Lunedì 14 luglio, nella festa di San Camillo de Lellis patrono degli ammalati e dunque con una felicissima coincidenza di data si sono avviati i servizi del primo ambulatorio presso la Clinica Cardiologica
‘Pino Staglianò’ a Butembo, nella Repubblica Democratica del Congo. Dopo che, nel sabato precedente, il tecnico Corrado Rubbino aveva effettuato la configurazione e connessione delle sofisticatissime apparecchiature computerizzate, è stato possibile per il cardiologo Giorgio Cilia – medico volontario di Ragusa – effettuare tutti gli esami diagnostici non invasivi, come elettrocardiogramma,
ecocardiogramma, prova da sforzo, holter pressorio e holter ecg. Da lunedì a venerdì, il dottor Cilia ha effettuato più di 150 visite, collaborato dai medici locali Mwalitsa Jean Paul, Maliyawatu Seraphine e Wahangire Jacques. Tra l¹altro , si sono riscontrate cardiopatie congenite gravi anche in parecchi bambini e ipertensione arteriosa molto diffusa. Quando il servizio di ambulatorio cardiologico sarà ben sperimentato dai medici locali, si avvierà anche il servizio di degenza degli ammalati, provvisto attualmente di 20 posti letto automatizzati con possibilità di monitoraggio dei parametri vitali (frequenza cardiaca, saturazione d¹ossigeno, pressione arteriosa, temperatua corporea). In futuro, sperando di averne le possibilità, occorrerà soprattutto potenziare il servizio di farmacia, tenendo conto che attualmente è molto scarsa la possibilità di reperire in loco i farmaci indicati dal cardiologo per la terapia necessaria. Occorrerà inoltre dotare la clinica di un organigramma proprio, all¹interno del contesto
dell¹Università Cattolica del Graben, in modo da programmare lo sviluppo dei servizi e il calcolo del budget di funzionamento ordinario, in vista del reperimento dei necessari finanziamenti. Come si può ben immaginare, l¹avvio dei servizi della Clinica cardiologica è stato accolto con entusiasmo dalla popolazione locale, e le varie radio di Butembo e Beni hanno fatto riecheggiare la lieta notizia per un¹intera settimana. Trova così coronamento lo sforzo dell¹Associazione intitolata a Pinò Stagliano che, costituitasi subito all’indomani della morte del caro Pino, ha lavorato indefessamente per realizzare un¹opera sanitaria d¹avanguardia in un paese come il Congo, dove per la maggior parte della popolazione le cure mediche rimangono ancora un sogno. Ed anche il gemellaggio tra le diocesi di Noto e Butembo-Beni nel quadro del quale si incastona ora anche il Centro Cardiologico Pino Staglianò diventa sempre più un modello di riferimento per la cooperazione missionaria tra le chiese locali, secondo l¹insegnamento del Concilio Vaticano II. Proprio in prossimità della celebrazione del 50° del documento conciliare Ad Gentes, il gemellaggio diventa segno indiscutibile di una profezia realizzata.