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La Diocesi in festa per la Madonna della Scala

 Lunedì 3 agosto, la Chiesa netina celebrerà la solennità di Maria SS. Scala del Paradiso, Patrona principale della Diocesi. Due sono gli appuntamenti annuali dedicati alla Madonna della Scala: il tradizionale pellegrinaggio diocesano che il 31 maggio chiude il mese mariano e la festa del 3 agosto, giorno della memoria liturgica.
 
 
I festeggiamenti estivi offrono un ricco calendario di celebrazioni che hanno come scenario il suggestivo Santuario dove si venera la prodigiosa immagine su pietra della Madonna col bambino, attorniata da angeli e con ai piedi una scala, da cui ha origine il bel titolo sotto il quale la Vergine è onorata.
 
 
Il giorno della festa, alle ore 19, il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò presiederà la solenne Eucaristia sullo spiazzale sottostante il Santuario, con la partecipazione dei presbiteri di Noto, dei diaconi e degli alunni del Seminario Vescovile, che cureranno l’animazione liturgica. Al termine della celebrazione, avrà inizio la processione con il simulacro ligneo della Madonna della Scala, che riproduce fedelmente la prodigiosa effigie di pietra, custodita nel sacro tempio.
 
 
Durante la processione i seminaristi guideranno il Santo Rosario, perché questo momento diventi il “segno” di un popolo pellegrino che, sotto la guida di Maria, procede sicuro verso il Signore.
 

Il Vescovo nella terra di San Tommaso Moro e del Beato John Henry Newman

 Il Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, è stato nei giorni scorsi in visita alla Diocesi di Westminster, a Londra. In questo soggiorno londinese il nostro Vescovo ha avuto occasione di vivere un tempo di meditazione e di rigenerazione spirituale. Domenica 19 luglio, Mons. Staglianò ha presieduto la Solenne Concelebrazione Eucaristica, in occasione della festa della Madonna del Monte Carmelo, presso la Parrocchia di St. Peter’s Italian Church. Temi principali dell’omelia: fede; secolarismo e secolarizzazione; giovani; nuove forme storiche dell’unica e autentica testimonianza evangelica; semi di speranza presenti nelle nuove generazioni; la verità cristiana come universale verità umana e umanizzante.
 
Lunedì 20 luglio, il Vescovo è stato ricevuto dal Nunzio Apostolico in Gran Bretagna, Mons. Antonio Mennini in Udienza riservata presso la Sede dell’Apostolic Nunciature. In questo frangente i due presuli hanno parlato di diverse tematiche: le condizioni sociali generali della Chiesa cattolica in Gran Bretagna; i rapporti con le altre fedi religiose e con le altre confessioni; relazioni tra Chiesa cattolica e Governo britannico; la situazione sociale ed economica dell’Italia; compiti e responsabilità della Nunziatura Apostolica in terra inglese; le prospettive aperte dal Sinodo dei Vescovi sul tema della Famiglia nel mondo contemporaneo; nuove recezioni culturali del concetto culturale e occidentale di “logos”; desiderio espresso dal Nunzio Apostolico di poter visitare la Diocesi di Noto.
 
Infine venerdì 24 luglio Mons. Vescovo è stato ricevuto dall’Arcivescovo di Westminster, il Card. Vincent Gerard Nichols, in Udienza riservata presso la Sede dell’Archbishop’s House. Temi principali dell’Udienza, la presentazione dello status generale della Chiesa cattolica nel Regno Unito; rapporto con le religioni non cristiane e con le altre confessioni non cattoliche; le difficoltà e le sfide offerte dall’attuale contesto multiculturale e multirazziale presente nel territorio; gli interrogativi posti in atto dal Sinodo dei Vescovi sul tema della Famiglia (dalla nascita dell’istituto sinodale è la prima volta nella storia recente della Chiesa che vengono convocate due Assemblee Generali, Straordinaria e Ordinaria, dedicate ad un medesimo tema e a distanza di un anno tra la prima e la seconda del prossimo ottobre 2015); lucida analisi delle vere questioni generanti il “problema” dei divorziati risposati; esigenza di coniugare la verità e la misericordia, la vera accoglienza e il vero accompagnamento; il matrimonio cristiano e cattolico: monogamico, esogamico, eterosessuale, fedele, fecondo, indissolubile; la questione antropologica e le problematiche relative alle persone con orientamento omosessuale; necessità della proposta di un vero e valido “catecumenato prematrimoniale”; distinzione tra la comunione spirituale e la comunione sacramentale nella Chiesa cattolica; profonda religiosità della Regina d’Inghilterra, Elisabetta II; il vigente ordinamento disciplinare relativo al sostentamento del clero cattolico inglese; rievocazione della storica Visita di Stato di Papa Benedetto XVI in occasione del Suo Viaggio Apostolico nel Regno Unito (16-19 settembre, 2010); fedeltà, amore e obbedienza dei cattolici inglesi a Papa Francesco e alla Sua opera di evangelizzazione, con particolare riferimento alla recezione di Lumen Fidei, Evangelii Gaudium e Laudato si’. Infine il Cardinale Nichols ha manifestato a Mons. Staglianò il proposito di voler visitare la terra di Sicilia, la Diocesi di Noto e le bellezze artistiche e culturali del nostro territorio. Il Vescovo ha subito accolto con fraterna gioia il desiderio del Cardinale, dichiarando altresì la generosa ed accogliente disponibilità della nostra Chiesa.
 

Eventi per il V Centenario di Beatificazione di San Corrado Confalonieri

Carissimi, dal 19 febbraio 2015 al 19 febbraio 2016 la nostra Chiesa diocesana vive la grazia dell’anno cinque volte Centenario della Beatificazione di S. Corrado, aperto ufficialmente dal nostro Ve-scovo lo scorso 19 Febbraio. Un tempo per sperimentare la potenza rigeneratrice del Vangelo e il balsamo della misericordia di Dio; un anno giubilare del Signore, “per fasciare le piaghe dei cuori spezzati, per proclamare la libertà degli schiavi, e consolare gli afflitti” (cfr Is 61,1-2), al-la luce della santità di vita del Beato Corrado Confalonieri.
Siamo in sintonia con la Chiesa universale che si appresta a contemplare in Gesù il volto della misericordia del Padre, come ci ha ricordato Papa Francesco nella bolla Misericordiae Vultus di indizione dell’Anno straordinario della misericordia. E lo siamo anche con il cammino pa-storale della nostra Chiesa locale che, nel triennio in corso, alla luce della misericordia di Dio, si sta ripensando quale Chiesa in uscita. Con Gesù lungo le strade dell’uomo.
Il Vangelo di Luca – riconosciuto da sempre come il Vangelo della misericordia – che ci ac-compagnerà durante quest’anno liturgico, ci aiuterà a puntare lo sguardo sulla paternità di Dio che nel capitolo XV ha i tratti del padre misericordioso che corre incontro e abbraccia il figlio allontanatosi sperperando i beni di casa. Una pagina evangelica che ha ispirato lo stile acco-gliente e misericordioso del Beato Corrado, che, come il buon samaritano dello stesso Vangelo di Luca, vedeva e si chinava sui bisogni e le ferite di quanti salivano alla grotta dei Pizzoni o di quanti andava a trovare in città a Noto.
I diversi appuntamenti liturgici e le tante manifestazioni culturali e artistiche previste dal Co-mitato per le celebrazioni del V Centenario, che ringrazio di cuore, muovono da questo presup-posto e devono condurre a rinsaldare la nostra fede in Cristo, volto umano della misericordia di Dio, e a promuovere rapporti fraterni per edificare nella giustizia e nella pace la famiglia uma-na, la comune casa che ci è stata affidata da Dio Creatore e che dobbiamo consegnare con crea-tiva responsabilità alle future generazioni.
 
 
 
 

Noto. Il 30 Giugno grandi ascolti radiofonici della diocesi su Radio Maria ospiti S.E. Mons. Nosiglia e Mons. Pompili

Grandissimo successo in termini di ascolto e di interesse per il terzo programma speciale sul Convegno Ecclesiale di Firenze, che Radio Maria ha trasmesso in diretta martedì 30 giugno alle ore 18,00. La trasmissione ha visto la partecipazione di illustri ospiti: S.E. Mons. Cesare Nosiglia – Arcivescovo di Torino e Presidente del Comitato Preparatorio del Convegno Ecclesiale Nazionale – Mons. Domenico Pompili – già direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI e Vescovo eletto di Rieti – ed il Vescovo di Noto S.E. Mons. Antonio Staglianò.
 
La puntata è stata condotta da Massimiliano Casto, collaboratore da oltre tre anni con l’Ufficio Comunicazioni Sociali del Vicariatus Urbis diocesi di Roma, con la Conferenza Episcopale Italiana, oltre che di “Avvenire” e di “Padre Pio Tv”. Questo appuntamento speciale di Radio Maria si è anche arricchito della partecipazione in diretta di Don Ignazio Petriglieri – teologo e Vicario per la cultura della diocesi di Noto – e di Don Rosario Sultana, pastoralista e direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi netina.
 
Dopo la chiara introduzione di Don Rosario Sultana sul Convegno Ecclesiale Nazionale e soprattutto sulle tracce indicate dal comitato preparatorio del Convegno, Massimiliano Casto ha fatto intervenire l’Arcivescovo di Torino Mons. Nosiglia. L’altro prelato ha parlato della sua grande emozione di essere stato accanto al Santo Padre in occasione della visita della Sindone, soffermandosi su quanto toccante sia stata la visita del Papa agli ammalati del Cottolengo di Torino.
 
A sua volta Mons. Pompili, nel suo intervento, ha fatto un excursus, dalla “Chiesa missionaria” del precedente Convegno Ecclesiale di Verona fino alla “Chiesa in uscita” di Firenze 2015, evidenziando come sia cambiato il volto della Chiesa italiana in questo decennio. Mons. Pompili, esperto in comunicazioni sociali, ha anche evidenziato come questo convegno ecclesiale guardi al mondo digitale e punti sulla rete e come quindi il web sia un “elemento” del contesto di Firenze 2015.
 
Molto apprezzato, poi, è stato il saluto in diretta radiofonica che il nostro Vescovo Staglianò ha voluto porgere agli ascoltatori di Radio Maria, che si è poi soffermato sul fatto che il mondo dei giovani, se pur lontano da certe tematiche, con un approccio adeguato riesce ad essere coinvolto anche da un appuntamento come un Convegno Nazionale. Su richiesta del conduttore Massimiliano Casto, il nostro Vescovo ha voluto regalare un breve spazio ai giovani, dimostrando l’efficacia della “cantillazione” come esempio di nuovo metodo comunicativo al passo con i tempi. Alla fine degli interventi degli ospiti in collegamento telefonico, il nostro Don Ignazio Petriglieri – ospite in studio – ha risposto alle domande del conduttore e soprattutto alle domande degli ascoltatori da casa.
 
Adesso Massimiliano Casto, recentemente entrato a far parte della grande famiglia di TV2000 per interventi televisivi nei notiziari e nei programmi di attualità per gli approfondimenti economici fiscali e tributari, sta già lavorando alla sua nuova trasmissione su Radio Maria con il titolo “Attualità Ecclesiali”, e sta organizzando il prossimo speciale su Firenze che avrà come ospiti i vertici della Conferenza Episcopale Italiana da Mons. Galantino a Don Bassiano Uggè e Don Ivan Maffeis.
Una bella opportunità che Massimiliano Casto, con questi programmi in diretta, offre alla nostra diocesi netina collaborando con l’ufficio netino per le comunicazioni sociali.
 

La diocesi di Noto protagonista su Radio Maria il 27 giugno per il Giubileo della misericordia

 Nuova bella opportunità di apostolato per la nostra diocesi netina grazie a Radio Maria. Padre Livio, infatti, ha voluto incaricare il nostro Massimiliano Casto, collaboratore di Avvenire e della Cei, di organizzare e condurre un nuovo programma denominato “Attualità Ecclesiali”. La prima puntata – che andrà in onda in diretta radiofonica sabato 27 giugno dalle 22,45 alle 23,45 – avrà come tema il Giubileo della Misericordia appena indetto da Papa Francesco.
 
Questo nuovo programma su Radio Maria avrà lo scopo di offrire uno sguardo a 360 gradi sulle diverse realtà del mondo cattolico. L’intenzione è di proporre una sana informazione religiosa come una sorta di “telescopio”, per evidenziare, trattare e approfondire argomenti e avvenimenti che riguardano gli ambienti ecclesiali ed il mondo cattolico nella sua interezza.
Massimiliano Casto, conduttore anche di altri programmi su Radio Maria come “Fisco e Famiglia” e degli speciali sul Convegno Ecclesiale di Firenze 2015, per affrontare l’argomento della prima puntata – e cioè il Giubileo della misericordia – avrà come ospiti: Don Guido Colombo, sacerdote giornalista di Famiglia Cristiana, e il nostro Don Maurizio Novello parroco di San Giovanni Battista e vicario foraneo di Avola.
 
L’argomento dell’Anno Santo, oggi, è di notevole interesse soprattutto per il mondo cattolico perché – come dice papa Francesco – c’è tanto bisogno di misericordia. Proprio il Santo Padre, durante l’omelia nella quale ha annunciato il Giubileo, ha sottolineato la ricchezza della misericordia di Dio evidenziando “con quanto amore ci guarda Gesù e con quanto amore guarisce il nostro cuore peccatore”. Continua il Papa: “Ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”.
 
Come ben noto quest’Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell’Immacolata Concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016, Domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo e Volto vivo della misericordia del Padre”. Un appuntamento da non perdere, quindi, visto l’argomento di sicuro interesse per i cattolici.
 

Noto. XIV Festa Regionale dei Diaconi insieme alle Famiglie “Per una Chiesa in uscita”

Il 21 giugno, presso la Basilica del SS. Salvatore e il Seminario Vescovile di Noto, si è svolta la XIV Festa Regionale dei Diaconi insieme alle Famiglie (FIR), intitolata “Per una Chiesa in uscita”. All’appuntamento hanno preso parte circa trecento diaconi permanenti e le rispettive famiglie, provenienti da tutta la Sicilia. L’evento ha avuto inizio alle ore 10.00 con un momento di preghiera nella Basilica del SS. Salvatore. Subito dopo don Luigi Vizzini, Vicario episcopale per il Clero e Delegato diocesano per i Diaconi permanenti, ha aperto i lavori porgendo i saluti del Vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, impossibilitato a partecipare per motivi pastorali.
 
Don Luigi ha ricordato che in una Chiesa in uscita, “uscire significa ricoprire un centro più grande, perché il volto della Chiesa sia visibile oltre le mura”. Don Calogero Cerami, Direttore del Centro “Madre del Buon Pastore”, ha portato il saluto di mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo ausiliare di Palermo, delegato CESi per il Clero, impossibilitato a partecipare. La relazione di mons. Cuttitta ha evidenziato l’esperienza di comunione di chi condivide la missione del diaconato, operando come i “discepoli missionari” di cui parla Papa Francesco, coloro i quali donano la propria vita pieni di gioia nell’amore di Cristo.
 
 
Il diacono prof. Franco Lentini, in rappresentanza dei diaconi di Noto, ha rivolto un saluto ai confratelli intervenuti con le loro famiglie, ricordando il ruolo delle consorti e il sostegno che quotidianamente esse offrono attraverso la condivisione della missione dei diaconi e del loro stile di vita essenziale. “Questa giornata è un’opportunità per riflettere e pregare insieme – ha affermato il diacono Lentini – una sorgente a cui attingere, nel cammino lungo le periferie esistenziali”.
 
Don Luigi Vizzini, nella sua relazione dal titolo «In Cristo il volto dell’amore che sa perdersi nella ‘periferia’ dell’altro», ha citato Papa Giovanni Paolo II: “La missione deve urgere nel cuore dei ministri e spingerli fino al dono totale di sé. […] I diaconi hanno il ruolo di rendere visibile l’invisibile, con risposte da donare all’uomo”. La spiritualità missionaria è un cammino verso la santità, in quanto si tratta del sacrificio e dell’offerta del proprio “io” – ha proseguito don Vizzini -, ricordando che l’ultimo diventa un luogo teologico in cui si manifesta l’amore di Cristo. Attraverso “l’uscita” e la fede, avviene “l’incontro”, grazie al quale nutriamo la fede, in un circolo virtuoso d’amore. “Per lanciarsi fuori è necessario radicarsi dentro nella costituzione propria della Chiesa, per farsi liberi bisogna farsi servi di Cristo”.
 
La relazione del Direttore della Caritas Diocesana prof. Maurilio Assenza, intitolata “Nella compagnia degli uomini con la ‘misura alta’ del Vangelo”, ha toccato il tema di una Chiesa che “si lascia mettere in movimento dagli appelli del Signore, amando col cuore e operando con intelligenza”. Portare dentro la Chiesa l’impegno e la fatica del lavoro permetterebbe la rifioritura della vita cristiana, poiché il ruolo della Chiesa è essenzialmente quello di curare il prossimo e far prevalere la fede sulla morale. Gli ultimi vanno accolti ogni giorno, dando loro un aiuto concreto attraverso l’evangelizzazione nella relazione. Il prof. Assenza ha ricordato che “nell’Eucaristia la Chiesa trova l’anticipo del banchetto Celeste e dell’amore di Dio: insieme alla carità costituisce la solidità della vita che non tiene conto né del potere né del successo, in assoluta gratuità”.
 
L’incontro si è concluso nel pomeriggio con la S. messa concelebrata nella Basilica Cattedrale e presieduta dal Vicario generale, mons. Angelo Giurdanella, il quale – a nome del Vescovo Antonio – a ricordo della giornata, ha donato a tutti i diaconi un acquerello della Cattedrale, realizzato dal diacono prof. Angelo Di Maria.
 
 
 

V centenario di San Corrado. Gli eventi estivi

Proseguono gli appuntamenti programmati per il V centenario dalla Beatificazione di San Corrado, Patrono della Città e della Diocesi di Noto. Un ricco calendario di eventi è previsto per i mesi di luglio e agosto.

 
 
Il 18 luglio, presso la Basilica Cattedrale, verrà esposta l’argentea Arca di San Corrado, quest’anno in anticipo rispetto agli altri anni, proprio in occasione dell’evento del Centenario.
 
Il 23 agosto, dalla Basilica del SS. Salvatore, si avvierà la processione del V cammino diocesano delle Confraternite, verso la Basilica Cattedrale, dove si svolgerà la celebrazione della Santa Messa.
 
Il 2 agosto, dalla Basilica Cattedrale, con inizio alle 3 del mattino, inizierà la traslazione dell’Arca al Santuario di San Corrado fuori le mura, dove rimarrà esposta fino al 19 agosto, quando ritornerà a Noto.
 
Infine domenica 30 agosto, la festa estiva in onore del Santo, con il solenne Pontificale del mattino e la tradizionale processione dell’Arca per le vie della città.
 

Noto. Incontro diocesano dell’A.C. sul gioco d’azzardo. Staglianò: “A repentaglio i rapporti personali, sociali e lavorativi”

“Se non ho coscienza di me, di ciò che sono, a che serve porre una legge a divieto del gioco d’azzardo?”. Così si è espresso il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, all’incontro sul gioco d’azzardo organizzato dall’Azione Cattolica diocesana e tenutosi a Noto, nella sala ex Convitto Ragusa venerdì scorso, 12 giugno. Mons. Staglianò, da sempre molto sensibile a questi temi, ha dichiarato ad “Avvenire” che “negli ultimi anni si è registrata un’enorme diffusione del gioco d’azzardo, col pericolo di scivolare in una situazione patologica, che mette a repentaglio i rapporti personali, sociali e lavorativi. È dunque necessario incentivare l’impegno della comunità cristiana contro il gioco d’azzardo”.
 
 
Sempre su “Avvenire”, don Rosario Sultana, direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali, ha lanciato un allarme: “la ludopatia è una vera emergenza educativa che deve coinvolgere la famiglia e poi le varie istituzioni educative tra cui la Chiesa Cattolica che agisce ed è presente sul territorio tramite le parrocchie, le associazioni e i movimenti cattolici. La dipendenza dal gioco nasce dalla perdita dei valori di senso, di significato della vita. Tutto questo può essere fermato con la prevenzione: famiglia, scuola, catechisti devono diventare ‘artefici di tutela’ agendo da punti di riferimento per i giovani, facendo comparire e ascoltando i malesseri e le fragilità dei ragazzi che diventano cacciagione del gioco, sia on che off line. È necessario imparare a dire dei ‘no’, quei no che fanno crescere e fornire un ‘contro-habitat’ che non rimuova ciò che si apprende, ma aggiunga e procuri un’alternativa”.
 
 
Il vero problema da affrontare, ha detto ancora il Vescovo, non risiede né nel gioco d’azzardo e neppure nel diritto positivo, il complesso di norme, cioè, introdotte per contrastarlo. Esso sta a monte ed è da ricercarsi nel dilagante processo di “accecamento universale” delle coscienze, che obnubila la verità profonda di cui è fatto il soggetto: “Io non sono luce e non voglio essere luce. Io sono bagliore, accecateli tutti!”. Con queste parole del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, in “Così parlò Zarathustra”, Mons. Staglianò ha denunciato un “permanente cadere” dell’umano nell’uomo, dentro un’impostazione nichilista, inconsistente nella sua “liquidità”.
 
“Se il sole si è oscurato – ha spiegato il Vescovo – se tutto è relativo ed opinabile, se c’è in atto una svalutazione dei valori universali; se tali sono le condizioni culturali, l’umano dell’uomo entra in crisi e noi siamo destinati a diventare barbari!”. Quando? Quando prevale “una concezione egoistica della vita, quando si perde la percezione del bene e del male, quando si smarrisce il senso del peccato. Allora chi può dire di avere ragione e chi, invece, torto?”
 
“La fede – ha concluso Mons. Staglianò – ha la sua portata educativa nei confronti dell’uomo” e poiché il gioco d’azzardo “è l’affermazione di una cultura della morte, noi dobbiamo invece affermare la cultura della vita, dell’amore. Un fenomeno o è umano o è disumano. La corruzione del cuore sta alla base della barbarie umana”.
 
 
Molto stimolanti anche le relazioni dei due esperti invitati dagli organizzatori. Quella della Dott.ssa Paola Zomegnan, operatrice presso la “Comunità Papa Giovanni XXIII” di Rimini, addetta al recupero dei gioco-dipendenti, che ha presentato gli scandalosi dati che sottostanno al fenomeno del gioco d’azzardo, peraltro autorizzato dallo Stato. Così come la relazione del Dott. Andrea Migneco, magistrato in Siracusa, che ha portato la sua esperienza ultradecennale di giudice delle indagini preliminari ( Gip). Il Dr. Migneco, in particolare, ha rappresentato, con una lucida esposizione, il ruolo delle cosche della zona nella gestione e distribuzione delle macchinette infernali. Il dibattito è stato moderato dal Prof. Angelo Fortuna.
 
 
 
 

Noto. Corso di formazione per giornalisti. Staglianò: “riconoscete sempre la dignità della persona umana, fondamento ultimo di tutti gli altri valori”

 Una riflessione sul “tema della deontologia della comunicazione nel contesto proprio dell’educazione dell’umano dell’uomo nella prospettiva del Convegno ecclesiale di Firenze sul ‘nuovo umanesimo’”. L’ha proposta fatta il 13 giugno da monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto e delegato regionale della Conferenza episcopale siciliana per le comunicazioni sociali e la cultura, intervenendo al corso per la formazione dei giornalisti, organizzato dall’Ucsi di Siracusa in collaborazione con l’Ordine Nazionale dei Giornalisti, l’Ordine Regionale dei Giornalisti di Sicilia e l’Ufficio delle Comunicazioni sociali della Diocesi di Noto che si è svolto sabato mattina, nell’aula del Seminario vescovile di Noto, sul tema: Deontologia della comunicazione: da San Giovanni Paolo II a Papa Francesco”. Alla presentazione del corso hanno partecipato il consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Santo Gallo, il direttore e il condirettore dell’Ufficio per le Comunicazione sociali della Diocesi di Noto don Rosario Sultana e don Alessandro Paolino, il direttore del quindicinale diocesano “La Vita diocesana” Giuseppe Malandrino e il presidente dell’Ucsi di Catania Giuseppe Adernò.
 
“La categoria dell’umano – ha detto il vescovo S.E. Mons. Antonio Staglianò – serve oggi per ‘mettere in comunicazione’ tutti gli attori della cultura e della società in una ‘nuova santa Alleanza’ che sia capace di resistere al degrado dis-umano del narcisismo consumistico e dell’individualismo mercantile che isola. La rilevanza etica della comunicazione sociale non può prescindere da un dato fondamentale e costitutivo dell’uomo: egli è un ‘essere in comunicazione’ che diventa se stesso soltanto comunicando. La rilevanza etica della comunicazione sociale non può prescindere da un dato fondamentale e costitutivo dell’uomo: egli è un “essere in comunicazione” che diventa se stesso soltanto comunicando”. “Nella comunicazione tra gli uomini – continua Monsignor Staglianò – si stabilisce anzitutto una rete di rapporti interpersonali – mediante la mediazione di un registro linguistico – che realizza una reciproca apertura tra le persone che comunicano, uno scambio di interiorità e di intimità, che può assurgere ad una esperienza autentica di comunione. La comunicazione dunque ha questa capacità misteriosa di fondere due o più mondi personali, creando pure una certa “dialogicità”, che impegna ognuno degli interlocutori nell’accoglienza e nell’accettazione disinteressata dell’altro, nella direzione di una gratuità, che si declina nell’impegno della promozione umana della persona con cui entro in comunicazione, che non è solo tra gli obiettivi della deontologia professionale, ma il cuore del messaggio morale di Gesù di Nazaret, l’ottimismo antropologico del Vangelo, che pone al centro l’uomo e la sua dignità. In questa direzione va certamente superata la tentazione di ogni volontà di strumentalizzazione dell’altro e di ogni forma di imperialismo comunicativo”. Monsignor Staglianò invita a riflettere i giornalisti intervenuti al corso di formazione sulla deontologia.
 
“Una sana deontologia della comunicazione – ha detto – riconosce sempre la dignità della persona umana, fondamento ultimo di tutti gli altri valori, che ha la sua origine in ciò che rappresenta la specificità dell’uomo, il nucleo centrale della sua dignità, cioè la sua libertà. In forza di questa libertà l’uomo può dirsi “essere morale” in ordine alle proprie convinzioni morali e religiose. Rispettare e promuovere questa dignità è appello e responsabilità di ciascuno. Accanto a questi valori antropocentrici, orientati alla valorizzazione dell’uomo, c’è un valore, quello della verità, che sembra trascendere l’uomo; ma proprio questo valore impegna l’uomo nella ricerca e nel servizio di questa verità, che non è un generico valore morale, ma la sorgente di ogni valore, una vocazione globale che identifica l’uomo come “essere spirituale”. Nello specifico della comunicazione, chi comunica ha la possibilità di esprimere se stesso, le radici del proprio essere persona, in altre parole, la verità di cui si è fatti, la rivelazione del soggetto nel suo carattere di unicità. Qui sta la veracità che qualifica moralmente ogni forma di comunicazione, che nella sua funzione pubblica rivela la sua portata pedagogica nei confronti della società, poiché educativa ultimamente è soltanto la verità. Ogni sua consapevole distorsione rappresenta un plagio delle persone, una violazione deontologica e una grave comportamento antisociale”.“La Chiesa – ha ricordato Staglianò ai giornalisti – è per sua natura eminentemente comunicativa: la comunicazione è innanzitutto alla base del Vangelo e della nascita della Chiesa stessa. Pensiamo a come avviene la trasmissione della fede: ciascuno è comunicatore anche soltanto ad un’altra persona della propria fede.
 
Da parte della Chiesa c’è stata negli anni una particolare attenzione rispetto ai mezzi di comunicazione sociale e alla loro influenza nei riguardi della società”. A partire dal pontificato degli ultimi tre Papi, San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco, “possiamo individuare alcune specificità nel loro insegnamento, utili a definire una deontologia della comunicazione più umanizzante, perché sempre più antropocentrica, in funzione dell’uomo e della sua piena promozione”. Monsignor Antonio Staglianò , ha messo a confronto gli ultimi tre pontefici: “Giovanni Paolo II si può definire certamente il Papa dell’era dei mass media – ha detto il presule della chiesa netina -. Il Papa polacco ha sempre guardato con fiducia ai moderni mezzi di comunicazione, definendoli ‘segni del progresso’. Meno ‘mediatico’ ma capace di una comunicazione limpida, ordinata, coerente e sintetica, senza incertezze e confusioni, Benedetto XVI, che con la chiarezza della sua semplicità ha saputo parlare al cuore. Infine Bergoglio, riconosciuto ottimo comunicatore, attraverso soprattutto un ‘codice gestuale’ peculiare e significativo, uno stile personale, sobrio, innovativo.
 
La sua comunicazione è anzitutto un contatto diretto con le persone. Per Francesco la comunicazione è incontro”. Francesco ha riconosciuto nei nuovi mezzi di comunicazione un nuovo “luogo” dell’abitare umano, “punto di incontro e di dialogo, ma anche di esclusione e di isolamento”. Sulla scia di Benedetto XVI, Francesco definisce la comunicazione una conquista “più umana che tecnologica”. Una comunicazione che avviene anzitutto tra persone, dentro la vita, che è una “rete” di relazioni. “Una visione profetica della comunicazione – ha concluso il vescovo -, fatta di incontro, di dialogo, di confronto, di apertura sincera e cordiale. Una sfida appassionante, per una comunicazione che significa anche un modo di vivere insieme”. “Riscoprire una comunicazione che ci insegni al dialogo – ha detto nella presentazione del corso di formazione il presidente dell’Ucsi Siracusa, Salvatore Di Salvo, introducendo il vescovo Staglianò – al rispetto e all’accoglienza avendo come punto di riferimento l’uomo e poi la famiglia, il primo luogo dove impariamo a relazionare con gli altri”.
 

Nella solennità del Sacro Cuore, la preghiera per i sacerdoti

Il prossimo 12 Giugno, solennità del Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa celebrerà la Giornata di preghiera per la santificazione dei sacerdoti. Nella sua bimillenaria storia, la Chiesa ha potuto annunciare e diffondere il Vangelo anche grazie alla testimonianza di sacerdoti santi, abili nel fare “esodo” dal proprio “io” per centrare tutta la loro vita in Cristo. Ciò detto, siamo oltremodo consapevoli che la vita santa dei presbiteri esige la vicinanza pastorale e il conforto della preghiera di tutto il popolo di Dio, adunato nel nome della Santa Trinità.

 
 
Certamente, la richiesta di devota preghiera al popolo santo di Dio non esime il presbitero, consacrato a immagine di Cristo, ad essere, come Cristo stesso, uomo di preghiera.
Quella raccomandata dalla Congregazione per il Clero è anzitutto una Giornata di preghiera, è un atto di fede che ci viene chiesto nella forza della preghiera; i presbiteri potranno vivere la bellezza del loro sacerdozio, nel servizio incondizionato al popolo di Dio, solo se sostenuti dalla grazia di Dio invocata dai fedeli.
 
Papa Francesco ha ricordato che, senza la grazia di Dio e lo sguardo di misericordia col quale Egli ha scelto i suoi ministri nel sacerdozio, il prete è un uomo povero e privo di forza: “Il sacerdote è il più povero degli uomini se Gesù non lo arricchisce con la sua povertà, è il più inutile servo se Gesù non lo chiama amico, il più stolto degli uomini se Gesù non lo istruisce pazientemente come Pietro, il più indifeso dei cristiani se il Buon Pastore non lo fortifica in mezzo al gregge. Nessuno è più piccolo di un sacerdote lasciato alle sue sole forze” (Papa Francesco, Omelia Messa Crismale, 17 aprile 2014).
 
Il nostro Vescovo Antonio, ci esorta ad una più solida comunione presbiterale, ricordandoci che “La permanente tensione al Presbiterio, come identità propria di quanti sono chiamati alla vita sacerdotale, aiuta a superare i personalismi, gli isolamenti e le contrapposizioni che indeboliscono la nostra missione e la nostra testimonianza. Tutti siamo chiamati a vegliare perché il ministero presbiterale non sia considerato come un semplice progetto personale, da potersi gestire a totale piacimento dell’interessato” (Quinta Lettera ai presbiteri, Ferito dall’Amore, p.37).
 
In questo tempo, carico di attesa per un evangelico ripensamento nella Chiesa italiana del ministero presbiterale in prospettiva comunionale, guardiamo fiduciosi ai presbiteri Santi, alla cui preghiera ci affidiamo per ottenere Ministri santi anche nell’oggi della storia della Chiesa. Maria, madre dei sacerdoti, accompagni nella vita e nel ministero i suoi figli presbiteri, li protegga e li faccia testimoni gioiosi del Figlio suo risorto.