Con una solenne celebrazione è stata inaugurata, sabato 31 maggio scorso, la nuova chiesa di Portopalo di Capo Passero dedicata alla Madonna greca Eleusa, Madre di misericordia. E’ stato inaugurato, contemporaneamente, il centro culturale dedicato al Beato Antonio Rosmini. All’inaugurazione sono intervenuti il vescovo della diocesi di Noto, Antonio Staglianò, il parroco, don Gianluca Manenti, il neo sindaco di Portopalo Giuseppe Mirarchi e don Calogero Palacino, parroco a Portopalo prima dell’insediamento di don Manenti. Presente anche don Vito Nardin, padre generale dei Rosminiani, al quale il nostro Vescovo è molto legato. Nella congregazione dei “Rosminiani”, infatti, Mons. Staglianò ha attinto molto ai fini della sua formazione.
Presenti, come in occasione della posa della prima pietra, anche i rappresentanti di Isola Capo Rizzuto, la cui comunità di fedeli è gemellata con quella portopalese. A rappresentare la delegazione calabrese sono giunti il sindaco, Gianluca Bruno, e il parroco, don Eduardo Scordio.
Per la comunità di Portopalo si è trattato di un indimenticabile giorno di festa al quale, come si diceva, si è associata la comunità di Isola Capo Rizzuto, da dove proviene il nostro Vescovo.
L’inaugurazione è avvenuta a distanza di un anno dalla posa della prima pietra (31 maggio 2013) anche se l’opera era stata già completata a dicembre scorso, tanto da consentire lì la celebrazione della veglia e della S. Messa di Natale. Un bel record, soltanto se si pensa che nel nostro meridione le opere scontano ritardi biblici, quando, addirittura non rimangono incomplete. «Sono contento della celerità con cui è stata realizzata l’opera – ha dichiarato Staglianò -, sia per la chiusura della chiesa di San Gaetano ma anche perché la stessa vecchia chiesetta sarebbe risultata piccola per questa comunità che sta crescendo». Nella nuova chiesa mancano ancora gli arredi, i banchi e le opere d’arte ma è già stato presentato un progetto alla Conferenza episcopale italiana per reperire i fondi. Dovrà essere attrezzato anche il centro dedicato ad Antonio Rosmini.
L’opera è costata circa 2 milioni di euro, somma stanziata dalla Conferenza episcopale italiana per venire incontro alle esigenze di una cittadina, cresciuta negli ultimi anni in misura notevole. La nuova chiesa, che sorge in contrada Pizzuta, è stata realizzata, secondo quanto previsto nel progetto, come “un’opera che guidi i fedeli verso l’edificio sacro anche mediante le suggestioni offerte dall’area con il suo naturale e particolare declivio verso il mare. Anche in tal modo va letta la scelta per il piano della Chiesa di una quota di circa cinque metri inferiore rispetto al principale piano stradale d’accesso all’area. Da ciò deriva un “naturale richiamo orografico” che convoglia verso uno spazio protetto dalla quotidianità cittadina, e dai conseguenti disturbi funzionali ed acustici, così privilegiando suoni, colori e luci provenienti dal mare”.
In questa prospettiva, molto felice è sembrata la decisione di dedicare il complesso parrocchiale alla Madonna Greca Eleusa, Madre della Misericordia, la «Madonna che viene dal Mare». “Una pia leggenda molto diffusa tra il popolo – scrive Salvatore Cristofaro di San Marco Argentano, nel testo: In onore di Maria Vergine madre di Dio, che si venera in Isola come protettrice sotto il titolo di Madonna Greca. Edizione. 3°, Catanzaro, 1896 – narra che l’effigie della Beata Vergine provenga dall’Oriente e che sia approdata miracolosamente presso l’insenatura di Capo Rizzuto e ritrovata da un pastore. Questo pastore, di cui la tradizione non menziona il nome, mentre guidava il suo gregge al pascolo, lungo la battigia dell’azzurro mare avrebbe visto una tavola “ondeggiante e luccicante sulla superficie delle acque, che si spingeva lievemente verso il lido”. Si tratta, ovviamente, del lido di Isola Capo Rizzuto, alla cui comunità quella di Portopalo si è gemellata. Due comunità che vivono le stesse avventure sul fronte del medesimo mare, rafforzate, ora, sotto la protezione della Madonna Greca Eleusa, Madre della Misericordia, da un comune rapporto umano e di fede.