Oggi 18 Settembre 2010 la nostra Diocesi si arricchirà del dono di sette nuovi diaconi permanenti. Il diaconato permanente, voluto dal Concilio Vaticano II, completa il sacramento dell’ordine nello specifico di quello che è il servizio, in particolare agli ultimi e ai poveri. Come nella Chiesa il Vescovo è segno di Cristo Pastore e il presbitero segno di Cristo Sacerdote, il diacono è segno di Cristo Servo. La novità del Concilio fu quella di concedere il primo grado dell’Ordine Sacro a uomini sposati. Il diaconato che nella prassi era una fase di passaggio per il presbiterato diventò nella fattispecie permanente. Nella nostra Diocesi il diaconato è stato accolto nella metà degli ottanta e i primi diaconi furono ordinati negli anni novanta. Oggi, i diaconi che svolgono servizio nelle varie parrocchie della diocesi sono quindici a cui presto si uniranno i nuovi sette. La formazione dei diaconi nella nostra diocesi dura in media dagli otto ai dieci anni e prevede gli studi teologici e gli incontri mensili di formazione pastorale e spirituale. Il cammino cominciato circa 25 anni fa con il Vescovo Nicolosi, sotto la guida di don Salvatore Bellomia, oggi sta proseguendo con il nuovo assistente don Corrado Lorefice.
Il Vescovo imporrà le mani per l’ordine sacro del diaconato, giorno 18 Settembre nella Chiesa Cattedrale alle ore19,00 agli accoliti:
Antonio Aprile, parrocchia San Massimiliano Kolbe in Modica
Gildo Cicero, parrocchia S. Antonio in Modica
Angelo Di Maria, parrocchia “San Giuseppe” Chiesa Madre in Rosolini
Rino Distefano, parrocchia “S. Giuseppe” in Ispica
Salvatore Distefano, parrocchia “Madonna delle Grazie” in Ispica
Lorenzo Quartarone, parrocchie “S. Francesco”, “S. Cuore”, “SS. Pietro e Paolo” in Pachino
Enzo Semoli, parrocchia “S. Venera” in Avola.
Tutta la comunità diocesana è invitata ad unirsi alla gioia di questi nostri fratelli, delle loro mogli e delle loro parrocchie di appartenenza, innalzando al Signore una fervida preghiera perché li sostenga sempre nel loro servizio rendendoli testimoni del suo amore e perché susciti nuove vocazioni a beneficio di tutta la Chiesa di Noto.
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