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Noto. Il nuovo Vicario Episcopale per il clero è don Luigi Vizzini

Il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò ha nominato Vicario Episcopale per il clero, il sacerdote Luigi Vizzini, già Parroco del SS. Crocifisso in Rosolini, dal 29 giugno 2012 Rettore del Seminario Vescovile. Don Luigi Vizzini sostituisce in questo servizio alla Chiesa di Noto don Corrado Lorefice, che diventa invece Vicario Episcopale per la pastorale, compito in precedenza assolto da Mons. Rosario Gisana, ora Vescovo di Piazza Armerina.
 
Nato a Rosolini il 27 Novembre 1967, don Vizzini ha compiuto il suo cammino di formazione nel Seminario Vescovile di Noto dal 1981 al 1993. Ha conseguito gli studi di Filosofia e Teologia e la Licenza in Teologia Morale presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania e in Diritto Canonico presso la Pontifica Università Lateranense in Roma. È stato ordinato Sacerdote a Rosolini il 24 giugno 1993 per l’imposizione delle mani di Sua Ecc.za Mons. Salvatore Nicolosi. Parroco della Parrocchia SS. Crocifisso in Rosolini dal 1999 al 2012, dal 2004 è Assistente Diocesano dei Gruppi Familiari Cristiani. È giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 2007.
 
Dal 2008 è Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia. Il 27 Ottobre 2009 per Decreto del Vescovo di Noto viene nominato Vice Cancelliere della Curia Vescovile di Noto, Difensore del Vincolo e Promotore di giustizia presso il Tribunale Ecclesiastico Diocesano. L’11 Febbraio 2010 viene nominato da Mons. Staglianò Assistente Ecclesiastico Diocesano per le Confraternite e Membro della Commissione Diocesana per le Confraternite. Dal 23 Febbraio 2010 è Difensore del Vincolo presso il tribunale Ecclesiastico Regionale Siculo.
 
Dal 15 Ottobre 2011 è membro del Collegio dei Consultori ed è stato pure membro della Commissione di Studio per elaborare la Regola di Vita per il Seminario Diocesano dal 5 Novembre 2011. Inoltre è responsabile del giovane clero e dei Diaconi permanenti in formazione nel ministero. Auguri vivissimi a don Vizzini per questo nuovo incarico per una sempre maggiore comunione di tutto il clero netino.
 
 
 

Noto. Diocesi in festa per la Patrona, la Madonna della Scala

Domani, domenica 3 agosto, la Chiesa netina celebrerà la solennità di Maria SS. Scala del Paradiso, Patrona principale della Diocesi. Due sono gli appuntamenti annuali dedicati alla Madonna della Scala: il tradizionale pellegrinaggio diocesano che il 31 maggio chiude il mese mariano e la festa del 3 agosto, giorno della ricorrenza liturgica.
 
I festeggiamenti estivi in onore della Vergine raggiungono il loro culmine a partire dalla vigilia della solennità: stasera alle ore 20 infatti, presso il suggestivo Santuario che si erge in mezzo ad una natura amena e rigogliosa, ci sarà la celebrazione dei solenni Primi Vespri presieduta dal Rettore del Seminario Vescovile, Don Luigi Vizzini e animata dai seminaristi. A seguire la celebrazione della S. Messa.
 
Domani, giorno della festa, alle ore 19, il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò presiederà la solenne Eucaristia sullo spiazzale sottostante il Santuario, con la partecipazione dei presbiteri di Noto, dei diaconi e del Seminario. Al termine della celebrazione, avrà inizio la processione con il simulacro della Madonna della Scala, che riproduce fedelmente la prodigiosa effigie di pietra, custodita nel sacro tempio.
 
Durante la processione verrà pregato il Santo Rosario, perché questo momento sia davvero un “segno”, quello di un popolo pellegrino che, sotto la guida di Maria, vuole approdare a quel paradiso di pace, che è la visione beatifica del volto del Signore. La Vergine Maria protegga e custodisca la Chiesa che è in Noto, Vescovo, presbiteri e fedeli e sia per tutti “scala” che ci fa più vicini a Dio.

La clinica cardiologica Pino Staglianò di Butembo Beni inizia a lavorare

 Lunedì 14 luglio, nella festa di San Camillo de Lellis patrono degli ammalati ­ e dunque con una felicissima coincidenza di data ­ si sono avviati i servizi del primo ambulatorio presso la Clinica Cardiologica
‘Pino Staglianò’ a Butembo, nella Repubblica Democratica del Congo. Dopo che, nel sabato precedente, il tecnico Corrado Rubbino aveva effettuato la configurazione e connessione delle sofisticatissime apparecchiature computerizzate, è stato possibile per il cardiologo Giorgio Cilia – medico volontario di Ragusa – effettuare tutti gli esami diagnostici non invasivi, come elettrocardiogramma, 
ecocardiogramma, prova da sforzo, holter pressorio e holter ecg. Da lunedì a venerdì, il dottor Cilia ha effettuato più di 150 visite, collaborato dai medici locali Mwalitsa Jean Paul, Maliyawatu Seraphine e Wahangire Jacques. Tra l¹altro , si sono riscontrate cardiopatie congenite gravi anche in parecchi bambini e ipertensione arteriosa molto diffusa. Quando il servizio di ambulatorio cardiologico sarà ben sperimentato dai medici locali, si avvierà anche il servizio di degenza degli ammalati, provvisto attualmente di 20 posti letto automatizzati con possibilità di monitoraggio dei parametri vitali (frequenza cardiaca, saturazione d¹ossigeno, pressione arteriosa, temperatua corporea). In futuro, sperando di averne le possibilità, occorrerà soprattutto potenziare il servizio di farmacia, tenendo conto che attualmente è molto scarsa la possibilità di reperire in loco i farmaci indicati dal cardiologo per la terapia necessaria. Occorrerà inoltre dotare la clinica di un organigramma proprio, all¹interno del contesto
dell¹Università Cattolica del Graben, in modo da programmare lo sviluppo dei servizi e il calcolo del budget di funzionamento ordinario, in vista del reperimento dei necessari finanziamenti. Come si può ben immaginare, l¹avvio dei servizi della Clinica cardiologica è stato accolto con entusiasmo dalla popolazione locale, e le varie radio di Butembo e Beni hanno fatto riecheggiare la lieta notizia per un¹intera settimana. Trova così coronamento lo sforzo dell¹Associazione intitolata a Pinò Stagliano che, costituitasi subito all’indomani della morte del caro Pino, ha lavorato indefessamente per realizzare un¹opera sanitaria d¹avanguardia in un paese come il Congo, dove per la maggior parte della popolazione le cure mediche rimangono ancora un sogno. Ed anche il gemellaggio tra le diocesi di Noto e Butembo-Beni ­ nel quadro del quale si incastona ora anche il Centro Cardiologico Pino Staglianò ­ diventa sempre più un modello di riferimento per la cooperazione missionaria tra le chiese locali, secondo l¹insegnamento del Concilio Vaticano II. Proprio in prossimità della celebrazione del 50° del documento conciliare Ad Gentes, il gemellaggio diventa segno indiscutibile di una profezia realizzata.
 

Pozzallo. Mons. Staglianò ai funerali dei 45 immigrati: “Tanti fratelli non sono morti in questa traversata, ma rischiano di morire giorno dopo giorno senza aiuto”

Giorno di lutto cittadino a Pozzallo, dove nel pomeriggio del 23 luglio sono stati celebrati i funerali di 45 immigrati morti soffocati il primo luglio scorso nella stiva di un barcone per le esalazioni del motore, e dei tre morti annegati lo scorso 7 giugno. Alle esequie hanno partecipato il sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, il vescovo di Noto, Antonio Staglianò, l’imam di Scicli, Ziri. Una folla di persone con gli occhi lucidi, stanche di questa continua carneficina del Mediterraneo.
 
“E” un giorno di tristezza per tutta la città, la provincia di Ragusa e per l’Italia – ha detto il sindaco – oggi salutiamo questi uomini con il dolore nel cuore, sperando che queste tragiche morti finiscano qui. Io voglio essere il sindaco della città della vita, non della morte”. I funerali dei 48 profughi hanno avuto inizio alle 15.30 con la preghiera della comunità islamica di Ispica, alla quale si sono uniti gli ospiti del Centro di prima accoglienza di Pozzallo, molti dei quali avevano viaggiato con le vittime, loro parenti e amici.
 
Non su ogni bara è stato possibile indicare un nome, perchè alcuni dei morti non sono stati identificati, ma su tutte è stata posta una rosa rossa. “Tanti fratelli non sono morti in questa traversata, ma rischiano di morire giorno dopo giorno senza aiuto”, ha affermato il vescovo Staglianò, che ha esortato: “Impegniamoci contro la morte perchè la si può fermare, la si può evitare ma, tutto ciò, solo con un grosso e immenso atto di umanità”.
 
Il sottosegretario Manzione, con la delega all’immigrazione, ha sottolineato che “oggi è un giorno di grande dolore” e che intanto si continua a lavorare per far fronte al problema dell’accoglienza: “Nei giorni scorsi -ha ricordato- abbiamo riunito i prefetti di tutti i capoluoghi di regione, che attiveranno tavoli regionali per cercare nuove strutture di accoglienza”.
 
 

Altri 45 immigrati morti nel Mediterraneo, nelle vicinanze di Pozzallo

Non c’erano parole mentre si accoglievano, lo scorso 1° luglio, i corpi di quarantacinque immigrati, morti quasi sicuramente per asfissia durante un viaggio caratterizzato – secondo le testimonianze dei superstiti – da tanta violenza. Sono morti che si sommano a quelli di Sampieri, di Lampedusa, di tanti altri luoghi del Mediterraneo. E, insieme ai morti, ci sono i vivi, i tanti che stanno sbarcando sulle nostre coste, i bambini e ragazzi “non accompagnati” perché non hanno con loro i genitori … Che fare di fronte a questi drammi? La scelta della nostra Chiesa di Noto è stata, ed è, quella di “non passare oltre”, anzitutto interrogandosi davanti al Signore per meglio maturare un amore fattivo e lungimirante. Per questo sabato 5 luglio a Pozzallo ci si è riuniti, prima insieme a tutti in una fiaccolata silenziosa, quindi come comunità dei discepoli del Signore in una veglia penitenziale: per meglio capire cosa lo Spirito ci vuole dire con quello che può ben definirsi ormai un “segno dei tempi”; quindi, per chiedere perdono delle nostre omissioni e dei nostri pensieri mondani e per invocare la pace. È stato ed è, questo momento forte e molto partecipato di sosta, la proposta di una collocazione nel dramma dell’immigrazione in modo partecipe e attento alla chiamata di Dio. La Bibbia, infatti, ci aiuta a leggere nella storia le grandi trasformazioni entro un disegno più grande che avrà la sua conclusione nel giudizio di Dio, che chiamerà a far parte del suo Regno tutti coloro che hanno accolto i poveri e gli esuli. La Bibbia ci aiuta a capire che nelle grandi trasformazioni la chiamata per tutti è all’esodo dalla terra della schiavitù alla terra della vera libertà: esodo di chi fugge dalla miseria e dalla guerra; ma anche esodo nostro dal benessere non condiviso all’accoglienza che ci fa riscoprire fratelli. Esodo che ci impegna a precise conseguenze nello stile di vita e nel sollecitare la politica perché – è il messaggio parte dalla città che ha dato i natali a Giorgio La Pira! – sia una politica capace di guardare lontano e di ripensarci alla luce dei principi costituzionali, che sanciscono diritti e doveri, reclamano uguaglianza sostanziale, impegnano alla pace. La Pira pensava il Mediterraneo come nuovo lago di Tiberiade: questa diventa la cifra che ci consegniamo gli uni gli altri per capire a quali passi siamo chiamati in questo tornante della storia. Nell’impegno che deve continuare anche in estate; un’estate in cui, alla gioia e al riposo, dovranno sapersi intrecciare la cura di quella prontezza e riflessione che aiuta a maturare una risposta evangelica al dato, ormai strutturale, degli sbarchi degli immigrati. Convertendoci … e credendo al Vangelo!

Pozzallo. Fiaccolata e Veglia penitenziale: “nel dramma degli immigrati la visita di Dio”

 Significativa la risposta che la comunità diocesana di Noto ha saputo dare, sabato scorso 5 luglio, all’iniziativa della fiaccolata silenziosa e della successiva veglia penitenziale a Pozzallo, per ricordare i 45 immigrati che hanno perso la vita nella traversata del Mediterraneo, per giungere sulle nostre coste. Oltre duemila persone hanno preso parte a questo momento di preghiera per la Chiesa locale, come espressione di prossimità e solidarietà al dramma che si è consumato nei giorni scorsi, quando al molo del porto di Pozzallo, sono giunti, senza vita, i corpi straziati di questi nostri fratelli. Dal lungomare Raganzino, che guarda al porto e al Mar Meditarraneo, quasi ad abbracciare idealmente la vicina Africa, ha preso il via la fiaccolata che si è snodata lungo il Corso di Pozzallo, in un clima di silenzio e di riflessione.
 
La Diocesi è stata presente con il Vicario Generale Mons. Angelo Giurdanella, con la Caritas, con numerosi presbiteri e diaconi, con le comunità religiose, parrocchiali, con il Seminario e le associazioni laicali. Presenti anche i Sindaci di alcuni comuni della Diocesi e della provincia di Ragusa e diversi volontari che in questo periodo si prodigano per l’accoglienza degli immigrati a Pozzallo e nei centri vicini. Anche loro, questi nostri fratelli, ospiti dei centri di accoglienza, hanno preso parte alla veglia, tutti insieme, uniti al di là del colore della pelle, per non dimenticare, per un rinnovato impegno di pace e di giustizia.
 
“Nell’incessante flusso migratorio di questi anni – ha affermato il Vicario generale Mons. Giurdanella, che ha presieduto la veglia – il nostro mare è divenuto luogo di morte per tanti nostri fratelli, che hanno visto affondare le loro speranze, infrante come onde, sugli scogli dell’egoismo e dello sfruttamento umano”. Mons. Giurdanella ha esortato i presenti ad invocare il perdono di Dio perché “abbiamo dimenticato che tutti siamo figli e fratelli e che alla fine saremo giudicati sull’amore concreto verso il nostro prossimo”. Il Vangelo proclamato durante la preghiera è stato più che mai attuale e puntuale: “Ero forestiero e mi avete ospitato”. Nella morte di questi uomini si può avvertire la visita di Dio, un segno dei tempi, un monito alla conversione, per vedere il povero e il bisognoso con gli occhi di Dio, per amare con il suo cuore.
 
“Chi approda sulle nostre coste – ha proseguito il Vicario generale – è nostro prossimo, che porta il nome di Dio, il suo volto. Il povero che incrocia la mia strada è un appello alla fraternità, all’accoglienza, alla solidarietà. Dio – ha concluso Mons. Giurdanella – vuole vederci uniti, insieme, sua famiglia in un mondo più giusto e fraterno”. Il Vicario generale ha pure portato il saluto del nostro Vescovo Mons. Staglianò (fuori sede per le precarie condizioni di salute del padre) che ha espresso la sua vicinanza spirituale e il profondo cordoglio per le vittime degli sbarchi, assicurando la sua preghiera. Infine, dopo la preghiera litanica, con l’invocazione del perdono di Dio per ripensare personalmente e comunitariamente passi di vita nuova, è stato invocato il dono della pace per l’intercessione di Maria. Pace che è dono del Signore, che gli uomini di buona volontà sono chiamati a proteggere e custodire.
 
 
 

I corpi degli immigrati accolti a Pozzallo. “Quei morti sono nostri fratelli!”

Nella banchina del molo di Pozzallo, dove nel pomeriggio e nella serata del 1° luglio sono stati accolti gli immigrati drammaticamente morti nel barcone di appena venti metri che trasportava seicento persone, c’era molta commozione. Soprattutto quando lo sguardo si posava sulle difficili operazioni di recupero dei corpi, quando qualcuno diceva che c’erano anche bambini, quando si intravedeva lo stato dei cadaveri o si raccontava delle testimonianze dei superstiti, delle violenze da loro subite … Ad accogliere i corpi degli immigrati c’erano uomini delle istituzioni (Prefettura, Procura, Questura, Comune), le Forze dell’ordine, la Protezione civile, il personale medico, la Chiesa di Noto (rappresentata da don Michele Iacono, che ha benedetto le salme, e dalla Caritas diocesana, in costante contatto con il Vescovo e il Vicario generale), l’Iman (che anche lui ha innalzato una preghiera all’Altissimo), Medici senza frontiere, Libera. C’era soprattutto grande dolore! Che la gente semplice ha interpretato con il gesto più umano: il pianto! E veniva da pensare che quei morti, i cui familiari non sappiamo dove siano, con la loro muta presenza ci hanno ricordato che – prima e oltre la famiglia “naturale” – c’è la comune famiglia umana. E quando arrivavano telefonate con la preoccupazione di meglio accogliere i “minori non accompagnati” per cui le parrocchie di Pozzallo hanno messo a disposizione dei locali, veniva da pensare che la famiglia umana è vera solo se nessuno resta “non accompagnato”. E allora, ci si diceva: i morti reclamano giustizia, i vivi solidarietà! Per questo – osservava un giovane – non si tratta di fare questo o quest’altro, ma di diventare umanità diversa da come siamo diventati, con il nostro egoismo, con la nostra distrazione e insensibilità. C’è un mondo da cambiare, e ognuno può farlo a partire da se stesso. C’è un Europa da rendere sensibile, e auspichiamo che il semestre italiano diventi attenzione al Mediterraneo e al movimento di popoli. Esso può restare un evento distante, con il fastidio di migliaia di morti e decine di migliaia di arrivi, o può essere letto come un esodo in cui tutti quanti avvertiamo la chiamata ad uscire dall’Egitto dell’egoismo per entrare nella terra promessa di un’umanità solidale. Ed è stato spontaneo pensare che come Chiesa di Noto esprimeremo sabato sera un segno a Pozzallo con una fiaccolata (alle 21) ed una veglia che sarà presieduta dal Vicario generale alle 21,30 in chiesa madre: sarà anche un momento penitenziale, per chiedere perdono di quanto non abbiamo fatto per rendere più umano il mondo; sarà un momento di ascolto del Signore per cogliere le “cose del Padre” – nascoste ai sapienti e ai dotti – ma rivelate ai piccoli, alla gente semplice da cui impariamo a vivere questi momenti con pietà e con desiderio di maggiore impegno per la giustizia, l’accoglienza, la pace.

Noto. Dal 21 al 22 Giugno alcune iniziative per il Centenario di nascita del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta

 Il Movimento Pro Sanctitate della Nazione italiana, con alcune delegazioni internazionali, si appresta a vivere il prossimo 21 e 22 giugno un Evento, Raduno e Pellegrinaggio a Noto, città natale del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, fondatore della realtà ecclesiale Pro Sanctitate, di cui in questo anno 2014 ricorre il centenario della nascita. Tra gli eventi celebrativi e culturali organizzati in diverse parti d’Italia desideriamo ricordare in particolare l’Oratorio Sacro Un Sogno nel Cuore, Santi e Fratelli nel Mondo, ispirato a testi e personalità di Guglielmo Giaquinta, che si svolgerà a Roma il 10 maggio 2014 a Palazzo della Cancelleria.
 
Nella Città di Noto, la memoria del Servo di Dio verrà in particolare celebrata nel mese in cui ricorre l’anniversario della sua nascita, e il Raduno – Pellegrinaggio nella sua città natale, patrocinato dalla Diocesi e dal Comune di Noto, sarà una gioiosa occasione di incontro e di festa a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Nella giornata di sabato 21 giugno , il primo saluto e appuntamento del Raduno sarà in Cattedrale, alle ore 16.00, con La vita si racconta … immagini, musiche, testimonianze, un incontro a più voci e linguaggi in cui si ripercorreranno i momenti salienti della vita di Giaquinta in un clima di preghiera e riflessione.
 
Seguirà alle ore 21.00 uno Spettacolo in musica e poesia sulla scalinata della Cattedrale a cui parteciperanno diversi artisti locali e stranieri che si alternano nelle esibizioni, ispirate a temi cari alla personalità di Giaquinta, soprattutto l’amore e la fraternità universali. In conclusione di serata avverrà anche la premiazione del Concorso Scuola. Tutti santi tutti fratelli che è stato indetto per l’anno Centenario.
 
Domenica 22 giugno la giornata avrà il suo momento centrale alle ore 10.00 nella Concelebrazione Eucaristica in Cattedrale, seguita poi da un percorso di Pellegrinaggio fino alla casa natale del Servo di Dio. Camminare per rendere visibile la fede, per testimoniare gratitudine, per coinvolgere la città nella memoria di un suo concittadino che ha lasciato tanti segni di ricchezza interiore e ardore apostolico e sociale.
 

Noto. Dal 20 al 21 Giugno allo studio la nuova Programmazione Pastorale per la Diocesi

Venerdi 20 e Sabato 21 Giugno presso il Santuario della Madonna della Scala di Noto si riuniranno il Consiglio Pastorale Diocesano, il Consiglio Presbiterale e il CO.PA.DI per un incontro di riflessione e programmazione sul Progetto Pastorale della Diocesi.

 
 
L’incontro prevede, dopo una verifica della pastorale del triennio appena trascorso, dedicato al tema della misericordia di Dio, un confronto per la programmazione del nuovo ambito pastorale e delle attività connesse per lo svolgimento del nuovo triennio. Verranno formulate proposte per il convegno d’inizio anno pastorale ed infine verrà fatta la stesura del Calendario diocesano 2014/2015.
 
La riunione sarà importante momento di condivisione, di presentazione e di coordinamento delle attività degli uffici pastorali diocesani per l’avvio del prossimo anno pastorale. Ognuno sarà chiamato a vivere da protagonista dentro le periferie esistenziali della nostra Chiesa locale.