Organizzato dal Centro di Spiritualità Biblica “A. Frasca” e dall’Associazione Teologica Netina, anche questa estate si è svolto il Convegno Biblico, che è ormai divenuto un appuntamento fisso dell’estate diocesana, tenuto presso la Parrocchia S. Maria Assunta in Marina di Modica.
Quest’anno si è scelto di fare una riflessione sul libro degli Atti degli Apostoli. Relatore il prof. sac. Augusto Barbi, ordinario di Esegesi del Nuovo Testamento, proveniente da Verona.
Nei tre giorni del convegno, il 6 – 7 – 8 agosto, il relatore si è soffermato su alcuni aspetti che caratterizzano il libro degli Atti. Anzitutto, è l’unico libro del Nuovo Testamento che ha carattere storiografico. In esso l’evangelista Luca si è impegnato a scrivere una storia della Chiesa nascente a partire dall’ascensione di Gesù fino all’arrivo a Roma di Paolo.
Il prof. Barbi ha fatto notare come il libro degli Atti sia stato progettato mentre Luca scriveva il suo Vangelo. C’è infatti non solo una continuità fra le due opere, ma un costante rimandarsi degli avvenimenti narrati nei due libri.
Quello che nel Vangelo è riferito a Gesù, negli Atti diviene compito della Chiesa. Dopo l’ascensione spetta alla Chiesa continuare l’opera di Gesù e questo è ciò che Luca cerca di raccontare. Con la discesa dello Spirito Santo, nel giorno di Pentecoste, la Chiesa inizia la sua avventura nel mondo. Con coraggio comincia ad annunciare la buona notizia fino ai confini del mondo. Non mancheranno le difficoltà, le persecuzioni, anche le incomprensioni tra gli stessi apostoli, ma la Parola continuerà a diffondersi. Con una felice espressione il relatore ha sottolineato come la Parola di Dio abbia continuato a diffondersi poggiando sulle sofferenze della Chiesa. Questo vale anche per la Chiesa di oggi: quando sembra che tanti ostacoli si interpongano, la Parola continua a diffondersi.
Oltre metà del libro degli Atti, i capitoli 13-28, sono dedicati all’opera di Paolo. La sua conversione, raccontata per ben tre volte, i suoi viaggi missionari, per mezzo dei quali la buona notizia di Gesù morto e risorto si è diffusa in tutto il mondo conosciuto.
Di Luca, autore degli Atti, si può dire ben poco. Sebbene sembri essere tra i compagni di Paolo nei suoi viaggi, non si hanno notizie certe. È probabile che si tratti di uno degli appartenenti alla cosiddetta “scuola di Paolo”, formata da coloro che più gli erano stati vicini e che si sono presi cura di raccogliere e ordinare le sue lettere.
Sempre di grande impatto è stata la descrizione di come le prime comunità cristiane vivevano. È questo un invito rivolto anche oggi a noi ad imitarle.
In conclusione, ringraziando il prof. Barbi per ciò che ci ha trasmesso, vogliamo sottolineare come buona sia stata la partecipazione al Convegno, che ha visto la presenza dei seminaristi e del Rettore, di alcuni presbiteri e di qualche giovane, provenienti da varie città della Diocesi. Sarebbe forse auspicabile una maggiore partecipazione di coloro che sono maggiormente impegnati nell’annuncio, come catechisti e insegnanti.