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3 maggio. GIORNATA BAMBINI VITTIME: PONTIFICIO CONSIGLIO GIUSTIZIA E PACE A METER

 È necessario impegnarsi in tutti i settori (legislativo, educativo, culturale, economico…), a tutti i livelli competenti e in tutti i Paesi a tutela dell’infanzia, a tutela del diritto di ogni bambina e ogni bambino agli elementi necessari per il proprio sviluppo armonioso e integrale”. Lo afferma il Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, in una nota emessa in vista della XIX Giornata dei bambini vittime della violenza, dello sfruttamento, dell’indifferenza, contro la pedofilia, promossa dall’associazione Meter ONLUS di don Fortunato di Noto (www.associazionemeter.org) il 3 maggio 2015 che si terrà sul tema “Non sappiamo più piangere” (Papa Francesco).
 
La GBV continua ad avere la sua risonanza a livello internazionale: nel corso della settimana dal 25 al 3 maggio (la celebrazione conclusiva a Roma, Regina Coeli con Papa Francesco, appunto il 3 maggio) si terranno delle iniziative in tutta Italia e all’estero. In particolare, hanno aderito dalla Spagna, Argentina. Sono inoltre arrivati i messaggi dalle più alte cariche dello Stato italiano (Senato e Camera) e dei Vescovi italiani.
 
Dall’importante Dicastero vaticano arriva la proposta di meditare sull’omelia pronunciata da papa Francesco a Betlemme, il 25 maggio 2014: “Chi siamo noi davanti a Gesù Bambino?”. “Sono ancora drammaticamente troppo numerose quelle situazioni in cui i bambini vengono sacrificati (l’espianto di organi, l’aborto, l’infanticidio spesso in ragione del sesso…), trattati come merce e venduti come schiavi, prostituiti e usati nella pedopornografia, arruolati come soldati o per lavori pericolosi e faticosi, reclutati da reti criminali”, prosegue il Pontificio Consiglio. Necessari, tra l’altro, il poter “crescere in una famiglia aperta alla vita”, “l’alimentazione in quantità e qualità adeguate”, l’educazione e l’istruzione, “la difesa dalle aggressioni fisiche o ideologiche”, “l’accompagnamento verso la ricerca di senso nella propria vita e della verità” (ecco il comunicato ufficiale http://www.iustitiaetpax.va/content/giustiziaepace/it/archivio/news/2015/la-tutela-dei-bambini–l-indifferenza-non-e-accettabile.html)
 
“Siamo soddisfatti per l’attenzione e il sostegno alla GBV, che da 20 anni combatte – con azione attiva e forte iniziative – la vergogna degli abusi e la pedofilia, anche nella sua forma pedocriminale, dice il presidente e fondatore di Meter don Fortunato Di Noto. Che aggiunge: “La partecipazione internazionale mostra come il nostro cammino – sempre rispettoso del Vangelo e della Chiesa a servizio della società tutta- sia sempre più conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Lo facciamo per i bambini, nel segno della missione per amore dei piccoli e deboli. Chi siamo noi davanti a Gesù Bambino? Siamo suoi innamorati che vedono in ogni bimbo il Bambino. Da difendere, proteggere, amare”, conclude.
 
“Grazie per quello che fai”. Con queste parole il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, si è rivolto a don Fortunato Di Noto, il fondatore di Meter per incoraggiare il sacerdote siciliano che con l’associazione Meter combatte gli abusi compiuti sull’infanzia.
 
In vista della Giornata delle vittime, che sarà celebrata domenica prossima 3 maggio in piazza San Pietro in occasione del Regina Caeli guidato da Papa Francesco, sono molti i vescovi italiani che, come Galantino, hanno fatto pervenire i loro messaggi di adesione. Monsignor Mauro Parmeggiani (Tivoli) ha assicurato che non manchera’ di rivolgere alla sua comunita’ diocesana “un invito alla preghiera per le intenzioni proposte da don Di Noto e perchè cessi l’immonda piaga della violenza, dello sfruttamento, dell’indifferenza… contro i bambini nonchè l’immonda piaga della pedofilia”.
 
 
Per maggiori informazioni si consulti : www.associazionemeter.org

Conferiti i Ministeri del Lettorato, Accolitato e Ammissione agli Ordini Sacri: la gioia della comunità

Il conferimento dei Ministeri del Lettorato, dell’Accolitato e dell’Ammissione agli Ordini Sacri, celebrato sabato 18 aprile alle 19 nella Basilica Cattedrale di Noto, ha coinvolto con gioia le famiglie dei seminaristi Gianluca Corvo della parrocchia SS. Annunziata in Ispica, Giovanni Di Martina della parrocchia del SS. Crocifisso in Rosolini, Fra’ Volantino della fraternità dei Piccoli Frati e Suore di Gesù e Maria, Fra’ Emanuele della Comunità Francescani del Cantico, Alessandro Blandino della Parrocchia S. Pietro in Modica, Pietro Zisa della parrocchia Madonna del Carmine in Scicli e Andrea Pitrolo della parrocchia del Ss. Salvatore in Scicli. L’abbraccio dei parrocchiani delle comunità di provenienza dei seminaristi ha diffuso un’atmosfera di fraternità e profondo orgoglio di fede per questo evento, celebrato da Mons. Antonio Staglianò. Durante l’omelia, il Vescovo ha ricordato l’importanza della gioia del Vangelo, che dà il titolo alla Prima Esortazione Apostolica di Papa Francesco, Evangeli Gaudium. Rivolgendosi, poi, ai seminaristi che con grande emozione attendevano il momento di raggiungerlo all’altare per il conferimento dei Ministeri: “voi siete esempio di splendore e grande bellezza. Il cattolicesimo non si vede solo dall’ordine che si riceve, ma soprattutto quando si legge dall’ambone la Parola di Dio che diventa epifania, perché questa Parola è carne, un corpo che parla, non solo un’idea”. Il vescovo ha poi proseguito ricordando ai fedeli intervenuti che il dono delle vocazioni trasforma l’anima in un amore corporeo: “chi è istituito Lettore o Accolito deve smuovere i corpi verso le periferie esistenziali e non solo nei nostri recinti, esercitando la vicinanza verso le persone isolate e in difficoltà”. Il toccante momento della presentazione dei seminaristi alla comunità ha preceduto la consegna del simbolo del Vangelo per i due Lettori, della Pisside e del Calice per gli Accoliti e nella vestizione della cotta per gli ammessi agli Ordini Sacri. La celebrazione, animata dal coro della Parrocchia SS.Annunziata in Ispica, si è conclusa con la lettura da parte di Fra’ Emanuele di un sentito ringraziamento a nome dei seminaristi a don Luigi Vizzini, Rettore del Seminario, Don Stefano Modica, Padre Spirituale e a Mons. Antonio Staglianò, esempio forte di fede paterna. La gioia di una foto di gruppo e gli auguri delle famiglie hanno riempito la Basilica Cattedrale del calore di una grande comunità che accoglie i propri figli nelle importanti fasi di passaggio pastorale e ne assicura la profonda vicinanza nella fede.

 
 

IMU sui terreni agricoli, l’auspicio di una nuova stagione dell’ascolto

 L’incontro sul tema “IMU sui terreni agricoli un problema sociale”, svoltosi il 17 aprile nell’Aula Magna del Seminario di Noto, ha visto una numerosa partecipazione da parte dei rappresentanti di categoria interessati. Il convegno, i cui relatori sono stati Mons. Antonio Staglianò, l’On. Giuseppe Castiglione, sottosegretario all’agricoltura, la Sen. Venera Padua e don Salvatore Cerruto, responsabile dell’ufficio lavoro e disagio sociale, ha dato voce alle esigenze di tutti coloro i quali si trovano colpiti da questa nuova tassa.
Nel totale rispetto dell’ascolto reciproco, Mons. Antonio Staglianò ha ricordato sin dall’introduzione agli argomenti in questione: “occorre considerare l’aiuto di Dio non come soluzione magica ai nostri problemi, ma come spunto illuminante per la nostra intelligenza, con lo spirito di accogliere le sfide e generare soluzioni”. Don Salvatore Cerruto ha poi illustrato il principio dell’art. 53 Cost., in base al quale ciascuno debba concorrere alle spese secondo le proprie capacità, evidenziando come il principio di proporzionalità sia una fondamentale istanza etica.
Le questioni sollevate dai rappresentanti di categoria, tra cui gli esponenti di Confagricoltura, Coldiretti, CIA, hanno toccato il problema dell’iniquità della tassa, che dalla sua imposizione nel 2009 non viene regolarizzata in modo proporzionale, incidendo negativamente anche sulla tutela dell’ambiente e sul valore della bellezza paesaggistica. La discussione di tale tematica è stata molto apprezzata dai presenti, sebbene ritenuta tardiva, i quali hanno definito questa tassa fissa sul reddito fluttuante una “ciliegina ingiusta sulla torta” della crisi che nell’ultimo periodo storico impera.
Due illuminati personaggi del passato sono stati citati a supporto della categoria offesa, in primis Giorgio La Pira, definito da Mons. Staglianò “uomo guidato dal pungolo di Dio”, il quale riteneva la politica come la più alta forma di Eucaristia, e papa Pio XII, del quale don Cerruto ha ricordato le parole: “per risolvere i deficit di bilancio non bisogna ricorrere a scelte di comodo per andare incontro all’imprudente amministrazione passata”.
L’intervento dei produttori agricoli ha manifestato la sofferta constatazione che l’IMU sui terreni sia una tassa sul lavoro, in grado di mettere i proprietari terrieri nelle condizioni di dover scegliere tra la retribuzione dei dipendenti e il pagamento di questa, mettendo in difficoltà le aziende che necessitano di competere con le realtà produttive europee e con i costi minori importati dal Mediterraneo. Presenti al dibattito anche il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate e il Sindaco di Rosolini, Corrado Calvo, schierati dalla parte dei produttori in difesa del potenziale agricolo e della bellezza naturalistica.
Le risposte dei relatori sono state chiarificatrici ed esaustive, accolte con compostezza e attenzione dagli intervenuti.
La Sen. Padua ha ricordato l’importanza di crescere insieme nella responsabilità, ricordando che l’impegno politico è strettamente connesso alla fede e che il nostro Paese non può permettersi un altro momento di crisi mentre l’Europa inizia a interessarsi alla nostra economia. A sostegno di ciò l’On. Castiglione ha espresso la sua fiducia nell’apertura di una stagione di dialogo e confronto: “invidio chi ha le certezze e le soluzioni, tuttavia i problemi sono ancora presenti e tutti da risolvere. Occorre puntare sulle priorità e ripartire con una pianificazione intelligente”. Il sottosegretario all’agricoltura ha poi messo in evidenza le opportunità offerte dalle risorse europee per lo sviluppo agricolo, inteso come sicurezza alimentare, assetto del territorio, tutela del paesaggio, presidio degli imprenditori agricoli, patrimonio di bellezza. “Ripetendo occasioni di confronto come questa si può crescere insieme, questo è solo l’inizio di una stagione di ascolto”.
Mons. Staglianò ha rimarcato l’auspicio di stilare un documento da parte della metropolìa per andare incontro ai soggetti danneggiati, ricordando l’attenzione di Papa Francesco nei confronti di chi versa in condizioni di difficoltà. Don Cerruto ha esposto la sintesi di tale documento che ha come base l’unitarietà tra i Vescovi delle zone di Ragusa e Siracusa, al fine di essere concreti e immediati, in un rapporto propositivo e costante con le istituzioni.

Intervista a Don Ciotti: “Una Chiesa più forte, coraggiosa e vicina agli uomini”

L’incontro pastorale unitario su “Chiesa in uscita. Nella compagnia degli uomini per una città giusta e fraterna”, svoltosi lo scorso 13 aprile, presso l’Oratorio San Domenico Savio di Rosolini, ha visto la presenza di un ospite d’eccezione, don Luigi Ciotti, che ha posto al centro del proprio intervento l’importanza della diffusione del messaggio del Vangelo nella città, organismo vivente e luogo di interazione sociale e culturale, in cui mondi diversi sono chiamati a confrontarsi, soprattutto nelle periferie dell’anima; luogo in cui la povertà economica e spirituale rischia di rovinare quello che Don Luigi Ciotti definisce “l’unità di misura “della società, la relazione. L’intervento conclusivo di Mons. Antonio Staglianò ha evidenziato la necessità di spogliare la società da tutto ciò che la rende un” ipermercato” di sentimenti vuoti e inconsistenti.
 
Di seguito l’intervista che Don Luigi Ciotti ci ha rilasciato al termine dell’incontro.
 
Don Ciotti, sappiamo del suo impegno profuso per i più deboli e delle molteplici iniziative di cui si occupa per sostenere chi è in difficoltà. Quali degli obiettivi prefissati nell’ambito del progetto “Libera” sono stati raggiunti e quali sono in cantiere?
 
“Libera” è un coordinamento di associazioni che hanno storie, percorsi e radici diverse, dall’Azione Cattolica Italiana a Legambiente, ARCI, movimento per gli anziani, AGESCI, Chiesa valdese, Auser. Tanti movimenti messi insieme. Gli obiettivi sono stati tre in questi venti anni: la vicinanza ai familiari delle vittime innocenti di mafia; da qui la giornata dell’impegno per fare memoria, un impegno che deve durare 365 giorni all’anno. C’è stata inoltre la confisca di beni mafiosi con la raccolta di firme, un milione, e la legge che oggi deve essere certamente migliorata e resa più efficace e che ha permesso di creare una strada, con le cooperative di lavoro, con un bando pubblico di giovani sui beni confiscati ai grandi boss in tutta Italia e ora anche una spinta a livello europeo.
Terzo obiettivo l’educazione e la cultura, il lavoro nelle scuole, l’Università, perché è la cultura che dà la sveglia alle coscienze. Poi il discorso sullo sport, sul doping, sulla presenza nelle carceri. Proprio sul tema della legalità si salda il tema della giustizia, con il grande rispetto per il lavoro dei magistrati, delle forze di Polizia, ma c’è un ruolo e anche una responsabilità di noi cittadini, delle nostre associazioni e dei nostri gruppi. Abbiamo detto questa sera anche di una Chiesa che deve essere più forte, più coraggiosa, perché dove viene calpestata la libertà e la dignità delle persone, bisogna avere la forza di parlare, una Chiesa che deve legare la testimonianza cristiana con la responsabilità civile.
 
A tal proposito le chiedo: quanto, secondo la sua esperienza sui luoghi della povertà economica e spirituale, è attuale e fondamentale diffondere il messaggio di speranza del Vangelo?
 
Il Vangelo è fondamentale, noi dobbiamo illuminare le coscienze, dobbiamo dare una mano alla gente ad assumersi la propria parte di responsabilità. Il Vangelo invita alla parresìa, alla franchezza, al parlare chiaro, il contrario dell’ipocrisia. Nel Vangelo il Signore ci invita all’accoglienza: accogliere gli altri vuoi dire accogliere se stessi; ma non basta accogliere, bisogna anche riconoscere le persone. Bisogna riconoscere gli altri, come bisogna riconoscere se stessi. Il Vangelo ci invita a saldare la terra con il cielo. Una Chiesa capace di guardare verso il cielo, senza distrarsi dai problemi della terra, e poi soprattutto c’è una parola grande che è carne, che è vita, che è l’Amore verso il prossimo. Solo così si può incontrare veramente Dio.
 
 
 
 

il 9 maggio a Modica, l’ottava edizione della GDG, Giornata Diocesana dei Giovani

Giorno 9 maggio 2015 a Modica, si svolgerà l’ottava edizione della GDG, Giornata Diocesana dei Giovani. Il tema di quest’anno è: “Uno, due, tre passi verso la bellezza”. Questo tema ci ha accompagnato lungo il cammino di questo anno pastorale e rappresenta la sintesi del tema della nostra diocesi e del servizio nazionale per la Pastorale giovanile e vocazionale, ma soprattutto racchiude il tema che Papa Francesco ci ha consegnato in preparazione alla GMG di Cracovia: la via della bellezza attraverso le Beatitudini.
 
I giovani e gli adolescenti della nostra diocesi si sono così preparati attraverso 3 passi: 1) Verso la Bellezza andando oltre; 2) Curati dalla Bellezza cominciarono a seguirlo…; 3) Sul monte della bellezza.
Attraverso queste tappe, giungiamo così alla “gioia piena”, momento culmine delle Beatitudini del Vangelo, che sperimenteremo alla GDG. Sarà un incontro di festa e di condivisione di esperienze, di passione per l’altro, di vita vera e gioiosa.
 
Sarà anche un momento di testimonianza di fede. Ci incontreremo tra noi e ci incontreremo con il Risorto tra le strade di Modica, che sono le strade della quotidianità, dove i giovani si incontrano e vivono la loro vita: “La Bellezza tra il cantiere e le stelle”, ecco il nostro slogan.
 
Tra i testimoni quest’anno ci sarà ancora il nostro Vescovo Antonio, con il momento di riflessione “musica e Parola”, con alcune significative canzoni dii cantautori e cantanti italiani, per mediare il messaggio della fede e il dott. Ezio Aceti che tratterà il tema: “Generazione 2.0: verso un futuro di luce”. L’animazione sarà a cura di Creativ insieme ai nostri giovani.
 
La serata si concluderà con uno spettacolo sulle BEATITUDINI… in cammino verso Cracovia, sempre a cura di Creativ. Non ci resta che Prenderci per mano e andare verso questa straordinaria avventura. Vi aspettiamo con gioia.
 
 
 

Conferimento dei ministeri del Lettorato e Accolitato e Ammissione agli Ordini Sacri di alcuni nostri seminaristi

  La Diocesi, il Vescovo e il Seminario annunciano con gioia il conferimento del Lettorato ai seminaristi Gianluca Corvo della parrocchia SS. Annunziata in Ispica e Giovanni Di Martina della parrocchia del SS. Crocifisso in Rosolini; dell’accolitato a Fra’ Volantino della fraternità dei Piccoli Frati e Suore di Gesù e Maria, Fra’ Emanuele della Comunità Francescani del Cantico e Alessandro Blandino della Parrocchia S. Pietro in Modica; dell’Ammissione agli Ordini Sacri dei seminaristi Pietro Zisa della parrocchia Madonna del Carmine in Scicli e Andrea Pitrolo della parrocchia del Ss. Salvatore in Scicli. La Celebrazione avrà luogo sabato 18 aprile alle ore 19, presso la Basilica Cattedrale. Uniamoci a questi nostri fratelli che si preparano nel cammino verso il ministero ordinato, accompagnandoli con la preghiera.

Venerdì 17 Aprile. incontro con i produttori agricoli sul tema “IMU sui terreni agricoli”

 Venerdì 17 aprile alle ore 18 si terrà nell’Aula Magna del Seminario a Noto un incontro tra Mons. Antonio Staglianò e i produttori agricoli sul tema “IMU sui terreni agricoli, un problema sociale”. Al convegno parteciperà l’On. Giuseppe Castiglione, Sottosegretario all’Agricoltura ed è aperto a tutti coloro i quali fossero interessati ad approfondire l’argomento e a porre i propri interrogativi in merito.

Omelia e musica pop, Staglianò: ho cantato “canzonette” per un nuovo registro comunicativo

 Sorpreso dalla popolarità
“Sono rimasto sorpreso dell’improvvisa popolarità, sono anni che nelle mie omelie mi rivolgo così ai ragazzi. Ringrazio chi mi ha seguito e chiedo scusa a quelli che hanno trovato scandalosa la mia scelta. Alcuni, pochi per la verità, mi hanno già collocato in un girone dell’Inferno, ma spero che in occasione del Giubileo della Misericordia il Padre eterno perdoni la mia estroversione”. Con un sorriso, mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, provincia di Siracusa, commenta il grande successo registrato sul web dal video di una sua omelia, in cui, a Scicli (Ragusa), rivolgendosi a un’assemblea di giovani cresimandi, utilizza citazioni da canzoni di alcune pop-star della musica leggera italiana.
 
Un altro registro comunicativo
“L’idea di interpretare qualche verso di canzoni di Noemi e Marco Mengoni – spiega il presule – mi è venuta durante un convegno universitario a Noto in cui dovevo rivolgermi ai giovani e parlare di metafisica. Certo, ho cantanto le cosiddette ‘canzonette’, ma ho potuto toccare concetti importanti, profondi, come l’horror vacui, la morte, l’importanza della verità delle cose, la verità dell’amore. Lì ho capito che i giovani si attendono anche un altro registro comunicativo”.
 
Una scoperta casuale
“Da ragazzo – racconta Staglianò – ascoltavo musica leggera, soprattutto i cantautori e strimpellavo la chitarra componendo canzoni. Ora non più. L’incontro con le canzoni di queste nuove pop-star è stato accidentale. Da anni insisto nelle mie omelie sul concetto dell’umano dell’uomo che va perdendosi dentro la società dell’ipermercato. Dentro la legge narcisista del consumo si perde qualcosa di noi e si crea nella nostra esistenza un grande vuoto”, spiega Staglianò. “Quando casualmente ascoltando la radio ho scoperto brani pop che ripetono questi concetti e in cui i giovani si immedesimano, grazie alla forza della musica, ho deciso di utilizzarli”.
 
Non sono solo canzonette
“Molti testi di questi brani rivelano che non affatto ‘solo solo canzonette’ “, aggiunge Staglianò. “Tutti i testi che intercettano qualità profonde dell’umano e le interpretano e ce le restituiscono, specie attraverso la musica, appartengono già alla predicazione del Vangelo, si tratta di portarli fuori. Gesù è venuto sulla terra per mostrare quanto è grande, bella e infinita la Sua umanità che è la verità della nostra umanità. Dunque tutto ciò che Gesù ha fatto e predicato è in funzione della grandezza della nostra umanità che splende nell’amore. Dunque, se troviamo, anche in realtà lontane dal cristianesimo, testi, luoghi, esperienze in cui si celebra obbiettivamente la bellezza e l’amore umano vuol dire che sono cose che appartengono di diritto al cristianesimo”. “Noi – spiega il presule – dobbiamo solo mostrare ai giovani che ciò che hanno dentro al cuore, grazie alla musica, Gesù lo mostra ‘al vivo’ e perciò seguendo Gesù si diventa umani come Dio vuole”. “Diventare santi – aggiunge il vescovo di Noto – non significa diventare ‘angeli’, ma raggiungere quella statura alta di umanità che Gesù Cristo ci ha mostrato. I santi sono umani pienamente compiuti”. “Se posso spiegare questo concetto attraverso una canzone di Mengoni come ‘Esseri umani’- aggiunge Staglianò – soprattutto di fronte a un’assemblea di giovani, non vedo perché non farlo”.
 
La ‘Evangelii Gaudium’ va in questa direzione
“Molti – conclude il vescovo – mi hanno chiesto se Papa Francesco approva questa mia scelta. Non lo so, ma ho letto la ‘Evangelii Gaudium’ e mi pare vada proprio nella direzione di trovare nuovi linguaggi e strategie comunicative perché ‘accada’ la comunicazione. Si pensi alle tante pagine dedicate all’omelia, dimostrano che è un tema di grande attualità su cui serve discernimento”.
 
Ascolta l’intervista su Radio Vaticana

Celebrazione delle solennità del Triduo Pasquale, un ponte tra fede e innovazione

Quest’anno la diocesi di Noto ha offerto una novità ai fedeli, la diretta streaming delle funzioni pasquali. Il triduo delle celebrazioni è stato trasmesso in diretta sul sito www.diocesinoto.it per agevolare tutti coloro i quali non fossero in grado di essere presenti ai momenti forti di fede presso la Basilica Cattedrale San Nicolò di Noto, a partire dalla messa Crismale del Giovedì Santo alla Messa Pontificale di Pasqua. Le funzioni trasmesse in diretta, celebrate da Mons. Antonio Staglianò, sono state seguite attraverso lo streaming da una media di trenta famiglie ciascuna, denotando una notevole e interessante risposta positiva all’iniziativa.

 
Il triduo si è aperto con la Messa Crismale del Giovedì Santo e con il saluto di Sua Eccellenza al presbiterio, a Mons. Malandrino lì presente, alle famiglie connesse da casa grazie allo streaming e con la riflessione di Sua Eccellenza riguardo al cattolicesimo come anima della chiesa cattolica, la cui essenza è la presenza reale di Gesù in mezzo a noi. “Siamo chiamati ad avere grande attenzione per l’anima, che vale guadagnare il mondo intero se poi si perde l’anima? Dio ha lasciato l’alto dei cieli per venire in mezzo a noi a farsi carne e ciò che è accaduto accade ancora durante il momento del ‘fate questo in memoria di me’. I sacerdoti non devono essere burocrati del sacro perché l’amore con cui amiamo viene direttamente da Dio”. Il rinnovo delle promesse sacerdotali è stato il primo dei due momenti forti della Messa Crismale, seguito dal forte momento di fede della consacrazione degli oli sacri (crisma, catecumeni e infermi), Mons. Staglianò ha suggerito l’immagine degli oli come mezzo grazie al quale Dio può entrare in noi attraverso la nostra pelle e al termine della celebrazione ha consegnato la “V lettera ai Presbiteri “ai vicari episcopali e ai religiosi, insieme a una relazione riguardante la visita pastorale alle parrocchie del vicariato di Modica.
L’invito rinnovato a pregare per le vocazioni è stato accompagnato dall’annuncio del conferimento del lettorato ai seminaristi Gianluca Corvo della parrocchia Ss. Annunziata in Ispica e Giovanni Di Martina della parrocchia del Ss. Crocifisso in Rosolini, dell’accolitato a Fra Volantino dell’ordine dei Piccoli Frati e Suore di Gesù e Maria, Fra Emanuele della Comunità Francescani del Cantico e Alessandro Blandino della Parrocchia S. Pietro in Modica e dell’ammissione agli ordini sacri dei seminaristi Pietro Zisa della parrocchia Madonna del Carmine in Scicli e Andrea Pitrolo della parrocchia del Ss. Salvatore in Scicli, celebrazione che si terrà Sabato 18 Aprile 2015 alle ore 19.00 nella Basilica Cattedrale di Noto.
La Messa in Coena Domini, svoltasi giovedì Santo alle 19, ha contato sulla presenza dei portatori di San Corrado e dei Cilii nelle vesti dei dodici apostoli simbolici per il gesto della lavanda dei piedi. Durante l’omelia, Mons. Staglianò ha evidenziato il valore dell’amore sincero, perchè “senza un cuore riempito dall’amore di Gesù non possiamo stare, un cristianesimo che bacia senza amore è solo una bella passeggiata, ma noi vogliamo essere cristiani immergendoci nel sacramento. Il questa Eucaristia Gesù stesso è immolato e crocifisso per amore”. Ha poi introdotto la lavanda dei piedi come “una manifestazione del compimento del bene comune, un gesto semplice che deve inondare la vita di tutti affinché dilaghi l’amore di Gesù”.
La celebrazione dell’adorazione della Croce si è svolta alle 17 del Venerdì Santo ed è stata celebrata dal Vicario Generale don Angelo Giurdanella. La celebrazione si è svolta in un’atmosfera di silenzio e attesa, culminando nei toccanti momenti della lettura della “Passio” e dell’omelia in cui don Angelo ha ricordato come “solo nella Croce e per mezzo della Croce entra la gioia nel nostro cuore e attraverso noi essa procede nel mondo intero”. La Preghiera Universale, formata da dieci intenzioni introdotte dal diacono e concluse con l’orazione del Vicario, ha preceduto il solenne momento dell’adorazione della Santa Croce che ha coinvolto l’assemblea nell’incontro ai piedi di essa.
La Messa della Veglia Pasquale, svoltasi alle 23 del Sabato Santo con la partecipazione delle comunità di parrocchie di S. Maria alla Rotonda, Madonna del Carmine e San Carlo, si è aperta con la benedizione del fuoco davanti al portone principale della Basilica Cattedrale di Noto, seguita dal canto del Preconio intonato da Mons. Antonio Staglianò e accompagnato dai seminaristi. Dopo la lettura dei sette brani biblici, dei sette salmi e il canto festoso del Gloria, l’omelia di Sua Eccellenza ha toccato il tema della morte della Morte, “la potenza di questo morire per la gloria di Dio, scoprendo nella morte il padre di Gesù. La violenza dei religiosi che in nome di Dio uccidono gli altri, come è stato con Gesù, mentre Dio combatte con il popolo come contro gli egiziani ai tempi di Mosè”. Ricordando l’importanza attribuita da Papa Francesco alla Divina Misericordia: “il mondo ci aspetta nelle periferie esistenziali, i cristiani non sono più delle semplici sentinelle ma diventano esploratori, se c’è fraternità e comunità sarà possibile acquistare da questa amicizia la forza di salvare il nemico che ormai amiamo in Gesù”.
Durante la solenne Messa Pontificale della domenica di Pasqua, animata dal coro della Cattedrale, Mons. Staglianò ha offerto l’immagine dell’amore come luce, come bellezza del Risorto. Cristo luce del mondo ha portato con la sua risurrezione il sole nella nostra Terra ottenebrata per aiutarci a vederci chiaro nell’amore: “occorre morire al narcisismo, all’amore inautentico in cui il mondo diventa un enorme specchio nel quale vediamo solo il riflesso di noi stessi. Sulla croce facciamo i conti con la morte, ma nel duello cantato anche nel Victimae Pascali la morte uccide questa vita che tuttavia ha il potere di dare inizio a una nuova storia e a una nuova avventura”. Il peccato, è visto come tenebra in noi che arriva e oscura, ma l’amore di Dio porta luce per le strade nel mondo. “Noi siamo morti in Cristo e la Sua potenza abita in noi, perché i fiumi della morte non possono travolgere l’amore. Il Risorto non è un’allucinazione, Gesù si presenta con il proprio corpo e i suoi miracoli si avverano se impariamo a vederli lasciando entrare in noi la luce”.
La partecipazione alle celebrazioni del triduo è stata notevole, riempiendo la Basilica Cattedrale di Noto di canti e di sentimenti di fede, mostrando come l’amore per Dio e la condivisione della Sua Passione siano diventati un’occasione in più per manifestare l’amore per il prossimo e spirito di comunione fraterna.