L’orizzonte culturale di questo progetto, presentato dalla Diocesi di Noto a valere su fondi regionali, è dato dall’enciclica di Benedetto XVI “Charitas in Veritate” che ha ricordato come in ogni intervento sociale devono restare sempre centrali la dignità delle persone e il bene comune. “La carità che diventa anzitutto servizio, prossimità, vicinanza a tutti i bisogni”, ha spiegato il nostro Vescovo, monsignor Staglianò, è una forma concreta, un “evento corporeo” dell’amore di Dio: per questo è fondamentale “preservare il dono di una testimonianza credibile nella carità, virtù teologale che tutto coinvolge: corpo, intelletto, cuore”. Il progetto “Sulla via di Gerico”, richiamando evangelicamente la figura del Samaritano che sa farsi prossimo, vuole migliorare nella Diocesi di Noto la rete di servizi di prima assistenza alla persone in difficoltà: i centri di ascolto e/o di aiuto, la mensa, il dormitorio.
Il progetto, promosso dalla Diocesi quale opera reale e tangibile di lotta alle povertà, avrà funzioni di promozione, coinvolgimento, accompagnamento e consulenza nei confronti delle forme di povertà specifiche (disoccupati, immigrati, persone senza dimora, famiglie multiproblematiche, malati mentali, persone sole, ex detenuti, ecc.). Partendo dall’ascolto e dalla risposta ai bisogni primari il progetto vuole essere “un tempo” di contatto e di avvio di relazioni significative – spesso totalmente assenti nelle vite delle persone ai margini – per l’elaborazione successiva di specifici progetti di reinserimento sociale. Sarà inoltre “un luogo” che aiuterà la comunità cristiana a osservare, conoscere e farsi prossimi ai poveri; nel contempo sarà stimolo agli Enti Pubblici perché attivino sempre più servizi in risposta ai bisogni dell’emarginazione e del disagio.
Appare chiaro, quindi, come sulla “via di Gerico” ogni uomo in difficoltà potrà essere aiutato, accompagnato, reinserito nel cammino della vita. Con quella partecipazione concreta ed intensa narrata da Gesù nella parabola del Samaritano, che aiutò l’uomo incappato nei briganti mentre scendeva da Gerusalemme a Gerico con una serie di azioni scaturite da “viscere di misericordia”. Al tempo stesso ognuno si sentirà interpellato a condividere i propri beni come Zaccheo quando Gesù, entrando a Gerico, lo chiamò a seguirlo; ed anche i poveri, come il cieco di Gerico e tanti altri sofferenti incontrati da Gesù, toccati da gesti di condivisione, avranno un capacità nuova di rimettersi in piedi e in cammino.
Il progetto sarà illustrato martedì 15 febbraio alle ore 16 a Noto, nell’aula del seminario, dal direttore Caritas Maurilio Assenza, dal vicedirettore Peppe Vassalli e dal coordinatore dell’Osservatorio Povertà, Salvo Garofalo.
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