diocesi siciliane venivano scelti dal re e proposti alla Santa Sede vescovi provenienti dalle regioni continentali.
A seguito dei tumulti verificatisi a Siracusa durante l?epidemia del colera, il 13 agosto 1837 l?alto commissario Del Carretto ordina il trasferimento a Noto del capoluogo di provincia e dei tribunali (sino alla revoca del 26 agosto 1865). Dietro domanda di Ferdinando II, Gregorio XVI il 15 maggio 1844 emana la bolla Gravissimum sane munus, con la quale eleva Noto a sede vescovile e la sua chiesa madre a Cattedrale. Nel documento il Papa ricorda l?impegno del suo predecessore Pio VII, il quale si era proposto già di accrescere in Sicilia il numero delle Diocesi ?per rendere più agile il servizio pastorale
d
ei vescovi, secondo le decisioni concordatarie del 1818 art. 7?.
Alla nuova Diocesi, oltre Noto furono assegnati ? smembrandoli da quella di Siracusa – i Comuni di Avola, Buccheri, Buscemi, Cassaro, Ferla, Giarratana, Modica, Pachino, Palazzolo Acreide, Pozzallo, Portopalo, Rosolini, Scicli e Spaccaforo (ora Ispica). Lo stesso anno 1844 Gregorio XVI erige le Diocesi di Caltanissetta il 25 maggio, di Trapani il 31 maggio e di Acireale il 27 giugno; e con bolla In suprema militantia del 20 maggio eleva Siracusa ad Archidiocesi metropolitana.
Va ricordato che il 6 maggio 1950 Pio XII erige la Diocesi di Ragusa (già capoluogo di provincia dal 6 dicembre 1926) e con la bolla Quam quam est del 1 ottobre 1955 la rende autonoma dall?Archidiocesi di Siracusa, per cui Giarratana passa alla Diocesi di Ragusa, mentre Palazzolo Acreide, Buccheri, Buscemi, Cassaro e Ferla ritornano a quella di Siracusa.
In adempimento della citata bolla del 15 maggio 1844, Gregorio XVI il 22 luglio emana le seguenti otto bolle o decreti esecutivi:
1. Apostolatus officium meritis, diretta al Sac. Giuseppe Menditto canonico del Duomo di Capua, per comunicargli la nomina a primo Vescovo di Noto;
2. Apostolicae Sedis consueta, per comunicare allo stesso Menditto la elezione a primo Vescovo di Noto, ?preconizzata nell?odierno concistoro dei cardinali?;
3. Gratiae divinae proemium, indirizzata a Ferdinando II delle Due Sicilie per confermargli l?elezione di Don Menditto a primo Vescovo di Noto;
4. «Ad cumulum tuae», indirizzata all?Arcivescovo di Siracusa per comunicargli l?elezione di Menditto a primo Vescovo di Noto, elevata a Diocesi suffraganea di Siracusa;
5. Hodie Ecclesiae Netinae, diretta ai canonici del Capitolo della Cattedrale di Noto, perché accolgano quel primo Vescovo, e ?come Padre e Pastore delle vostre anime gli prestiate docile e umile obbedienza, adempiendone l?indirizzo pastorale?
6. Hodie Ecclesiae Netensi, diretta al clero della città e diocesi di Noto, esortando
anc
he loro all?umile e docile obbedienza filiale;
7. Hodie Ecclesiae Netensi, diretta al popolo della città e diocesi di Noto, rinnovando la stessa esortazione;
8. Hodie Ecclesiae Netensi, diretta a tutti i vassalli della Chiesa di Noto (v. Archivio della Curia Vescovile di Noto, Res Apostolicae, ff. 14-17).

Nel 1856 la Santa Sede col decreto Peculiaribus ottiene dal governo di Napoli un ridimensionamento delle attribuzioni del giudice di monarchia a favore dei vescovi. Sono di questo periodo del regno delle Due Sicilie i primi tre Vescovi di Noto: Giuseppe Menditto (1844-49), Giovanni Battista Naselli (1851-53) e Mario Mirone (1853-64).
Con il Concilio Vaticano I (1870) declina l?ecclesiologia regalista e si afferma quella romana, mentre si rafforzano i legami istituzionali della Chiesa di Sicilia con la Curia vaticana. La frattura tra il governo italiano e il Vaticano, però, impedisce la nomina di nuovi vescovi nelle sedi vacanti siciliane, perché la Santa Sede vuole evitare che il nuovo governo rivendichi il diritto di presentazione dei candidati, ledendo il diritto della Chiesa nella libera collazione dei vescovadi. E Noto per otto anni rimane sede vacante (1864-72); finalmente, grazie alla legge delle Guarentigie del 1871, viene nominato vescovo Mons. Benedetto La Vecchia (1872-75).
Nonostante una certa acredine anticlericale, che ha il suo momento nel 1882 in occasione del 6° centenario dei Vespri Siciliani, la libertà in campo pastorale è garantita, ma pone i vescovi siciliani nella necessità di non poter ricorrere allo Stato per ottenere l?osservanza dei precetti e della morale cattolica. Nella lettera collettiva a conclusione della conferenza episcopale siciliana, i vescovi denunciano i mali che minacciano la compattezza religiosa e morale dell?isola. Il vescovo di Noto, Mons. Giovanni Blandini (1875-1913) – antesignano di democrazia e di rinnovamento cattolico in Italia – è definito ?perla dell?episcopato siciliano? da Leone XIII, che lo deco
ra del
pallio arcivescovile ad personam il 25 giugno 1900.
Intorno al 1910 si preferiscono forme di organizzazione del laicato cattolico con preminente formazione religiosa come la Gioventù cattolica e gli Oratori. Papa S. Pio X promuove il catechismo e rilancia la buona stampa. In piena guerra, nel 1916, si tiene a Tindari la conferenza episcopale siciliana, essendo segretario il vescovo di Noto, Mons. Giuseppe Vizzini (1913-35). Per lui la riforma religiosa è possibile su un piano spirituale. Sono frutto della sua competenza giuridica i documenti del 1° Concilio plenario siculo (Palermo, 1920) e del 1° Sinodo diocesano (Noto, 5-7 ottobre 1923).
Quello di Mons. Angelo Calabretta (1936-70) è un episcopato che ha profonde radici soprannaturali. Il silenzio della preghiera è il segreto della riuscita dell?attivissimo suo episcopato.
.Il suo successore, Mons. Salvatore Nicolosi (1970-98), ha fatto crescere la realtà ?Chiesa? in tutte le dimensioni: dall?evangelizzazione alla comunione, dal culto a Dio al servizio dell?uomo. Egli realizza nel 1988 il gemellaggio con la giovane Diocesi di Butembo-Beni (Congo) e celebra il 2° Sinodo Diocesano (1995-96).
Tra le numerose realizzazioni del fecondo servizio episcopale di Mons. Giuseppe Malandrino (1998-2007), ricordiamo la Missione popolare permanente, frutto del grande Giubileo del 2000, la visita pastorale (2003-06) e la felice riapertura, il 18 giugno scorso, della Cattedrale ricostruita.
Adesso, in orante trepida letizia e docile disponibilità, la nostra Comunità diocesana attende l?ingresso del suo 10° Vescovo, nominato da Papa Benedetto XVI il 16 luglio 2007: Mons. Mariano Crociata! Egli viene tra noi sabato 6 ottobre, data fatidica del suo ingresso e della consacrazione episcopale nella sua e nostra Cattedrale di Noto. L?atteso novello Pastore proviene dalla Diocesi di Mazara del Vallo, fondata il 10 ottobre 1098 con bolla di Urbano II. Diocesi che ha avuto due Vescovi originari dalla nostra: il netino Mons.
Carlo Im
pellizzeri (1650-59) e il teatino sciclitano Mons. Girolamo Palermo (1759-65).

Salvatore Guastella

CELEBRAZIONE DELLA ORDINAZIONE E INIZIO MINISTERO EPISCOPALE S.E. MONS. MARIANO CROCIATA “I Vescovi della Diocesi di Noto”

1. Mons. Giuseppe Menditto (1844-1850)

Nacque il 21 giugno 1794 a Casanova di Carinola (Caserta), Diocesi di Capua. Il 22 luglio 1844 fu destinato da Papa Gregorio XVI a primo Vescovo di Noto. Fece il suo ingresso in città il 24 dicembre ?in carrozza pom¬posamente ornata e tirata da 4 cavalli bianchi e prende dimora nei luoghi dell?ex monastero cistercense dell?Arco?, adattandolo anche a sede del Seminario. Pastore esperiente e colto volle cre¬are nella provincia e Diocesi di Noto una comunità compatta. Intraprese la prima visita pastorale ed incrementò il catechismo nelle chiese della Diocesi. Impossibilitato a svolgere il suo ministero per una grave malattia agli occhi, il 21 ottobre 1849 chiese le dimissioni da Vescovo di Noto che gli furono accettate il 14 novembre dello stesso anno e si ritirò a Capua, ove morì il 2 marzo 1850.

2. Mons. Giovanni Battista Naselli (1851-1853)

Nato a Palermo dalla nobile famiglia palermitana dei Duchi di Gela, fu prerposito dei Padri Filippini della sua città. Da Pio IX fu nominato Vescovo di Noto dopo 15 mesi di ?sede vacante? il 17 febbraio 1851. Fece il suo ingresso a Noto il seguente 24 agosto, inizio delle celebrazioni del V centenario della morte di S. Corrado. Così in quello stesso giorno si hanno due storici avvenimenti: 1) per la prima volta dopo il terremoto del 1693 l?arrivo all?alba dell?Arca argentea del Santo a S. Corrado di fuori e 2) nel pomeriggio l?ingresso in Cattedrale del novello Vescovo in solenne corteo. Naselli espresse subito il suo pro¬getto pastorale: ?che tutto il popolo di Dio resti saldo nella Fede e nella Carità?! Fece iniziare i lavori per dare degna sede all?Episcopio e al Seminario nell?ex convento dei Padri Minori Osservanti (conosciuto oggi come ex caserma Cassonello). La nomina pontificia ad Arcivescovo di Palermo, il 27 giugno 1853, lo sorprende in corso di visita pastorale. Mantenne sempre vivo il suo affetto verso Noto e infatti morendo, lasciò in dono alla nostra Cattedrale arredi

sacri e il suo pregevole ritratto.

3. Mons. Mario Giuseppe Mirone (1853-1864)

Nato a Catania, fu dapprima nominato dal Papa Pio IX Vescovo della Diocesi abbruzzese di Valse e Sulmona. Successivamente dallo stesso Pio IX fu trasferito alla Diocesi di Noto. Prese possesso della Diocesi netina il 28 aprile 1853. Il 4 novembre seguente il vicario capitolare Trigona informa la Dio¬cesi netina che ?essendo stato stabilito da Mons. Vescovo mettersi in viaggio dalla natia Catania per questa sede il giorno 7 prossimo e così con il divino aiuto il giorno 8 essere in sede, per volere dello stesso Vescovo ordiniamo che per tre giorni si aggiungesse nelle messe l?ora¬zione ?pro itinerantibus?. Fece ingresso a Noto l?11 novembre dello stesso anno. Fu di grande bontà e carità verso i poveri e riuscì a dare una sede definitiva e appropriata all?Episcopio, accanto alla Cattedrale e al Seminario, acquistando con il concorso del Governo e del Comune, la parte meridionale del palazzo del cav. Giuseppe Trigona, marchese di Canicarao. Morì il 17 febbraio 1864. Il suo stemma vescovile spicca, in alto, nel frontone triangolare dell?ampio prospetto del palazzo vescovile netino, da lui realizzato.

4. Mons. Benedetto La Vecchia (1872-1875)

Gli otto anni di ?sede vacante? (1864 72), gestiti dal Vicario capitolare Mons. Nicolò Messina, si concludono il 23 febbraio 1872 con la nomina pontificia a Vescovo di Noto di fra Benedet¬to La Vecchia dei Minori Osservanti di Palermo. Nato a Canicattì (Agrigento) nel 1813, a quindici anni entrò nell?Ordine dei Minori Osservanti e, conseguita la laurea in Teologia, divenne Provinciale dell?Ordine. Fu eletto da Papa Pio IX Vescovo di Noto; fu consacrato a Palermo il 17 marzo 1872 e prese possesso della Diocesi il 23 dello stesso mese, facendovi ingresso il 21 aprile. Per il suo ingresso in Diocesi era stata fatta proibizione dalla massoneria locale di battere le mani in segno di giubilo ?per¬ché sarebbe stato interpretato come ostile all?attu
al
e ordine delle cose e a Roma capi¬tale d?Italia?. Ciò nonostante grande fu il 23 marzo ?72 la dimostrazione di affetto. ?Mons. La Vecchia arriva tra un continuo suonar di campane e numerosi spari di mortaretti. Dai terrazzi dei monasteri del SS. Salvatore e di S. Chiara e da qualche balcone di privati si gettano sulla carrozza del Vescovo fiori e carte colorate con iscrizio¬ni religiose; ma nessuna acclamazione né da parte del Comitato laico cattolico, né da parte degli spettatori, ché tutti furono tenuti in riga dalla presenza del Circolo giovani¬le, tra i quali molti erano non giovani. Monsignore, seguito da molta folla, entra in cattedrale ove recita un?omelia e imparte la benedizione? (C. Puglisi, Cronica della città di Noto, 138). Fondò il periodico ?La luce vera? e durante il suo episcopato fu pavimentata in marmo la Cattedrale. Il 5 luglio 1875 fu eletto Arcivescovo di Siracusa, ove morì nel 1895, compiando per la sua carità.

5. Mons. Giovanni Blandini (1875-1913)

Nacque a Palagonia (Catania) il 7 marzo 1832; conseguì la laurea in Teologia, Storia ecclesiastica e Diritto Canonico presso l?Università di Catania. Si dimostrò grande oratore. Il 5 luglio 1875 fu da Papa Pio IX nominato Vescovo di Noto. Fece ingresso a Noto il 22 agosto dove viene ?non a piantare dominio sopra il clero, non a soggiogare gli spiriti col timore, né a far vana pompa di autorità, ma per ser¬vire?! Ebbe un?accoglienza indescrivibile. ?Gran parte della popolazione erasi riversata alla Flora. Appena giunto, egli indossò i para-menti pontificali e processionalmente entrò in paese tra lo scampanio di tutti i bronzi sacri, circondato da un?onda di popolo. Alla cattedrale, dopo le fun¬zioni rituali, il Vescovo pronunziò un bel sermone. Alla sera illuminazione nel seminario, nella cattedrale, in tutti i mo¬nasteri e in varie case private; poi fuochi di artificio e suono di tante campane? (C. Puglisi, l. e., 187). Trasferì il Seminario nel capiente eremo di S. Giovanni in Lardia, ov
e st
udiò anche don Luigi Sturzo. Al fine di impartire un?istruzione cattolica, istituì il Convitto S. Luigi, che comprendeva tutte le scuole; istituì inoltre vari circoli per la gioventù e la colonia agricola dell?Immacolata. Guidò la Diocesi con una ricca azione socio-pastorale. Morì il 3 gennaio 1913.

6. Mons. Giuseppe Vizzini (1913-1935)

Nacque a Villalba (Caltanissetta) il 10 novembre 1874; conseguite le lauree in Filosofia e Teologia, fu valente maestro negli atenei pontifici di Roma, curando anche la ?Biblioteca SS. Patruum? di cui pubblicò 16 volumi. Il 19 agostro 1913 S. Pio X comunica al 39enne prelato do¬cente al Seminario Romano che l?avrebbe mandato Vescovo a Noto. Obbediente, Mons. Giuseppe Vizzini accetta e il 4 gennaio 1914 fa l?ingresso in Diocesi. ?Egli venne sorridente e benedicendo. Erano ad attenderlo alla stazione, nonostante la pioggia, i membri del Comitato per i festeggiamenti, l?as¬sessore Mauro Adamo p.c. del Sindaco e i presidenti delle Società Operaie. Il popolo faceva ala al passaggio del Vescovo. In cattedrale, alla cappella del S. Cuore, Monsignore indossa i paramenti pontificali e in processione si porta all?altare maggiore e dopo sul soglio. Data lettura delle bolle pontificie, si svolse il rito della presa di possesso e, dopo il canto di ringraziamento, Monsignore pronunziò un discorso elevatissimo. Numerose furono le rappresentanze della diocesi? (Giuseppe La Licata). Il Servo di Dio, prof. Giorgio La Pira considerò Mons. Vizzini ?maestro di spiritua¬lità e di cultura evangelica?! Di grande ingegno ed alta cultura, si prodigò per la formazione del clero e la restaurazione della vita cristiana nei fedeli. Tenne il primo Sinodo diocesano nel 1923. Ritrasferì il Seminario nel Palazzo vescovile ed acquistò come Seminario estivo l?ex convento della Madonna della Scala. Morì a Ferla, in corso di visita pastorale l?8 dicembre 1935.

7. Mons. Angelo Calabretta (1936-1970)

Nacque ad Aciplatani – Acireale (Catania) nel 1896. Co
nseguì
la laurea in Teologia. Fu eletto Vescovo di Noto il 16 luglio 1936 ed entrò in Diocesi il 18 ottobre dello stesso anno. ?Ritorna il Vescovo; la Dio¬cesi ritrova il Padre. Tutto ricordiamo di quel giorno: la gioia dei piccoli e l?entusiasmo dei grandi; la delizia del popolo in festa ed il consenso unanime delle autorità e delle rappre-sen¬tanze diocesane. E sopra tutto ricordiamo il Vescovo, alto e solenne nel trono episcopale?. (…) (Nunzio Zappulla). Mons. Calabretta disse parole di accoglienza: ?(…) Mi vedrete spessissimo in mezzo a voi. E mi vedrete prodigo a non farvi mancare quel pascolo salutare della dottrina cristiana, di disposizioni salutari per la vita spirituale dei sin¬goli e dell?intera diocesi?. Favorì l?incremento dell?Azione Cattolica e l?istituzione di borse di studio per il Seminario di cui costruì la nuova sede nel sito dell?ex monastero del SS. Salvatore. Sviluppò il culto della Madonna Scala del Paradiso con due ?Peregrinatio Mariae? nella Diocesi. Fondò il settimanale ?La vita diocesana?. Nel 1970, per motivi di salute, rinunziò al governo della Diocesi, per ritirarsi nell?Oasi Maria Assunta di Aci Sant?Antonio ove morì il 4 gennaio 1975.

8. Mons. Salvatore Nicolosi

Nato a Pedara (Catania) nel 1922, nel giugno 1970 viene trasferito dalla sede vescovile di Lipari a quella di Noto, dove fa il suo ingresso il 29 agosto seguente, vigilia della festa del Santo Patrono San Corrado Confalonieri. Padre Conciliare, il suo episcopato si può definire di attuazione del Concilio ecumenico Vaticano II. Tra le tante realizzazioni pastorali, due storiche per la Chiesa netina: il gemellaggio con la giovane Diocesi di Butembo Beni (Repubblica democratica del Congo) il 21 aprile del 1988 e la celebrazione del secondo Sinodo diocesano (1995-1996).

9. Mons. Giuseppe Malandrino

Nato a Pachino (prov. di Siracusa e Diocesi di Noto) il 12 luglio 1931; ordinato sacerdote il 19 marzo 1955; eletto Vescovo di Acireale (CT) il 30 novembre 1979;
consacr
ato Vescovo a Modica (RG) il 26 gennaio 1980; entra ufficialmente nella Diocesi di Acireale il 24 febbraio 1980; trasferito da S.S. Giovanni Paolo II alla Sede Vescovile di Noto il 19 giugno 1998; fa il suo ingresso nella Diocesi di Noto e ne prende possesso canonico il 29 agosto 1998 con una solenne concelebrazione vespertina all?aperto (data l?inagibilità della Cattedrale crollata due anni prima), a cui hanno partecipato oltre 5mila fedeli; 9° Vescovo di Noto. Membro della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. Nominato Amministratore Apostolico della Diocesi di Noto con le facoltà di Vescovo Diocesano il 16/07/2007. Tra le numerose fondamentali sue realizzazioni, la Missione Popolare e Permanente, frutto del grande Giubileo del 2000, il rilancio del gemellaggio tra la Diocesi di Noto e Butembo-Beni, la visita pastorale (2003-2006) e la felice riapertura, il 18 giugno 2007, della Cattedrale di Noto.

CELEBRAZIONE DELLA ORDINAZIONE E INIZIO MINISTERO EPISCOPALE S.E. MONS. MARIANO CROCIATA “LA PRESENZA DEI MEDIA”

La celebrazione dell?ordinazione e inizio del ministero episcopale di S.E. Mons. Mariano Crociata registrerà la presenza di numerose testate giornalistiche locali e nazionali. In campo soprattutto i media cattolici a partire da L?Osservatore Romano, giornale quotidiano politico religioso, che dedicherà sabato 6 ottobre 2007 una pagina sul nuovo Vescovo di Noto. Lo stesso giorno il quotidiano milanese Avvenire pubblicherà uno speciale e domenica 7 ottobre 2007 un ampio articolo. Il periodico La Vita Diocesana ha preparato un numero unico sull?evento che a Noto accoglierà migliaia di fedeli provenienti da tutti i vicariati della Diocesi.
I tre giornali verranno distribuiti dal gruppo Scout dell?Agesci e da giovani volontari all?uscita della ricostruita Cattedrale al termine della celebrazione. Nella diffusione del quotidiano Avvenire saranno impegnati anche alcuni dei responsabili del Portaparola a livello diocesano, progetto che ha visto la Diocesi di Noto tra le prime sei Chiese locali d?Italia ad aderire alla sperimentazione lanciata dopo il Convegno promosso dalla Cei nel 2004 ?Parabole mediatiche?. Avvenire del prossimo 10 ottobre 2007, infatti, darà ampio spazio all?esperienza diocesana della pagina speciale di sabato 6 ottobre. L?Agenzia Sir, il Servizio informazioni religiose, darà notizia alla rete dei settimanali diocesani abbonati, così come la Tv satellitare Sat 2000 e RadioInblu.
Per quanto riguarda le testate locali, la televisione Video Mediterraneo e Mediterraneo Sat trasmetteranno servizi speciali e la diretta della celebrazione a partire dalle 15.45 di sabato 6 ottobre.
In contemporanea l?ingresso e l?ordinazione di S.E. Mons. Crociata verrà trasmessa da Tele Otto di Mazara del Vallo.
VR Sicilia, invece, ha prodotto un documentario sul profilo umano e pastorale di S.E. Mons. Crociata, andato in onda tutti i giorni in prima serata alle ore 20.30. Il 6 ottobre, poi, in occasione della celebrazione a Noto, VR Sicilia dedicherà ampio spazio

all?avvenimento realizzando uno speciale che verrà trasmesso lunedì 8 ottobre 2007 alle 20.30.
Gli operatori delle comunicazioni sociali che intendono seguire la celebrazione dovranno accreditarsi nella Sala stampa allestita presso la ?Società fedeli e portatori di S. Corrado? in via Montuoro (di fronte porta laterale della Cattedrale, lato sinistro), che sarà aperta dalle 15,00 fino al termine della celebrazione. Qui i giornalisti, i fotografi e gli operatori radio televisivi potranno ritirare il badge ?Stampa? e la Cartella Stampa che sarà disponibile anche nel sito internet della Diocesi di Noto all?indirizzo www.noto.chiesacattolica.it

COMUNICATO STAMPA DEL 26/04/2002 Conclusione della Missione Popolare Diocesana

Noto. Una missione popolare volta a ‘Riscoprire e testimoniare Gesù lungo le strade’ della Diocesi barocca quella che si concluderà, nella sua fase intensiva e celebrativa, posdomani 28 marzo, Giovedì Santo, durante la solenne Eucaristia Crismale, presieduta dal Vescovo, nel Duomo di S. Giorgio in Modica (data l’attuale inagibilità della chiesa Cattedrale, per i lavori di ricostruzione in corso, dopo il crollo del 1996).
I momenti vicariali della Missione popolare sono stati tenuti dall’ottobre 2001 fino al 23 marzo scorso. La Chiesa di Noto ha vissuto sei mesi che hanno impegnato giovani, adulti e famiglie degli otto vicariati in un momento di particolare significato anche in quanto sono stati tenuti sul solco profetico e conciliare del recente Sinodo diocesano (1995-1996) che ha risvegliato i credenti della Chiesa netina nella loro corresponsabilità di testimoniare e annunziare in modo rinnovato il Vangelo in forza del battesimo. Una missione, quella lanciata dal Vescovo di Noto, Monsignor Giuseppe Malandrino, che è iniziata con un lungo percorso di formazione di due anni che ha coinvolto quasi duemila ‘missionari’ laici e religiosi, oltre che, man mano, moltissimi battezzati di tutte le comunità parrocchiali, delle associazioni e dei movimenti ecclesiali.
«Occorre sentirsi inviati sempre a testimoniare il Vangelo in un mondo che sta cambiando ﷓ ha sottolineato più volte il Vescovo Malandrino ﷓ Siamo tutti inviati verso una missione capillare che deve raggiungere ogni uomo là dove egli vive, lavora e soffre, uscendo dal Tempio, testimoniando l’amore di Cristo in modo vivo e coerente»
Poi, riprendendo il recente Sinodo diocesano, il prelato ha aggiunto: «dobbiamo metterci con più intensità in ascolto della Parola di Dio perché, compenetrati da essa, possiamo donarla agli uomini con coerenza e coraggio».
La missione è stata aperta ufficialmente i1 7 ottobre, festa diocesana del ‘Verbum Domini’ ed ha impegnato per prima, dal 18 ottobre, il vicariat
o di Modica, per celebrare l’ultima tappa vicariale a Pozzallo, città del sindaco ‘Santo’.
«Ogni celebrazione ha registrato un clima di entusiasmo, ravvivando la fede e suscitando un impegno capillare di testimonianza del Vangelo ﷓ ha commentato don Umberto Bonincontro, coordinatore della missione popolare ﷓ Ora entriamo nella fase della missione permanente continuamente sottolineata dal nostro Vescovo; missione permanente che, secondo quanto espresso nel Sinodo, stimola molto la nostra comunità diocesana a passare da una Chiesa di conservazione dell’esistente ad una Chiesa missionaria; da una Chiesa dispersa nelle molte attività a una Chiesa che ritrovi le cose essenziali della fede e sappia comunicarle come pellegrina sulle strade dell’uomo mediante un radicamento nel territorio».

Noto, 26 marzo 2001

Il responsabile dell’Ufficio
Diocesano Comunicazioni Sociali
 

COMUNICATO STAMPA DEL 27/09/2001

DIOCESI DI NOTO
Curia Vescovile
Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA

I1 Vescovo di Noto, S.E. Mons. Giuseppe Malandrino, e la comunità diocesana, nell’apprendere il dispositivo della sentenza di condanna emanata dal giudice monocratico del Tnbunale di Avola, a conclusione del primo grado del processo sul crollo della Cattedrale di Noto, esprimono la propria sorpresa ed amarezza per una sentenza che ritengono francamente incomprensibile. Manifestano solidarietà al Vescovo Emerito di Noto, S.E. Mons. Salvatore Nicolosi, nella certezza che le successive fasi del giudizio consentiranno di ristabilire la verità e di scagionarlo da ogni accusa, che peraltro il dibattimento di primo grado ha già dimostrato essere poco fondata.
L’intera Diocesi, profondamente amareggiata, in questo delicato momento si sente molto vicina a S.E. Mons. Salvatore Nicolosi, al quale esprime e rinnova viva stima e grande affetto, nella consapevolezza della sua completa estraneità ai fatti addebitategli, col giudizio ben radicato nei 28 anni del suo fecondo e generoso servizio alla Diocesi di Noto.
Esprime altresì la propria soddisfazione per l’assoluzione del Sac. Salvatore Bellomia, Parroco della Cattedrale, che a tal proposito ha dichiarato: “la gioia per la mia assoluzione è velata dalla notizia della condanna di Mons. Nicolosi, perché, avendo seguito attentamente e insieme l’iter del crollo e della ricostruzione della Cattedrale e adesso l’intero dibattimento processuale, ritenevo serenamente che saremmo stati assolti entrambi”.
Il Vescovo invita tutti i fedeli delle comunità ecclesiali della Diocesi perché, soprattutto Domenica prossima 30 settembre, elevino al Signore, alla Vergine SS. Scala dei Paradiso e a S. Corrado nostro Patrono, fervide preghiere a consolazione e forza dell’amatissimo Vescovo Emerito, S.E. Mons. Salvatore Nicolosi.
Noto, 27 settembre 2001
Mons. Francesco Guccione
Vicario Generale

 

COMUNICATO STAMPA DEL 4/11/2000

Attenuatisi i toni delle polemiche, volutamente non alimentate da questa Curia Vescovile con la scelta del silenzio, il Vescovo di Noto, Monsignor Giuseppe Malandrino, e la comunità diocesana esprimono piena solidarietà a don Fortunato e ai volontari di Telefono Arcobaleno sulla vicenda che ha indotto don Di Noto a chiudere l’Associazione anti-pedofilia.
‘Non possiamo non manifestare ‘ dichiara Monsignor Malandrino ‘ il nostro sostegno a don Fortunato e ai coraggiosi volontari di Telefono Arcobaleno da lui fondato. Nei quattro anni di attività dell’associazione abbiamo sempre sostenuto l’azione instancabile del nostro sacerdote di Avola. Oggi, ancora di più quando l’associazione è costretta a chiudere i battenti a causa di insostenibili difficoltà’.
Monsignor Malandrino dichiara inoltre infondate le notizie diramate da alcuni organi di informazione circa eventuali contrasti e incomprensioni fra lui e don Fortunato, come, peraltro, già subito affermato dallo stesso presidente di Telefono Arcobaleno.
L’intera comunità diocesana auspica, infine, che l’azione di coraggiosa difesa dei bambini barbaramente sfruttati da gente senza scrupoli, iniziata da Telefono Arcobaleno, possa essere presa ampiamente in considerazione e proficuamente proseguita a tutti i livelli: dalle istituzioni pubbliche nazionali, europee e mondiali, alle molte altre forze sociali e culturali, ai singoli cittadini, ciascuno secondo le proprie competenze e le proprie responsabilità.

Noto, 4 novembre 2000
Ore 18.00
L’Ufficio Stampa