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Concluso il Convegno Biblico Estivo

Organizzato dal Centro di Spiritualità Biblica “A. Frasca” e dall’Associazione Teologica Netina, anche questa estate si è svolto il Convegno Biblico, che è ormai divenuto un appuntamento fisso dell’estate diocesana, tenuto presso la Parrocchia S. Maria Assunta in Marina di Modica.

 
Quest’anno si è scelto di fare una riflessione sul libro degli Atti degli Apostoli. Relatore il prof. sac. Augusto Barbi, ordinario di Esegesi del Nuovo Testamento, proveniente da Verona.
Nei tre giorni del convegno, il 6 – 7 – 8 agosto, il relatore si è soffermato su alcuni aspetti che caratterizzano il libro degli Atti. Anzitutto, è l’unico libro del Nuovo Testamento che ha carattere storiografico. In esso l’evangelista Luca si è impegnato a scrivere una storia della Chiesa nascente a partire dall’ascensione di Gesù fino all’arrivo a Roma di Paolo.
Il prof. Barbi ha fatto notare come il libro degli Atti sia stato progettato mentre Luca scriveva il suo Vangelo. C’è infatti non solo una continuità fra le due opere, ma un costante rimandarsi degli avvenimenti narrati nei due libri.
Quello che nel Vangelo è riferito a Gesù, negli Atti diviene compito della Chiesa. Dopo l’ascensione spetta alla Chiesa continuare l’opera di Gesù e questo è ciò che Luca cerca di raccontare. Con la discesa dello Spirito Santo, nel giorno di Pentecoste, la Chiesa inizia la sua avventura nel mondo. Con coraggio comincia ad annunciare la buona notizia fino ai confini del mondo. Non mancheranno le difficoltà, le persecuzioni, anche le incomprensioni tra gli stessi apostoli, ma la Parola continuerà a diffondersi. Con una felice espressione il relatore ha sottolineato come la Parola di Dio abbia continuato a diffondersi poggiando sulle sofferenze della Chiesa. Questo vale anche per la Chiesa di oggi: quando sembra che tanti ostacoli si interpongano, la Parola continua a diffondersi.
Oltre metà del libro degli Atti, i capitoli 13-28, sono dedicati all’opera di Paolo. La sua conversione, raccontata per ben tre volte, i suoi viaggi missionari, per mezzo dei quali la buona notizia di Gesù morto e risorto si è diffusa in tutto il mondo conosciuto.
Di Luca, autore degli Atti, si può dire ben poco. Sebbene sembri essere tra i compagni di Paolo nei suoi viaggi, non si hanno notizie certe. È probabile che si tratti di uno degli appartenenti alla cosiddetta “scuola di Paolo”, formata da coloro che più gli erano stati vicini e che si sono presi cura di raccogliere e ordinare le sue lettere.
Sempre di grande impatto è stata la descrizione di come le prime comunità cristiane vivevano. È questo un invito rivolto anche oggi a noi ad imitarle.
In conclusione, ringraziando il prof. Barbi per ciò che ci ha trasmesso, vogliamo sottolineare come buona sia stata la partecipazione al Convegno, che ha visto la presenza dei seminaristi e del Rettore, di alcuni presbiteri e di qualche giovane, provenienti da varie città della Diocesi. Sarebbe forse auspicabile una maggiore partecipazione di coloro che sono maggiormente impegnati nell’annuncio, come catechisti e insegnanti.

Modica. Conclusa la vacanza con gli anziani 2012

Si è conclusa in questi giorni la vacanza degli anziani promossa a Modica dalla Caritas per quanti in estate restano soli. Hanno partecipato stabilmente più di venti anziani e altrettanti si sono aggiunti in alcuni momenti. Basta poco per fare felici! Insieme a momenti di festa è imprtante la visita: resta forte, accorato, l’appello a restare in estate accanto a chi è solo. Lo faccio a nome della Caritas ma penso sia iscritto nella verità della vita e, per chi crede, dell’autenticità della fede in Cristo che in ogni persona sofferente è presente e nel Padre suo che chiede piena unità tra culto e vita.  Per aiutare anche a comprendere come questo sia bello trasmetto quanto ha scritto un volontario sulla vacanza degli anziani. Avremo poi dal 29 luglio all’8 agosto la vacanza della Casa don Puglisi nella Casa don Tonino Bello e dal 10 al 15 agosto ventidue volontari faranno visita ai fratelli di Paganica, all’Aquila, dove non c’è ricostruzione e sono vive le ferite: diremo almeno loro che non li dimentichiamo, parteciperemo ad alcuni momenti della loro comunità, e poi li aspettiamo a Modica per i primi di settembre.

Nominati i nuovi formatori dei seminaristi

Con proprio Decreto, datato 29 Giugno 2012, Solennità dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, il nostro vescovo, Mons. Antonio Staglianò, ha proceduto alla costituzione della nuova Equipe formativa del nostro Seminario diocesano. A conclusione di una partecipata Celebrazione Eucaristica, durante la quale è stato conferito il ministero del Lettorato al seminarista Giorgio Cicciarella e quello dell’Accolitato ai seminaristi Roberto Avola, Giorgio Cicciarella, Giuseppe Di Stefano e Alessandro Paolino, il Vescovo, dopo aver sentitamente ringraziato don Tonino Lorefice, che negli ultimi anni ha seguito con responsabilità e passione la vita del Seminario, ha annunciato alla Comunità diocesana i nomi dei sacerdoti che sono stati chiamati a prestare il loro servizio in Seminario: don Luigi Vizzini Rettore, don Stefano Modica Direttore Spirituale e don Gianluca Manenti Economo.

 
Durante la sua illuminata omelia, il Vescovo ha esortato i presenti a contemplare nel ministero sacerdotale il segno della prossimità di Dio verso l’uomo e, rivolgendosi ai seminaristi, ha ricordato che il sacerdozio è essenzialmente dono, gratuitamente ricevuto, per l’edificazione del Popolo di Dio. La piena coscienza della gratuità del dono ricevuto genera cuori sempre più generosi, pronti a sposare la causa del Vangelo e disponibili al disinteressato servizio nella Chiesa perché il mondo sia raggiunto dalla Buona Novella. Il Seminario, e quindi la formazione integrale dei futuri sacerdoti, è fra le preoccupazioni più importanti nel cuore del Vescovo, il quale con il rientro in Diocesi dei seminaristi intende seguire più da vicino il loro percorso di discernimento e favorire una maggiore simbiosi con il cammino della Comunità diocesana.
Il Seminario non è un luogo fuori dal mondo, la sua presenza in Diocesi permetterà ai seminaristi di crescere in un rapporto affettivo e prioritario con la Diocesi stessa e tutte le espressioni ed esperienze ecclesiali in Essa presenti. Sarà più facile maturare la consapevolezza, in spirito di permanente conversione, che il “tempo” del Seminario prepara ad “entrare” in un Presbiterio, a diventare Presbiterio. Il sacerdozio non potrà mai essere vissuto come un fatto privato o come il raggiungimento di un sogno. Il giovane che chiede di poter vivere l’esperienza del Seminario deve anzitutto verificare l’autenticità della passione apostolica che lo spinge ad una scelta così radicale e la maturità riguardo alle sue capacità relazionali.
Il nostro Vescovo, in diverse occasioni, parlando al nostro clero, ha insistito sulla conversione alla comunione nel collegio presbiterale, una conversione richiesta per l’efficacia della evangelizzazione ma soprattutto dalla natura stessa del presbiterato. L’appartenenza ad un Presbiterio, considerato come la famiglia di ogni sacerdote, è frutto di un serio cammino che impegna l’iter seminaristico, affinché ci si possa dedicare, per tutta la vita, alla comunicazione del Vangelo.
I superiori sono chiamati a mediare gli attuali Orientamenti della Chiesa Cattolica sulla formazione nei Seminari e il Magistero del nostro Vescovo. Ad essi è affidata la formazione umana e cristiana, ispirata al Vangelo della carità, del servizio e della comunione, di coloro che, fedeli discepoli di Cristo, sono incamminati, attraverso un vigile discernimento, a ricevere il dono dell’Ordine Sacro.
Il cammino dei seminaristi, che a breve avrà come guida una “Regola di Vita”, attualmente in via di elaborazione, godrà anche della presenza, anche se non stabile, di alcuni parroci che affiancheranno l’Equipe formativa al fine di garantire un rapporto forte e concreto con la realtà diocesana.
 
Visita il sito Ufficiale del Seminario di Noto www.seminarionoto.it
 
 

Un corpo che respira è anche un corpo che ama!

Una serata ricca di messaggi è stata quella di sabato 14 luglio in contrada Minciucci, tra Modica ed Ispica, per l’avvio della fattoria sociale e didattica dedicata a don Tonino Bello, nella tenuta dell’Ente Michele Grimaldi concessa in comodato alla Cooperativa Alberto Portogallo attraverso un protocollo d’intesa che coinvolge anche il DSM, il Comune di Modica, l’Associazione “Piccoli fratelli”. Tanta gente, un bel clima, la riscoperta di un luogo suggestivo hanno fatto da cornice ad una celebrazione ricca di messaggi che vengono consegnati al territorio e alla responsabilità degli stessi protagonisti dell’iniziativa. Il Vescovo Mons. Antonio Staglianò nella sua omelia è andato subito al cuore della vita: se c’è veramente fede! Chiarendo subito che la vera fede non corrisponde ad un superficiale sentimento religioso, ad un insieme di riti e di pratiche, ma ad un risposta che – sulla linea dei profeti – viene data con la propria esistenza, con l’offerta di se stessi nella concretezza della propria corporeità. Forti sono risuonate le parole della Scrittura: Dio non gradisce offerte e olocausti ma alla sua chiamata si risponde con l’eccomi della propria disponibilità concreta. Come pure, nel giudizio ultimo, tutto si gioca, non nei ruoli o nelle devozioni, ma nell’aver accolto o meno i poveri. Così si saldano due elmenti che sono dentro la nuova esperienza che si è avviata. Da una parte l’ispirazione legata al nome che porta la Cooperativa che gestisce la fattoria: Alberto Portogallo, un disabile ricco di sensibilità e di interrogativi che ha saputo cogliere come tutto tiene solo se Dio diventa quello che è l’aria per il corpo! Cioè, se Dio è per noi il respiro della vita vera, non l’orpello o il gingillo che sovrapponiamo a una vita che segue altri criteri, spesso indotti dalla mentalità dominante. E ancora l’altro nome, quello di don Tonino Bello, profeta del nostro Sud che pensava la storia del meridione come tre tappe che occorre aiutare a far evolvere: la tappa dell’erba che si piega (il Sud rassegnato, il Sud del clientelismo), la tappa del grano che cresce (tanto lavoro onesto e silenzioso), la tappa del pane che si condivide nella convivialità delle differenze (la condivisione che alimenta legalità, accoglienza, ricchezza di relazioni). Dall’altra parte la concretezza, che permette all’ispirazione di prendere un corpo. La concretezza di un’antica donazione, quella fatta nel 1916 dal Cav. Michele Grimaldi e negli anni cinquanta dalla Signora Pierina Moncada, che sono diventati l’Ente Grimaldi, al momento Assap con finalità sociali per la cura della persona. Donazione accompagnata negli anni venti, contrassegnati dall’insegnamento sociale della Chiesa che aiutava a scorgere la novità dei tempi, da una intuizione lungimirante: istruire i contadini per elevarli! Ora, l’Ente Grimaldi, avviata una ricognizione attenta dei propri patrimoni, attraverso l’intesa per rivitalizzare la tenuta di Minciucci (ove peraltro per alcuni anni ha operato una casa della Comunità Incontro) rilancia la sua presenza nel territorio. La concretezza quindi della Cooperativa Portogallo, che inizia questa nuova avventura, avendo già alle spalle altre iniziative come il trasporto dei diversamente abili e la Libreria equilibri: la scommessa non è legata solo all’inseriemento lavorativo di diversamente abili o agli orti sociali, ma alla capacità di trasmettere alle nuove generazioni un senso per la vita e per il lavoro che ci aiuti tutti a non smarrire la sapienza del contadino che semina, attende, miete e sfama. Concretezza poi di tanti che hanno aiutato a ripulire e approntare i locali, come la Gifra e le terziarie francescane. Ad unire ispirazione e concretezza le persone che ci precedono e che noi pensiamo siano gli ultimi e invece diventano nostri maestri, come ha ricordato a nome del DSM il dott. Sanfilippo, sottolineando anche come la migliore cura per le malattie mentali e per tutte le malattie sia la solidarietà, valore antico e sempre attuale, seppur contrastante con l’odierna mentalità. E ancora a legare ispirazione e concretezza – come ha sottolineato l’Assessore ai Servizi Sociali Giurdanella – quella volontà progettuale che è al centro del “Patto sociale contro la crisi” firmato tra il Vescovo di Noto e il Sindaco di Modica. Nel tempo di estate, in cui insieme al giusto riposo c’è il rischio di alienanti abitudini che estetizzano i corpi e la corporeità, da un pezzo di storia e di operosità nel bene del nostro territorio viene lanciato un messaggio che può essere utile a tutti: curare il respiro del corpo, e sarà spontanea conseguenza una solidarietà concreta che sempre si farà accanto e che – per i cristiani – sarà la verifica di una fede vera, vissuta – come ha sottolineato il Vescovo – non nel chiuso dei templi o delle sacrestie ma lungo le strade degli uomini, ove il Risorto discreto e attento continua a camminare.

Esperienza di carità molto bella e significativa, ma occorre premere l’acceleratore e fare molto, molto di più

Più che una visita ufficiale è stata una sorpresa la visita del nostro vescovo S.E. Mons. Antonio Staglianò alla Mensa San Corrado nella calda domenica 15 Luglio 2012. Lo ha fatto per pranzare insieme alle persone che vi convengono da quando la Mensa è stata inaugurata qualche mese fa. In modo del tutto informale, si è presentato con una “polo” grigia, insieme al segretario don Nello Garofalo e ha “banchettato” con un gruppetto di bisognosi, con loro colloquiando, insieme al Presidente dei portatori di San Corrado e altri portatori e tre volontarie che hanno cucinato.
Abbiamo rivolto al Vescovo alcune semplici domande.
 
 
Perché questa sorpresa?
Giorni addietro mi è era stata fatta la proposta di visitare la Mensa e io ho accettato, approfittando di un giorno nel quale io stesso non sapevo “dove pranzare”. D’altronde ho voluto intensamente questa Mensa, come “segno” concreto della devozione del popolo netino a san Corrado. Ora che è l’esperienza è iniziata, era ben giusto che – dopo l’inaugurazione ufficiale di qualche mese or sono- venissi a “verificare” osa sta accadendo.
 
Un visita di controllo dunque?
Se il termine “controllo” non incutesse tanto timore (come accade per coloro i quali non vogliono essere “controllati” perché non fanno il loro dovere o stanno barando) direi proprio di sì. Lo sa poi che il temine episcopos significa proprio “controllore”. Guardi la faccenda è biblica: anche la sentinella del mattino “controlla” quanto le tenebre spariscono e dona l’annuncio di un “nuovo giorno”. Perciò – messa in questi termini – possono dire di essere andato a controllare come sta andando la Mensa, per avere sott’occhio le criticità e risolverle. Non basta avviare una iniziativa, è necessario sempre migliorala.
 
E quali sono stati i risultati di questo “controllo”?
Mi sono molto compiaciuto della struttura della Mensa, ariosa, assolata, pulita etc. Si respira poi un clima di fraternità. Per questo mi sono convinto che devo andarci più spesso anch’io. Ho parlato con i volontari (ancora troppo pochi, quelli operativi) e anche con le persone bisognose, anch’esse pochine, in verità. Le persone che vi afferiscono son contente, ma lamentano il fatto che la Mensa resta aperta solo due giorni alla settimana. Effettivamente è troppo poco. Bisogna arrivare almeno a 5 giorni, includendo – come si sta già facendo – la domenica, perché la domenica è “il giorno del Signore” e in questo giorno si deve organizzare nella Mensa qualcosa di più significativo, perché la gioia possa essere maggiormente vissuta e condivisa. Ringrazio don Sebastiano Boccaccio che ha preso a cuore questo impegno di grande carità. Con lui discuterò presto del da farsi per il migliore il tutto nel prossimo futuro.
 
Può anticiparci qualcosa che ha già in mente?
Volentieri. Se la Mensa non è il luogo dove semplicemente andare a “mangiare” (mangiare significa ingerire del cibo nello stomaco), ma dove andare a “banchettare”, allora la Mensa è luogo di accoglienza, di incontro tra persone che si riconoscono come tali e pertanto come “alla pari” possono “magiare e parlare”, confidarsi e ricevere ascolto e magari anche risposte concrete a problemi precisi. Molti di quelli che ho incontrato sono “in forze”, lamentano di non poter lavorare e giurano che lavorerebbero facendo qualsiasi cosa, anche nei campi. Assomigliano a quelli – di cui racconta Gesù- che se ne stanno tutta la giornata ad oziare perché nessuno li ha presi a giornata.
 
Cosa si può fare nel concreto?
Sono convinto che le comunità cristiane possono fare molto per qualificare l’accoglienza in questa Mensa. In fondo i poveri ci rappresentano al vivo Gesù e allora mi domando: se Gesù fosse qui in mezzo a noi, non lo inviterei a casa mia? E se anche non lo volessi fare perché mi sentissi indegno, non desidererei dal profondo del mio cuore sedermi a tavola con lui, anche in mezzo ai prati, offrendogli i frutti del mio lavoro, da mangiare? Si, certamente. Questo vuole dire che ogni cristiano deve educarsi a vedere Gesù dove Lui stesso ha detto di essere e di lasciarsi incontrare. Tutte le parrocchie ci devono pensare, specie la Domenica, per stringere strettamente il legame tra quello che in Chiesa si è vissuto (la celebrazione dell’Eucarestia) e quello che si può vivere per le strade degli uomini.
 
Mi scusi l’insistenza. Lei sostiene che le comunità di parrocchie e le parrocchie ci devono pensare, ma ha anche in mente qualcosa di operativamente proponibile per la gente delle parrocchie?
Non solo non scuso, ma ringrazio per l’insistenza sulle forme pratiche della carità da inventariare e proporre alla vita cristiana oggi. Già nel messaggio di Natale ho chiesto che lo si facesse, perché ritengo che nel popolo di Dio ci sia “tanta fantasia della carità”. Occorre essere creativi e in confratelli presbiteri se ne devono fare carico. Perciò ribadisco: pensiamo alle forme pratiche della carità con le quali organizzare la fede domenicale dei nostri parrocchiani. Bastano piccole mosse, per fare grandi cose. Per la Mensa di San Corrado, ad esempio: sarebbe così difficile che a gruppetti di famiglie, a turno la domenica, si potesse come famiglie “banchettare” con quelli che frequentano la Mensa? Un po’ di buona volontà, quella per cui ci sentiamo tutti fratelli e figli di Dio, seguaci della via che il Signore Gesù ha tracciato per vivere da essere umani, essere dono, diventare prossimo, praticare la giustizia della fratellanza. Buon lavoro, a tutti, a cominciare da me vostro Vescovo.
 
 

Venite e Vedrete

Carissimi, anche quest’anno torna puntuale l’appuntamento per il campo scuola diocesano.

 
Desideriamo fortemente proporre un’esperienza di fede che accompagni i ragazzi a vivere l’amicizia viva e vera con il Signore Gesù. Il campo scuola costituisce una significativa occasione per fare esperienza dell’Amore e per continuare a vivere la bellezza dell’Incontro con Gesù; è un’ opportunità che permette ai ragazzi di incontrarsi con la Parola, di lasciare che questa parli alla loro vita e illumini i passi che ogni giorno sono chiamati a compiere.
Il tema del campo scuola 2012 è “Venite e Vedrete” e ad accompagnare i ragazzi a vivere la sequela ci sarà Giovanni, il discepolo che Egli amava, amico di Gesù che può indicare e svelare a ciascuno la Sua vera identità: Via, Verità e Vita.
Il campo ACR si svolgerà a Noto, in c/da Testa dell’Acqua, per tutti i ragazzi dai 9 ai 12 anni, presso la casa “Madonna di Fatima” dal pomeriggio del 6 Agosto 2012 (Appuntamento alle 16.00 davanti alla Chiesa di S. Isidoro a Testa dell’Acqua) al 10 Agosto (alle 16.00 è previsto l’arrivo dei genitori) ; il costo è di € 75,00 ed è gradita la conferma dell’adesione entro il 25 Luglio 2012.
Vi ricordiamo che i campi sono promossi e organizzati dall’associazione, ma sono invitati a partecipare tutti i ragazzi della diocesi e tutti gli educatori e i catechisti che volessero approfondire la conoscenza della nostra associazione.
Ci auguriamo di vedere, negli occhi e sui volti dei piccoli che la Chiesa ci ha affidato, la gioia di chi si lascia amare dal Signore Gesù.
Che dire di più…. VENITE E VEDRETE!
 
 
 

Quattro alunni del nostro seminario più vicini a Cristo -Profeta, Sacerdote e Re-servo- con i ministeri del lettorato e dell’accolitato

Provenienti da quasi tutti i vicariati della diocesi, abbiamo goduto interiormente, nonostante il caldo, tutti coloro che siamo convenuti nella nostra chiesa cattedrale, la sera di giovedì 28 giugno 2012, per partecipare alla solenne Eucaristia, presieduta dal nostro Vescovo, mons. Antonio Staglianò, durante la quale quattro alunni del nostro Seminario hanno ricevuto i ministeri ecclesiali del lettorato (= servizio nel proclamare la Parola di Dio) e dell’accolitato (=servizio all’altare in collaborazione ai diaconi). Più precisamente: Giorgio Cicciarella, della parrocchia San Luca in Modica ha ricevuto sia il lettorato che l’accolitato, mentre altri tre seminaristi hanno ricevuto l’accolitato: Roberto Avola, della parrocchia Madonna delle Lacrime in Modica; Giuseppe Di Stefano, della parrocchia Chiesa Madre in Rosolini; Alessandro Paolino, della parrocchia San Giovanni Battista in Pozzallo. Ispirandosi ai brani biblici che sono stati proclamati, proprio nella S. Messa vigiliare della solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (e specialmente nella triplice richiesta di amore da parte di Gesù Risorto a Pietro, narrata nel capitolo 21 del Vangelo di Giovanni), il Vescovo, durante la profetica omelia, ha messo in luce fra l’altro, che questi due ministeri ecclesiali devono contribuire alla santità personale e di tutti i membri della Chiesa, per la salvezza del mondo intero, nella Pasqua del Signore Gesù. «Il vostro compito –ha proseguito il Vescovo rivolgendosi direttamente ai quattro candidati- è quello di servire la Chiesa con passione, con zelo, con entusiasmo, con gratuità e con il fuoco divampato dal cuore di Cristo». Abbiamo avvertito un particolare fremito di commozione quando il Vescovo con paterna benevolenza, ha affermato: «Io prego per voi –carissimi Giorgio, Roberto, Giuseppe e Alessandro- perché già fin da adesso, e specialmente quando il Signore vorrà concedervi il sacramento dell’Ordine nel diaconato e nel presbiterato, possiate essere testimoni ardenti e maestri umili ed audaci del Signore Gesù, per un futuro di speranza nella Chiesa chiamata a purificarsi per essere dono vivo di Cristo al mondo disorientato di oggi». E un particolare da aggiungere. Al termine della S. Messa il Vescovo ha annunziato pubblicamente i nomi dei nuovi superiori del nostro Seminario che, dopo tre anni di ospitalità presso il Seminario di Catania, ritorna ad abitare a Noto (pur frequentando l’Istituto Teologico San Paolo di Catania). A riguardo l’articolo che segue da parte del nuovo Rettore, don Luigi Vizzini, ragguaglierà meglio circa questa graditissima notizia. A noi preme sottolineare quanto il Vescovo ha detto in questa occasione circa gli “Amici del Seminario” che egli auspica siano presenti e crescenti in tutte le comunità parrocchiali ed ecclesiali. «Gli amici del Seminario –ha affermato con forza- non sono solamente coloro che provvedono al sostentamento economico, tanto necessario ed importante per i nostri seminaristi, ma sono anzitutto coloro che pregano intensamente per loro. E ancora sono coloro che, (alla luce del documento conciliare Optatam Totius n.112) avvertono il dovere di contribuire anch’essi alla loro formazione perché diventino diaconi e presbiteri con gli stessi sentimenti del Signore Gesù, Buon Pastore, che dà la vita per le sue pecorelle (cfr Gv 10), che non è venuto per essere servito ma per servire (cfr Mt 20), che non spadroneggia sul gregge ma diventa vero modello evangelico (1Pt 5, 1-3)». È quanto auguriamo ai nostri presbiteri e diaconi e particolarmente ai quattro carissimi seminaristi che hanno ricevuto i ministeri che li avvicinano di più a Cristo Signore: Profeta, Sacerdote e Re-servo, che manifesta a tutti l’infinito e misericordioso amore del Padre.

 
 

VI Giornata Diocesana dei Giovani ad Avola

E’ stata una gran festa quella diocesana dei giovani tenutasi ad Avola, nei pressi del Viale Giovanni Paolo II e di Villa Esedra, lo scorso sabato 30 Giugno. Una giornata all’insegna della gioia, dell’allegria e della riflessione, grazie all’intervallarsi di momenti di preghiera, animazione, testimonianze e impreziosita dalla presenza delle fontane di luce: la tenda dell’adorazione, i confessionali e per finire gli stands, nei quali è stato possibile conoscere o approfondire l’operato di diverse realtà attive nel nostro territorio diocesano, quali la Società dell’Allegria, Meter, il progetto Policoro o commemorare figure note, che hanno lasciato il segno in molte coscienze, quali Nino Baglieri e Sarah Calvano. Presenti anche gli stands delle suore Adoratrici del SS. Sacramento e quello delle Carmelitane, entrambi nella ricorrenza del centenario, le une della morte del fondatore beato Francesco Spinelli, le altre della presenza della beata madre Maria Crocifissa a Modica.

 
Alle 17.00 i presentatori O. Peluso e V. Drago hanno accolto, tra canti e qualche battuta, i ragazzi dei vari vicariati della diocesi, giunti per l’occasione. A seguire, prima il saluto di padre Giovanni Lauretta, responsabile dell’équipe di Pastorale Giovanile Vocazionale e del sindaco Luca Cannata e, poi, un momento di preghiera, a cura del vicariato di Avola e presieduto da Sua Eccellenza Monsignor A. Staglianò, il quale ha ricordato ai giovani presenti che l’Amore, il vero Amore, parla il linguaggio della definitività e della responsabilità.
Subito dopo il concerto, che è stato curato da JoyMix Team, gruppo nato da un’idea di Maurizio Fratamico all’interno dell’Ass. Nuovi Orizzonti. Maurizio, dopo aver lavorato per 10 anni come animatore nei villaggi turistici, ha deciso di mettere i propri talenti e la propria esperienza al servizio delle attività di prevenzione e sensibilizzazione del disagio giovanile, nella ferma convinzione che attraverso l’arte e l’animazione è possibile trasmettere dei modelli educativi.
JoyMix Team è nato, infatti, con lo scopo di realizzare spettacoli che non servano soltanto a divertirsi, bensì a lanciare messaggi di speranza, solidarietà e apertura alla vita, aiutando i giovani a riflettere sul senso vero della stessa ed il tutto usando le modalità di comunicazione che sono a loro più congeniali.
Il 30 pomeriggio, i cantanti ed il resto della band hanno avvolto i ragazzi in un vortice di energia ed entusiasmo, riuscendo a far loro canticchiare, nel giro di pochi minuti, pezzi che hanno ascoltato per la prima volta e che hanno offerto molteplici spunti di riflessione. Il tutto ha raggiunto l’apice nel racconto della toccante testimonianza dello stesso Maurizio, seguita dall’altrettanto commovente condivisione della giovane moglie Maurizia Capuzzi.
“Rispondere all’Amore…si può” è stato lo slogan di questa VI GDG e loro lo hanno testimoniato con le loro stesse vite: segno evidente che lo Spirito Santo non cessa di agire nella storia universale ed in quella personale di ciascun individuo, il cui cuore si schiude ad accoglierLo per veder sbocciare i fiori più belli nei deserti più aridi. Hanno condiviso, infatti, con umiltà e coraggio le loro storie di vita, un tempo spente tra usi ed abusi, nella ricerca forsennata di un senso che hanno potuto trovare solo in Gesù, che li ha risollevati, ricolmandoli del Suo infinito Amore.
 
Nel ricordo di questa Giornata Diocesana della Gioventù rimarranno indelebili anche i momenti preparatori, quali ad esempio il percorso formativo in tre tappe, che ha coinvolto numerosi giovani della diocesi, non solo all’interno delle loro realtà parrocchiali, ma persino tra i banchi di scuola, grazie alla collaborazione degli insegnanti di religione.
Per non parlare, poi, del flash mob, organizzato a poche settimane dall’evento, nei pressi del lungomare di Pozzallo, per dare l’annuncio della festa e che ha visto coinvolti, insieme ai membri dell’équipe, molti giovani del vicariato e delle zone limitrofe, accorsi per danzare sui passi dell’inno.
L’ultimo appuntamento prima della Festa dei Giovani è stato venerdì 29 Giugno: i membri dell’équipe, insieme ai vicariati di Modica e Scicli e a tutti coloro che hanno colto l’invito, si sono ritrovati al lungomare di Avola per una serata all’insegna della preghiera e dell’evangelizzazione.
Momento importante questo, perché collocato a pochi mesi dall’imminente Anno della fede, voluto dal nostro caro papa Benedetto XVI ed in linea con l’esigenza che egli stesso ha fatto presente nella sua Lettera Apostolica Porta fidei, ovvero quella “di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo” (n. 2). In tale occasione, infatti, si è permesso a tanti giovani di ricevere non solo l’invito per la GDG, ma molto molto di più, vale a dire l’annuncio che Dio li ama e ha a cuore le loro esistenze.
 
La VI GDG, che, nel cuore di chi l’ha pensata, non voleva lasciare il sapore di un evento che nasce e muore in un solo giorno, è stata – come ha osservato un membro dell’équipe – “il frutto di un lavoro sinergico tra i vari vicariati, che hanno messo in campo, con dedizione ed entusiasmo il proprio potenziale e le proprie energie, ma anche i propri limiti e fragilità con il sorriso di chi sa che Dio ama chi dona con gioia”.
Mesi di lavoro e impegno convogliati in una giornata nella quale il Signore ha restituito il centuplo delle fatiche necessarie per realizzarla. A giudicare dai commenti dei presenti ha, infatti, sigillato amore e fiducia nei cuori delle centinaia e centinaia di ragazzi accorsi, attorno ai quali per la messa delle 23.00 si sono stretti i meno giovani, palesando il volto di una chiesa che vuole corrispondere l’amore dell’unico maestro, mostrando che uniti c’è più senso e gridando al mondo che la risposta alla sua sete d’Amore ha un solo nome: Gesù.
 

Incontro nazionale dell’Ordo virginum delle Diocesi che sono in Italia

Dal 25 al 29 agosto la Diocesi di Mazara del Vallo ospiterà l’Incontro Nazionale dell’Ordo virginum delle Diocesi che sono in Italia. I convenuti rifletteranno sul tema: “Voi invece siete stirpe eletta” 1 Pt 2,9 Annuncio di Carità

 
Le relazioni saranno svolte dai docenti della Facoltà Teologica di Sicilia:
– Dott.ssa Valeria Trapani : “Nati non dalla carne e dal sangue ma dallo Spirito”. Il sacerdozio regale e la liturgia di consacrazione delle vergini.
– Prof. Tony Caronna: L’uomo come luogo del “darsi” di Gesù Cristo: i tria munera nella riflessione biblica.
– Don Antonio Parisi La chiamata alla vita evangelica:il carattere regale della vita cristiana.
Presiederanno le liturgie: S.E.R. Mons. Salvatore Di Cristina vescovo di Monreale, S.E.R. Mons. Michele Pennisi Vescovo di Piazza Armerina.
Destinatari: vergini consacrate, coloro che stanno compiendo un cammino di formazione alla consacrazione, coloro che sono interessate all’approfondimento e alla conoscenza dell’Ordo virginum, presbiteri e delegati del Vescovo per l’Ordo virginum.
Dalle consacrate nell’Ordo virginum della Diocesi di Noto giunge l’invito a partecipare, per chi fosse interessato, e a pregare perché la realizzazione di questo evento porti frutti, buoni e concreti, nella vita della Chiesa.
 
Per informazioni telefona al 3397147060 o contatta ordovirginumsicilia@libero.it
Link: http://ordovirginumsicily.blogspot.com/2012/06/ordo-virginum-incontro-nazionale-2012.html