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visita del vescovo agli ammalati della Madonna delle Grazie di Ispica

Sabato 22 ottobre sera, il Vescovo si è recato presso la Parrocchia Madonna delle Grazie di Ispica per conferire il sacramento della Cresima ad un gruppo di giovani. Al termine della celebrazione, insieme al Parroco, don Salvatore Bella, e al diacono Salvatore Di Stefano, il Vescovo si è recato a visitare gli ammalati. Prima ha visitato la famiglia del sig. Corrado Iacono, gravemente infermo da alcuni mesi a causa di un problema cardiaco, e successivamente don Vincenzo Caccamo, anch’egli infermo da qualche tempo. Con entrambi si è paternamente intrattenuto, facendogli sentire l’affetto suo personale e quello di tutta la Comunità.

Nuova visita a sorpresa: buone notizie per la parrocchia S. Giuseppe di Pachino

Finalmente la Provvidenza volge il suo sguardo verso Pachino e la Comunità di San Giuseppe.
Giorno 19 ottobre il nostro vescovo è voluto venire a sorpresa a visitare la nostra Comunità parrocchiale e, dopo aver esortato tutti ad essere Chiesa viva, capace di edificarsi nella carità e nel perdono reciproco, ha annunciato che, dopo un lungo periodo di attesa e di speranze da parte delle Istituzioni, è stato trovato un finanziamento cospicuo con fondi privati per intervenire sui locali della Parrocchia. Da quasi due anni, infatti, la parrocchia di san Giuseppe in Pachino si trova costretta a vivere le varie attività liturgiche e di pastorale in un salone attiguo alla chiesa, in quanto quest’ultima è stata chiusa perché necessita di urgenti, delicati e costosi interventi di restauro e manutenzione straordinaria, soprattutto nel tetto e nel sovrastante campanile. Da anni un progetto è stato approntato, ma, a causa dei costi notevoli non è stato possibile iniziare i lavori.
La comunità parrocchiale di san Giuseppe potrà avere presto il proprio tempio restaurato e restituito alla fruizione dei numerosi fedeli, che contribuiranno a loro modo alla realizzazione dell’opera. Viene spontaneo e naturale allora, esclamare: rendiamo grazie a Dio!
Prima di recarsi presso la Parrocchia S. Giuseppe di Pachino per celebrare l’Eucaristia, il Vescovo ha fatto visita ai coniugi Giacomo e Teresa Coppa. La fam. Coppa lo scorso luglio ha subito un grave lutto a causa della perdita del figlio diciottenne Andrea. Il pastore ha ascoltato e incoraggiato sapientemente i coniugi, rileggendo nella loro vita alcuni brani della Sacra Scrittura.
 

Concluso a Noto il VII Convegno Internazionale di Bioetica

“Il modo umano di abitare il corpo è pensarlo anche attraverso il cibo”. Con questo felice ed efficace pensiero del Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, si è chiuso sabato sera, 15 ottobre, il VII Convegno internazionale di Bioetica sul tema “Pensare il corpo, abitare il corpo. Nutrirsi per il corpo o per lo spirito”. Relatori di altissimo spessore, provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa hanno dato il loro qualificato contributo allo sviluppo di una tematica tanto accattivante quanto concreta per la vita di ogni giorno. Numerosi i partecipanti, che hanno seguito con attenzione e coinvolgimento i lavori convegnistici. Bastano alcuni dati per definire la portata di questo evento: 20 relatori, 5 esperti con funzioni di moderatore, oltre 60 medici e professionisti del settore sanitario, 50 insegnanti, 40 assistenti sociali, 100 uditori, 50 giornalisti accreditati, varie emittenti televisive. E a fare da vivace cornice, una platea di oltre 350 studenti provenienti dalle scuole dei comuni della Diocesi. D’altra parte, alcuni temi di attualità, come anoressia e bulimia, trattati dagli specialisti del settore, rappresentano oggi una triste realtà che interessa molti giovani, che vivono il disorientamento di una società sempre più precaria.

 
Il “filo rosso” degli interventi dei diversi relatori è stato il cibo e l’uso che gli uomini ne fanno oggi, ma anche il posto occupato dal cibo nelle religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo, islamismo.
Non a caso la prima relazione è stata riservata al Rabbino Capo della Comunità di Napoli e responsabile per il meridione d’Italia, Dr. Umberto Avraham Piperno il quale, richiamando le regole alimentari dettate dalla religione ebraica, ha parlato di qualità dei cibi e di cucina certificata destinata a coloro che vi si attengono principalmente per motivi religiosi. Di alimentazione e stili di vita ha parlato il Prof. Giorgio Calabrese, uno dei più autorevoli esperti a livello internazionale di Alimentazione e Nutrizione e convinto assertore della bontà della dieta mediterranea. “Il cibo è relazione” è stato il messaggio centrale della relazione del Prof. Giovanni Salonia, specialista in Psicoterapia. Alla domanda “A chi appartiene il corpo che sono” ha risposto il Prof. Maurizio Soldini, medico, docente di Bioetica presso l’Università La Sapienza di Roma. Il Prof. Soldini ha detto, in sintesi, che “il corpo non è di nessuno, se non di quell’Altezza che ci ha dato la vita”.
Di obesità e disturbi mentali ha parlato con straordinaria competenza e chiarezza il Prof. Renzo Puccetti, medico specialista in problematiche connesse alla diagnosi e alla cura dell’obesità e dei disturbi del comportamento alimentare. E ancora di disturbi sotto il profilo psicologico ha parlato in lingua francese la Prof.ssa Meryem Sellami, docente presso le Università di Tunisi e Strasbourg, con traduzione della Prof.ssa Guenda Bernegge.
Tra i casi trattati, quelli di ragazze che, a causa di rapporti difficili vissuti con le madri, rifiutano ogni cibo. Le altre due docenti straniere – la svizzera Guenda Bernegge e la francese Rosa Caron – rispettivamente docente presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana e docente all’Università di Parigi, hanno trattato il tema “Il gusto tra etica ed estetica” e “Corpo, salute e malattia tra tempo psichico e tempo medico”.
Di correlazione fra modelli risalenti al corpo e al cibo ha trattato l’antropologa Prof.ssa Annamaria Fantauzzi, docente presso varie Università del nord Italia e Parigi. Impegnata anche nelle organizzazioni no-profit a favore di immigrati, ha detto, tra l’altro, che “il nostro corpo è ciò che vogliamo essere, perché quando non vogliamo ‘essere’ comincia la malattia”.
Il Prof. Pietro Grassi, amico e collaboratore della nostra Diocesi – fa parte del Comitato scientifico di Bioetica diretto da Don Stefano Modica – ha trattato il tema “Il corpo e i suoi piaceri: un conflitto fra le generazioni?”.
Un interesse particolare, specialmente fra i medici e gli altri professionisti del settore sanitario, hanno suscitato le relazioni della V sessione, “Vivere il Corpo” sviluppate dai Professori dell’Università di Catania – Ferdinando Branca, Massimo Libra, Maria Clorinda Mazzarino – e dell’Università di Palermo, Prof. Salvatore Verga.
Gli interventi di Maurilio Assenza e Andrea Giurdanella della Fondazione di Comunità Val di Noto, hanno dimostrato come sia possibile “attraverso percorsi ed esperienze locali – iniziative di economia solidale, coesione sociale – abitare il territorio e accrescerne l’aggregazione anche ritrovandosi a mensa”.
Delle grandi opportunità offerte dal settore agricolo del nostro territorio, sul piano della sicurezza alimentare, di dieta mediterranea e di programmi di sviluppo agricolo, hanno parlato gli esperti, Dr. Roberto Garaffa, il Dr. Pino Lavima, il Dr. Beppe De Sanctis e l’Assessore regionale all’agricoltura On. Antonello Cracolici.
La “Lectio magistralis” del Vescovo Antonio su “La vita vale molto più del cibo” ha costituito, come nelle edizioni precedenti, il momento centrale del Convegno. Mons. Staglianò ha tracciato dei passaggi fondamentali nella sua prolusione, come la necessità per l’uomo, essere pensante, di diffondere una “cultura dell’amore” in quello che è l’ambito più essenziale per l’esistenza dell’uomo, quello dell’alimentazione. Nutrirsi e nutrire diventano allora un vero atto di amore verso se stessi e gli altri. Da questa prospettiva il Vescovo ha suggerito la valenza “spirituale” dell’atto del nutrirsi: “Il cristiano è ciò che mangia, il corpo di Gesù. Diventa così anche lui, come Cristo, pane spezzato per la vita dei fratelli”. Il Vescovo ha pure ricordato come il cibo crei convivialità, relazione, comunione, evidenziando come noi umani “non mangiamo, noi umani ‘banchettiamo’, imparando la condivisione e la solidarietà tra di noi”.
Sono queste soltanto alcune delle suggestioni della lezione di Mons. Antonio Staglianò, delle quali tratteremo in modo più approfondito nel prossimo numero de La Vita Diocesana.
A chiusura del Convegno il Vescovo non ha tralasciato di rivolgere i suoi sentimenti di gratitudine nei confronti di chi ha reso possibile la realizzazione dell’evento: Don Stefano Modica, direttore scientifico del Comitato di Bioetica, che con professionalità e competenza ha portato a termine questa settima edizione. Un ringraziamento Il Vescovo ha voluto rivolgere anche al Direttore de “La vita diocesana” diretto collaboratore di Don Stefano e a tutto lo staff – Rosalba Currò, Ina Sapia, Rosa Iozia, Paolo Manenti, Andrea Pitrolo, Vincenzo Maiore e, indistintamente, tutti i seminaristi che “dietro le quinte” hanno assicurato quel supporto necessario allo svolgimento del Convegno.
 

Giubileo dei sacerdoti diocesani e religiosi, dei diaconi e dei seminaristi

Si celebra oggi nella Basilica Cattedrale di Noto il Giubileo dei sacerdoti diocesani e religiosi, dei diaconi e dei seminaristi. Alle ore 18 Il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò presiederà una solenne Concelebrazione Eucaristica, nel 32mo anniversario della sua Ordinazione Presbiterale. Durante la celebrazione il Vescovo e i presbiteri presenti rinnoveranno le promesse sacerdotali. La nostra redazione esprime al Vescovo Antonio gli auguri più sentiti per il suo anniversario sacerdotale, accompagnati dalla preghiera per lui e per tutto il presbiterio di Noto, affinché si edifichi sempre più nella comunione e nella carità.
 

Il Vescovo “a sorpresa” va a celebrare al Carmine di Noto

 Riprendendo la consolidata linea pastorale, momentaneamente sospesa all’inizio del periodo feriale – il Vescovo spesso va a celebrare “ a sorpresa” nelle varie comunità della Diocesi – giovedì scorso, 6 ottobre, Mons. Staglianò si è recato presso la parrocchia Madonna del Carmine di Noto per celebrare la S. Messa Vespertina. Viva sorpresa e emozione fra i fedeli che formano il gruppetto che ogni giorno si stringe intorno al parroco, Don Francesco Ingegneri, per partecipare alla S. Messa. Il clima di particolare raccoglimento, dovuto anche alla presenza insolita e inaspettata del Vescovo, ha favorito lo svolgimento della sobria liturgia eucaristica, dedicata alla memoria di S. Bruno. Nella breve omelia Mons. Staglianò, nell’incoraggiare la partecipazione alla S. Messa quotidiana, ha voluto richiamare i fedeli sulla centralità dell’incontro domenicale dedicato alla Pasqua settimanale. “ La domenica, ha detto il Vescovo, è l’incontro degli incontri, nel quale tutta la famiglia parrocchiale si ritrova attorno alla Mensa per cibarsi del Corpo di Gesù e per dare, quindi, corpo alla nostra missione” Una missione, cioè, che “ prende corpo, nel senso che si china sui corpi di coloro che soffrono e attendono dalla Comunità gesti d’amore”. Così, mentre durante la settimana, ha continuato, “ chi partecipa alla S. Messa fa, nel segreto la sua opera buona – “ la destra non sappia ciò che fa la sinistra” – la domenica è un’altra cosa” . E’ tutta la comunità, “che con il parroco in testa , esce per portare a chi, per vari motivi, non ha potuto partecipare all’incontro, la gioia e il conforto del Cristo risorto”. Se la domenica è la Festa dell’incontro, ha continuato il Vescovo, “ è naturale che la comunità uscendo dalla chiesa si rechi nei quartieri per incontrare gli ammalati, i sofferenti e chi vive nella solitudine”. E richiamando una frase celebre di Don Tonino Bello, Mons. Staglianò ha concluso : “ La pace è finita….Andate a messa”.

Mons. Lorefice in visita a Noto insieme ai suoi seminaristi

In visita, questa mattina, presso la città di Noto, S. E. Rev.ma Mons. Corrado Lorefice, figlio di questa Diocesi e Arcivescovo di Palermo, insieme a cinquanta giovani seminaristi dell’Arcidiocesi di Palermo. Dopo un’udienza personale con il presule palermitano, il nostro Vescovo ha incontrato i giovani chierici in una breve ma intensa catechesi sull’umanità misericordiosa di Cristo, al termine della quale ha fatto dono ai presenti di una copia della lettera pastorale “La Misericordia di Dio per una nuova umanità” e della più recente pubblicazione “Sarx”. Quale visita ricambiata, questa è un significativo segno di comunione tra le Chiese di Sicilia.

 

Ispica. X Anniversario dell’associazione AS.SO.D “Casa Chiara”

Lo scorso 30 settembre, L’AS. SO. D. ONLUS “CASACHIARA” di Ispica ha compiuto 10 anni di attività. L’AS.SO.D. è un’Associazione Sostegno Disabili ONLUS che si occupa giornalmente di soggetti in handicap, con attività ludiche, di sostegno, di trasporto nelle scuole e di assistenza domiciliare.
In occasione del decennale dell’associazione è stata organizzata la “Giornata dell’armonia della diversità”, con un Seminario sul tema “La persona con disabilità. DOPO i genitori NOI comunità. La legge da sola non basta”. Al Seminario è intervenuto il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò.
La manifestazione, tenuta nella Sala “Sciabica” di Ispica, alla presenza dei dirigenti dell’associazione e di numerosi operatori sociali, genitori di portatori di handicap e assistenti sociali, ha preso parte un folto pubblico.
Nel suo intervento il Vescovo Antonio ha anzitutto rimarcato che “la legge non basta. Non basta mai. Essa infatti è fatta da uomini. Se c’è un bisogno dell’uomo, esso non si risolve solo con la legge. Tuttavia la stessa legge è un punto di partenza fondamentale per un percorso di aiuto e di solidarietà concreti”.
Mons. Staglianò ha inoltre evidenziato come la questione della disabilità e della diversità non può essere affrontata solo da un punto di vista giuridico o peggio ancora economicista, perché “con la legge e con i soldi i problemi umani non si risolvono. La questione riguarda la mia umanità! Sono ancora in grado di sentire amore per l’altro? Siamo capaci di amare?”
“Ma cos’è l’amore? – si domanda il Vescovo – un’idea, una chiacchiera? L’amore è sempre concreto, corporeo; esso ha a che fare con la carne del mio simile, spesso ferita e bisognosa delle mie cure. L’amore è impegnare la mia vita per gli altri, farmi dono, soprattutto per quanti vivono il disagio della disabilità”.
A questo proposito, Mons. Staglianò ha citato una delle canzoni di Nek, “Fatti avanti amore” quando dice: “Siamo fatti per amare, nonostante noi!”.
“Come ci si ama? – ha spiegato il Vescovo – Con la misura dell’amore di Gesù! ‘Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi’ recita il comandamento nuovo della carità. Questo mi impegna in un cammino serio di conversione del cuore, per uscire dal mio egoismo e e finalmente amare”.
“Ma è l’amore – ha concluso – che si fa avanti! Si fa avanti e io lo accolgo. Si fa avanti e attiva in me, come la luce che abilita i miei occhi a vedere, le potenzialità straordinarie di amare, di donare amore, di diventare io stesso Amore!”

“Youth in progress”, Corso di formazione per quanti operano con i giovani

 L’Equipe diocesana di Pastorale Giovanile, coordinata dal sacerdote responsabile don Rosario Sultana, organizza un corso di formazione per quanti operano con i giovani delle nostre comunità ecclesiali.
“Youth in progress”, questo il titolo del corso che intende fornire agli animatori della Pastorale Giovanile gli strumenti validi per un cammino più efficace e consapevole con i giovani, attenzionando le loro problematiche e il loro difficile rapporto con la Chiesa.
Il corso si svolgerà a partire dal mese di novembre, con cadenza mensile, fino all’ultimo incontro, il 19 maggio 2017 (vedi programma nella locandina allegata).
La conclusione avverrà a giugno con un week end residenziale e la consegna di un attestato. Durante il corso saranno affrontate varie tematiche da relatori qualificati ed esperti in campo teologico, biblico, pastorale e sociologico. Gli incontri avranno luogo presso l’auditorium “Stella Maris” di Avola o per quelli della zona ragusana, presso la parrocchia del Sacro Cuore di Modica.

Modica, 15 settembre: Giubileo degli educatori nell’anniversario del martirio di don Pino Puglisi

 La Porta santa della Casa don Puglisi di Modica porta scritto: “Misericordia, misura pigiata e traboccante”. Per questo diventa, in quest’anno giubilare, la Porta santa anche di coloro che educando sono chiamati alla misura pigiata di una cura che deve saper unire fermezza e tenerezza e che ricevono – se vivono con tutto se stessi, superando ogni difficoltà nell’amore, il loro servizio educativo – la misura traboccante nel vedere crescere le nuove generazioni come “figli più grandi di noi”. Ancora: la Porta santa della Casa don Puglisi per questo si dilata e diventa anche quel luogo particolare che è il cantiere educativo Crisci ranni, nato perché – nel nome di don Puglisi – tutti vanno raggiunti, ogni ragazzo e ragazza vanno cercati perché possano crescere “a testa alta”. E sarà proprio nel cantiere educativo Crisci ranni – nell’area attrezzata Padre Basile di via Fontana – che sarà celebrato il Giubileo degli educatori di questo anno santo, alle ore 18 di giovedì 15 settembre, anniversario del martirio di don Puglisi. Questo il programma: alle ore 18 sarà celebrata l’eucaristia presieduta da padre Giovanni Salonia (direttore dell’Istituto di Gestalt Kairòs), alle 19 la Compagnia del Piccolo teatro offrirà una perfomance teatrale sul messaggio educativo di don Pino Puglisi, quindi alle 19,30 una conversazione con padre Salonia e Antonio Sichera (dell’Università di Catania) aiuterà a capire come ancora oggi si possa educare con gioia e speranza. Pensando alla responsabilità educativa che impegna ad essere adulti veri per aiutare i giovani a crescere; pensando tra i luoghi educativi in modo particolare alla scuola: non tanto ad una generica “buona scuola”, ma ad una “scuola vera”, una scuola che fa crescere autentici. E che richiede, per questo, educatori che sappiano «unire quella fedeltà e quella tenerezza che si completano a vicenda e che generano quella costanza che dà sicurezza e permette di far maturare il seme che sta dentro ogni giovane»,come amava dire don Puglisi. L’invito a partecipare è rivolto a tutti coloro che hanno un servizio educativo: genitori, insegnanti, catechisti. Sarà un modo per iniziare l’anno sociale e scolastico con orizzonti alti e concretezza di impegno, così da ritrovare ognuno la propria “quota di responsabilità” nel costruire città capaci di far crescere e di coltivare gioia e speranza. Non sarà un evento isolato, ma l’inizio di un cammino che anche quest’anno vedrà percorsi comuni tra le scuole verso il Natale di solidarietà e il rito Crisci ranni il sabato dopo Pasqua, che avranno come tema “Insieme a tavola per condividere il cibo che nutre”.