La festa estiva 2011 celebrata a Noto in onore di san Corrado Confalonieri, compatrono della nostra diocesi, tra le manifestazioni costruttive, ben radicate o nuove (vedi ad esempio la celebrazione comunitaria del Sacramento della Penitenza, la raccolta delle offerte per la Chiesa africana gemella di Butembo-Beni e la raccolta alimentare nella “giornata della solidarietà”, nonché il pellegrinaggio penitenziale notturno all’eremo di San Corrado F.M.), ne ha avuto due molto significative e fruttuose che, seppur brevemente, è opportuno mettere in particolare luce.
Anzitutto l’Eucaristia pontificale in Cattedrale, nel giorno proprio della festa, domenica 28 agosto, è stata presieduta dal Vescovo di Piacenza, mons. Gianni Ambrosio. Con lui era presente anche una qualificata delegazione di questa Chiesa emiliana che nel secolo decimoquarto ci ha donato il Santo Eremita dei Pizzoni, fulgido esempio di preghiera, di penitenza e di carità accogliente e solidale. Della delegazione piacentina ha fatto parte anche mons. Domenico Ponzini, ideatore e coordinatore, fin dagli anni ’90, del Consolato a Piacenza dei netini residenti in Nord-Italia. Ad invitare il Vescovo di Piacenza è stato il nostro Vescovo, mons. Antonio Staglianò, nell’ambito del gemellaggio tra la Chiesa di Noto e la Chiesa piacentina, allo scopo di un reciproco arricchimento nella comunione spirituale e culturale, protesa verso la nuova evangelizzazione di cui l’Italia e l’Europa di oggi hanno un estremo bisogno, nella grave emergenza morale, economica ed educativa.
E durante l’omelia dell’Eucaristia pontificale –concelebrata insieme al nostro Vescovo mons. Staglianò e i Vescovi emeriti mons. Nicolosi e mons. Malandrino- il Vescovo di Piacenza si è soffermato proprio su questa urgenza della nuova evangelizzazione che i devoti di San Corrado siamo chiamati ad attingere dalla sua “radicale conversione a Cristo”. Conversione che Corrado, da fedele laico penitente e orante, offre ancora oggi a noi, clero e laici, suoi devoti, a Noto e a Piacenza, perché facciamo anche noi scelte evangeliche radicali controcorrente, per ottenere la vera libertà dell’amore del Signore Gesù.
Sulla stessa lunghezza d’onda dell’omelia del Vescovo di Piacenza, del resto, è stata pure quella del nostro Vescovo durante i Vespri pontificali della vigilia della festa. Mons. Staglianò, in particolare,ha stimolato l’incremento nella città di Noto della “mensa dei poveri”; di quella iniziativa, cioè, promossa dalla Caritas cittadina come antenna evangelica di vicinanza concreta, discreta ed umile davanti alle crescenti e gravi emergenze morali, economiche, lavorative e familiari. Per questa mensa –ha sottolineato il nostro Vescovo- ci è modello trainante San Corrado che “offre il pane caldo”, maturato dal suo incontro orante e penitente con Cristo sorgente d’amore.
Ed eccoci al secondo evento, molto significativo e fruttuoso che ha particolarmente caratterizzato la festa estiva 2011 di San Corrado a Noto.
Per la prima volta sono convenuti in Cattedrale per una solenne concelebrazione della Eucaristia –durante il triduo di preparazione: mercoledì 24, giovedì 25 e venerdì 26 agosto- diversi fedeli, accompagnati dai rispettivi vicari foranei da Modica, Pozzallo e Scicli; da quei vicariati cioè dove la devozione al compatrono della diocesi è meno sentita, a differenza dei vicariati di Noto, Avola, Pachino e Rosolini (di questi ultimi vicariati, in particolare, è da sottolineare il devoto e partecipato pellegrinaggio notturno nelle due notti di venerdì e sabato, fino alla S. Messa delle ore 5.00 del mattino).
I vicariati sopracitati accorsi in Cattedrale si aprono così verso la comune devozione non solo a Maria SS: Scala del Paradiso (dal novembre1963 patrona principale della nostra diocesi), ma anche a quella verso l’eroico eremita della penitenza, della sobrietà, della preghiera e della carità, con cui tutta la diocesi netina potremo insieme aprirci alla carità di Cristo attraverso l’intercessione e l’esempio di Maria e di Corrado.